Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

La baJtag-li'a di .Domo/dJ Alle 5· 30 pome ridiane il fuoco e ra vivissimo da ambe le parti. Certe batte rie turche fi ammeggiavano ogni tanto da sei bocche s imultaneamente, e qualche istante dopo si udivano le detonazion i. Due ufficia li d'ordinanza che provengono da l basso dove si combatte , e recano dei biglietti al principe Costantino, mi dicono che i g reci s i ba ttono molto bene, che vari attacchi de i turchi a dest ra fu rono r espint i, ma che il nemico è nume rosissimo c la sua a rtig lieria strapotente. * Alle 6 pomeridiane da un ripido sentie ro comincia no ad a rrivare a Domokò i primi feriti. Sono soldati sostenuti da q ualche compagno, che si trascinano a stento , pallidi, cope rti di polvere e di sangue. U n ufficiale è condotto sopra un mulo: ha la camicia fuori ed una palla nel ventre. Giunge quindi il primo italiano ferito. Si regge con fatica sopra un mulo. È un g iovane di 20 o 22 a nni, Carlo La Bella. IIa due palle in una gamba. L' avevo conosciuto due g iorni prima , q uando arrivò la colonna Mereu. - E bbene, - gli domandai - come v• trovaste Impegnati ? - In circa r so della colonna ~Iereu -mi rispose eravamo stamane in marcia ve rso l'estrema sinistra

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