Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

La VIta al campo Vi ho incontrato alcuni ga ribaldini venuti da Dranitza, per procurarsi del tabacco e dei liquori. Mi hanno raccontato che iersera la colonna di R icciotti giunse benissimo a destinazione. Oggi Ricciotti ricevette telegrammi da Atene, i quali gli annunziano che la legione Mereu è in viaggio per Domokò, e che altri 400 volontari lo raggiungeranno presto. Uno dei garibaldini venuti a Domokò dagli avamposti era un cretese che parla abbastanza bene l' italiano. Mi raccontò che nonostante il blocco riuscì con altri ventidue suoi compagni a recarsi in due barche a Cerigo e poi al Pireo. Tutt'e venti trè si arruolarono sotto Ricciotti, e si trovano ora a Dranitza. Questo cretese è un vecch io insorto, robustissimo, che si è trovato parecchie volte in guerra coi turchi, e porta le cicatrici di varie ferite . - A Creta - mi disse- eravamo pronti in 4000 per venire a batterci qui contro i turchi, ma il blocco rigoroso impedisce le partenze. E poi dicono che le potenze sono neutrali! -Voi che siete pratico della guerra di montagna - gli domandai - che cosa pensate di queste posizioni? - Dalla pianura sottostante i turchi non attaccheranno mai questa posizione al centro (1) . Non sono tanto (1) Il 17 invece l'attaccarono anche al centro, per impedire forse che rinforz.i troppo numerosi fossero mandati all'ala sinistra.

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