Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

- D'accordo,- osservò un giovanotto in occhiali e redi11gote - ma capirà bene, che la poli ti ca internazionale ha le sue esigenze. In questo momento le potenze vogliono essere neutrali .... - E allora, - interruppe un terzo viaggiatore alzando gli occhi dal giornale che stava leggendo - perchè, appena scoppiata la guerra fra i turchi e i greci in Tessaglia e nell'Epiro, le potenze non si sono r itirate dall' isola di Creta? Che razza di neutralità è codesta? -Per con to mio,- saltò su a dire un qua rto signore, con uno spiccato accento romagnolo - credo che il governo faccia bene a impedire l'imbarco dei volontari in massa tinchè si tratta di ragazzi i quali non hanno alcuna pratica nè di armi nè di marcie in aspri paesi di montagna; che pret endono di partire privi di tutto, con le scarpine che adoperano per passeggiare s u i marciapiedi. Codesti g iovanetti, dopo una marcia di trenta chilometri, avrebbero i piedi gonfi e non riuscirebbero che di imbarazzo. Essi non farebbero onore al proprio paese. Se volontari italiani hanno da partire per un generoso sentimeuto di fra tellanza g reco-latina, devono essere gente scelta e robustissima, già ~sercitatasi per lo meno al tiro a segno, rotta alle fatiche . - In quella, alla stazione di Rimini entrò nello scompartimento un altro _viaggiatore, il quale raccontò che fra i volontari che volevano imbarcarsi in cotesta città

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==