Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

ADOLFO ROSSI ALLA GUERRA GRECO-TURCA (APRILE- MAGGIO 1897) IMPRESSIONI ED ISTANTANEE DI UN CORRISPO:-IDENTE t15 ILLUSTRAZIO:O.:l FIRENZE R. BEMPORAD & fiGLIO CE~~IO"'\ARI DELLA LlllllERJA RDITHtCE FELICE I•AGGI

PUOPH1K T À L KTTt!RAil.Ii\ ORGLI ROITOR I R, 8EMPORA0 E PIGLI O l'f·97. - Pirtn:r.e, Ti p. di Salvadore J.andi , dirett. dell 'Ari t dtlla Sta,.pn .

IN VIAGGIO PER ATE~E

BRI:-IDISI, 25 aprile I89i· IN fe rrovia da Bologna acl Ancona non si sentiva parlare ieri che della partenza da Rimini eli una grossa squadra di volontari per la Grecia, impedita dal governo. Nello scompartimento in cui mi trovavo, s'era avviata in proposito una animata discussione fra quattro viaggiatori italiani. - Per me - diceva un grosso signore che aveva l'apparenza di un ricco possidente campagnuolo - credo che sarebbe bene !asciarli andare quei bollenti giovanotti. Per lo più sono spostati, malcontenti, gente irrequieta e turbolenta, quando non si tratta di avventurieri della peggiore specie. i\la la polizia dovrebbe ringraziare il Cielo, anzi, se tanti elementi torbidi si allontanano spontaneamente, con probabilità di non tornare tutti quanti o di rimpatriare con un po' di maggiore esperienza del mondo!

- D'accordo,- osservò un giovanotto in occhiali e redi11gote - ma capirà bene, che la poli ti ca internazionale ha le sue esigenze. In questo momento le potenze vogliono essere neutrali .... - E allora, - interruppe un terzo viaggiatore alzando gli occhi dal giornale che stava leggendo - perchè, appena scoppiata la guerra fra i turchi e i greci in Tessaglia e nell'Epiro, le potenze non si sono r itirate dall' isola di Creta? Che razza di neutralità è codesta? -Per con to mio,- saltò su a dire un qua rto signore, con uno spiccato accento romagnolo - credo che il governo faccia bene a impedire l'imbarco dei volontari in massa tinchè si tratta di ragazzi i quali non hanno alcuna pratica nè di armi nè di marcie in aspri paesi di montagna; che pret endono di partire privi di tutto, con le scarpine che adoperano per passeggiare s u i marciapiedi. Codesti g iovanetti, dopo una marcia di trenta chilometri, avrebbero i piedi gonfi e non riuscirebbero che di imbarazzo. Essi non farebbero onore al proprio paese. Se volontari italiani hanno da partire per un generoso sentimeuto di fra tellanza g reco-latina, devono essere gente scelta e robustissima, già ~sercitatasi per lo meno al tiro a segno, rotta alle fatiche . - In quella, alla stazione di Rimini entrò nello scompartimento un altro _viaggiatore, il quale raccontò che fra i volontari che volevano imbarcarsi in cotesta città

In 't•t"aggio pu· Atm~ 9 v'erano parecchi studenti imberbi, che notoriamente non avevano mai preso in mano un fucile. - Ecco.... - riprese l'ultimo interlocutore- che cosa potrebbero fare mai alle frontiere codesti ragazzi' Col sentimentalismo, per quanto elevato, non si può resistere alle dure fatiche del campo, nè maneggiare utilmente lo schioppo se non si è mai adoperato. È bello, romantico, nobile, byroniano, garibaldino il progetto eli anelar a soccorrere un popolo cristiano· che lotta per la propria indipendenza; ma bisogna essere in condizione eli effettuarlo con vantaggio dei belligeranti che si vogliono aiutare. - Su questo punto tutti i viaggiatori erano d'accordo, e l'argomento della conversazione cambiò. Ad , \ ncona si seppe che anche da quel porto un'ottantina di volontari volevano imbarcarsi col signor Bertet, ma che la partenza fu egualmente impedita dalla questura. Non riescono nel loro intento che i volontari isolati od a piccoli gruppi, muniti regolarmente di passaporti e che sanno dissimulare la loro vera intenzione. * CORFÙ, 26 aprile. Ieri sera sono arrivati a Brindisi, per imbarcarsi sul Cariddi alla volta della Grecia, un centinaio di persone, fra cui parecchi greci residenti all'estero e chiamati

IO hz viagg-iO pu Alme ora sotto le armi, il giovane e noto prete Papaclopulos, alcuni volontari italiani, quattordici volontari inglesi e due giovani signore della Croce Rossa inglese, riservate c modeste come due monache. Queste ultime erano accompagnate da un signore inglese, il quale, mentre si desinava alla lable d' ltOte dell' Inlcrnalional Ilote/ mi disse che la Croce Rossa ing lese ha già mandato in Grecia altre quattordici sue dame come avanguardia delle squadre che, occorrendo, saranno spedite in avvenire. Egli mi domandò poi quali notizie sulla guerra recavano gli ultimi giornali della sera usciti a Brindisi, e rimase molto sorpreso sentendo che a Brindisi non si pubblica un solo giornale quotidiano. Frattanto i volontari italiani erano affollati davanti all'ufficio del delegato di pubblica sicurezza, e dov.evano tribolare per ottenere il visto sul loro passaporto o sulle altre carte eli riconoscimento. Tenevano naturalmente celato lo scopo del loro viaggio, e si guardavano bene dal dire che partivano insieme, sapendo oramai che la polizia chiude un occhio sulle pa rtenze alla spicciolata, ma proibisce severamente quelle dei grossi gruppi di volonta ri. Ilo ~aputo poi che dopo gli ostacoli frapposti dalla questura, i volontari italiani vanno ora acl imbarcarsi a Trieste. Prima eli salire a bordo, anch'io e un mw com-

In via :gio po• Alt' ne• II pagno di viaggio, L uigi Sahattier dell' !1/uslra/ion Françaisc, dovemmo far vidimare i nostri passaporti e dichiarare lo scopo del viaggio. ~lentre i volontari italiani parlamentavano col delegato, i volontari inglesi bevevano nei varii caffè di B r indisi come tant i marinai in licenza, ed a mezzanotte giunsero a stento ~ul Cariddi, ubr iachi fradici. A proposito dci posti nelle cabine, presero poi a litig-are fra loro, c si menarono tanti pugni, che ~i dovettero chiamare a bordo le guardie. Tre dei più inferoci ti furono fatti sbarcare c messi a disposizione del console inglese. Così il Canddi partì con tre passeggieri di meno, ma era egualmente pieno zeppo. Pare che questi volontari stranieri sieno irlandesi. Sembrano giovani operai di g randi fabbriche o impiegat i. Il loro contegno non depone certo in favore della loro educazione. Si vede però che la ' 'oglia di menar le mani non manca! (1). * Stamane mentre il Cariddi procedeva rapidissimo in un mare calmo, c mentre alla nostra sinistra si vedevano le dirupate cost<· drii'Fpiro c dcll',\lbania, i l ponte pre!>cntava uno spettacolo animato. ~l ..-\ Domokò que1 giouni si sono poi battuti ulorosamenlt.

12 In viaggio per Atme Il prete Papadopulos ed i giovani greci, alcun i dei quali sono figli di ricchi negozianti stabiliti in Germania ed in Inghilterra, discutevano animatamente sulle vicende della guerra spiegando carte geografiche e formando vari gruppi; gli italiani si facevano dire i nomi delle terre in vista: solo gli inglesi si mostravano mogi mogi, ed uno di essi portava ancora sulla faccia pesta i segni della battaglia di iersera. Alle dicci, mentre si faceva colazione, il Cariddi si ancorava nel porto eli Corfù, dove si trova il bastimento da guerra greco llfiaulis, quello che tirò contro la nave turca nelle vicinanze di Candia. Alcuni rappresentanti del Comitato Nazionale vennero a bordo, e con barche conclusse1·o a terra i volontari che sul molo furono salutati calorosamente da parecchie centinaia di persone e accompagnati in città. Agli applausi i volontari italiani e greci rispondevano Zito o polcmòs l (Viva la guerra!). A proposito: mi hanno raccontato che, al suo passaggio per Corfù, Ricciotti Garibaldi ebbe una accoglienza entusiastica, quale non la riceve neppu re il Re. Attraversando la simpatica città e recandosi dalla dogana alla spianata, da cui si gode la vista dci dintorni incantevoli, si notavano oggi gruppi di abitanti affollati alle cantonate per leggere gli ult imi telegrammi dal teatro della guerra. Mentre sono buone

t 3 le notizie dall'Epiro, lo sono meno quelle da Larissa, di dove i g reci hanno dovuto ritirarsi verso Farsala. - Ma la guerra grossa non è ancora cominciata - mi diceva uno - e durerà finchè Yi saranno uomini ,·alidi in Grecia ( r). - A Corfù Sotto il portico del i\lunicipio un avviso informava cittadini che le guardie di polizia della città essendo part ite tutte per la guerra, era necessario sostituirle con altrettanti cittadini. A mezzogiorno si udì un rullo di tamburo. Era un segno di adunanza nella piazza centrale, per avvisare ( r) Chi parlnvn co~l era uno di coloro che intanto non si muo,•enno di casa, cioè del partito Anniamoct e partite l •

che sono chiamate sotto le armi alt re due classi della marina di riserva. La g uarnigione è ridotta a cinquanta uomini . * La graziosa città di Corfù è ancora piena di ncordi veneziani. Il dialetto veneto è parlato o compreso da tutti, e l'aspetto della città è tutto italiano con le alte case dalle persiane verdi, con le s trade strette a frequenti arcate. Ad ogni passo si vedono scolpiti sui vecch i muri i leoni alati eli San i\larco, c si t rovano iscrizioni del l'antica repubblica: parecchi nomi delle strade sono rimast i italiani. Dall'alto della fo rtezza - l'antica ci t tadella veneziana - si domina un superbo pano rama: a est e a nord-est le grandi montagne selvaggic dell'Epiro e dell'Albania (appiedi delle quali, sul mare, mi han fatto vedere il forte di lfa.f!ii-Sara1!la, Santi Qua ranta, bomba rdato in questi ultimi g io rni dalla llfianlis); a nord il punto culminante dell'isola, il monte Pantocrator (San Salvatore); a O\'CSt una catena di montagne tutte coperte di uli\'cti. A pochi chilometri dalla città, fra le altre ' ville, la più interessante anche per la sua ricchezza straordinaria, è quella famosa dell'Imperatrice d 'Austria, circondata da un g rande parco. Questo palazzo - come il castello el i i\ [i ramar - che ricorda le tante disgrazie

[Il viaggio per Alt1u della casa d'Asburgo, sembra fatto per dimostrare il vanilas va11ilalmn. Potrebbe essere un giardino d'Armida, un nido idilliaco di giovani sposi o il ritrovo di felici epicurei, c non è che saltuariamente il ricovero di una infelicissima creatura. I deliziosi boschetti di magnolie, di palme, d'aranci, di limoni e di gelsomini, che potrebbero deliziare qualche coppia fortu· nata, non vedono passare che servitori annoiati. Ma ecco che un rumore di musica c di spari di mortaretti interrompe le mie malinconiche riflessioni, ment re, tornato a bordo, butto giù queste note: sono i volontari che vengono accompagnati al Cariddi da altri volontar i di Corfù e dagli abitanti. Sabattier mi chiama per godere lo spettacolo e fare delle istantanee. In quale stato torneranno gl' irlan desi? * ATENE, 2 7 aprile. Stamane sono sbarcato a Patrasso. Sul Cariddi avevano fatto il viaggio con me molti volontari e soldati richiamati. Erano tutti pieni d'ardore; ma il loro entusiasmo subì una rude scossa, stamane allo sbarco, quando si seppe che le truppe greche si erano ritirate da La~issa a Farsala senza aver dato prima una grande battaglia, e che i turchi erano oramai padroni, si può dire, di tutta la Tcssaglia.

Da principio nessuno voleva crederlo: la cosa pareva inverosimile, assurda, impossibile. -- ~ la come mai può ammetters i - dicevano - che il principe ereditario si s ia condotto così? - E quando ebbero la conferma del fatto e vennero assicurati che lo stato maggiore dell 'esercito g reco in Tessaglia aveva fatto pessima prova, che vi fu una confusione enorme di ordini e di contrordini, che il ~ l inistero ordinava una cosa e il Re ne faceva eseguire un'altra- tutti alzavano i pugni verso il ciclo giurando eli vendicarsi. Gridavano che la famiglia reale ha disonorato la Grecia e che lo s tato magg iore si è most rato indegno dci soldati semplici e degli ufficial i inferiori, i quali si erano battuti valorosamente alla frontiera, a detta degli stessi turchi. l n attesa del treno per.\tene, dalle sei alle sette, nella piazzctta davant i all'albergo principale di Patrasso era un formicolìo di gente che discuteva animatamente, gesticolando forte, sulla situazione.Con foga tutta me ridionale, alcuni dicevano apertamente che il popolo oramai doveva fare da sè una cosa sola coll 'esercito, che tutti gli uomini validi fino ai quarant'anni avrebbero preso il fucile e che se i t urchi non fossero stati respinti, Re Giorgio poteva prepararsi a fare la fine di Luigi XVI ( 1 ) . ( 1) Tutte chiacchiere a cui mi abituai ben presto a non attribuire alcun valore, e che proveni,·tmo principalmente da chi invece di p:ntire per la guerra oziava nei caffè.

I giornali di Patrasso, iVeolo~:os e Peloj>ponesos, andavano a ruba. Contenevano le notizie del richiamo di una parte dello stato maggiore che circondava il principe ereditario a Larissa c della nomina di Smolcnski a capo dello stato maggiore. A CORFÙ Imbarco sul Caritldi di volontari colle bandiere inglese, italiana e greca La città di Patrasso, costruita fra il mare e l'area s u cui sorgeva la città antica, conta circa quaranta mila abitanti ed ha strade larghe fiancheggiate da belle case e da filari d'alberi. Si divide in città alta, con un castello veneziano, e in città bassa, ricostruita quest'ultima sotto Capodistria, con larghe piazze. Dal quai si gode una magnifica veduta sul mare. Lo sguardo si stende sul golfo di Lepanto, dall'altra

h' viaggio prr Att:nr pa r te del quale st distingue, sulla costa cl' Etoiia: nel mezzo la massa colossale del monte Tafiassos, a sinistra la montagna rocciosa di Chalcis; poi l' imboccatura dell 'Acheloo, e in fi ne , a ovest, le vette dell'Acarnania e le isole Jon ie. Il porto, per importanza commerciale, è il primo eli tutta la Grecia. Vi si esportano annualmente circa d iciotto milioni el i litri d'uva di Corinto; g rosso è pure il t raffico dell ' olio, del cotone, dei fichi, della seta, ecc. l ricordi della dominazione veneziana sono così vivi, che la lingua italiana è parlata da quasi tutti gli abitanti. * Alle sette, cioè quasi un'o ra prima della par tenza, il treno lunghissimo Yeniva preso d'assalto dai richiamati, dai volontari c dagli alt ri viaggiatori. I pochi passeggieri di )?rima classe e rano costretti a rifug iarsi in seconda, perchè i due vagoni di prima avevano g ià subìta un'invasione di passeggieri di terza classe. Una confusione indiavolata. Curiosi, nella calca, erano una cinquantina eli ~ riservisti » eli Pyrgos col fuc ile e due grandi cartucciere a tracolla, in calzoni corti e pantofole rosse col fiocco in punta. Molti dei rich iamati vestiti in borghese, costume moderno, con la baionetta sotto la giacca, hanno qualche avanzo dell'an-

In viaggio pn· At~n~ 19 tico costume nazionale . Nella folla spiccavano poi varii uomini in gonnellino bi anco c certi tipi di pastori che ricordavano le Egloghe, con le zimarrc di lana bianca col cappuccio c le pelli di capra sulle spalle. Il treno partì poco prima delle otto, salutato da una folla enorme. I volontari cd i richiamati rispondevano spa rando in aria, dagli sportelli, colpi di revolver. Nel parapiglia io pure fui preso per un garibaldino: un vecchio prete e due ragazze che lo accompagnavano, e che suppongo fossero sue nipoti, mi strinse ro con effusione la mano dicendomi: - Copa turco, còpane / - La fe rrovia costeggia il golfo di Lepanto o di Corinto: a sinistra si ha il panorama delle acque turchine e delle montagne della Grecia continentale; a destra quello dei monti del Pcloponneso con ampie distese di uliveti e di vigneti bellissimi, rotte di tanto in tanto d a gole rocciose e profonde. Il paesaggio, colle sue macchie di lentischi e di a rbusti di conifere, ora r icorda l'isola eli Caprera cd ora certe parti della Sardegna e della Sicilia. Ad ogni piccola stazione saliva nel treno qualche altro volontario, che non trovando posto rimaneva in pied i accan to agli sportelli: gruppi di contadine salutavano in si lenzio agitando le mani. Verso le nove e mezzo e ravamo a Aegion (pronunzia E g hion), la cittadina celebre per le sue uve appassite

20 In viaggiO p~r Atene c per l' olio. Aegion è il porto migl iore del golfo . Tutto intorno, magnifici boschi d'ulivi simboleggianti una pace che chi sa mai quando ritorne rà in questo paese N ello scompartimento in cui io mi trovavo c' e rano sette richiamati, fra cui un dotto re , un ingegnere, un impiegato telegrafista ed un giovane loquacissimo, che commentavano, riscaldandosi, i giornali eli Atene comprati alle stazioni. -· Vedete che fatalità!- mi diceva il dottore - Lo stato maggiore, che dovrebbe essere composto degli urficiali più istruiti, non contava a Larissa che dei cortigiani capaci soltanto di dirigere i cotillons e senza alcuna pratica della Tessaglia. Abbiamo bensì dei buoni ufficiali, come Vassos a Ca ndia ed altri nell'Epiro, che si fecero onore; ma dove occorrevano i più esperimentati vennero mandati g li inetti . Ah! questo stato maggiore! - Faremo senza stato maggiore- aggitH1Se il giovane, mos trando il manico di un pugnale che teneva sotto la giacca.- Prima che i turchi si avanzino da Lar issa bisogna che noi g reci moriamo tutti : li dobbiamo amma zzare come tanti porci! (1). In tutti gli scompartimenti, invece delle va:ligie si vedevano nelle reticell e fasci di fucili. ( 1) Ho riveduto poi codesto giovane greco cosi feroce a parole, ed ho snputo che non si è nè arruolato, nè battuto . Tutti c:osì i f:~.nfaroni!

" Alle due dopo mezzogio rno, sul ponte di ferro al to quarantaset tc metri sul livello dell 'acqua, passavamo il canale di Corinto c, attraver~ato l'istmo, avevamo a destra il golfo di Atene. Ad ogni stazione lo spet · A CORFl' La ressi\ dei ''olontari per imbarcarsi sul Can.ddi tacolo era sempre lo ::.tesso: gran folla di curiosi e mal incon iche dimost raz ioni eli simpatia. Fra le piccole città che s' intravveclono lungo la linea, spicca per il suo aspetto orientale i\ [egara , dalle case basse e bianche, quadrate, dal Letto piatto. Il vento, insieme con la polvere bianca, ci portava ogni tanto un acuto profumo eli piante rcsinose e eli timo.

22 In viaggio p~r Atene * Finalmente, con un ritardo di quasi un'ora, alle cinque e mezzo giungemmo in vista di Atene, sulla cui distesa, ondulata di case e di palazzi, spiccano solenni le rovine dell'Acropoli. Ent rando in città poco prima delle sei, fui sorpreso nel vedere che quasi tutte le botteghe erano chiuse, e le strade secondarie semi-deserte. Supposi da principio che ricorresse oggi ancora una fes ta della Pasqua ortodossa o che la città fosse in lutto per la ritira ta delle truppe da Larissa. i\[ a il cicerone dell'albergo a cui ero avviato mi disingannò. - I negozi- disse- sono chiusi perchè poco fa vi fu un principio di rivoluzione. Le vetrine di alcune botteghe sono state frantumate, qualche negozio di armi saccheggiato; dalle mostre dei fotografi furono levati e calpestati i ritratti del Re e dei suoi figli .... Con grande fatica Rallis ed altri deputati influent i hanno scdato il tumulto. Al Pireo i disordini sono stati ancora maggiori. Povera Grecia! povera Grecia! - Così, venuto qui per la guerra fra i turchi ed i greci, poco mancò che non capitassi invece in piena guerra civile ! Nella via dello Stadio incontrai alcuni assembramenti, specie di mee!Ùif{S, nei quali si discuteva ad altissima voce. Presso l' .Hotel d' Alhènes, dove io scendevo, passava in carrozza un tribuna del popolo, con

23 un cappello alto di feltro bianco, seguìto da alcune centi naia di persone. Tutti coloro con cui ebbi occasione di parlare questa sera sulla situazione, si mostrano scoraggiati. - Il momento - mi diceva uno - non potrebbe essere più grave. Non solo quello della dinastia, ma l'avvenire stesso della patria è in pericolo. - Ancora oggi- aggiungeva un altro - nessuno di noi è riuscito a comprendere il motivo della ritirata dei nostri da Larissa. [l principe ereditario aveva perduto la testa e con essa ha perduto la successione al trono. Trentamila uomini non do,-c,·ano esser fatti fuggire a quel modo senza !asciarne qualche centinaio almeno sul terreno. - Che cosa si farà ora? - A questa domanda nessuno mi sa rispondere. Il corpo d ' esercito di Tessaglia l- demoralizzato a Farsala. Rio rganizzare le truppe per ricondurlc a Larissa si ritiene impossibile. Frattanto Edhem pascià manderà certo qualche grosso rinforzo nell'Epiro cd anche di là le truppe greche dovranno probabilmente ritirarsi. Per quanto le persone più influenti s'adoperino a calmare gli animi, si dubita che l'indignazione delle popolazioni possa essere frenata ( 1 ). ( I ) Era questa l'imprC!!ione momentanea dci nuovi arrivati in 1\ tene, i quali non sapevano ancora che la guerra non era stata voluta veramente dalla popola~ione ma da pochi politic:Lnti per a\ idiU. di potere e di a\·venlure.

lJ DOPO LA RlTJRATA DI LARISSA

ATENE, z8 aprile-. PER raccapezzarsi qui nella intri catissima situaZIOne non bastano vcntiquattr' ore. Da ieri sera a questa sera ho veduto una quantità di uomini poli tici, di reduci da Larissa, di g-iornalisti, di g reci e di stran ieri, cd ancora non ho potuto fa rmi un concetto completamente chiaro del modo con cui si è arrivati alla crisi attuale. Le cose che si nascondono, le bugie che si stampano e che si dicono, le contraduizioni di ogni genere sono infinite. II ministero Dclyannis, pe r esempio, era notoriamente con tra rio a lla g uerra, a cui fu trascinato proprio per i capelli. Non a torto esso sosteneva che la Grecia era impreparata militarmcn te c fi nanziariamen te c che trovandosi politi camente isolata, non poteva e non dove\'a affrontare la lotta. I l giorno in cui scoppiarono le ostil ità anebhc dovuto dimettersi

Dopo la ritira/a di Larissa e lasciare la responsabilità degl i eventi a t partigiani della guerra ad ogni costo. E così oggi che gli avven imenti hanno giustificato le sue titubanze, Delyannis avrebbe potuto tornare al potere per ce rcare eli salvare la posizione e la monarchia. Jnvece . è in procinto eli cadere per esse rsi lasciato persuadere a far e precisamente ciò che non voleva. Prima anomalìa. Dopo le dimostrazioni e i disordini di ieri al Pireo e acl Atene, si attendeva s tamane con g rande ansietà la seduta della Camera riconvocata d'urgenza. Viceversa, i deputati non erano in numero, e si domanda: Se è vero che ciò avvenne perchè a molti di essi, tornati ai rispettivi paesi, mancò il tempo materiale per ritrovarsi stamane in Atene, perchè la riconvocazione della Camera non venne fi ssata pel 30 anzichè pel 28? Neppure alle 5 pom. di oggi stesso si potè raggiungere il numero legale; ma assistendo all'appello nominale ho notato che mentre i settori dell'opposizione erano al completo, quasi vuoti rimanevano quelli del partito ministeriale. Ciò rendeva verosimile il sospetto che le discussioni vengano impedite ad arte dal governo per guadagnar tempo, per vede're se approda a qualche cosa il lavorìo della diplomazia, dit·etto ad impedire la continuazione della guerra .

Dopo la ritirata di Lorissa * A proposito della incomprensibile ritirata di Larissa, alcuni reduci affermano che l'ordine di rettocedere fu dato senza che si avesse ancora alcun segno di movimento d'accerchiamento da parte dei turchi. Aggiungono quei t·educi, fra cui il nostro connazionale signor Giachetti, che anzi, dopo esse rsi battuti in linea spiegata per due giorni lungo le posizioni di !\lati, i greci erano in eccellenti posizioni. Viceversa questa sera altri giuravano che la cavalleria turca, favorita dall'oscurità, si era realmen te avanzata venerdì sera spargendo il pànico e la cot~­ fusione nelle truppe greche. A chi credere? ( t). È un fatto intanto che l'aspettativa per la seduta della Camera ha impedito oggi il rinnovarsi dei disordini di ieri. Basterebbe in questo momento l' accordo fra pochi agitatori risoluti per portare in Atene la rivoluzione. La città è rimasta completamente sprovveduta di truppe e di gendarmi. Per le strade non erano di pattuglia oggi che poche coppie di soldati a cavallo, e nella notte il servizio di polizia è fatto da uno scarso numero di cittadini, specie di guardie nazionali in borghese. (J) La versione esatta. era la prima. A L:trissa non ''i era alcun soldato di cavalleria turca durante il pànico e la precipitosa ritirab .

30 Dopo la ritirata di Larissa È vero che nel porto vicino stanno alcune navi estere pronte a ricevere a bordo la famig lia reale, ma se scoppiasse improvvisamente una rivolta, è mol t o dubbia l'utilità d i quei soccors i. Fortunatamente manca l'unione fra i malcontenti, e i più autorevoli capi dell' opposizione gettano anzi acqua sul fuoco, convinti che una ri voluzione interna non farebbe ora che peggiorare la posizione già tanto compromessa. A proposito dei deputati g reci ho notato oggi alla Camera che essi entrano nell' aula col cappello in testa c il bastone in mano, e rimangono coi bastoni fra le gambe mentre siedono ai lo ro post i. ì\I i pare un' usanza pericolosa in caso eli sedute burrascose ! Riflettendo poi che la T essaglia è in g ran pa rte ora in mano dei turchi , pensavo oggi alla strana situazione dei deputati di quella regione, rappresentanti di paesi e di popolazioni cadute in mano del nemico. Dei colloqui che ebbi oggi non vale la pena che dia minuti resoconti : tutti i miei inte rlocutor i fi nivano col confessare di non sapere che cosa sarà per succedere. In una cosa erano tutti concordi: nel dichiarare che, a parte la preparazione assolut am"ente insufficiente, nella direzione clelJe operazioni di guerra una grande confusione fu creat a dal fatto che più del governo comandava la casa mil itare del R e e spesso g li ordini delle due autorità erano contraddittori.

Dopo la rtJtrata di Larisra 31 Un' altra delle tante anomal ie è questa: mentre la Camera per non essersi trovata oggi in numero non ha !)reso ancora alcuna deliberazione c mentre Dclyannis, per quanto scosso, è sempre alla testa del governo, il Re fin da ieri ha conferito con Rallis e con altri capi dell'opposizione: alcuni ne rivide anche oggi. * Il principe ereditario è sempre a Farsala e passerebbe oggi un brutto quarto d'ora se tornasse in Atene: si accusa apertamente di essere arrivato, fug-- gendo, per il primo a Larissa; e da Larissa a Farsala di aver riempito un vagone dei suoi bagagli e un altro vagone con due cavalli ed una carrozza, ment re tante donne e tanti fanciulli che dovevano partire con quel treno rimanevano a terra. Nell a ressa furiosa con cui i soldati presero d'assalto i vagoni non occupati dal principe c dalla sua roba, un bambino sarebbe rimasto ucciso. i\ la per quanto vengano date per positive da sedicenti testimoni, sono notizie da accogliersi con riserva ( 1 ). In vita mia non mi sono trovato mai in un ambiente così saturo come questo di bugie c di esagerazioni. (l) Vennero poi confermate da testimoni stranieri, non interesq;ati a nascon~ dere la veriti.

32 Dopo la riLirala di larissa I caffè, sempre riboccanti di gente, sono altrettante fucine di pettegolezzi. Fra le sigarette e le tazzine di caffè alla turca, qui perdono il senso della realtà delle cose. Un popolo positivo, dopo aver deciso la guerra contro il turco, in seguito agli ultimi errori commessi non si sarebbe preoccupato da sabato in qua che di fare un nuovo c più grande sforzo per riguadagnare il ter-reno perduto c respingere il nemico vittorioso. Invece si sfiatano in discussioni interminabili e pensano più alla Camera ed alla Casa Reale che al turco. Una cosa notevole è questa, che, malgrado gli ultimi avvenimenti, fino a tutto oggi si è sostenuto il prezzo della carta-moneta nazionale. l~ certo la più sudicia carta che circoli nei paesi a corso forzoso. Girano sempre enormi quantità eli biglietti unti e bisunti, con dei numeri irriconoscibili, che da un pezzo avrebbero dovuto essere stati ritirati. La nostra cartamoneta è, al confronto, bellissima. Per avere biglietti da cinque dracme usano qui un metodo curioso; tagliauo per metà i biglietti da dieci c li ~pendono separatamentc. E noi ridevamo di quell' abissino che dopo aver diviso con un compagno un biglietto di Banca italiano da so lire, pretendeva che il suo pezzo isolato valesse 2 5 lire !

DofHJ la ritirata di Lnrùsa 3.> Il pre~idente dei ministri, Ra11is .-\TRNE1 29 aprile. Essendo ormai insoste nibile la posizione del :'llinistcro, da due giorni il R<' prendeva accordi coi capi de ll'opposizione per costituire un nuovo ;'l!inistero, cd oggi d iede l'incarico di fo rmarlo a Rallis, cel<·- brc avvocato, che fu ministro altre due volte. Saputa la notizia, mi recai in rasa di Rallis, eh< abita in una graziosa pa lazzina, davanti al nuovo, bellissimo edilizio dcll 'Gnivc rsitù. Lo trovai 111 g-tardino, mentre con un piatto di pane inzuppato in mano dava da mangiare at suot cani, che come cacciatore ama molto

34 .Dopo la riliYala di Larissa Introdottomi in salotto, mi fece accoglienza cordialissima. Egli mi confermò che il Re lo ha incaricato oggi di formare il nuovo Ministero. Avendogli io chies to quale fosse il suo programma, mi rispose : « Senza mandato imperativo, intendiamo di riorganizzare subito l'esercito, per metterei in grado di riprendere le ostilità e di rialzare il morale delle t ruppe e del paese. « Coll'attuale disorganizzazione dell'esercito, è impossibile trattare la pace, dopo quella ri tirata senza combattimento. Voi italiani concludeste la pace con l'Abissinia, ma dopo una battaglia in cui lasciaste migliaia di morti sul terreno. « Vogliamo però abbandonare per ora tut te le recriminazioni: niente scandali! - Il programma noSt ro è di rispettare le istituzioni e di salvare la monarchia. - Speriamo di riuscire, quantunque foss imo uomini poco grati a Corte. ~ L'annunzio che il nuovo Ministero si forma con uomini che non erano i meglio visti a Co rte, calmò alquanto gli animi, anche al Pireo e a Patrasso, dove martedl calpestarono i ritratti e capovolsero i busti reali, dove soldati ed impiegati si strappavano le insegne reali dai berretti. Rallis, che assumerà la presidenza e il portafoglio della marina, è un uomo sulla cinquantina, con capelli e baffi biondo-grigi. È deputato dell'Attica.

Fino alla ~corsa domenica, con la carabina in ispalla, aYe\·a seguito l<· truppe ~n·clw rwlk scaramuccit· alla frontiera. Il Rallis che lisicamcnt<' somiglia ad un :\lussi dima ~r<tLO -mi '\ s!'mhrato, a parole, un uomo molto risoluto <' di pront<' decisioni. Se potr;\ ml'tlere insir•m<· un Ci! binetto coi capi dei ~ruppi d<· li' opposizion<·, m.tl ~rado tutta la sua energia t· difficili' pen'> eh<' ricsf'a a tirar fuori d'imbarazzo la monarchia c la GrPcia sal \'ando l'amor proprio nazional<'. Si fa presto a eli n·- comi' e~li mi d ichiara\'a d1e il programma Ù<·lla nuova amministrazione è prima di tutto qu<'lio di riorganizzar<• l' <•sercito per ITif'lL<•rsi in grado di affrontare mc~lio il nemico l' di t rattare con fi<'n'ua <' di~nit;\ un 1'\'l'ntuale componimento. Questa riorganiuazionc è <'ffcttuahile in pochi ~iorni? E lasceranno i turchi il t<'mpo necessario? Poic!H\ qui, col solito sistPma orit~ntale di rimandare le {'OSI' S<'mpre all'indomani, si discute c si chiacchit•ra come se il nemico non foss<' gi;\ padroni' d<·lla 'f'pss~g-lia, c com<' s<· per m·anzarsr ancora di più asp<'ltassc il ben<•pla('ito della <;n·<ia. DO\·'t• l'uomo capace dr ag-rn• con la rapidit;\ tirlminea che .san·hhc necessaria? ncsiclcro di ingannarrni; ma l\'1110 molto ciw dopo la ritirnta di l .arisq !' menln' i turchi hanno anno

Dopo la ritirata di Larissa il tempo di 1·ifornirsi di vive ri c di munizioni e di consolidarsi nelle loro posizioni, i greci possano tn un iatto d'a r mi prende rsi quella p iccola rivincita che permetta la pace con onore. * l volontari affluiscono alla spicciolata da tutti i paest. Come avviene sempre in queste occasioni, vi è fra essi una mescolanza di spostati, di avventurieri, di studenti e di altri gio,·ani, che vennero qui a proprie spese, obbedendo ad un sentimento di vivissima simpatia per il popolo greco. Fra questi ultimi vi sono dei ti pi singolarissimi . Per an-uolar:<i nella l.cgionc stran iera capitò fra gli altri un russo, il quale non parla che la propri a lingua c che si fa intendere a segni. Indossata la d ivisa, essendoglisi fallo comprendere c he del suo bagaglio non poteva tenere che un po' di biancheria, ieee un pacchetto con due camicie, tre o quattro fazzolett i, poche paia d i calze, e tranquillamente gettò tutto il resto dalla finestra. Codesta Legione straniera, composta di qua!'che centinaio di uomi ni, è trattenuta ora in Atene. Mentre mi trovavo iersera con Ricciotti Gariba ldi, capi tò un giovanotto francese che indossa,·a l'uniforme della d(·tta Legione.

Dopo la ritiralu di LariJso 3i - Cì·enerale, disse scusate se sono venuto a cercarvi, ma alla L eg-ione c'è una confusione di Babele cd a\·evo bisogno di avere qualche spieg-azione. Fra ATENE Gruppi dl popolani che ascoltano la lettura dei bollettini della guerra noi si parla tedesco, inglese, S\'cde~c . spag-nuolo <' nessuno mi sa dir niente. Che cosa volete sapere? domandò Ricciotti. Domando quando ci dànno i fucili c quando ci mandano alla guerra. Andato come volontario a Candia, essendo di pt·ofcssione prestinaio, fui preso dal colonnello Vassos per fargli il pane e i croissant.<; ma io non sono venuto qui per questo c mi recai eia Creta

l)tJftd la ritirata .li Lmùsa <td . \tene per essere mandato alla frontiera. Ora alla Legione ci hanno dato le cartuccie, ma non il fucile c quando si domanda rispondono con un « domani ~ che non viene mai. Poi mi hanno messo a dormire sopra un pavimento dove non si può chiudere un occhio. Perchè? Perchè è pieno di millc-pat/e, .... E badate a questo? S tate con la bocca aperta e prenderete subito tutti i millc-falfcs / Se volete il fucile - concluse Ricciotti - pa>sate fra i miei garibaldini c l'avrete subito. G: bellissimo il francese che parlano fra loro i volontari delle varie nazioni. Qualche studen te ha l' ingenuità di rivolgere la parola ai greci moderni in g reco an tico ! * Ricciolli Garibaldi, che t rovai stasera presso la sede della Società degli studen ti , attende invii d i volontari dai Comitati d'Italia..\ malincuore ne m<1ndò 237 in Epiro col maggiore 1\l e reu, per non tenerli in Atene disoccupati, come ve ne sono ora ci rca 200. :'Ili dice,·a che i greci, e;.sendo paclt·oni del mare, dO\evano tagliare le comunicazioni alle spalle del nemico, che dispone d'un' unica strada mu latticra o ltre

Dopo la riJirala di Lar ina 39 che della ferrovia ridotta quasi inse rvibi le. Bisognava lasciar avanzare lentamente i turchi in Tessaglia, un chilometro a l giorno, senza accettare battaglia. Poi concentrare rapidamente le forze greche e tagliare le retrovie nemiche . - In sette od otto giorni - esclamò- mio pad re in queste posizioni, con poche migliaia cl' uomi ni, avrebbe disfatto l' esercito turco! La posizione nella pianura di Larissa era insostenibile. - Col nuovo Ministero, Ricciotti suppone che si farà qualcosa pe r rialzare l'onore dell'esercito g reco; ma dice che non bisogna pe rder tempo; altrimenti i turchi potrebbero a rrivare in Atene, per quanto egli non lo c reda. Due giovani deputati greci s'arruolarono fra i garibaldini, fra cui il conte Roma. Alcuni dei volontari arrivano in cappello a cilindro e redù'i[Ofe, come se si trattasse eli un congresso; altri viceversa sono armati in un modo g rottesco: carabina, revolver colossale, un pugnale alla cintura. Abbondano fra essi i corrispondenti dilettanti. Un francese ha scritto nel suo biglietto da visita: « g ià sott' ufficiale al Tonchino e corrispondente straordinario dal campo. » i\[a fra i pseudo-giornalisti sono nume rosissimi pure i veri corrispondenti di tutti i principali gio rnali del mondo, che telegrafano ogni

nopo la nJil'ala dt Lnrissa giorno migliaia di parole. Quelli che spendono di più in dispacci sono gli inglesi. Fra i corrispondenti americani, vi è un redattore del .fournal di New-York, il quale, per recarsi giorni sono a Volo, noleggiò per lui solo un vapore speciale. Molti giornalisti sono trattenuti ora in Atene dalla crisi ministeriale; ma se il nuovo Gabinetto farà riprendere le ostilità, tutti partiranno, come farò anch' io, per il campo. Jl forzato soggiorno qui intanto sarebbe piacevole, se le vie di J\ Lene non fossero spazzate continuamente da un vento che solleva nuvole di polvere. Questa città potrebbe essere battezzata la polverosa. Ogni volta che si esce, dopo cinque minuti si è tutti impolverati: la polvere vi entra negli occhi, dappertutto. Durante una passeggiata g li abiti neri diventano grigi. A proposito di strade, ho incon trato ieri un funerale ed osservato uno strano uso locale. T feretri vengono traspor tati a braccia, ma i cadaveri, anzichè chiusi nella cassa, sono lasciati col viso scoperto. Così ad ogni corteo funebre che passa, dopo il prete ed i suoi accoliti, si vede avanzarsi una specie di barella sulla quale spicca la cerea faccia del morto. È ·uno spettacolo che fa impressione a chi non vi è abituato. Quello che ho incontrato ieri era il cadavere di una vecchia vestita di bianco.

Dopo la rìtù·oto di LAriuo * T ornando alla crisi, si \'Cri fi ca ora qui ci!'! che a\·- vienc dappertutto in siiT'ili ca~i. Fra i ministri caduti c che pe1· le esigenze della politica dci partiti non possono rimane re nella nuova amminbtrazionc, ve n' ha qualcuno eccellente, che rcnde,·a grandi servigi, come il ministro de lla marina, un borghese che con g rande intell igenza cd amore a\·c,·a org-ani zzato la marina greca. Qui i partiti non sono divisi dalle idee, ma dagli uomini. Ognuno che emerga un poco o come oratore o per qualche s peciale competenza, forma il pmprio gruppo. Per lung hi anni, com'è noto, la Camera g reca fu divisa fra i pa rtig iani di Tricupis e quelli di Delyannis. Quest' ultimo, sebbene molto vecchio, si conserva ancora robusto. Con baffi c basette bianchissime , ha qualche cosa del Crispi, specialmente nell 'abitudine di portare sempre correttamente il cappello al to c la rcdingole, e ne l modo di sedere curvo alla Camera.

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III ASL'ETTANDO LA CONTINUAZIONE DELLA f'rUERRA

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ATENK, 30 aprii('. giornata di un corrispondente. P<'r raccogliere questa sera le mie note <'d impres· sioni non ho clw da raccontan• brevemente i giri fatti da stamane, ~ ci<ì darà al lettore un'idea del moto perpetuo a cui t'- condannato durante l'attuai<' periodo un corrispondente' da .\tenc che voglia controllare l<' notizi<' per orizzontarsi Il(• Il' intricatissima situazionl'. (·se<'ndo slam.tni dall'albergo cominciai coll'andar a trO\'an· un conoscente che vive nel mondo della tinanza cd <' assai bene informato . ~li disse che da F arsala le notizie erano buone, poichè i g-reci av('- vano respinto i turchi da \'<•!<·stino, ma che difficilm,•nt<' potranno so..,tenere quella posizione. ,\ggiuns<· eh(', pc•r forman· il gabinetto, Rallis, aveva incontrato iersera alcune difficoltà, che si ;,perava sarebl·ero sta t<' sup<•r;lle stama n<.

Af~Uando /a tonlintUlliOIU fk/la gu~rra Era inte ressante perciò rivede re Rall is, e andai a tro\·arlo. Noto cn j>assaul che Rallis era fino a qualche anno fa milionario, ma avendo trascu rato g- li affari e l'esercizio de ll' avvocatu ra per la politica, s't· ridotto oggi in una posizione finanziaria multo mo desta. Rallis, occupatissimo per mette re d'accordo i suo1 colleghi, non era in casa, e per non perdere tempo pensai che sarebbe stato utile vedere l' ex presidentt' Delyannis e sentire da lui quale attitudine avrehlw assunto davanti al nuovo gabinettq. Passando davanti a lla posta e incontrato R icclotti Garibaldi, lo fermai. Vedendolo di buon umore g-li domandai quali buone notizi e avesse. - l Io - mi rispose - che non sono più un generalPquasi senza soldati. - Mi fece leggere un telegramma con cui gli si annun ziava che molti volontari s'erano potuti imbarcan• a Civitavecchia c che alcuni altri g ruppi erano pure partiti. - Qualche cosa - concluse - spero che si potr;\ fare: ho g ià pronti i fucili c le munizioni per tutti quell i che verranno. Egli tiene pronti inoltre i suoi piani ed up au - dace progetto : ha studiato le posizioni greche <' s ' è formato, dice, una chiara idea della tattica dci turchi.

As~llando la conlmua1ion~ d~lla grt~rf'a 47 * Delyannis abita una casa di buona apparenza che ricorda i villini di Roma al i\lacao . È situata vicino ad una stazione ferroviaria, in una st rada che negli ultimi trent'anni fu la mèta di tutte le passeggiate popolari ogni volta che si t rattava di far cadere Tricupis e di rimettere Delyannis al potere. Quando entrai alle 1 1 l'anticamera e ra piena di amici c sollecitatori : facevano g li onori d i casa due signore, nipoti di Dclyannis, personaggi molto importanti come tutte le pa renti ·degli uomini parlamentari più notevoli di qui, nei cui salotti le fila della politica sono tenuti in mano specialmente dalle donne. TI s ignor Delyannis stava conferendo nel suo studio coll'ex ministro greco a Costantinopoli, ed io ero stato appena introdotto e venivo assicurato che tutti i membri del vecchio gabinetto avrebbero appoggiato il nuovo, quando da palazzo reale giunse l'invito a Delyannis di recarsi subito presso il Re per assistere, secondo l'uso, a l giuramento del suo successore. Addio intervista sulla situazione! i\lentre l'ex presidente si levava la rcdiu.f;olc per mettersi il/rd· c la cravatta bianca, non potei far altro che raccogliere da un segretario la lista dci neo ministri per telegrafarla con qualche dato biografico.

Asp.tllamlc> la conlinua•ion~ d~lla gun-ra l 'scendo dalla casa di Delyannis venni a sapere che poco prima un incidente molto significativo era accaduto nella chiesa detta < della Sorgente della vita, .. una delle principali della città, situata in via dell ' Accademia. Ricor rendo non so quale festa rel;giosa ortodossa, nella detta chiesa dalle porte adorne di festoni d'ulivo, di lauro c di mortella, si celebrava una funzione. Finita la messa, il metropolita intuonò la solita invocazione che comincia così : - Iddio salvi il nostro Re e la sua famigl ia. - Queste parole sogliono essere ripetute acl alta voce da tutti i presenti, ma stamane i fedeli che riempivano la chiesa non risposero. Sorpreso, il met ropolita ripetè a voce più alta. - Iddio salvi, ecc. - Sempre silenzio. Per la terza volta e più forte ancora il sacerdote disse la pregh iera, c allora partirono dalla folla degli zittii e qualche sommesso sibilo. Ne nacque un parapiglia; le don ne spaventate presero a gridare e la funzione religiosa dovette essere sospesa. Questo incidente che dimostra meglio di una clamorosa riunione di protesta in piazza come sia sempre viva nel pubblico d'ogni classe l'irritazione contro la famiglia reale, non è isolato..\nchc la Regina, mentre visitava alcuni fe r it i in un ospedale che è sotto la sua protezione, venne accolta con manifesti segni di ostilità.

&~ltando la conlùuuuton~ d~llu guura 49 Dopo la d isastrosa r itirata di Larissa, le carrozze reali non escono più con le solite livree gallonate; i servi tori non portano alcun disti ntivo per non essere r iconosciuti. Le colonne del tempio di Gio,·e Il linguaggio dei giornali locali verso la famiglia reale negli ultimi giorni era atroce. La Soteria (Salvezza) chiamava per esempio il R e t raditore, e i suoi: " la famiglia dei vili. " * Fatta una visita di dovere a l nostro rappresentante D uca Avarna nel bel palazzo dell'Ambasciata d' Italia a pochi passi dalla residenza reale c dalla piazza della

so As~lla11do la co~tlùmatione d~lla g'lurra Costituzione (il Duca è un perfetto gentiluomo ed un accorto diplomatico, il quale da lungo tempo doveva sapere che una guerra e per la mancata preparazione e per tutte le altre ragioni oramai note non avrebbe dato ora buoni risultati) nel pomeriggio bisognava informarsi se vi sarebbe stata la tanto at tesa seduta alla Camera. E tornato alla ncerca di Rallis, sentendo che egli teneva un lunghissimo Consiglio coi suoi colleghi e che le dichiarazioni alla Camera sarebbero fatte domani, approfittai dell'intervallo per anelar a vedere almeno alla sfuggita l'Acropoli, onde non correre rischio - nel caso di una urgente pa rtenza - eli lasciare Atene senza aver potuto dare una sola occhiata ai preziosi avanzi dei suoi monumenti antichi. Mi era già toccato, per esempio, di andare l'anno passato a Costantinopoli in occasione dci massacri degli armeni, di impiegarvi qualche giorno in interviste, interrogatori ai feriti negli ospedali, ispezioni nei luoghi dei macelli umani e nei cimiteri, e di aver poi dovuto ripartire improvvisamen te senza poter entrare in Santa Sofia! Ad un corrispondente che si reca in una città lontana per raccogliere notizie e informazioni sopra una data questione, difficilmente avanza il tempo èi fare il lottrisle neppure a volo d' uccello. Grazie, dunque, alle interminabili discussioni private dei ministri, potei dalle colossali colonne di Giove sa-

Aspellantlo la conlinuat.ÙJtu tl~lla guerra ---- - lire all'Acropoli. Per quante descrizioni si siano lette e per quante incisioni e fotografie si siena vedute, l' impressione che il viaggiatore ne riceve supera qualsiasi ATENE All'Acropoli aspettazione. Si resta addirittura estatici, sbalorditi, e riave ndosi dalla meravigl ia si pensa con tristezza alle condizioni attuali dei discenden ti di un popolo, il quale ha lasciato simili g lo riosi vestigi. Anche il panorama della modern a Atene, che si gode dalla cima dell'Acropoli, è stupendo. Sotto g li ultimi raggi del sole la grande dis tesa dci palazzi e delle case bianche, nella vasta conca, strappa, anche ai più indiffe renti, esclamazioni di me raviglia.

Aspdlottdo kt continuaaioru àdla gu~rra Nelle vicine acque di Falero spiccavano le sette navi da guerra mandatevi dalle potenze (tre sono italiane, una germanica, una russa, una francese ed una inglese), le quali dalle serene contemplazioni d ei miracoli dell' arte e della natura riconducono il visitatore a lle malinconiche questioni della politica e della guerra. * A proposito di quest'ultima, ho saputo stasera che domani partono per la Tessaglia i nuovi ministri dell' interno e della guerra, Theotokis e Tsamados, per esaminare sui luoghi la situazione delle truppe. In questi ultimi giorni la cri:;i ha fatto perdere del tempo, ma il governo non è rimasto tuttavia inoperoso, ed ha armato qualche migliaio d'uomini delle riserve. Fra i soldati ed i volontari che si trovano ora a l campo, meritano di essere ricordati con onore i membri della grande associazione degli studenti greci, presieduta dal professore Giorgio N. Callisperis. Su 2000 studenti che conta l'associazione, 300 si trovano sotto le armi a Candia e 1 200 nell'Epiro. Domani mattina bisogne rà trovare ad ogni costo il presidente dei ministri, Rallis, e ricominciare un·'altra giornata da corrispondente errante, in attesa eli partire per il campo se si farà davvero il supremo sforzo di cui si parla tanto.

As~tlando la contùwar. iotu ddla g-uu ra 53 11 prof. Callisperis A T ENE, t 0 maggio. Anima di quella g rande associazione di s tudent i greci a cui accennavo ieri e che ha contribuito alla guerra attuale con 1 soo volontari, è il giovane dottor Giorgio N. Callisperis, professore eli diritto romano all' Università ateniese. In un colloquio ch'ebbi con lui, g li chiesi: - Come mai avete voluto ad ogni costo la guerra se sapevate che la preparazione non era ancora sufficien te? - È una questione molto complessa- mi rispose.- Il fe rmento cominciò due anni or sono. Da una parte il

54 As~llattdo la conlinua~ion~ d~llo ,i[tle,.,·a paese soffr iva materialmente per la crisi fi nanziaria e dall'altra era oppresso moralmente da quella cattiva politica che facevano i due partiti personali di Tricupis e di Delyannis. La gioventù intelligente e le persone più colte non potevano rassegnarsi alla morta gora della decadenza in cui si affogava : decisero di scuotersi, e pe r cominciare a fare qualche cosa organizzarono i giuochi olimpici ricordando al paese le sue glor ie antiche e cercando di risvegliare in esso il sentimento della dignità, della fierezza na•ionale. Frattanto avvenivano le elezioni politiche, e il nuovo giovane partito essendo ancora t roppo debole, vinse Delyannis. Tricupi s morì. - Fu allora che sorse la Società Nazionale, 1.:-rhniki Etaina! - Precisamente, e si predicò che bisognava riorganizzare l'esercito, ma D elyannis non dava retta. Fino dall'ottobre scorso si prevedeva prossima la guer ra, si reclamavano i preparativi necessari, e il Ministero conti nuava a fare il sordo. Così risorse la questione cretese; bisognava occupare immediatamente, energicamente l'isola, e invece il governo senile tardò e le potenze ebbero l'agio di concertarsi. La Aotta fu mandata per guardare, non per agi re. Gli avvenimenti intanto precipitavano, il popolo chiedeva la guerra e per dare una soddisfazione alla pubblica opinione il governo richiamò qualche classe solamente sotto le armi.

ss La Ethniki Etairia inviò duemila uomini in i\faccdonia sperando che sarebbero stati seguìti dall'esercito. Questo rimase fe rmo, i duemila furono obbligati a ritirarsi, ma ormai i due eserciti e rano di fronte, e bastò qualche ATENE All' Acropqli piccolo incidente perchè il conflitto cominciasse. Disgraziatamente da parte de l nostro stato maggiore non era preparato alcun piano strategico c quando dopo i fatti di ~fati s' aspella\'a la notizia d'una bella vittoria, le truppe greche si ritira\'ano nel modo che oramai tutti sanno. - Ma non vi pare che le responsabilità, che s i vogliono addossare ora tutte al cessato lllinistero ed ai principi, pesino anche su chi \'Ollc affrettare la guerra? ..

A.s~llamlo lo eo11lm uaai'otU d~lla gturru - La guerra era inevitabile, tutti la prevedevano durante i precedenti moti di Creta dell'anno passato, il Governo era stato invitato a prepararsi e non lo fece. Ora che la guerra è scoppiata, non si può disconoscere l'importanza del movimento panellenico: tutte le numerose colonie di g reci residenti all'estero e perfino i più piccoli villaggi di greci soggetti agli stranieri sono rappresentati a lla guerra. - Occorrerebbe un Cavou r per dirigere questi movimenti. - Certo, c finora lfl politica personale ha sof ocato tutte le iniziative e comba ttuto l'aristocrazia intellettuale. Non dubitate : dalla situazione non tarderanno a sorgere gli uomini necessari. - Ma c'è il denaro occorrente per continuare la g uerra ? - Si può trovare o con un prestito forzoso o facendo un appello ai greci più ricchi d'Europa e d'America. Disgraziatamente temo che neppure il nuovo gabinetto potrà fare grandi cose. Mostrerà di prendere l'offensiva contro i turchi e poi coglierà un momento opportuno per accet tare la mediazione delle potenze e concludere la pace ( 1) . (t) Senu bisogno di commenti , i lettori vedono da quella conversazione , testualmente rif~rita, come l'a1,rituione per la guerra fosse stata promossa prin· cip."llmente per questioni di partito e per ismania di cambiamenti.

_ _____ Alf'tllalldo lo t:DIIIinua:iofl~ d~lla .J(ttt!rro 57 A1ENE L'ingresso dt1la Camera dei deput:lU il giorno in cui si presentò il nuo,·o gabinetto Rallis Oggi alle ore 1 7 si aprì la seduta della Camera, presenti 109 deputati. Le tribune erano piene, meno quella reale le cui poltrone sono coperte da due dita di polvere. l nuovi ministri occuparono i loro posti, meno quelli de lla guerra e dell'interno, partiti per il campo di F arsala. li nuovo presidente del consiglio, Rallis, indossava la sua solita giacchetta e relativo cappello a cencio. Durante l'appello nominale venne accolto con rumori il nome di liassan Petreddinbey, il turco deputato di Larissa, assente.

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