Camillo Marabini - Dietro la chimera garibaldina

- 111{- Foscbiatti, panda a terra, è semi S\'enuto. Di Lullo appoggiato al muro gesticola e parla con il ~.uo fucilf'. l<'alconcini - il quall' come S<'rgcn te dà il buon t'Scmpionon riesce twnnc·h<· ad artieolare la lingun cd ' 'rispondere nlle domnnde c-he gli rivolgiHmo. Tomassiui, Barbetti, <'onfort i, Fattorossi sono tutti uno più ubr-iaco dell'altro, (•d a gran \'OC<' stanno tenendo una specie di comizio, nel quale parlano tutti in•ieme, ehiedendo la istantanea d('titiluzione del tpnente (;oq~atti. Di Teodoro, naturalmente, che è l'ero<' della giornata. si è creduto in dov,•rc di superare i suoi illustri commilitoni, se è pure JlO!l.~ibilc, nella libazion<' l' giace seduto in un canto in uno stato compassionevole. lo e Corvisie ri t(•nliamo di parlamentare. li'atica in u-' ti le! Caviamo fuori un dbeorso sentimenta le: il cognae donà sen·in• P<'r i feriti. Ci diano quello <"hc rimnue e tutto sarà finito. ) lanco p<•r sogno~ ::\oi bussiamo a eoppl' e loro ei ri$pondono a bastoni. Finalmente to<·ehiamo il tasto debole della solidarietà. Come': A noi l'he ar·diamo dalla sete non <'C n'otl'rono neanche un gol'cio "< Ci die no almeno un paio d i bora<"cie c·omr .. . getton<' di presenza, uella uost r·a quali tà di eommissarii! Questa t r·ovaLa ha for· tuna c le bomc!'ic vengono subito empite ed a noi consegnate. )fa oramai noi Hbbiamo scopt>rto do\·e sono i bariletti, e con le buonr e le ealtive, riusciamo a portnrne via uno ancora pieno, il quale c i aft'rt>ttiamo a <·on:s<'gnare al <:encralc. Lt> boraec·ie pt>ro, s'intende. le conduc· iamo con noi ! lel'i notte Ricciott i Garibaldi ha avuto un lungo rong re>so con il colonnell o ~ lathiopolis; pr-imo l'i~ultato ne è stato l'annunciata parte nza. per oggi, di una colonna com,mdata· da Pcppino. Domani partirà Romas. Dopodomani noi.

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