Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

Hl - Io, r·he a,·eyo gli orThi imbambolati dal oonno e r·he ero separato da du<> letti da Colizza. ho ll\'Uta la suhitane:• impressione che un estraneo :,i colluttasse c·on il c-ompagno mio cereando di sotroC'arlo. TI lumicino. eon i suoi )!Uizzi. con le sue ombre, ha reso più e\·idente la \'bione. Ed a llora. in meno r·he non si dic·a. ho atrerrato il IH' - g-nale r-he aYevo alla cintola e mi sono gettaro per eolpin·. Duranti. per fortuna. m'ha fermato in tempo e, tutto ad un tratto, abbiamo eapito. :·re trattnto di uno seherzo tememrio. fatto, premeditato e messo in atto da CorYi~ieri . Egli ha atteso ehe tutti noi si dormisse ed allora. di eolpo. ha getta to la c·opt'rta snl \"Ì>O di Col izza e gli ha mPsso il ginocchio sul petto. Quegli ha gridato t' tutti noi abbiamo eredLLto. l.e i uw· gini dPI dì gl'asl<• e r·o,·,·n/le. i nu-eonti Yaghi l'ioè di uc·r·isioni e di assalti notturni aYe\·ano preparato l' ambiente. ìlra. per poeo che Duranti non m'ayesse tmttt'nu to, io avrei ('Olpito, e, se il lume fosse stato spento. poteY:I nascere una strage. Il capilruw l'iccini dappr ima ha ri>~ con noi. poi ;;c mbbuiato ed ha sommini,trata una ramanzina coi fioc<'h i al tenente Con·bieri. Dopo einque minuti ru~sen11110 più di prima. Curiosi c:ontrosensi della diplomazia! Lari.sa. prima della guerra turco-grec-a del ];;\li, e ra soggetta all' impero della mezzalum1. (:ti elleni toccnrono la pegg-io sul r·ampo di battaglia ma. da quegl i abilissimi diplomatic-i che sono, s'ebbero la ri\·inc-ita sul tappeto ,·erde dei protocoll i. Quando si dice l'ac·umt' a c- coppiato alla buona stella ! Del resto. a prima Yista, si scorgono in qut>sta ciuil la vestigia indelebili della civiltù mu>sulmana. Tre o quattro minareti bianchi. S\'t>lti ed eleganti. ' i adergono in mezzo allt> c:asupole m•re, fatte di fango e di

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