Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

In 't•t"aggio pu· Atm~ 9 v'erano parecchi studenti imberbi, che notoriamente non avevano mai preso in mano un fucile. - Ecco.... - riprese l'ultimo interlocutore- che cosa potrebbero fare mai alle frontiere codesti ragazzi' Col sentimentalismo, per quanto elevato, non si può resistere alle dure fatiche del campo, nè maneggiare utilmente lo schioppo se non si è mai adoperato. È bello, romantico, nobile, byroniano, garibaldino il progetto eli anelar a soccorrere un popolo cristiano· che lotta per la propria indipendenza; ma bisogna essere in condizione eli effettuarlo con vantaggio dei belligeranti che si vogliono aiutare. - Su questo punto tutti i viaggiatori erano d'accordo, e l'argomento della conversazione cambiò. Ad , \ ncona si seppe che anche da quel porto un'ottantina di volontari volevano imbarcarsi col signor Bertet, ma che la partenza fu egualmente impedita dalla questura. Non riescono nel loro intento che i volontari isolati od a piccoli gruppi, muniti regolarmente di passaporti e che sanno dissimulare la loro vera intenzione. * CORFÙ, 26 aprile. Ieri sera sono arrivati a Brindisi, per imbarcarsi sul Cariddi alla volta della Grecia, un centinaio di persone, fra cui parecchi greci residenti all'estero e chiamati

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