Adolfo Rossi - Alla guerra greco-turca (aprile-maggio 1897)

32 Dopo la riLirala di larissa I caffè, sempre riboccanti di gente, sono altrettante fucine di pettegolezzi. Fra le sigarette e le tazzine di caffè alla turca, qui perdono il senso della realtà delle cose. Un popolo positivo, dopo aver deciso la guerra contro il turco, in seguito agli ultimi errori commessi non si sarebbe preoccupato da sabato in qua che di fare un nuovo c più grande sforzo per riguadagnare il ter-reno perduto c respingere il nemico vittorioso. Invece si sfiatano in discussioni interminabili e pensano più alla Camera ed alla Casa Reale che al turco. Una cosa notevole è questa, che, malgrado gli ultimi avvenimenti, fino a tutto oggi si è sostenuto il prezzo della carta-moneta nazionale. l~ certo la più sudicia carta che circoli nei paesi a corso forzoso. Girano sempre enormi quantità eli biglietti unti e bisunti, con dei numeri irriconoscibili, che da un pezzo avrebbero dovuto essere stati ritirati. La nostra cartamoneta è, al confronto, bellissima. Per avere biglietti da cinque dracme usano qui un metodo curioso; tagliauo per metà i biglietti da dieci c li ~pendono separatamentc. E noi ridevamo di quell' abissino che dopo aver diviso con un compagno un biglietto di Banca italiano da so lire, pretendeva che il suo pezzo isolato valesse 2 5 lire !

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