Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Dopo la ritirata di Larissa il tempo di 1·ifornirsi di vive ri c di munizioni e di consolidarsi nelle loro posizioni, i greci possano tn un iatto d'a r mi prende rsi quella p iccola rivincita che permetta la pace con onore. * l volontari affluiscono alla spicciolata da tutti i paest. Come avviene sempre in queste occasioni, vi è fra essi una mescolanza di spostati, di avventurieri, di studenti e di altri gio,·ani, che vennero qui a proprie spese, obbedendo ad un sentimento di vivissima simpatia per il popolo greco. Fra questi ultimi vi sono dei ti pi singolarissimi . Per an-uolar:<i nella l.cgionc stran iera capitò fra gli altri un russo, il quale non parla che la propri a lingua c che si fa intendere a segni. Indossata la d ivisa, essendoglisi fallo comprendere c he del suo bagaglio non poteva tenere che un po' di biancheria, ieee un pacchetto con due camicie, tre o quattro fazzolett i, poche paia d i calze, e tranquillamente gettò tutto il resto dalla finestra. Codesta Legione straniera, composta di qua!'che centinaio di uomi ni, è trattenuta ora in Atene. Mentre mi trovavo iersera con Ricciotti Gariba ldi, capi tò un giovanotto francese che indossa,·a l'uniforme della d(·tta Legione.

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