Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- l·H- :-<i sente. intanto. nutrita la fueileri!l di Costn. Finalmente ,iamo giunti. EcTo ~[cneghNti che ci t'aggiunge, ma ... solo! l "uoi ,oldati ehi morto, chi fuggilo. - f',·esto a te,·,·a! j'uoro-' Xoi non \'l'diamo il twmi!'o. Pure !'i clicono che i· giù in ba~~o e ~i spara eo'i c·ontro l' ignoto. Il sole or.tmai è <·ompletamente s<•t•so dietro i mont i. LI cannone non s'ode più. An!'lw !n t'anlPria turea, c·ome lUI sol uomo, ha cessato il t'uo('O. T nostri, poco a poc·o, si vanno ac·qut•tanclo. t l'Ot'll che rolge al d,.,,;,,_ Ora c·omin!'ia l'opern ft•r- ,·ida dellt• inf'PI'Illt>rie t'cl il seppellirl' dei moni. E s i t'<l notte. :-<apou:-.akis non è giun to anc·ora. ,\cl un certo punto dt•lla battaglia c·i pan·<' di udin• il c'l'l'Jiilio dc• llc• sue antng-uardic. Fu illnsiotlt'. Eg-li hat·itarclato di due• giorni all'appuntanwnto. Certo non ,-<•rn\. piu. \'('[ pompJ·ig-gio le artiglierie tur!'ltc erano raddoppiate di hoeclw, <'d andtc la truppa ,-eni\·a mtl'orzandosi. :-<antnno stati alnwno in quattordicimila c·ontro noi cluc•mila C'l'IH'io>i. E g-li utlkiali, 1'11e ~e ne intt•ndono. llanuo eontato u·c•ntasci c·11nnoni Domani samnno in trpnlamila, e ri sehiacciPmnno. Peceato! ('on que,tl' slqll'rbe posizioni chP abbiamo c·onqubtalo! (~ui, da d0\'1' siamo. Ri seorgono le finestre di .Janina, <'lw si ,-anno illuminando ora eh<' il \·l'slll'o tt~ndc a srra. Ec<'o: sPmbra dw. po;giando un piede sull'isola di Ali Pas!'iù, si po»a, c·on un salto, essen' sulla ri tlli. <·be ei attende. l'o,•eri elleni, ehe affcu·t·i:u i alle loro case, c·on il cuor<' in tumulto, avranno li"all• le nostre rosse c·amicie, ;,ognando di potl'l' domani oC'iogliere al \'C'nto le nascoste band il'r<'. Ora gi ung(' Leonardi e Leone con poch i macedoni. Poco dopo t'Cc•oti la eompaguia italiana . che non ha t'alto in tempo a rn~giungere la po~izion f• indicata, che f;iù la battaglia s'e ra illanguidiw.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==