Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- ~o :._ a tutto r·iò che di malig-no po~sono supporre g·li altri. lo HIPsso corng-g-io può spn·irc ~ulla linea del fuoco a <"Ompi••re il nwde,;imo atto; ~i potrà dilt' <'lw <·<'ne vonà pi ù, di n1lore. ma non i• questo <"iH' manca a l<acchinrtti cd ai ~uoi amici, sia detto dò senza ironia~ l'oi<"iJi• appunto la •tue&tiont> ><e Janina bia greca ovn·t·o albmwst· è una questione qt;Psta, tutt'altro ehc risolYi hilc co'i come. con tranquillitit SOJH'<'nclt>nte, è stata dai di,>idt n ti rbolta, an<-lw SCIJZa il t<•kgnunma di (j!Jislrri. <~ui in 'l'ricc~la <' r·on uoi m·lla spedizione C"i sono dei g-rN·i dw. <·on le 'tatistidw de il<' st·uoiP, <·on il ePnsim<o>nto fatto tlall'impt>ro ottomnno, <'OH mill<' allri dati inoppugnabili. dimostrano all'<>Yidenza come .Janina !-.ia eittà di t radi· zioiH', di <·oltunt. di popolazione ellen ica. \"ha d i più: Il<' Ila mia compagnia ci sono volontari i nati a .Janin;l . <'cl auclw 1wll' E piro sell<•ntriowtle, a D<•h·ino. a :-ì<111ti (.~ua1anta cd essi, <·on aHri rngionamcnti senza eifre ma <·on molto seulimeuto, narrnno t>pisodii, pi<·c-oli fntti c dimostnmo, r•on il calore della loro pnrola, ron lr stigmate del lo ro Yolro, d'<''-Sl'rE' eiiPni, nient'altro che cll<•ni' Ed io non di<-o r·hc ciò debba b<'t vire per pott'l'<', ('011 sicura c·oscil'nza, sentPJIZiH r<' ma. questo si, per nttenòere, p<'r nmmetterc la prova l'Ome dirPbbc r o in Tribunale, o per nominar<' un ('omitato inquirentc c·he Yada sul posto, come direbbero alla Uiunta delle elezioni. Dr! resto. tra coloro che se nP vanno, Fa<'c-hinetti soltanto è stato !altr'anno in Alhau ia. Fra col01·o che 1·imnngono <' 'c Ouranti, Mazzotti, Fosehiati, il dott. Bologna, il mac-cdone Dionisio c molti altri, il r~ui nom<· si!-uramente mi sfug-ge, che hanno combatltPo l'anno '<'Orso al fìan<'o dPi conterrnnl'i d i Sennc!Pmbcrg <' r·hc non possono <' 'srrc sospetti di albanofobiH. l{imanc In questione di B<'kir Aga. Hanno dPtlo gl i sr·i,'iiWiil'i: noi non vo;<li:uno liu·p sprYizio di g-<'ndannNia. siamo venuti JH'I' r·ombatt•• r(' i turc-hi, uon [Il' l' p•·on·pd••re alla s i<·ur<'zza int,•ma dPila< ;r,•c-ia .

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