Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

so As~lla11do la co~tlùmatione d~lla g'lurra Costituzione (il Duca è un perfetto gentiluomo ed un accorto diplomatico, il quale da lungo tempo doveva sapere che una guerra e per la mancata preparazione e per tutte le altre ragioni oramai note non avrebbe dato ora buoni risultati) nel pomeriggio bisognava informarsi se vi sarebbe stata la tanto at tesa seduta alla Camera. E tornato alla ncerca di Rallis, sentendo che egli teneva un lunghissimo Consiglio coi suoi colleghi e che le dichiarazioni alla Camera sarebbero fatte domani, approfittai dell'intervallo per anelar a vedere almeno alla sfuggita l'Acropoli, onde non correre rischio - nel caso di una urgente pa rtenza - eli lasciare Atene senza aver potuto dare una sola occhiata ai preziosi avanzi dei suoi monumenti antichi. Mi era già toccato, per esempio, di andare l'anno passato a Costantinopoli in occasione dci massacri degli armeni, di impiegarvi qualche giorno in interviste, interrogatori ai feriti negli ospedali, ispezioni nei luoghi dei macelli umani e nei cimiteri, e di aver poi dovuto ripartire improvvisamen te senza poter entrare in Santa Sofia! Ad un corrispondente che si reca in una città lontana per raccogliere notizie e informazioni sopra una data questione, difficilmente avanza il tempo èi fare il lottrisle neppure a volo d' uccello. Grazie, dunque, alle interminabili discussioni private dei ministri, potei dalle colossali colonne di Giove sa-

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