Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

acqua come fin irà:' Il c·apitano Co~ta non vuoi muoversi. Egli t'bige un ordine sC'ritto. Ma Duran ti sp iega clH' l'ordint• »C'I'itto era stato già man dato a mezzo di due anlai'Li c·ertamcute morti o fuggiti. I•~('!'O: ora si vede S. :-lal\•atorc. LP granate hanno diI'Oc·eato il eampanilc c fioccano d' intorno. Su qtwi <·olli a sinistra un mortaio. di quelli di il'l'i, l 'uni!'o r imasto. seguita a ~parare all'impazzata. l tun·hi già sono a mezzo dclht ~alita c vomitano fuoco come ind!'moniati. ]•;ero dei feriti. Lagr;"iù dci morti. Che c·osa orribih•. Oh! ora >i che tutt i hanno c·apito! La dc~olazione ha pal'!ato a tutte le anime cd il pi>Ulto s<·rosc·in in fondo ad ogni t•uort•. ~u ,·ia di corsa' · Mael'11è! I soldati corrono, incuranti d('i uostri gridi t• dell' infuriar\' del fuoco nemico, \'t'r~o il ru~cello. lo rat· t·olgo un ghiacciuolo spon·o di fango c me lo porto alla bocea. Che delizia ! Om tutti •i sono pron·bti d'at·qua. L' imprudenza è costata <';tra a qualcuno. ma non im porta, non si sofl're più la Sl'tl'. :-;u! promontorio, a dcstm dt•l Qu:~rtier gt•ncmle, inc-ontriamo Peppino. Tn quel punto, a protl'zionc della strada, c i vit•n<• ordinato di gettar<'i a tcrr,, e spianare i fuc-ili. Prot<'!!:C:l'remo la ritintt>l. L'orma della morte, l'ora disperata in cu i tutto precipita e sprofonda, ceco un eampo di ballagli<\ \'Ì~ to dai vinti. La chiesuola ove dornlimmo la prin1a sera: un fumigante ammasso di macerie. (J li a lberi smdieat i, S. ::;a!vatorc ruinanle ~otto il martella re delle ~ranate. Bornb<o', Sl'!tplull'ls, proiettili da J 4!l, scoppiano ad o~ni nwtro. Quel snsso è tutto rosso di sangue. Là un berrl'tlo. Più g iù un ful'ilt'. Ed e<·c·o una mula sven trata ed un morto che sembra <'i

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