Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

nopo la nJil'ala dt Lnrissa giorno migliaia di parole. Quelli che spendono di più in dispacci sono gli inglesi. Fra i corrispondenti americani, vi è un redattore del .fournal di New-York, il quale, per recarsi giorni sono a Volo, noleggiò per lui solo un vapore speciale. Molti giornalisti sono trattenuti ora in Atene dalla crisi ministeriale; ma se il nuovo Gabinetto farà riprendere le ostilità, tutti partiranno, come farò anch' io, per il campo. Jl forzato soggiorno qui intanto sarebbe piacevole, se le vie di J\ Lene non fossero spazzate continuamente da un vento che solleva nuvole di polvere. Questa città potrebbe essere battezzata la polverosa. Ogni volta che si esce, dopo cinque minuti si è tutti impolverati: la polvere vi entra negli occhi, dappertutto. Durante una passeggiata g li abiti neri diventano grigi. A proposito di strade, ho incon trato ieri un funerale ed osservato uno strano uso locale. T feretri vengono traspor tati a braccia, ma i cadaveri, anzichè chiusi nella cassa, sono lasciati col viso scoperto. Così ad ogni corteo funebre che passa, dopo il prete ed i suoi accoliti, si vede avanzarsi una specie di barella sulla quale spicca la cerea faccia del morto. È ·uno spettacolo che fa impressione a chi non vi è abituato. Quello che ho incontrato ieri era il cadavere di una vecchia vestita di bianco.

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