Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

CAMILLO MARABINI DIETRO LA CHIMERA GARIBALDINA ... (Diario di nn volontario alla guerra greco-turca del1912) l~tr viHrtl di u.na rit.t. piu ft•l 'id" n JH.•r tnorll'fl di una pib nobllt' n•oru G. D' A.~tHOM'ZIO· . t• lUGLIAIO U · ROMA CASA E DITRICE S ACCIII & RIBALDL 1914

PI\IH'IIU:TA LITTERARlA RISgR\ A l A

18 buglio 1914. Avnnti al mare .\ùri atico ... Caro Marabini. Non mi sento /'autorità di porre una mia pre - fazione alle vostre pagine garibaldine cl1e sono pagine di battaglia in ogni senso, contro ogni viltà. La mia vita, vuota di opere, mi ha portato al di là del desiderio della lode, ma non al di là del timore delle oneste censure, e si potrebbe onestamente censurarmi, se, non avendo mai I'Omba/luto, io vi dicessi che la chimera a cui correste dietro, combattendo, è paragonabile alla formosa donna di Ora:::io. Ma non sembrerei 1111 retore ·del romanticismo, fatto di sole e comode parole, se esaltassi in voi e nei compagni vostri la virtù del prodigare la vita, io cl1e me la serbo avaro, aspettando non sò quale domani! Io amo quanti sanno osare anche inutilmente. L'audacia dei pocl1i generosi è un tonico contro la costituzionale organica mediocrità dei saggi calco - latori sulla bilancia. Ma il problema del futuro è più complesso che non appaia, guardandolo soltanto dal lato psicologico. Ci furono sempre det codardi e dei temerari. Sempre si potrà sottilizzare sul quando e sul come, ed anche con cuore purissimo. Ricordate la leopardiana e un pò fanciullesca parafrasi di Simonide, che benedice11a atte antiche età...

Noi crederemo sempre il nostro tempo spoglio di eroismo, ed il passato più nobile del presente, ma questo passato è inafferrabile, al/orcflè si vuoi fi ssarlo in un punto. · Giuseppe Mazzini non dolorò sul/e viltà del suo secolo l E intanto Garibaldi combatteva, e il Mazzini era profeta, e poeta il Mameli. e Ciceruacchio salvava dalla piena del Tevere ogni barca in pericolo, o mostrava il petto ai fucili di Cà di Tiepolo. Dunque il problema del futuro sarà un altro. E' finita la guerra l Xon sembra... E' finita la rivoluz ione; Non pare, benchè la vogliano sostituir.? col giuoco magnifico e torbido degli scioperi generali... 11 coraggio però cerca altrimenti. E ' garibaldina l'aviaz ione quando chi vola ·ha nome Chavez e cade e muore per l'orgoglio di un sogno. C' è del garibaldismo nelle cliniche ove si affronta la peste, e talora se ne muore, tentando di strappar/e il suo segreto di putredine. E anche l'organizzazione del proletariato è garibaldinismo ... Quali saranno le audacie più utili domani? Ecco il problema vero. Voi, amico mio, ci ricanlate, con una primaverile ebbrezza romamica, un di-· vino canto, degno di ford Byron e di Santorre Santarosa, di Antonio Fratti e di Felice Cava/lotti .... Ma io non sono l'Edipo per la sfinge, nè il poeta della Chimera. Sono un piccolo borghese che son-- necchia n.•ll'ombra. Addio. Innocenza eappa.

:23 Ottobre . Oggi nei saloni rcdazionali della U u·e s· è svolto un avvenimento che il filosofo della compagnia, con mol ta tranquillità m:t con non alt rettanta modestia, ha defini to . un « fatto s torico • · A dire il vero non da oggi solta nto s ' avve r tiva che qualche cosa eli nuovo vibmva nell ' aria c teneva preoccupat i anzichenò quei quattro rompicoll i, fo rma nti nell' in - sieme, compreso colui che scrive queste linee, la d irezi one, r edazi one ed amministrazione del g iornale • di coltu1-ct e di ba ltaglia repubbliccma • il qual e, amma nnisce, digere ndosi regolarme nte un re ogni sette g iorni , le « notizie de l partito • a i signori repubblicani cl ' l. talia. (l ) L' uragano imprO\' \·iso scatenatosi nei Balcani. la el iana de lla ri scossa , che laggiù, ne lla 'l' rada, nella Macedonia, ne lla \ 'pcchia Serbia pa re suonino tutte le trombe egri - dino tutte le voci, ha scom•olto anche le anime nostr e ed esse si HCnt ono avvampate da lla fede e dall 'entusiasmo. ::\oi non siamo de i pacifist i nel srnso che a q uesla parola vog liono dare i nos tri avve rsa r li nella pol it ica ; noi prefe rimmo, è ver o. aggrupparci in disparte pensier osi e t risti, iìggendo lo ;guardo nell ' ideale cui demmo tutti i palpi t i de lla nostra g iov inezza, qua ndo le folle italiane, pe rvase da un delirio di gue rra c eli sang ue, salutavano, in ogni annc luccicante al sole, ed in ogni nave vcleggia nlt' verso l' Africa. la rin novata ene rg ia de lla sti rpe; noi, c ,·ero. pur con un senso di profonda sofrere nza, in que i giomi s<' nt immo tutta la poesia c tut ta la bellezza della noslm soli tudine c del nostro sogno uuumo; ma ora ,

- :! i• ,,1· o//i·a f'Oso, ora d pan• c·he ogni poj,olo balcanic·o rinnovi, ne la l-ILOriH, i tnn·ngli, le ansie e h\ supreme a udaeie per le quali la nostra patria b' chbr la libPr là e l' indipendl'nza: ora c·i parP c·hc pcr~ino il vollo pallido di :\lazzin i, il quah• c· i g-uarda melanc·onii'O di dit•tro i ,·c·tri del 4uadro, abbia [Wl' noi un sorriso d' inc·ora!!'gianwnto e di consenso. Al !P <tuattro. dunqtw. ahbiamo a\·uta sPdula • S<'g'l'<'la ' · f: n·nuto per primo nt•rolamo Papah•. eh<' ha donno tro\·are un'ora di ((•mpo Ira un esame e l'altro all' t:ni- \Pr~ilà. [Wl' \'(•n in• a co.<J!i,·o,·r c·on Hoi. E_!.(li i• c•ntrato con ~randP sussieg-o, s'(\ an·ac(·iato. ('Oll al'ia rnbtPriosa, alla. fin t•stra prospieien((• ~ul <·orli!<:>, ha c·hiuso, eon c·ault' la. gli. sport('[ li del balc·on('ino c·he dh sullt' scale; <'[l]JOi . c·o11 un largo 'orTiso tli soddbf'azione. s· i· ~uanlafo attorno. In qurlla ha oquillato il c·nmpanello ed altri • cnngi''''llli , -ono arri \'t\1 i. E \t'Il uto l> i Lullo. c• ppoi :.'lli"oni, ('pc i. ~·alaugola. Oiusli. llnrt olomei. Hihaldiyd un !.(iO\':IIH' studt•ntt• mNidional<' di c·ui non ric·ordo il nonw. Hihaldi i• s tato o~-:gi a conferire <'on il :\linistro hulgaro. Il <liplomatieo balc·anic·o gli ha detto c·he il suo piH'~e \' l'drebbe cerfanH'11f<' c·o11 immcn~a sinrpatia i l c·ostifui rs i di un batfagliOilt' di \'Oionf>u·i italiani, disposti a par ti r!' ' uhito per raggiung·t·n·. ·mi c·ampi dPila Trac-ia, gli l'srn·iti \' ittoriosi di Ile l't•rdi.nal1do. Ila agg-n·!!·ato c-IH' i \'olontai'Ì dO\'I'l'hber·o prender·<' la \'ia eli Fiunw ed arTÌ\'ar<' a Bel- ::rado. A Belgrado il Comitato ma<·edone rimhorsl'rebbe lP >]Jl'Sl' ad ogni \'Oiontario. proY\"l'dt•rphlw allt· armi, c s' incarirherehlw di istratlarP i legionadi n·rso :->ofia. Papale ha parlato <'llll llil'c·iott i <:aribaldi. ~ l a non ha avuta una rispo>ta C'OilC'r<'ta. Anzi ha C' reduto di c·api rc C'he la sp(\dizion<\ di U reC'ia. <'> ancora in uU,11lr~ df1 i . Che fare·? L' assc·mblt•a s'<' fro\'afa discordl'. )[a i più propt·ndono pl't' la Bulgaria o p<'r la Sc• rbia. Io sono t'm quest'ultimi. A noi sembm C'lw, in quc'st' ora, abbia la !.(iO\'l'lliÙ italiana, il doYerr di c·rrarl' un Yi nc·olo, nna tradizione eli f'ntlt>mità tra ~li sla\· i t•d il popolo italiano.

:l1:: il vecchio sog-no dPI veg-g-enlt• di Staglieno !'iw noi dobbiamo realizzare. Egli di"se: • L'impero tureo è eon· daunato a di"oln•rsi prima for,p dt>ll ausrriaeo, ma la ·<·adula dell'uno ,pgnPrit prossima qtH'lla dell'altro •. Eppoi: • La liberazione deg-li 'lavi ~ogg<'lti alla Turehia lm· '><·inrn\ tittalmenl<' gli Klavi sog-g-etti all'Austria, alla $UII trasformazione se non alla sua I'QYinn. , Ed ora si <'ompit• /(t/olote,z/c il primo nrto della g-rande tl'ii~Pdia 1'11e (' ius<'PJW :\lazzini. <·on animo prPsago, in tra· ,·idt• oltr!' mezzo >P<·olo or sono. La ~rrhia t\ o~g-idi il Piemonh'. la no~·mia Erzt~~ovina il Lomhardo-\'pneto di'Ila grand<· Sia\ ia. Spt tP milioni di sl'rbi, all'oliati om dietro )p handiPre <klla redenziorw, pur Janeiati da forza unmane HIIP c·al· <·a:.;nt• del ttrn·o. guardano, ~o,pirmulo. olirl' i <"Onfini O\'<' il J.astonc tedPsc·o tiPIH' s\'lria,·i un milione e mezzo di loro fratt•lli r preclucl<' al popolo st•r·ho r ngo;.:nata 'ia th•l mare; ,. •·io mentre gli sl\'"i slaYi d' .\ustr·ia guardano •·on più si111patia alla spada di J:p l'it•tro <"111· ali<' ('anizit> di ('ec·<·o ili' )l )li'. ( 'osa non pui> ac·c·atiPr<' domani r L<·c·o pl'rehè noi, non >J•Pttatori ma attori clelia grand<' tm"<'dia dohhinmo "' '<'re. !~tll'llo l'iw dai l'iriusi ~ahim•ni non ha saputo ni· voluto ott<'ll<'n' in luughi auui la diplomazia. dPn· sapt•r·lo •·ompil·n· in un :!.dorno solo, la. no.... tra ;.:;iodnezza. ('osi ><i srt'\'<' all' umnnità l'd :llla patria. l'oid1(' il ~iomo in <"Ui In Croazia, la llalmazia. la Camio la. la Bosnia, r ErZI'g'OYina, la ~ralldt• Spr·hia. :'\oyi Bazar ]JOh'"l'I'O C'O· stituirsi a sraro indil·•·ndt•ntP in quPl !(ionw eapitalt• 'ar·<'hbe ;HTiamata (~skuh (' ~·Ji shoc·<"hi. ,...r,o l ,\driati<·o san•bhl' t'O quPlli t"he la n;ttum ha da 'ecoli stabilito. In qul'l di le l'Ullli<'ie r·os~e poi rchh<'ro ritornarsl'n<' in Italia pa"atulo da 'J'ri<'ste. <ltwsta ipotesi d ha somm<'r·so in piPno romanti<"bmo; la proft•zia di ~lazt.iui. il nomnn• Tri1•stc ha l'\ 'O<·ato d i r·olpo. in mezzo a noi lo SJH'tlro di'ila r;iorine l/alia. dl.'lla r;ionnr• Eo,·opo. Pd i più ti<·almanati fil!'llt'ni si sono subito <'orwinti. Del n•sto tutti sono d' a<·t·onlo nel rieonosr·<·re

-.t - la ne<·essità che la g- ioven tù italiana <·on<· r·cti a lil\'ore dei p opoli balcanid q ualchP rosa d i più dei soli ti ordin i del g iomo e delle solite g-losse comiziali. li resto importa po<·o. :-ìi stabi lisce quindi di diramare ~ubito delle • ('ODfi· denziali • tm gli ami d d ' ltalia cd allo scopo si r iunis!'ono immediatamente..... settç lire per le spese! Io, ) lissoni e Papale siamo nominati membri del <·o· mitato esecuth·o il quale pomposamente si assumP il titolo di • Comitato d' a::iont• • . Appena investiti dl'll' autorità di l ! ·ilmril·i noi ci <'l'C· d iamo in dovere di pregare senz'al t ro gli umi li. .. .. <' semplici.... . gregarii a volerei lascia re Holi per ponzarl' sulle norme ed i provvPdinwnti i quali Ol'corm mPttere subito in esecuzione. Compiliamo, inlittti, la lista delle persone (')w do\'ranno essere interpellate e, rome primo atto. sc-l'iviamo all'onorevole Eugenio Chiesa, il quale, ci si dice, abbia manifestato i l des iderio di interpssat'Si d i quanto ri~uardi la sped izione. Scritte e portate alla posta altt:e lettere io. ;\Jissoai e Pa pale ci rechiamo a ea sa dell' on. Salvatorl' Barzilai. Barzilai c i l'ice ve all'cttuosftmente. c libemtosi rapidamente da due o tre clil'n ti serotini. d conduce in un salotto appartato del suo villino, ed ivi, insieme al MtO fido Lello Levi, si dispone ad aseoltarei. li deputalo del \'" Colleg-io d i Ro::!la dappr ima sorride alle nostrP parole eont'use. poi man mano. si f,t serio, dhtoglie lo ~guardo dal sollìtto O\'C con l'aria stanca <>d :uln<>iata clw gli è abituall', t<•ne,·a fissati gl i ocl'hi e ei parla, paeat<tmente, <·omeHtando ad uno ad uno i nostri ragionaml'nti. Egli dice (·he c'è qualehe d ifetto. qualt-hc c?sa ehc n?n piace nrll ' att,,ggiamcnlo degli ::it:tti alleati, bj)P<·ie qu<·l eantl<.'l'C di ri~cosstl r.-li ' giosa l'hc ~ i vuoi d<ll'l' alla ~ucrm contro il tur<·o. i'l'rò la noslm pr·es<t dN•hiOill' di <'OI'I'CI'e ad ofl'erire la \'ila JH' I' la e:nh:t bakanir·a r d<'glla di lode e di plauso. Ed ('gli anl'it<' appro\·a l t no,tm ~r·••lta del h Bulgal'ia o drIla Serhht quall' obhiettiYo della "Pl'dizionc. ·

- 5Anzi. conforta la ragionevolezza di questa decisione con arg·omenti di politica estera. Barzilai ci informa quindi d'essere stato, pregato da Ricciotti, a trovare Giolitti, onde tastare il polso al Presidente del Consiglio circa l'attitudine che avrebbe assunto il governo nei l'iguardi dei volontarii. L'astuto volpone di Dronero se l'è cavata con una delle sue solite e felici tr ovate nelle quali c'è tutta la psicologia dell'uomo. ila egli infatti d ichiarato, con aria ingenua, che ogni cittadino italiano è evidentemente libero di parti re per quel paese ove più gli talenti d'andare, ma che, d'altra parte, C'' c un artic·olo del codice o del re· golamento di P. S. il quale proibisce gli arruollamenti. Compr·cndiamo subito <'he avremo a che fare con i sapit'nti impacci della burocrazia e che il nostro • episodio • sarà abilmente ridotto nei c•omodi limiti di un qualsiasi avvenimento di Pubblica sicurezza. :\Ia non ci scoraggiamo per questo. Oramai siamo de· C' isi a tutto ! Barzilai ci assicura rhc fisserà Jomani un appuntar mento con gttore Ferrari onde provvedere alla C'ostituzionc di un Comitato c·lw assicuri alla nostra iniziativa appoggi morali c ... finanziar!. Quindi stringendoC'i forte la mano, ci saluta non dopo pcr·ò aYer·ci accompagnnto fin su la porta. Quando usciti sulla stmda buia e deserta ci ritroviamo soli, io Papale e ì\lissoni, indoviniamo l'un l'altro, Ja reci· proca emozione. ~ lissoni sembra assol'lo in un pensiero lontano. Papale, che pare abbia in corpo l'argento vivo, con quella sua foga meridionale ehc lo distingue, mi stringe for te, forte il braccio, poi si rabbuia in v iso, c·orruga le ciglia e assumendo un aria gnwe da carbonaro del vcntuno, mi grida all'orecchio: l.l dado è tratto! Partiremo!

bl nrominriano a pio1•rrr lP risposte al le nostre • Ponfidcnziali • - Ce ne sono di tutti i c·olori. C'è Phi r ispondr ll '<'>'i'l' pronto. anzi impazirnte di parti re c chiede afl'anno,anH'nte istruzioni. C'è ehi parla freddamente, sc·m1dcndo l!• par ole, <·on a ria scettiea, della nostra spedi zione. :'\on manc·a poi. ci si d ice, chi nelle c·onn•ntic·ole repubblic·ane, dinanzi al lucentr litro ripieno drl biondo 1·ino de li CfiMI!lli, hlatem d i bei gesti. di rwa.<~·onate e pronurwia altr'l' frasi di di leggio per la no,tm iniziativa . L'anima <"i s i riempie d 'amarezza. Q,ualeuno f•t de i nomi e noi a dirr: ll la c·om<'c Anehe lui ? Ed i s uoi disc·or·si quarantotlbti ~ Jo; le invuc·azioni alla santa I'{LI'abitwt g li a discutc•re, ad animarci, a gestieola n• , o dare pugni fo rmidabili sugl i sc-onnessi !H voli d<:'lla !.1we. c poi una fila stroccH di impre<'azioni c·Qntro c·oloro c· he n on hanno anima per <·omprendr rc i, e pe r· ultimo un suec·edpr·si di perorazioni onde convinrcrr a vicenda e maggiormen te noi stcs>i della san tità della eausa <'11c abbiamo abbracciata. Le lettere d 'ndPsionc sono passatP d i mano in mano c poi lette ad a l ta voce l' saluta te alla fin e cii~ una c-lamoros a ovazione . Eccone una c·u i è to<'<·ato l 'onore d t• l tl'ionfo: 0 1slel .1 /w1amn :!6. Ca1·issiuw f 'a111i llo, Rispondo p1·escule all'appello. Do11wni .sru·il 11 Ho111Ct da le. Anche p?'Ù'O di nwlel'ia prinw rlc8ide1·o pw·ti,·e assollltanlenlr•. Saluti atf'ettuosi. E' di Mario <'on · i;,ipr i il primo amrmnrstmt on• del la Lw·e allontanatosi dn Homa e d;tl nostro g ior·n,:ll' in seguito ad una campagna c lertoralc ammini~tr·atil·a t'11e lo

ha trovato clb>cnzientt' da noi . Ma tutto gli ò perdonato, la eamif"ia rossa cc lo rende più caro di p r ima! Alfrrdo Bottai da Parma ei scri,•c incoraggiandod pu1· d ichiarando cht' le sue condizioni di salute non gli eonsentono eli partire. Cn altro che non può venire, e ee lo scrive eo11 angoseia che traspare in ogni sua riga, ò l\! ario Coppola di Cava dei Tirreni. Egli soggiunge però che offri rà tutto il con tr ibuto finanziario eli r·ui ò capace. Ec<·o infine una clt'lle lettt're-cloceiu. C'i viene ciHlla term che fu di Antonio Fratti . E" scritta sur un foglio r·o,;wwJ·cia/e sulla cui testata è stampato: Ca,"e,·a del Laco,·o di .Y e Ci1·comtw·io. C{- ficio di Seyretel'ia. Xon posso far<' a meno dal riprodurla per intiero : ('arissùl1 i, . l vosti'{L con(ì.dett:::ia/e ;ni ÙICOitlbe l'obbligo di COU/1'· nica1·ci che la Romagna non sente ;·agione CL/cuna pe;· 1'iuwove1·si.in {aroJ·e dl'[,,zovimento dinastico nei Balcani. Fa/litct ignominiosa11wnte l' insw'l'e~ione dell' amw sco1·so che si r' palesata un a1·ti(i:::io, 11011 o·edono di doversi cm1unuovel'e oggi dinanoi CLila intesa delle cancPIleJ'Ù' interna:::ionali. Non r' moviolet!to di na:::ionalitri or.· i buoni, i gPne. ?'OSi poss(tnO tJ'OV<ll'l'i l' ltri!CLno uwtù·o pe1· a(fentl(li'e con il sac1·i(icio della pi 'O}JI'ÙL vita, il di1·itto ci t: ile delle genti. Egli r' un limiwto e disciplinato in.~o,·r;e>·e di dinastie coalit::::ate. pt·onte domani a sl>·o.::::::ai'C l'impulso sano della deiJ!OCI'aZia, se questa pe1· mTentata ipotesi, potesse 'impon·e le pt·opl·ie 1'i.~ioni . Ravenna, Fol'iì, Lugo, F'aen:::a, .llel·calo Sw·aceno l' CesenCL, inten'OCJale ,·ispondono : pi·otvedia,,w all'l/alia come non mai si r' p1'01Teduto sin q11i. Pe1·r·ib, pza· a,l,wttendo che a/c11ni individui possano

- 8in certo qual owdo l'isponde1·e al ,.ost1·o appello, i nostri escludono (almeno per o1 ·a) ogni owtivo d'intervento che equivale a sp1·eco di (o;· :::e, a mancan:::a di finalità l'i· spandente agli ideali che ti anioza. Con la 111assima fede e nel deside1·io d'essere injiJt'- ,nati selll]JJ'e, col·dial,nente salutano. Sempre rostro Ci siamo fatti pensierosi. Ch i firma è un amieo provato alle loltc. ~on è certo la v il tà che lo ha ispirato. :.\la non ci parP ehe abbia ragionp. Come nPgarP al movimento balcanico il caratter·e d i une vpra e propr ia lotta per la red<>nzione dPlle nazionalitù! Come si può dPiinire • li>11ilato e disciplùwto ùrso~ · - 0"''1' di dinastie COa/i::;::;ate > il superbO C irrompentP 1110- \' imento eh<', lungamente covato nella vigilia sotto la sferza dell'invasore, ora è scoppiato (·on la forza dell'uragano P tutto SPmbra voler abbattere per edificar('! :Ma forse per('hè a capo della crociatH novissima ei ~ono delle teste coronate, fo1·sc per quetito la ('au;a è meno giusta'! Antonio !<'ratti, al cui nome s' in titolano tante piazze d'Italia (' tanti <::ircoli repubbl icani, non dette forse con !!; ioia. la vita per la causa pJienica gPnProsamenlc uou- <·urante, egli repubbli<::ano, dcll' eshiemm in () r·eeia, d'una dinastia! l~orse che Oiusrppe ll lazzini non ha aneh' J-;gli afl'(•rmato neg-li scritti P dimostrato nei fatti CS~L'I'C suo pensiero che • il1·icomiln-re i popoli nei p1·op>·i nat1u·ali confini» è opera di civil tà che deve anteccdere, talvolta anche la. risoluzione delle interne questioni istituzionali 't Ma c'è un a ltra frase <::be ci dà ai nen i : • prorve· tlio,Jw all' rtalia COi/W 1!011 ,nai si,, }Jron;eduto sin quì •- Comodo alt bi questo che fa pendant con l'ossPI'vazionc ('he tutti i sagg-i ci han no poi ammannito, che cioè la ea-

l .n l ' :lf l n tli ( 'ul'fìl -----~----- A tene ll generalo Hicrinni Garibaldi pn<:~~n in ri\"i!l t:t la r.Jegiou&

!l miC' ia l'ossa non i• ml'IT€' d'esportazioni', C'he <>ssa d!'ve sen·ir<> soltanto alla •·•ubct i1·tliana. :Ila )[azzini non istilui accanto alla l!ini'ÙII' ltolin la Uiol'int' t·:n,·opa <', dopo questa, 1', 11/,•!lu;o ,·,•pi,/;UiNulf! /lllire,·srtle t :Ila il Duce ;.:lol'ioso, l'iniziaton· di'Ila legg-t>nda gari - bald ina, Giuscppl' l :al'ibaldi, di<·o, 11011 <·or s!' ad oll'<•ri re la propria spada ad altri popoli, ol tn• il eonfilw ('([ ollrc il mare nostro, P <· iò mentre urgP\'11 ,uiJa noslra slirpe la gmnd<• on. <IPIIa ri,·oluzione. mt•n!re am·om ll'I'I'!' italiAne ;.:iace\'ano supim• sotto il rwso della eatena stranit•m ~ :\on fu !·:gli al ~allo a :lioni!•\ ideo mPilln• l'.t ustl'ia. il Borbom•. il l'apa. l'Arr·idu<'a l'il Hl' di ~ard!'gna. in<"areeravano. JWI'>"il\guivano. <'Olldnnlla\·nno a morll' ;:li affiliati alla (iiorilu• Italia? )l"on \Pndieò Egli :IIPntamt <'OI rendo in dit<.•sa della libPI'Iit frnnr·t•s<'. all'l'nna11clo a Di;.:ionl' <·on il sl\11;.\'lll' di Oiu'CJl]Jl' l\t\·aiJoui e di (;iorgio lmbrinni e dei suoi miglior;, c·o11 il son·bo dl•lla ' 'iuorin, l'<'l<'l'lla ll';;ge <l<•lla frat<•llanza d•·i popoli~ Oh! i· mollo •·omodo dire, eon l'nr ia da c-ospiratori. uso .1/ada!lla . Ingoi. • JWIISÙluiO all'Italia • ! per poi g-mttarsi l'omlwlliC'o e sollnzznrsi nelle s1i l izzazioni r iYolu;.ionaril' su p!'r ]p colomw di'i ;.:iomali o tlall'alto delle higondc tni ting-aie! E tutlo<'iò lll<'nln' <.-i, d1i arde dali impazienza di •·orrPrc ad afrronllll'l' lutti i dbag-i dt>lla ;.:ut>ITa, lUtti i rigor i clPI I'inn'rno. nninwto soltnnlo dal sor ri so di una grande fpde. Seg-uitano a A" iuuget'(' le lerterr di plau~o e d'a<h)sione (' molti ~ono ('Oloro (· lw ven;.:ono pl'I'sonalmentp pl'r ('hie· d<•rl' ord ini ed btru~ion i. Oggi è g iunt o d~t ~filano un fo rli,-e,e t u tto ]Jt'JII' ed impazienza. E' Gigino Ta~sirwri e c i I'll<'<'<>nla d·P~ere s!ato a Domokos attendt•n ll' di Antonio Fratti. E ' latore di uml l"tt<'m di G . B. l'irolini il quale ha parole d'incoraggiamento

IOper noi, plaude alle nostre decisioni l'ci ha tutta !"aria di dirci: ah! potessi \'('llirc anch'io' l'n sot"ialistn che <wen• già aderito, che <llt7.i aveva :;":\ is<:ritto il suo nome è venuto a dirci the dopo a,·er l..tto un'artieolo, stampato sull'. Iran/i, s'è rineduto c ri· tira la sua adesione. Oh! come era fragile la fede di questo imberbe seguace di Carlo )Jarx! Stava fres<·<t l'Italia se doveva !'s- ~er ("Ila con i disth1g11o dottrinarii dei t"iarlatani <·ile o.g·l(i non sapendo seguirei, prefcriseono ri(·orrere all'irr i- >ionc ed all'insulto! )li è pervenuta la rbposla di Eugenio Chiesa. Eeeola. Jlilmw, ':!(} ottobre 191:! C(l}·i a"lici, ltice~;o la wst1·a del ;.>:J. . ts/1·aggo dalla o1ia per·sona che non an·ebbe le <·apaci/li tecniche necessa1·ie. .\'on od orc1•po della netessità cl1e un af{w·e sirnile abbia uno dota:::ione impodanle pe1· pote1·si prepauu·e e spedi1·e in pu(ello ordir!!!. l'engo 111/a cosa in s11 cooll' già ri fosse e il capitano e i co pila/i. La gue1Ta così conii! si •' impostala 11 cedo negli stati balcanici gueJ·1·a di na;;ionalitti e che uiCJ·ita tulle le nostr·e siolpatie, ow dalla quale, dote le prenwsse fis·- sate dalle g1·andi poten:;e,. non pot, ·wmo i COiilbattenti lra>'J'e ,·antaggi l11li da potersi CJ'•'de1·e che la ba1·ba1'ie {lwca .~ia ,·icacciata in , l sia e e/w .~ op1·atuUo pos~a art•enil·e quellct costitu:;ione di IIJUt (edeJ·a:;ione balcanica di popoli libe1 ·i, quali' gli ideali nosl1·i J'epu!J!Jlicani possono vaglleggicu·e.•tnrhe se vincitol'i questi popoli lo sa,·nnno a .<olo vantaggio dei l'ispettivi 11W1w,·chi. ln tale stato di cose questct nost1·a poca giorentì• ,·epubV/icana italiana com·iene sia spinta laggiù ?

- ll - l 'i con{e.<so l"he sono assai dubbioso e l'enitente : coutpt·endo che i sentiuzenli gene,·o.<i non si d iscutono e 11011 si det•mw discule1 ·e t, ·oppo : ma non uti se,tto di con.~iglia re una ct:;ione pev la qua le non p1·o~o rntu.<iasrui . •Co,!Si illate qllalt ll e auto1·eroll' aulico (' tenetemi in- {01"11lato. Saluti rosli'O E. Chic~n Xon ho il tempo di rifle t tere nei rig uardi di questa lettera, la quale anrh'ess~ ha sn osriato come un tutt'o d'acqua gelida sul m: o <·a po. <" he un usc ie re della Canwra mi porb q uesto bigli<' t lino : r w ·o Mavabini. Sono a No111Ct fino a lle / 8 . l 'r•nile a lla Cauw1·a o da .1 i·11gno OVf' faccio colrt:;ione alle 12 lf::!. S aluti. . lfl'.mo E. Chiesa Corro subito a Montccitorio. Nel <·orridoio verde tro, ·o il bollent e dcput a to r epubbl icano ehe mi attt-ndc. E!! li sta seduto, c on aria quasi di uomo spossato, sur un sofà. LP· pri me parole ch'egl i mi r ivolge mi r onvincono rome egli non abbia una couvinzione definitivamente formata cin·a la nostra proposta. I nfatti mi domanda not izie, vuole spiegazion i 1? , <·on ra mmar ico e vident e, mi ri pete al cun e eons iderazion i, <"e l'lo che a ltr i meno entus ias ta di lui g li ha suggeri to. Capisco come egli abbia pa um di a rrivare t roppo tard i, e come lo addolori il dubbio· che g li aV\' e rsarii possano po i accus '\riO d' aver ,·oluto fare una parodia. mal r iuscita, di Anton io ~·mtt i. Queste sono rifles,; ioni le quali su r un uomo politi co

-l~- lwnno un rfl'etto immediato c decisivo. li ridi colo infatti demoli.,<-e in un attimo ciò dte una lun~a t'd ac-('anita nunpa~na tton riu:;cirt>bbe neanche ad imac·c·are. i\la gugenio ('hie~a indubhiameute ha un ~rande <les iderio di partire. l'sc•c•ndo dal Parlamrnto, sulla porta, incontriamo l'ono· re\·olr :-;alvatore Barzilai. B trzilai c·on voc·e patata t'con il bUO lievt• sorriso scettic-o, pur pr·otl'stando di non \'OIPr in alt·un modo c-onsigliard a dc..;istcrc dalla pn•sa iniziath·a. tuttavia richiama la nostra .tltl'nzione su r,ttti c !'irco>tnnzt• c·he induc·ono ad un piir prudente c·onsi~lio. Il suo ragionan· implacabile P piano rni ra I"Pfl"<'tto d'tut fil di spada dw entri nel C'l'r· ,-c·llo. ('hiesa bi dà JH'r \'i nto; mi c·adono l!' hrarcia: non "' n• i mai <-rl'duto c-lw l'on. deputato di ('nrrara, lu i, nn uomo nppan•ntt•nu>nll' c·osi impulsh•o ed ostinato, ro~s" in- ,·ect• t•ost fat·ile ad P:-\sr•·~ pl•r:suaso. J:\·itlentl·m~ntt• sul mio vi"o dcw· e:;sprsi dise~nata l"interna llman\7-za lnfalti , J•:ugl'nio Chit•sa. dopo avc•rmi ~ià 'aiutalo, quaudo io ~iit :;ono nella piazza ~lontPc-itorio, si volla quasi di sc·atto. mi ri<"ltiama, c con<"itatanwnte mi prq.ça di tem·rlo al l'orrentl'. eli av\'Ct'tirlo d'ogni mia decisione. Lr sUl' parole mi t·ianimano. ),;d io dic·o a lllt' stesso ('he egli ha st•nr.a dubbio una po>iziorw polrtit:a da salvaguanlare, <"h'egli Sl'ntt' sull'anima sua gio\'aniiP tutto il P<'so degli obblighi so('iali, ma dw noi non abbiamo. non tlc•hbiamo a~ere ar.u:ine alcuno all' itTOlll)Jl'l'l' dei IIO,(I'i impubi l' de!Jp llOS(I'P YO)Ont!Ì. Cosi dw lt• ar~onwntazioni politiC'Iw di Barzilai. l' im•er· tezza stl',sa di Eugl•nio ( ' hil'Sa non l'i distormnno dallo sC'opo l'hP <'i siamo ))l'C'fisso c>d al quale vo;dinmo oramai, Hssolutanwnt<•. giungen•, <'Os t i quel c>lw l'Osti. .'J() otto1H't L'ori~zontP s'abbuia. l'are quasi <"hc la fatalità si diYerta •·on noi e vo~lia met tere> a dura pro,·a la nostra

- ) .~- ostinnlezza. Xon ho più notizit• dt•ll'on. Chiesa. l:ialnttort· Barzilai m· ha riferito e~sl'rg-li stll.IO impos<ibile costituire· il Comitato c mi hn eon~i::"liato d'attl'ndere gli rYenti. Xon abbiamo u·o,·nto nn ('apitano c·he abbia le qualità militari per dirig-ere in Bulg-aria od in :-ìerbia In nostra spedizione. ])'alt ra parlr dilaga do,·unqtu• il pessimismo <' l' indecisione. Coloro c·he no~< rng/iono parrirr, ,·mmo insiuuanclo. in o,:rni printto t•on,·er~art> un cumulo di duhbi. un insirme di g-iudizi aspri e \'ili, ed é f:iunta n tal punto la loro auclaria che c.-è ehi ci g-uarda quasi con compH>~ i one eomt' a pPrsonc l'he abbian p<'rduto lo ben drll' itlll'lletto. Jl o inronlntto ier i sem Etton· ('h iodi, il quale m'ha d<'tto c:hc una t·rrla associazione di cui e~li fa parte ha deciso di proibire ai propr·i ader·!'nti d'arruolar~i rome \'Oionlnri. E ttore Ft>rTari non ne YUOI sapere di qualsiasi arlcsionc. La mas~onrria ò indubbianwntP c·ontraria nlla spedizione. C'he fare? Rin ~ nziare al nostro bel sogno di sugg-t'lht rP, ron il s'mgue mig liore della gioYentù italiana. un patto di fmtt•rnità con la stirpe sia \'Il! (~uc'sto poi non 1: po,sibile! Onunai si dO\'CS~l' parti n• ùa soli, soli partiremmo. l pochi amici ('h<' ho intenogato sono del mio paren·. l' no ha detto. c l'animo eli tutti noi s· è riempito d' angosc·i>t : Oh! quanto è \'ile la ch ia('chirrona giovent1t italiana! :! 1tot·nnlwt•. !{it'ciotti Uaribaldi è partito )H't' la C:reria. Il a la nciato il seguenll' pro<·lama ai gio\' " ni d' IlHiia: 1 (;,·eci. oll'olol'i 1'/W nelle [JiOI'IIfl/e di dn/t11 '1' ,w;io nalr• l'libero sr•otprr• a fi<wrn ,·app,·t•sr•n/an/i della ginVOi/l'• Jtnliruw, OfJ!Ii nr•l gio,·tw di'l /l'inn(o l'nglinno di nuoco accanto i PI'OI'rtli aotiri.

- I lTm·a~·ita/o do/ Oorenw Ul 't'CO di l'illllil 'l' umt pir·coln l.l!f!ÌOill' ''IIJ)J)I'CSI!Illalira. di Can1icit• /(o.<.'l', ùtrilo rt l'il'- ,,;,·~i (l ul(', Q fJO/J'fl.\~0 Ile/ piÙ 1J,·e1't'ft'Otj)0 fJOSSi{)i/(! {a{{ i lfU('/[i e/te nd 1'0{//iOIIO l'~>el'l' I'OIIIf}ll{Jili 111'! da1'l' tlllo (J; ·,•t'ÙI un'alt ,.a 1JI 'Ora di (l'(lil'l'ltilti e solir/al'ietci ""' "'l"- Sono .<i.·w·o t'Ile /111/i .<lli'WI1IO fiel'i di polt•1 ·e ,.,.,lll'i/J11in• al/'wit'nlflillll'ìl/0 di'l prO{JI'/Inlìl//1 di .1/n~~i,li 1' Uru·i!mlrli - liV<'1'l1ì al/1• popo/a:;il)1li Ralnmiclu• ·'fl'';·mulo in una IOI'O (ol'te ti·tl~·ra:;iow· e nella .,istema- ~illlw dt•fini/ira tldlu Qll('.'/iom• '1'11/'1'11 in Eln'IIJIII. li ponln di ,·iotlÙJitl' i' 11af,·a~:;.o. on' :>rt,·a,ulo conl'<'llil·ati ol11'l' n<illt• rolonttu·i già l'iflniti in .l/t'Ili'. T J)(ll'il'nli 111•/,/umo pi·orn•ill'l'r' .w/[llllll'llil' Ili'/ propl'io al ria{I{JÌO 1Jl'l' lt'l'l'!t e pe1· nt111'C ~i,lO 11 l'ol' ' 'ls,l). lt't,llltr, :11 olloln·t· J!JJ:!. l }'"'''' uti dl'fdJmw pn11'1't't1t n i dd i"Ùiff~JÙ' l t·r lt·n·u fino a J:fiutli ;j t' li ltf illlhon·tu·Jo.i J>ff l'alrm·~to. Ft11nw to=t,.ri:iH di Jlltd!fa:."Oii!' i pi1'/l~faji ddla Pu~lia c tJIIflli del Llu.nl. Il JH't•.::o d('{ JUl11HHfl!lio in t~·,..:a ,.,llH~>~<' ,, di r~. Jl'\. J parlculi tl~:bi101W t'JO,fl't iH-rJ/Hii, llll~fle pn ~<>( nlanflo,_; t·rm aliti 'umpa!JIIi dfi,l,mw far /(· ri~<>le di umt <"tniOM'l'rli r fiù pn· t rilarr poR· -.i /lUi I'UJIJII't'~lll!flit• tln JHtl'lt• tlellc tltdoril ti eht' 11011 pcnuettmw Jltii'IC1t::c a yntppi. l Jmrlcuti t~m1 tleMunw n•t·m·c llCCo 111olto llllynylio : uua ca~ m ida biruu·a o fli <·olm·t·, IJUalclir fa::«d~ Ilo. 'l'wlt-ht Hll::iuo t·tl 1111 1 tll>it'Ìit~fllllltiiW .IOfJUO J-Uj/Ìt"Ù:tlfi . Ftll'ctllltu II('JIC mtutir.10i tli ""' tlocllnttnlo 'JIWIII'Ùuoi cltf' JW,..,.. a COJII· pmran• la itn'tl culila t' riiì ]>C l ' pota/o esibi,·e alfe autol'ilti dte ROI · lt'l'fl"~"n'o ol1it·:ioni. ·"'ouo Hllj/i<:ieuU un ul'liJit·ato pcualc . uuu Urt·n:ll. dj ('llf'f'ÙI, IUW lti>.lo;fi'U 11/lit'('l'~<oif((I'Ùl O !fiOnWfi~<fiflt f'!o: .\j JHIX."iOIIO.fHr ,·ilm~dan om·hf 1la 'luulrlte !fiot'JHtlt• 10t'llimaualt·, o 'Jttalco,..a tli ~<i111ilt. l parlotli 110/t tldlilfniO n ·rm·c ui• t·o l lelii. u• ril'oltclle J<t('u:a licenza. 1u·r niiHrt' t'l'tlllualnu·~t/e noie da pal'le tlellc autol'iltì iltlltmif. ."'11110 111 n:Muui (li partenti la rolmu t·d il rmTIIfllimtnlo : e ~>e r i·

dtÌI'Hii tlallt• uult~rilà bttllo i'lfOJW d t l luro l'itty!litJ u Palnr ~o:tO ti('/1/JtiU, allriiluirl(l a loro offru·i prif'ali o t'tllllliH'J'f'Ùtli. ('hitJilfltllfl lire I'IMW lm.J1icicnl/ ai Jltll'ltuli pt,. il l'iOfi!fio ;,, Jtrl'u· t'in t' prl' mm·e . .. 1 l )atrattso trol'l'l'auno ulloyyio, ritto. l'f•Hiit~rio t' IJIIflllfO JUlHH(I tl /()l'O Oid)i~fi!JtiiU'('. rna ffllilfl poi l lltl.'t'/OSlfi'ÙI. uf}'n·tlan• ((' paJ'/etiZ('. l'Pnlio! llo\Temo noi d unqut• rimant·n• a pt•tt<'g-olnn• !'o:t g-li indt>c·hi e c·on g-li ' ' 'l'lti<'i mt'ntre !!:li altri g-ia impu;;-twno l<' anni'! E dire: andiamo in :-.Prbia. an d ia mo in Bu l ~:aria mpnn·e g'l i aliri han gi;\ pn•,o la Yia rlt•ll'EIIade ' a c•m '! C'i d<'bbono "'sen• dut• lt·g·ioni di g-nrihaldin i. uwt t'111• g'i>i (• su l ('ampo. l'altra c'h!' sembri q uasi attardat·s i c·t•tTando in una d i veroilit el i obhi<•tti,·o un c·omodo o/il1i nlla prop r ia ,· i ~:liae!'hl'ria: Oh no! Quando <' t'> l'Ili a!!isc·t'. l'Ili ha in mano il ful'ilt· t' s appn•sta al -ac-ri fi zio. ogni \'o<·t~ dis('JI'df? de,·p <'l'ss1tt·••. lu qu~~ta matPri~t non ....ono amrnt'""sl' dbl'ussioni. O si c·omhaite o si ta<"l'. I.a Yiltù. atodt!' quando si ammanta oli sillog-bmi l'di illazioui. <' st•mpt'l' viltà, i: h1 pt>ggion· clt•llt· Yi!t;t. :\oi duuq u<', dal monwuto in <·ui llì<Tiotti c·alc-a trrm ;.:·IIPITit•rn, non abhinmo <'IH' 1111 solo dO\'l' r l' : S<';.:uirlo. l'l'l' di ~c·utt'rt' d s a ril l<'lll(lO dopo. Ogg-i st(•..;so s<·rivo una tn•nt ina di }('tten• ag-li tuni<·i pi ù lit!al i lU Il!' C'Oil!'l'pilt': • (,'a,·ihttldi ,.. ot Oert'itl. l o JHu·ti!'iJ ,,u•,·coledi 7 t•n,·- ,.(''llf' fU''' l )at,·o=--...o. Citi ,·,of,• ,; ....Pfu'a. l pira lfl •'l'jil'hh/ i l'Il! E quando l'un dopo l'altra ho mPsso le trl'nta " più lt•tten• m•lla bu<·a posrall'. m· t'> salito su dal euorl' un sos p iro di soddisfaziom•. l•'iualnwutc non si t'hia<Th i~m più, non s i arziw>gola più. 1:; l'om d i prender po»to lll' llc fi ll', d i tener p ulito il fud lt •, lt'rsa la men te ed avvnu1pala l'auima d i fed<•. La tradiziont• ~ariha.ldina non si ferma. !"'eg-na. UJH\ daLt, un nonw <' poi. . . . . pron ti p<'r lP altn• primavet'l' !'ht• , ..,r. I'HII IIO ~

- l() .') ' tOrembH. Duranti. il quale ;n·rva scritto sulla Oiovine Italia di Cesena e sulla mia Luc.· tre o quatlro ar t iroletti ove era rifl'itta la solita storiella del " pen~iamo all'Italia •, mi ha telefonato da Narni avvertendomi che mercoledì sera sarà a Roma per panirc l·on me . Caro ragazzo! Non mi ero ingannato nel f>tre assegnamento sulla sua anima ga· ribaldina! Corvisieri è già qui a Roma alht ricerca dei rnezr.i ne('essarii al viagg·io. rolizza. partirà dornani. Bartolomei. Falangola non potranuo venire. Le loro famiglie, avvertite in tempo, hanno scongiurato, pregato. imposto. Rimarranno dunque in casa per noH far piangere le mamme e le sorelline. l: venuto Longa un simpatico piemontese, il quale a quest' or·a i• già in viaggio pe r· Patrasso. Ieri sera è partito per Brindisi (;i usi i, il Giu.~tm·ello, dt>lla !.liti'. Cosi direttore. redattori, amministratori eamminatori, spedizionieri tutto il pt'rsonale del giornale ha lascia.lo la penna per impugnare il fucile ! Ribald i non potendo lui partire ha aiutato Uiusta· ?' ello a raggr..tncllare ]{' :)0 lire nrcPss·1rie per il vinggio. Poi lo ha aiuta to a fare le Yaligie, lo ha aceompagnato alla stazione, con cum fraterna gl i ha dati tutti i cons igl i d i cui era capace; e quando il treno infine è partito se n'è venuto via con gli occhi pieni di lagrime d'emozione c di invidia. 7 UQI'CIIIbf6. :-ìlaHera si parte! La giol'llala l'ho or·cupata negli ultimi prcpa.rativi negl i ultimi, i più r·nr·i saluti. Per l'intPrl'ssamento dell'arnir·o Pietro Pasetti il (/iOI'· nnli• d' I l al ili mi ha nominato suo C'OrTispon lente dal t(>alro della g·uerm tur'l'O·ellenil'a. :-;arà tanlo d i guadagnato

Al t• i i'{'O Dn. o~.ini~trn a clc~tra: f' :Hl f:lni .. ln(•opuzzi. (.:n~tolli , un grt-cu. Caron·i

- 17 - per t>ludere la sorveglianza della polizia. Ma non ,·oglio esser <'OtTispondPnte di g-uena nel senso <·orrente dl'lla parola. Xon ,·og-lio <"ioè in un l'omodo uffizio di stato maggiore consernn·e la pelle per i fkhi. )!ilite anzitutto e sopmtutlo. 11 resto \'e11ga dopo . Sono stato a ~aiutare a lla Camcm dt•i deputati l'illustn• Nl antico ami<'O di mia fami g lia on. Roberto !:alli clw i• cittadino onorario di All'ne <' da• in tutta la Grr<"ia è st imato cd amato <'ome il più autore\' OlE' filell<eno d1c cr ~ia in I tal ia. Egli da vecchio garibaldino qnal'e, ha approvato, senza restrinzioni il mio atto E' spon taneamellle. con quèlla amabilità <" Ire g li c abituah', mi ha mun ito di E'ommcndatizic le <1uali mi saranno molto utili in Aterw. (~u indi mi sono rc<"ato alla rcdar. ione de lla l .ttce. Il o mrsso in regola le cart<'. Ai rimast i : mi o fratello Fran<'C· sco, lUbaldi, Rende, llartolomei, prof. ~egri ecc. ho affidato l'incar ico di prosl'guime coeren temente a l programma con il quale il gior·nalc sorse, lE' pubblicazioni. Prima di partire ho scritto un arti('olo di fondo onde spiegar<' le rag-ioni poli tiche, ideal i r scmimentali !'he m' hanno spinto a parti re per la ( ire<"ia. Ecco l' art ic·olo il <1uale s'intitola appunto: Le l'a~ioni di uun IJIII' l<·nza Sr• i nost1·i cairoli non sono eJ•,·a/i, quando il nu· nu•rfJ l r; della Lu<'C sco·à uscito, i nosli·i piedi (rJuelli con i fJI'ali scd,·ù< u!O gli (11·/icolil calcile>·an;w il lel·l'ito,·io di Patrasso. /~'eco : con(<•ssùturo l'h<• que,la pal'lr·,z~a n011 r' acCOlli· pagnnta dal s01Ti.<o dell'enlusir<' ' 'w <'dal bacio della f ede, con(essianlO r he ùtl'<'l't' della s/J'<'lla di nra..o coutn1ossa di ciii >·i11Wne ci snlu te, ·d inreC<' il ghigno bPffw·do d i l'h i i,·l'idf'l'fÌ a noi. Xo11 ùnpol'la: • .Yoi pw·e sirwto cont,·ol'i alla pai'l<'ir~a ... nw pal'liaulO • . f 'osì abbiamo l'ispo.,lo a chi ci l'ltit•th!l'" ist,·u:;iOJ/i. f'now SCI'illorchùli, cnutt! ,·ep11bhfi,·ani siauiO gli f/Oudni pii• imli.,ciplilwli di if"' 'slo 1110iUlo, 1111t COn ll' volon tm·i

llii/1'/lu ('Hmida l'OSSa aubiat1t0 il dovere di COI'I'eJ'{' dore la IJ·adi:;ione ed il co,;wndo ci conduce. Se ciascuno dei mille pal'tenti da Ouw·to l'avesse p,·etesa a ,,t,·atega..... neswno sa1·ebbe pal'iito, poic/u> IJIII'il' i111presa t'l'li folle. l ganbaldini non dt•bliono fw·e i olinist,·i d1•gli eslt•l'i. o i ,1/olllle da ~tJ·apa:;:;o: dl'iJuono esse,·e di>posli a mano· ,·,·are il fw·ile, el'co tu/lo-' /:,i pal'le ta1·di ~ Jç l'l'l'O. (' '11 il pe>·icolo di non ~pa,·a,e 1ma cartuccia l' di wtda>·e incont1·o, invece elle al fuoto, alle IJeffe t 1ç 1J/Ir l'l'l'O. Ji a pe1·dio !, non ,, da oggi che noi diciauto di pa1·· ti>·e! Sw·mn>11o gin al nost1·o posto se t/ti ci rloreva ,·ondln'l'e ci IU'I'SSI' co,ulolto, se gli amiti aresse1·o in rvan rwutCJ'O i'isposto: presente. /~'ti o,·a Riccio/li lancia 1111 appello alla gior!'II/ÌI italilliW, e noi doiJIJiautO l'iul/llle,·e t Se slmglia, ,> lui il ,., •.,po,tsabile dùta11::t alla ,,o,·ia. ·La nostra ''CSJ/11/I,,abi· li/ti stà nell'anda1·1· o nel 11011 ancfa,·e. Si dis.,enle dalla poli tica del gell(•,·ale ~ /;'che ci Ìll· ii'I'I'Ssa? .Yoi (che <n-eotuw pcvole ace1·be ]JI'I' lui) se- !JIIiauw il so/da/o. !.a ca111icia 1·ossa lo 1'ibalte:;~a. E'gli l'ito,·na l'uotllo di .1/t'ntana, di D igione e di f)OI/tOIIOs. h'cro per·clu! noi pw·liauto con l' ani111a attfliUt(Jiiata dal dubbio di non aJ·,·ira,·e in leutpo, ecco pe1·clu' ane· l ÙliliO l' o,·a di essel'l' al nos/,·o posto. fl IIOS/1'0 pw·ti/o dilii'U(C (I'O}J}JO, fa 11'0}!/)1' I'Ou!ille· ,,,n·a:;ioni di r·ito . ùtai'(JI•I·a so,·e,·cltie /Jandù•r1'; lto I''So ,to,·alo lapidi in tu/te le pia:;:;;e d'Italia, ila (,·oppe follfare e t1·oppi l'itmtli di • uomin i illust ri • nl'lll· pr·oJII'ie sale. Xoi ilnw·e an1iao1o la -,;ila c/11• t1·arolge e ,,ospinge re1·so la nu1ta, antiamo il f ,·aotuono /)(1/taglie,·o di'ila pco·ota, della pmna, del ful'ile. E pe1· questo l'o,·,·ùww magad contt·o il l'idicolo (!'lw parentiauw pii' ' del/1•... palle dei lto·chi) uta non ci sap- ,,;a,o t·as>e(JIICP'e al/'ignaria, alla conteu!pla:;io,te, al !J,·al/autento dello pancia ed allo SJJI'/a,· senten:;e. ... dip/o,wticlte.

19- /,a gion'lllì• IWS[,·c~ ,, diventata ,;a!'Ci'nle e noio"il fino allo spasio w. /~'d il partito nost1·o di sc~pienti Ili' ha arflti gici t1·oppi ed i libri e le lapidi p1•sano di SO!'e1·chio - con il (a1·dello del pctssato - sulle nost1·e teste addo>·- "W'Ita,tdo ed ruldo;,;e.<liuuuln. t'i ruole 1•11 po · di p,·opaganda dell' a:;io,w, 1111 po' di ginnastica ,·ù;olu:;ionia,·ia. Lo spettacolo di duemilct gio~;ani che lascict,to lf' p>·oprie (w,!iglie ,, tale, dunql'e, che owrita il noslt·o plnuso e ci l'iconcilitt con la spel'tw:;a. .'\i li a 1111 bel di-·e: rimaniamo a (•a,a che qui C'·c da line più dll' altro\·e.... onde po/e,· poi tiOI'util·e i j)I'OPI'Ì sonni ll·anquil/i... aspettnndo il ntomento clu• non gilm· gt•,·li ;,;rd: ma ii (allo elie 1m qua/l'Ile rentinaio di gioralii e di italiani si radunino in 1111 luogo. disposti a co,·o,w,:e fil! sacrificio non lit•ve. giri cou1piuto, I'On 'JUal· 'iasi alt1·o dn cout]JÙ'I'I', co,t(o;·ttl n('[ tl·edel'l' l'he la d/là, le quali iotowncaliilnwnte ci p1·epa1'Ct lrt II!Ona1 ·· l'ltia, 1ton t·i l1·ore,·rwno i~~tp,·epiii'Uii il giorlio in rui /11lti que.~ti qlolii'li ,·ossi. sa,·wuw l'i/o,·~wti a sprt~·ge1·si JH'I' le t'enlo cilld d'J/alifl pol'lamlo il ,·icordo di'il' o,·a l'issuta, 1·ecando il /ii'Oponùaento di l'ip1·endere le ru·uti ttl Jll'i.no Slf!dllo di ll·nm!Ja, dentro e (uo1·i d'Italia.' Sia d!illlfUI' qut'//a di l'ct/l'(tsso, uwgw·i Ullll g1·ande utl!rtO!'I'a, 111a sen:a a (o,·uta,·e i q11iU/J·i del pl'i1110 lli!Cieo d t'/ l'esei'Ci/0 1'iI'O[u:;ÌQillll'iO. (!co·i/laldi non (et·e Cti'I'Uolaull'nli una rotta sola. Quelli che e1·ano andati la Jll'iuw ro/ta tonun·ono la M:tonda. .\'el nnvi:;iato l'l'ano stati solllati, poi lliren/a- ,·oi!O ufficiali. 1-: noi appunto 1Ze.,ide1·iauw eosert• l/utili utiliti questa rotta pe1· pote1· eose,·e, douta1ti. a;,wwest,·ati dalla pl'((/ica e dall'eseutpio, capo1·ali, wpitcmi... gene1·ali a seconda che un piccolo .QI'!tppo , 11n disc1·eto 1Wute1'0 od una gJ'Itn uta>sa ci Sl'ff"ù·d. (.Juesta 1' la nost1·rt t!lllbi:;ione. Hida e sghiglllt:;:;i chi n 1ole.' T,·oppe rotte aubùt11tO (atto cmti11aia di chiloutel1'Ì di (ei'I'Oria }Wl' anda1·e a con(ei't'n:;ùu·e in 1'1111 sala

- :?0od i11 una pia::;~n dinan::;i ad lllut (ollrt desiderosa... di òe1·e ,wlti e srariati IJù·cllicri r/i vùw . 1 (Juesla rolta, ai giorani che COJTeranno in te,·l·a gt·cca e sulle naci (at/1' dallo s/l·arince,!le rt11WI"I' fJI"a ndi couu• l'l/alia intù•,·a, dil·euw lct nosli·a pw·ota cfw l11n· ga,u•n/e nll'dilaoUIIO nel/c l" l'{/ li l', pw·o/et rfte fÌ Ùt{iaol ota e Ci COu~ ulliOft'. f,!l·et·e di aren• le oWt!Ì in tasNt i nost1·i asrollatod rtv1·anno nel Jli"OPJ"irl fJI'{/110 il (11rile e ness1•1W di ,•. ,si av,·à la podagnt ed ogni Cetolil"ia ,·ossa sa1·à "'w hruu/i,•,·a . Trwlo u1eglio pe1· lrt nost1·a g,·ande o1·a IU•lla 'J'"'li' - COllie oggi - chiNliar~lo 1•n posto di ]JI"illlrt fila.' A casa alle sei sono ,·enu ti g-li amici più <">Ili a salu· tarm!. )lia madre nell'abbraedarmi ; nel baciarmi, Pr:t p:tl· !ida, non poteva articolar parola, p uri' non avr,·a sugli ocehi neanche una lagrima. Come ne sono sta to orgog-lioso! Papà, mio frate llo Cece-o, l'>tv l". Egid io Ht'a iP. Jlarto· lomei il buon professor Cesa re ~egr i , i fra tl' ll i Bruno c Ciro Fi laC'chion i e Hi bald i sono venuti ad a<·<·ompagiwrmi sino a lla stazionr . Partono ins ieme a m<', fl'd<'li a lla par ola, llu rnnti c Cor visieri. Il treno sta per par ti re. Be,·inmo di 't'g-ui to due o tre bicchieri di toscano. Tutt i ce ne vogliono ofl"rire. Due pol i7.iotli sotto il fantll<' gi:\llognolo d guardano tor\"i: in· tan to la pioggia non·mbrinasc-I·os<·ia, om piano ora violenta, a sec·onda dell 'impeto dl'l vento, sulla tettoia, s ui ,·agon i, dov unq ur. l'n tisthio acut o, un scamb io H<'<·<·o d'ordini. Addio/ . Iddio 1 (a/eri OIWI"I' .' (o,·:;a 1 I l trl'nO si IULI O\"C. Xoi ei ae<·ova<·t•iamo i n un <·~tn tone e ri man iamo silrn· ziosi. )li pare di sen tirr il s uono d'una musi<·a lont ana che s·ac<·orda <'on il <" igolio del \'agone. <: uardo i miei rompa!::ni e lcg-;;o m'gl i oe<·h i loro la stessa ('lll07.ion<·. Oramai la ft•bre dd .;aribaldinbmo d ha pr<'sO. \on ci hheerà più.

-<?1 - Ognuno di noi potrebbe ripetere ora a fronte alta, a vore sonora, la frase mazziniana: c lo porto, come i eroC'iati il mio simbolo ;;u l petto e morrò con esso • . nrindi~i, 8 norembrc nwtlina. Briudisi in questi giomi ùi inC'ipiente inn.•rno è piena di fango c di Ycnto. Per le sue vie lunghe, fianC'heggiate dalle basse rase all'americana, inC'edono di quando in quando, cauti c guardinghi. certi toul'istes dalla ~pecie non troppo bene dt:'tinita, rhe hanno il bavero tirato fin sulle orecchie. il cappello sugli orchi ed il fagottello sotto il braccio. Ogni tanto un gruppo s'incontra, sullo svolto della via, con un altro e c'è un breve lampo negl i orchi, ma non (' 'è il saluto chiassoso della giovinl'zza. Xon per nulla Hi<'ciott i Oaribaldi, nelle sue istruzioni • riservate • ha scritto: c l pal'tenti debbono esse1·e isolati, at!Cile pi ·esenlandosi con altri r·outpagni, debbono (w· le viste di non conoscel'li, e cib pe1· et'i/(l)·e possibili rappt·esaglie delle autol'ita che non pe1'111ettono pal'iense in Ui'ltfJ}JO • . 1-;u l t reno che per l'Abruzzo e per Foggia ci ha condotti sin qui, di volontari cc n'erano una dozzina • visibili ad occhio nudo •· Chissà quanti altri si nascondevano dietro la maschera dell' indifferenza o tra le braccia compiacenti di ìHorfeo! Ci dicono chr altr i. e molti, ne sono giunti nei giom i passati, che altri ne giungcmnno denir'oggi e domani. Ar· rivano anche a frotte e provenienti da ogni parte dt'l mondo, i cittadini greci richiamati, verso l'EIIade sacra, dal frastuono delk armi c dal rombo del cannon<'. Ce n'erano sul treno cinque o sei tutti giovan i e forti . i quali hanno, nientedimeno, lasciato lo Stato dell 'Ohio, ilnsiosi di arrivare in tempo per sparare una cartuccia contl'o l'odiato nemico dalla mezzaluna: il vincitore del 1~91. il vinto, l'ignominiosamente vinto dell'oggi .

- 2:? - l greci (qu<'lli nlmeno con i qunli ho parlato) non and ranno con (ìaribaldi: <'OtTeranuo invece ad iltTuolarsi nell'esercito della loro pat ria, orgogliosi di andnre nl l'uor·o sotto le insegne:' risollevale della loro g loriosa stirpe:' Plleoica. Ho intavolato qunlche c·onservazion<' c·on nlcuni volontnri della camie ia t·ossa. Cc n 'c uno di Perugia, il pittore Evangel is1i, C' IH' a Domokos fu tromb('tliere di (:aribaldi: mi d ice eh<' non è riusc·ito a trattc:'nersi all'udire l'in>ocazione del generale !andata alla gioventù italiana. ( "è un giovinetto li\'Orll(''C', Lusena, figlio di un maggiore dell'esC'rei to, la cui minore età pur troppo appare a primn 'Vista, il qualC', a m<' C'he lo in terrogo . ha detto chC' in qualsiasi maniera (mal!rt ri nascosto dentro un sacco od entrando di soppiatto ll(•lla stiva) non si rassegnerà assolutamente n rimanere ~ulle b:uwhine di Brindisi n seguire <·on lo sguardo l'allontana rsi del piroscafo de i • fortunati •. In tutt i i volontari ,·isibile c l' impazi('nza di arrivare in tempo. il timore di !;'iungere ad armistizio, con<"luso. Ed i giornali sono afferrali n(•t·vosameDtC', t• l'occhio cerca nnsioso il telegramma, e quasi il c uore augura ali 'PSC'n·ito ottomano una parentesi (bt'C'Ve però, tant o per dH t('mpo!) di vittoria. La maggioranza dei ,-olontarii è composta di studenti, ma non maDc·ano g li operai; quasi tutti han dovuto c·ompier(' sagrifizii non lievi per partire. Oh ! di quante lagrime grondano ](> c·inquanta lire nC'- ressaric per gi ungere a Pall·asso! Al t ri arrivi di legionarii sono annunciati. Xon s'arresterà, dunque, la teoria dei volontari dall ' inc·edere guardingo e dal <·appello calato sugl i oech i. La ci ttadinanza di Brindisi, d('l resto, guarda con si mpa tia all ' aflluire di questi gio\'ani di null ' a ltro desiderosi che di C's:;ere all'altezza della tradizione e degni delln gloria de i maggiori. Intanto il mare c grosso e il vento imperversa C'On maggiore form.

·>·> -J:, .J Quanti riuscirnnno stasera ad E'ludere la rigorosissima vigilanza della polizia? Lo vedremo. Nriwlisi, K uorcmbre, sel'a . \'i sono a Brindisi circa trecento giovani Yolon tar ii i quali non sono riusciti a partire dale le rigorosissime di spùsizioni dell'autorità politiea. 1l rigore è cosi estremo c he i g iornalist i Ravasini, Duranti ed altri hanno dovuto f,u· te legrafare c·hiedendo con· ferma a i rispe ttivi direttori onde po ter partii·e. lo oltre ebser provvisto di regolare tcsser~t d<' l Giol'ttale d'Italia avevo anche un passaporto per l 'estero ed e ro già in possesso del mio passaggio di seconda f'la sse. Ciò non pertanto ho dovuto. con urgenza, rich iedere al Gior·nale d'Italia telegramma pe r il sotto-prefetto confcr·· mante la mia qualità di corrispondente. E' necessario assolutamente, onde pote r par tire, il pas· saporto, in data recente, per la (i recia. l g io,•ani, che da varii g iorni sono quit, tentano ogn i mezm possibile per poter eludere la strettissima sorveglianza della polizia. :òi sono dati cpisoclii comicissimi. Un giovane era riuscito a penetrare rin!'hiuso in un baule nel piroscafo ma il baule sul più bello... è caduto in mare! Per fortuna il • garibaldino , è stato salvato. Molti minorenni sono stati rimpatriati. leri sera furono sorpresi al largo una ventina d i volon lari i quali, su r· un barc onE', attendevano il passaggio del piroscafo. Date tali misu1·e di rigore è molto difficile che coloro i quali s i trovano qui a Brindisi possano parti re. Comunque giunge notizia che a Patrasso sono g ià pronte ,·arie centinaia eli garibaldini. Alle ore :!3 parto pe r Patrasso.

La polizia è ~lata gabbata. Quasi lu tti i volontarii, elu at•ndo la vigilanza degli agenti, sono saliti a bordo e s i sono na~co:;t i in ogni più l'l'moto angolo dPlla nan•. è\'(• lle maeeh ine, nei gabinetti d;<bagno, ne lla <·;~r·bon el'i a. 1-;tavamo tutt i in attesn dell'ordine di salpar~ quando verso l ' imbrunire fu scoperto, ment rc tentava salire dalla pa•·te <1!>1 d<•posi to del car·bone. un g iovane di ~avona. gd il ~iovane in<·auto fu arrestato poichè tlll camerie re che lo n\·eva \'isto. Il<' ll.V\'ertì la P. :-ì. di s(' l'l' izio a bordo. Ta le scoperta mise in all;u·mc la P. :-ì. d1e iniziò subit o la perquis izione e he c·ondusst' all 'ar'l'l'.-;l o dl'l giovane Lusena di Livo rno (il quale era uaseo~to s in dali ,~ maltina nel foudo di un battPIIo e propriamente appiattato sot to le c·orde <>d i r emi) c di a ltri tre volon tari. Appena a\•ve rtito il e•tpi tano del • Bu lgaria • de l la iniziata pcrquisiziom• dette ordine alla forza pubblic·a di sosJ)('nùerla imnwdiatnmcnt!•. Ji' uroll.o <·osì evitati altri Hl'l'('"'ti. <luindi fu Jll ('Sso il \'apon• solto pressiorll' essendo stata pn.•vcnti,·amentc fissata la partenza pe r le ore !l drIla sera. L' l'quipaggio e ra tutto int(•nto a l i(• opportune manovre; i numerosi grP<·i a('corsi da ogni parte del mondo all'appello della patria e rano raggianti di g ioia, ed i C'api dc·l numeroso dmppello g-aribaldino a stento dissimu lavano la loro ansia. Fu dato ordine agli agenti della 1<icurezza pubblica di ~(·t-ndere; fu dato l'ordine di partenza. :'>lon c'pr·a dubbio: ommai si salpava! Ma ad un tratto s i sentì dalla banch ina un ordine se('tO ed energico. J<:ra un funziona rio di pubblica s i(•urezza il quale, a ruczzo di porta-voce, ordinava al vapore di fermarsi. Dopo poC'hi minuti una JanC'ia condu('!' \'a a bordo tre funzionari di polizia a(·(·ompagnat i da uno st uolo di o:tre venti agenti in borghese c in divisa. ~·u immediatamente bloec·ata la porta della prim·• c-lasse.

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