Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

ritiran·i poi? Dietro c'l 1 un burrone. Don·cmo tornare a sfilare per la via d'ondt• siamo l'enuti, passando in fila indiana avanti n i turchi~ Bi:mchini, che ò fuori di so, mi rispondl' SCl'CO giù dalla stmda: - Tenente, <"hc <·osa grida, ha forse paura? - Ah ' )[aggiore! Lt'i lut detta una brutta paroln. perdio! Ed io, <·on le lacrime agli o<'chi per il dolore dell'in- ~iusto insulto. <'O l'l'O IIIH'ora più in sù <·on dnquc soldati. Corvisieri ò un po' più in basso a d<·,rra. Mario. Jç brlla t' finita. Coraggio. Facciamogli vedPre a Bianchini <" hi ò vigliac·eo! Le eannonat<·, con getto simultaneo, incessante, imperver:;ano qui nella gola. MR non c-e n'(' una <'IH' colpisca ~iu~to. lo, ai miei sold11ti, ho dato ad intend<'n' che ano n li c'è un batt·rglione di regolari gTeei che ancora si batte. &:.i m'hanno ~uardato come seolaretti a cui ~i I'II{'('Ontano le tlll' ole. si f.Ono rnssicurat i cd lwnno <"reduto. l'no ~ii• me•so tranqu illo a fa rsi una •il-(aretta . C'osta, lo vrd iamo <'On i suoi che sfila là sulla destra dalla parte di Kavallari C'i• ancora quald1c ccmdiota a\'anti. Nr ved iamo due o tre presso la chiesa di ~- Salvatore, che s t11nno pr<'n- <lcndo di mi ra e sparano tranquillamenrr. l'na grAnata li tr·a,·olge nel fumo. ({uanto il 1·ento dirada la spira non !' '(• più nessuno. Altri quattro o ci nqul' vengono giù dalla montagna. Ora s'indietreggia ancora. Xoi, come avevo pren•duto, dobbiamo rifare la strada perrorsa. Marciar!', <'io(', in avant i per poter scrndrre sulla strada. Si fanno altri cento mNri. !:i tiamo giit r isalpndo qunn<lo Longo fa osse rvare >1 Bianehini che oramai siamo sull'angolo morto. Ritorniamo q uindi e d an·iamo a ndH? noi salla Yia della riti rata . .\.vanti a tutti "' ' Bianchini a piedi. con le man i in in tasca, con un p11~so studilllamente lento. G Il passo ac-

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