Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

Dal Pireo a Domokò coi Kart'baldini di Riccioiti 1 2 9 le Termopili, il golfo e l'Eubea. Nei suoi dintorni Lamia è coltivata, poi il paesaggio diventa aspro c i fianchi dell' Othris non sono cope rti che da arbusti. Con alcuni volontari che scor tavano un carro di viveri, incontrai il giovanetto Giuseppe Garibaldi, tiglio di Ricciotti, che marcia e vive come un semplice soldato. Gli offrii un cantuccio della mia diligenza, ma egli rifiutò, non volendo essere da meno dei suoi compagni. A lle 9 ricominciava la pioggia. A l passo di Furca (8so metri) vidi alcune famiglie di pastori che g ratuitamente offrivano dei grandi recipienti di latte appena munto ai garibaldini. U n volontario offrì qualche soldo. - No, no, - rispose uno dci pas tori -che cosa volete pagare? Noi veniamo da Larissa ed abbiamo perduto tutto. - Verso le 1 1 si scendeva per una gola che conduce alla valle in cui s i trova il lago di Nezero, ed era sempre lo stesso spettacolo: carovane di profughi e volontari rimasti indietro. Il vetturino e Costì ne presero uno giovanissimo, stanco morto, a cassetta; un secondo fu ricoverato dentro fra me e l'interprete, ma non ne possiamo prendere assolutamente altri; i cavalli non potrebbero tirare innanzi con queste strade. Poco dopo le 1 1 , mentre to rnava a piovere dirottamente, g iungemmo acl una fontana s ituata sotto due

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