Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

La ballag-li'a di .DontDklJ cidialissimo. Qui avviene la strage: poco meno di un terzo del battaglione cade. « Accanto a me, a sinistra vicino alle roccie, camminava senza berretto l' Antinori di Ancona, giovane ancora imberbe, che aveva fatto la campagna di Macedonia con Cipriani. Una palla gli passa il cuore; stramazza bocconi sulle roccie. « Cipriani che si ritira ultimo, dopo l'ultimo garibaldino, è colpito al ginocchio, alle 4 pomeridiane. Cade e rimane sul posto perdendo una grande quantità di sangue. Verso le 8.30 di sera sviene; alle 9 è raccolto e portato a Domokò. « Cade anche, nella ritirata, Barnaba Giordano, siciliano, comandante della terza compagnia: ha gravi ferite al petto. Quasi tutti gli ufficiali sono colpiti: Capuani, della quarta compagnia, leggermente a una gamba; Antonio Vinci, siciliano, pur esso leggermente a un piede; Ciro Corradetti, romano, a una gamba; Panzeri di Bergamo è colpito all'inguine e muore. Il volontario Frappampina è ucciso da una cannonata che g li fracassa il cranio. Silvcstrini, romagnolo, un bel giovane bruno, è colpito da cinque o sei palle. < Finalmente giung iamo in luogo un poco coperto e incominciamo a salire. Il sole, lino allora nascosto, squarcia le nubi c illumina una scena di profondo dolore: camminiamo con la testa bassa, in s ilenzio. ~folt i piangono dirottamente i perduti amici .

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