Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- ]Q(j- :-;ull<l strada del ritorno inront ro due o tre macrdoni della compag-nia Kamseris, ver i tipi di briganti. Capisco subito (']l';>ssi va11no in cerca di preda. Infatti, segu<'ndoli con lo sguardo. vedo. poco dopo, el1'essi son piombati c·om<' lupi, sulla mandria ed, a vi ,·a forza, tolgono all'implorante pC'coraio tre o quatt ro ngnelli. 11 villaggio e ommai virino. Ecco, ri s iamo. (:li italiani rhe sono sulla piaz~ettn. nel ,·edt>re apparire il belaute p;reggt>, mi salutano. con appl;wsi. qtwle noYello erot> dell'età pastorale. Peppino è arri,·ll!o mentr' io ero in fazione per !e montagne. .ili i reco da lui per il rapporto c, natumlmente. racc·onto, pr1· filo e per segno, a nrh<' l'incidente dci soldati di Ka lllSPJ'is, certo come sono c· he il pastore, qu<'sla sent, nel Yenire a riscuotere il prC'zw degli animali, che ha me C'ousegnnti, non manC'hC'rà di protC'slare forte per il sopruso di C'Ui è stato vittima da parte di quei mitsnacliel'i. Poi m'affretto Yerso la casa ospitale. \'i tro,·o la signom, b figlia, ht m>~estrina (', quel che più importa, una magnifica mitwslra eli riso e Yerdura ed uno splendido J<>ss() C'On gli spina('i. La minuscola mensa è g ià collocata. Scintilla il Yino nl' lluciclo bicchiere. Scoppietta la conversazione. LaYorano le mandiboiC'. Poi viene l'immancabile, l'incomparabile CRffè. Ora mE' ne scendo ca lmo, fumando. una sigaretta, verso il centro, in cerca dt>i mie i amici. Jlla ehe 1>, ehe non è : sette od otto macedoni di 1\.amseris mi passano accanto di corsa. l'arma in pugno. gesticola ndo, imprecando. Quasi mi travolgono. - Qualche co~a eli gr~,y e s ta succ·eclendo, d ico a me stes~o, e mi metto a correre anch'io. :-;ulla piazza m'attende uuo spettacolo nè lieto nè> tran· quillizzante. l soldati di Kamseris, man mano che giungono, vanno aggruppandosi sul rialzo di terreno che è su lla piazza e che conduce verso il qu9t·t icrc alto del paese.

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