Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

Quc·~to, t>d altro, all"anima min, resa di colpo ebm di -ogni, andavo d icendo <tUt'>tll nutllt' seendendo dall'AcroJ!Oli. Il mat·e lontano stava muto, a'sopito sotto r inc·a ntPsimo dt• l sole. :)ul eolie della istessa (:loria, llì do v(• -olo, <·onw in Cnmpidoglio, puo la vittoria essere coronata ·!'nlloro, ho <'ontemplato lP <·olouue del Propileo, <·on il Tempio della \"ittoria senz"ali, il Tempio di Teseo, !"altare di Pergamo. le \"ergini. Il' ('arintidi, l' Ert!tteo, 1'.\reopago t'd, infine, il ma!!"nifi<·o Partenone l' immane ,egno della Jlll!!"Hila !!"rnndezza anti<-a. Di lollt!IIIO r Imetto, il Leul'aht'tO, il l'entelico. i quali ,-idPro altre grandi ore, c·ome quesw. trnscorrere sotto](' areate del tempo. >Pmbravauo. indu lgenti, sorridere, eon i p·uizzi drl sole, a l turbanwnto tnot·talt• di'l mio umile ego. In un ang-olo. dopo es~Prmi benP guardato attoruo c·onw 1111 ladro. ho raecolto in terra una lllf·entP sc·aglia di marmo pi<·cola eome una gemma, /-:I'HIIde come un destino •. La ponero c·on me a Roma, poi andrò ucl Foro, ruberò una pietruzza di pl'perino. ed i due 'assi ~ul mio t>n-olo ric·orderanno le due uniche !'apitali ehe può avere il mondo. (,luando nella ealt:;·a meridiana. quasi primavet ilE', di qut•sto verno senza fr!'ddo, l'itomo alla l'ittà e \' an·o il limitar<' della nostra goliardiea taverna, ,-enti voci mi !!ridano insit'mt' : :---tasera si parte ! lo di•·o a me >te,so che non potevo, in questo bel mnt· tino della mia e-istenzn, ofl'erirmi unn prepnrazione più de~na. ::-lo, non si parte più questa wm. Jlanno detto domnni all'alba. 11 pomeriggio d'oggi l'abbiamo occupato nei preparativi della dipnrtita. l -.oldati questa notte do>ranno tutti rimanere in quartiere. E~si recano la coperta, il tascapane a traC'olla, H ~ottog:ola abbas,ato, 'ono in pieno assetto di

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