Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- 13:1 - ~i ~ettano tramortiti sui canti della ~!rada e noi uffi - ciali a tro\·;u·,• il mod > di a1·monizzarc i diritti loro con gli inC'itamenti C'Il<' infuriando grida il :\l:tggiore Bianchini. Alle qu'lttro oianlQ !{iit sull'ultimo c )ll(ratfortt-. Tra po· eh! minuti s:1n•mo sui lllf)nti. tli fi'OIHl' a .)anina. O li ultimi <'<'1\to m •t ri li fa<·c·mmo a passo di <·orsa. Cont<'lll(JOI',Jneamente a noi HITintYa da Kanlllari la colonna di l'eppino. Ciolti, sul CI'<H,evia, gridtw.t in tono c·oncitato: Presto! Pn•,to! Prt>nd··tc pJsizione' ttuatlromih tU l'Chi n·ngono su dal lago! 1•: l il no~tro b.tttaglionP ccknnentc cor;e a c·.oronarc il c·astone della montagna. !n fondo, il g•·mHl<• or ·hio dt•l lago ('i guardaYa sen·no, app>na appen·t increspato d<t tlll onda. .Janina, la città ehe d'l setti m tne abbiam J n f) m alo come s'in\·oca un umantt•, gia,·c mo.lem 'IHP s.lil;t ri m di fronte. Si distinguono gli edifizii e lf' \'il'. Ess,t è sommer;a solto una l'V aH es<·<•n te nuvola di fumo. Fonc è nebbh, for;•• sono gli sbuffi dei camini O\'e le ma' ;·tic pr~par.tno la. et•na. Fa freddo. Il sole è ancora alto. Lo si può guard.tre fisi altntH'I'$0 la i mmen~a lente affumi<"tta di questo \'C.spro di ,. <•nto. t: iLI, d t l lago. e i in\'Cstc una tramontana che <'i addiac· eia il vh;o cosi come il ~uono lontano, acuto, luguboe delle tromb<• turche c·i addilll'Cia il t'uore. 1·: questo un grande anfiteatro. :\oi o<·•·upiamo il palco c·entralc. Giù a sinistra c·i sono le compa,!.(nie di Romas. P iù in alto si veggono luccicai'<' al soll' h' ··ambine d<'llc compagnie di Sioris c dei bulgari. A dr•stra, raggruppate SUl ' uno sperone di roct·ia, che s i protende in anlllti <·ome un I'O$Iro, ' 'cggo a ltre eamicic ro>se c sento incessante una tromba C'hc suon·t, che suona. )\on s'ode altro rumore. Ognuno tratt iene il respiro. LI <·uore dentro 1111rtel\a forte.

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