Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Dopo la riJirala di Lar ina 39 che della ferrovia ridotta quasi inse rvibi le. Bisognava lasciar avanzare lentamente i turchi in Tessaglia, un chilometro a l giorno, senza accettare battaglia. Poi concentrare rapidamente le forze greche e tagliare le retrovie nemiche . - In sette od otto giorni - esclamò- mio pad re in queste posizioni, con poche migliaia cl' uomi ni, avrebbe disfatto l' esercito turco! La posizione nella pianura di Larissa era insostenibile. - Col nuovo Ministero, Ricciotti suppone che si farà qualcosa pe r rialzare l'onore dell'esercito g reco; ma dice che non bisogna pe rder tempo; altrimenti i turchi potrebbero a rrivare in Atene, per quanto egli non lo c reda. Due giovani deputati greci s'arruolarono fra i garibaldini, fra cui il conte Roma. Alcuni dei volontari arrivano in cappello a cilindro e redù'i[Ofe, come se si trattasse eli un congresso; altri viceversa sono armati in un modo g rottesco: carabina, revolver colossale, un pugnale alla cintura. Abbondano fra essi i corrispondenti dilettanti. Un francese ha scritto nel suo biglietto da visita: « g ià sott' ufficiale al Tonchino e corrispondente straordinario dal campo. » i\[a fra i pseudo-giornalisti sono nume rosissimi pure i veri corrispondenti di tutti i principali gio rnali del mondo, che telegrafano ogni

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