Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- :lo pn·~to. In tanto il ,·aporc bta raddrizzando la prom \'l'rSo la rotta. (iuando sollC'ntti da dic•ei bracc·ia, non sappiamo come, ei tro,·iamo bsati a bordo, il comandante d guarda indi· spell ito. Dobbiamo all'energica intercessione dei nostri amid se non siamo rima;;ti a terra! A sera. quando il /Jol{Jltl'ia, ha r ipreso, sbufl'antlo fiotti di fumo, il suo agile scivohtrc sulle a('que tranqui ll t• del <·anale di Corfù, a Duranti, c he è appuggiato vicino a me sulla ringhiera, dico ad un tratto: SctU ,.,.a IIWlto bella la, ba ,·one..... si ,,(t .' Lamberto ch in<t il e:1.po in al'ia contrita e non mi ri· sponde. Intant o la lumt é sbucata di <·olpo da dietro la JIU\'Olaia cd il solco delle onde spezzate dalle turbine si fa di un <'andorc ancora più risplcndt•nte: pare quasi uno :.trano merletto in tessuto rapidamente sut· una coltre di Y<'l· Juto \'erd<'·ot·uro c poi sollecitamente S<tuar<'iato da mano ig nota , una nwmvig liosa opl'ra dell'ar te che ha la vita di un attimo, c·omc i bei sogni della nostra g io\·im·zza. /Ja lml'do del J:ul!Jaria, 11 Sorcwlw~. Sul B11lgal'ia \'iaggiano eon noi molti italiani giit l'Spulsi dalla Tut·chia i quali se ne tornano alle loro oc·cupazioni ora <'he la pac·e italo-turca è stata firmata ad UI•Chff· l'en·hè questo è appunto il primo vapore italiano il quale dopo la gue rra it~tlo - turca ripassa i Dardanl'lli. Confessiamo c·he, dala l'ora che !urbinosa in!'ombe sulla mezza luna, non ~ia stato pt·opri o un complimento per il Sultano e pl't' i buoni ottomani, mandare nel Hos(o1·o, <·ome primo vapore che b~ttle band iem nostm, propl'io uno che si chiama: • /Julf!Ctl'ia! • b'ortuna che i poveri turchi hanno altro da pensare. St• no. po,·era !ta lia! Alla mensa di :t classe, ove io <·onsumo i nue1 pasti, oltre un gruppo rumoroso di giovani tigli di italiani, ma nati a ... Costantinopoli, c'è a nche una distinta dama t urca,

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