Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

La vila al campo '59 - approfittando di una carrozza di passaggio - a Lamia, dove è possibile rifornirsi di una cavalcatura. Parti i da Domokò verso le 8 pomeridiane e dopo essere stato sballottato per più di sei ore, lungo la strada da montagna, in una vecchia vettura con gli sportelli senza vetri, g iunsi a Lamia stamani prima delle tre. Invano il vetturale bussò ai tre alberghi del luogo: tutti erano pieni. Aspettai l'alba nella carrozza. Solo a giorno fatto, <]Uando cominciò a ·partire qualche altro viaggiatore, trovai un angolo libero in un albergo. Peccato che questa Lamia non sia una città pulita. È situata in una posizione veramente mirabi le. Dall'altura detta di San Luca s i vedono, accanto al golfo, le Tcrmopili con le loro sorgenti calde. In vari corrispondenti abbiamo deciso di aspettare qui notizie fino a domani. A Domokò le pioggie continue hanno ridotto le strade impraticabili; non si trova nulla da mangiare e un pezzo di pane e di formaggio si pagano come se fossero tartufi. Frattanto a Lamia non abbiamo che lo spettacolo di qualche carro di malati che arrivano dagli avamposti. U n maggiore di fanteria è morto per una polmonite buscatasi al campo d i Domokò e si è portato oggi al cimitero con la bara scoperta, secondo l'uso greco. Di passaggio per Domokò ho veduto alcuni ufficiali provenienti da Creta. Fra le altre cose, le truppe

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