Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

12 In viaggio per Atme Il prete Papadopulos ed i giovani greci, alcun i dei quali sono figli di ricchi negozianti stabiliti in Germania ed in Inghilterra, discutevano animatamente sulle vicende della guerra spiegando carte geografiche e formando vari gruppi; gli italiani si facevano dire i nomi delle terre in vista: solo gli inglesi si mostravano mogi mogi, ed uno di essi portava ancora sulla faccia pesta i segni della battaglia di iersera. Alle dicci, mentre si faceva colazione, il Cariddi si ancorava nel porto eli Corfù, dove si trova il bastimento da guerra greco llfiaulis, quello che tirò contro la nave turca nelle vicinanze di Candia. Alcuni rappresentanti del Comitato Nazionale vennero a bordo, e con barche conclusse1·o a terra i volontari che sul molo furono salutati calorosamente da parecchie centinaia di persone e accompagnati in città. Agli applausi i volontari italiani e greci rispondevano Zito o polcmòs l (Viva la guerra!). A proposito: mi hanno raccontato che, al suo passaggio per Corfù, Ricciotti Garibaldi ebbe una accoglienza entusiastica, quale non la riceve neppu re il Re. Attraversando la simpatica città e recandosi dalla dogana alla spianata, da cui si gode la vista dci dintorni incantevoli, si notavano oggi gruppi di abitanti affollati alle cantonate per leggere gli ult imi telegrammi dal teatro della guerra. Mentre sono buone

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==