Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

22 In viaggio p~r Atene * Finalmente, con un ritardo di quasi un'ora, alle cinque e mezzo giungemmo in vista di Atene, sulla cui distesa, ondulata di case e di palazzi, spiccano solenni le rovine dell'Acropoli. Ent rando in città poco prima delle sei, fui sorpreso nel vedere che quasi tutte le botteghe erano chiuse, e le strade secondarie semi-deserte. Supposi da principio che ricorresse oggi ancora una fes ta della Pasqua ortodossa o che la città fosse in lutto per la ritira ta delle truppe da Larissa. i\[ a il cicerone dell'albergo a cui ero avviato mi disingannò. - I negozi- disse- sono chiusi perchè poco fa vi fu un principio di rivoluzione. Le vetrine di alcune botteghe sono state frantumate, qualche negozio di armi saccheggiato; dalle mostre dei fotografi furono levati e calpestati i ritratti del Re e dei suoi figli .... Con grande fatica Rallis ed altri deputati influent i hanno scdato il tumulto. Al Pireo i disordini sono stati ancora maggiori. Povera Grecia! povera Grecia! - Così, venuto qui per la guerra fra i turchi ed i greci, poco mancò che non capitassi invece in piena guerra civile ! Nella via dello Stadio incontrai alcuni assembramenti, specie di mee!Ùif{S, nei quali si discuteva ad altissima voce. Presso l' .Hotel d' Alhènes, dove io scendevo, passava in carrozza un tribuna del popolo, con

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