Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

canto ~rnza snl utarlo. Eg·li mi cllia nw, mi string-e la mano e mi ch iede sc•usa. Ecco que i quattro anlar ti C'hl' \'engono gi1\ di corsa ed in gr<•co gridano ai nosu i soldati : -·· Fugf(it<> ! Ecco i barbari ! !:i i prorlut·t• un momento di S<'ompigl io. ('i \'Uolc tutta la nostra eiU"I M"i a pl"l' imp(>dire una fugn getH.'rale. .')iamo gi:i. al fiume. Ci fermiamo. Biauchini manda Trionf<.'lli a cen·an• il c· t vallo. Xoi mettiamo i volontari a due Pl'r dm•, a sprtll'rtl'ol. \'oglinmo, dopo :wct· tenuto il f1·ontc per due ore in 1;)() contto ventimila. soddbt'arc il no~tro amor proprio, ed eccoci, mar<·nndo il pas~o, c·ome se s i fosse in murda· n \'\·ian:i verso il no-u·o generale. Quando. ad uno >\'Oilo brusco della strada, ci siamo trovati, di colpo, dinanzi al molino di Kagna le trombe di Romas squ illa nlllo forte l' le c·ompaghi<.' andavano al· Jineandosi. :-iu, in alto, il sole indora\'a le cime degli alberi cd il cannone turco. di quando in quando. ultimo saluto, ci mandavn <t ualche proiettile che cadent, S<'hiHntando i rami, a mezz:L eosta. Romas se n'andant con le sue ··ornpagnic. Mathiopolis, con il suo b:tttaglione, l'av('vn già preceduto. - Rimarremo :tnche stanotte gli ultimi, dissi a mc stesso. tiullo sten·ato, dinanzi al molino, stava il nenerale se· duto sur un <·asson<' di legno, tmnquillo, quasi sotTidcnte. Chi lo ha a,· vicinato stamattina, su a !-3. !')al valore, mc· conta com'Egl i si sia deciso alla ritimta soltanto quando ebbe compreso C'h<'. ritard!ll'la, twrcbbc sign ifi<'ato gettare rulla la legiom• allo sbaraglio di una fuga precipitosa sotto il tempcstare dr i tur<·hi, noi senza cartm·(·e e quasi senza baionetta.

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