Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

La battaglia di Domokò « Ammassati e riordinatisi dietro il colle, i turchi cominciano a spiegarsi sul fianco. Escono prima fanti numerosi, poi cercano di piazzare una batteria alla destra del colle. I colpi dell'artiglieria greca, splendidamente diretti, disturbano i turchi nella loro manovra; ma dopo brevi istanti di titubanza, i turchi, coraggiosamente, come sempre, si avanzano nel piano, allo scoperto, in ordine sparso. « Ci accorgiamo di prender parte ad una battaglia campale: noi ci troviamo a sostenere l'urto del centro; sulla sinistra dicono che combatta il generale Garibaldi. « Fino ad ora si sono fatte sentire le sole artiglierie greche, ma i cannoni turchi non tardano a rispondere. I colpi però son mal diretti. Tentano eli smontare una batteria collocata in un colle sulla nostra destra, un poco innanzi, ma mirano troppo in alto: tutti i colpi cadono nella valle retrostante, non !ungi da noi, recando una certa agitazione tra i cavalli della batteria: fino ad ora non hanno prodotto alcun danno. « Giunge per noi l'ordine dell'avanzata. Attraversiamo una breve vallata, a uno a uno, distanziati per non dar nell'occhio, c per il momento non subiamo alcuna perdita. Saliamo il colle occupato dalla batteria greca, ma, giunti in alto, un capitano d'artiglieria ci elice: « - Qui non vi è posto per voi, se volete fare qualche cosa, anelate ad occupare due trincee ancora vuote, che sono sul colle sotto la batteria. - l

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