Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

divorat i dalle iene: qui chiss:1 per quanto tempo appesteranno la via. In senso in,·e rso, ciot' da Lamia a Domok<'>, marciavano le solite lunghe fik di carretti c di dromedari car ichi d i pagnotte per la truppa. ~otai anche qualche carico di sacchi di scarpe. - Xicnte di nuovo stamarw a ])omokb? domanda\'0 ogni tanto a qualche malato prO\'Cniente dal campo. - Nulla- mi si rispondt•va con un moto del viso, alla sici liana. ?I la verso il tocco, mentre mi trova,·o verso la fine della pianura in cui gi.tce il la,t.;o di N czcro, comi n ciai a sentire il rombo del cannone, c un soldato mi disse che l'attacco era cominciato alle undici c mt'/.ZO. Fortuna- pensai - che non dirdi retta agli ottimisti d i r .amia ! - E feci sferzare i ca\·all i per arri,·arc più presto. Man mano che mi avvicinavo, il rumore delle cannonate andava crescendo. Da lontano si scnti,·ano i colpi delle ba tterie da montagna e da campagna, c da vicino quelli p iù forti d i tre più gros-.i cannoni di lunga portata sit uati sulla cima di Domokt'>. A mezz ' ora dal paese, la cill'rozza fu fermata pr·csso le te nde dell a Croce Rossa. i \ l \'Clturino, che aveva una paura del dia,·olo, non pan·e vero che gl i fosse proibito di ingombrare pitì oltre la strada, c rimase.

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