Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- ll - l 'i con{e.<so l"he sono assai dubbioso e l'enitente : coutpt·endo che i sentiuzenli gene,·o.<i non si d iscutono e 11011 si det•mw discule1 ·e t, ·oppo : ma non uti se,tto di con.~iglia re una ct:;ione pev la qua le non p1·o~o rntu.<iasrui . •Co,!Si illate qllalt ll e auto1·eroll' aulico (' tenetemi in- {01"11lato. Saluti rosli'O E. Chic~n Xon ho il tempo di rifle t tere nei rig uardi di questa lettera, la quale anrh'ess~ ha sn osriato come un tutt'o d'acqua gelida sul m: o <·a po. <" he un usc ie re della Canwra mi porb q uesto bigli<' t lino : r w ·o Mavabini. Sono a No111Ct fino a lle / 8 . l 'r•nile a lla Cauw1·a o da .1 i·11gno OVf' faccio colrt:;ione alle 12 lf::!. S aluti. . lfl'.mo E. Chiesa Corro subito a Montccitorio. Nel <·orridoio verde tro, ·o il bollent e dcput a to r epubbl icano ehe mi attt-ndc. E!! li sta seduto, c on aria quasi di uomo spossato, sur un sofà. LP· pri me parole ch'egl i mi r ivolge mi r onvincono rome egli non abbia una couvinzione definitivamente formata cin·a la nostra proposta. I nfatti mi domanda not izie, vuole spiegazion i 1? , <·on ra mmar ico e vident e, mi ri pete al cun e eons iderazion i, <"e l'lo che a ltr i meno entus ias ta di lui g li ha suggeri to. Capisco come egli abbia pa um di a rrivare t roppo tard i, e come lo addolori il dubbio· che g li aV\' e rsarii possano po i accus '\riO d' aver ,·oluto fare una parodia. mal r iuscita, di Anton io ~·mtt i. Queste sono rifles,; ioni le quali su r un uomo politi co

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