Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

180 lA ballag lia di Domo/i~ * Alle 5 pom. di oggi sono andato a fare due passi lungo la strada che conduce a Furca, piena sempre di profughi e di soldati malati, ed ho incontrato un gruppo di garibaldini che portavano su di una barella Amilcare Cipriani ferito. Un proiettile gli traforò il ginocchio destro. Il dottor G. N. 1\Iiliarcssis di Bucarest, che lo curò oggi stesso in una ambulanza della Croce Rossa greca di Lamia, giudicò la fe rita molto grave: la gamba è gonfia. A Lamia intanto cresce la paura, c le botteghe si chiudono: quasi tutt i fuggono. Si crede, e non senza fondamento, che dopo un breve assalto i turchi respingeranno i greci anche da Furca, c saranno fra poche ore a Larnia. Dopo eli che non restano che le Termopi li per anelarsene ad Atene. E con molti cannoni le famose Termopili non si credono inaccessibili come una vol ta. Tutti imprecano contro il governo e contro il modo con cui fu condotta la guerra. Si domanda pc rchè non si chiamarono sotto le armi tutti gli uomini validi, perchè Smolc::nitz fu lasciato con sooo uomini appena ad Almyros, dove si crede oramai attaccato c in ritirata anche lui.

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