Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

I S2 /..a vi/o al &ampo ----- addirittura, ven cow-boys del giornalismo, sempre m prima linea. * Dow.oKò, 14 maggio, sera. La penuria dei mezzi di trasporto è eccezionale. L'uomo che avevo mandato a Lamia per procurarmi una cavalcatura qualsiasi è tornato senza aver trovato neppure un somaro. Così, volendo recarmi stamane agli avamposti dell'estrema sinistra, mi son fatto portare con una vecchia carrozza fino ai piedi della montagna, e, terminando là la strada carrozzabile, lasciai quel mio Pullman Car della Tessaglia, e infilai a piedi il sentiero che costeggiando i monti segue la pianura a ovest di Domokò_ Ogni tanto incontravo puttuglie di cava lleria e compagnie di fanteria e di euzones accampati dietro qualche t rincea di terra. La linea di difesa è molto vasta, e le forze greche sono di ·seminate. l\lcntre piove ogni giorno, i soldati non hanno altro riparo che la coperta. Soltanto quelli disposti presso i villaggi hanno un rifugio nelle casupole abbandonate. Dopo quattro ore di cammino, due in ca.rrozza e due a piedi, trovai la colonna Ricciotti Garibaldi accampata all'estrema sinist ra della linea di difesa, a ovest di Domokò, precisamente sulla collina in cui sorge il villaggio di Kato Agoriani. Gli abitanti se

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