Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

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' -~ .. , \ • " 'I ~ IL DI . ( HENRY BARBY MARTIRIO . ~ ; . . .I UN POPOLO· -I massacri dell' Arme11ia Traduzione di ARNALDO CERANI . I EDIZIONI "MBDIOl~ANU1\1" MILAI\1O, lvlCMXXXIV - 11'.ltft CUK52 ,iffl &i sM■ 11a,,,, t JP 04Jié Bin.Hoteca Gino Bianco I

i • • t ' ... PROPRU~TA LETTERARIA RISERVATA Copyri[5·h by e< Edizi~ni Mediolanu1n )> - Milano Printed· in ltaly. l.. -, I ,

.. . ... UNO SGUARDO AL PASSATO .. .. Bib o eca ·no B1nrco .

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'f .. t • I più spaventosi 1.uassacri · di cui l'uo1no abbia memoria non si avvicinano a quelli cheq anco1·a una volta, l1anno insanguinato l' A.rmen.ia, la pnpoJuv, zione della quale si può dire sia stata totalmente vitti1na di feroci esecuzioni i11 massa. Che cos'è quest'Armenia che la barbarie turca ha trasfor1nato in un ca1npo di carneficina? Che cos'è questo popolo a~meno, ta11to provato e che sta subendo un martirio senza esen1pio? Quale mostruoso od.io ha voluto lo sterminio di un 'intèra . razza? A quale atroce disegno politico risponde questo stern1inio? I L'Armenia, terra leggen.daria alla quale si col... legano tante antiche e 1nisteriose tradizioni è una regione n1ontagnosa della superficie di venticin-- - quemila ch.ilometri quadrati, che si estende .nel- !' Asia occidentale dal mar Caspio al 1nar Nero a settentrione - i suoi principali monti sono i con- .trafforti del Caucaso - e che discende degradando fino al golfo di Siria. Al sud ]a circo11da~o la 'lVle- ~opotan1ia e i deserti dell' Arabiao Un fiume storico, Biblio ec~ Gino Bianco I I I

I, ' I HF;NRY BARBY l'Eufrate, nell'alveo del quale si dice che in questi ultimi ~empi· sia corso altrettanto sangue co/' acqua, vi nasce non lontanò da Erzerum, vecch{a capitale dell'Armenia. Una delle cime' più ele- . vate clel mo11do, il monte Ararat, nel quale ìa # leggenda vuole che, nei ghiacci eterni~ sia ancora ferma l'arca di Noè, la separa, al nord, dalla Russia, dalla Persia e dalla Turchia. · Effettivamente vi sono tre Armenie, come. vi ... s.ono tre Polonie, poichè tre imperi si sono divisi questo JJ_aese, abitato da un popolo di religione cristiana, notevole per le sue attitudini agricole, commerciali, · intellettuali. L'Armenia russa e qt1ella persia11a vivono feli •· cemente, sotto la dominazione di governi che si interessano di veder· prosp·erare una· razza _-!e cui qualità ·costituiscono una sorgente di ricchez~a -~->Pr i due imperi. L'Armenia che è sotto ·1a 1,urchia è .la terra del terrore e della morte . Deside1·io della Turchia, da tempo immemora .. . ,. bile, è di sbarazzarsi degli Armeni; clura11te tutti ~ • i .. suoi nur1.iterosi· torbidi interni, in tutte le ·sue ... .. guerre le autorità di ·Cost~ntinopoli, hanno se~-~ pre tollerato, o ancor più sovente, organizzato lo sterminio degli Arme11i. * * * Dopo che i popoli cristiani della Turchia europea, Serbi, Rumeni, Greci e Bulgari si furono li- ----10 -- Bioli6teca a ìno B:;a0.co I

f .. ,. 1 M.J.S~ACRI DELL' ARMENIA . Iterati dal giogo, dopo che la Francia 1·iuscì ad ottenere l'autonomia per le popolazi?ni del Libano, solo due popoli continuarono a soffrire ~otto l'atroce peso del giogo ottomano: gli Armeni, perduti nelle contrade lontane .della rrurchia asiatica, nella quale essi rapp_r.esentano la civiltà occidentale, e i M'acedoni, nei Balcani; ma questi ultimi furono liberati dai loro- fratelli slav·i e greci ·11el 1912-1913. La storia dell 'Arme11ia, per tutti i secoli durante i quali pesa Sll di lei l3=tirannia turca, è un lungo~ contì11uò e tragico n1artirologio. Solo un giorno ebbe una scintilla di speranza e potè credere che finalmente,· si Ievaise anche per lei un'aurora di libertà. C.iò avven11e nel 1878, durante la guerra russoturca. Un'armata russa, sotto il comandtt· .. di un generale di origine armena, Loris Mélik.off, · aveva attraversato il massiccio del Caucaso ed er~ pervenuto fino ad Erzeru;m. Allora appunto gli armeni sperarono di diventa- . re auto11omi. La Turchia·, davanti all'imminenza del pericolo e al timore di un'ann.essione da parte della Russia, dei vilayets asiatici invasi d~lle su.e truppe vittoriose, parve disposta a darle la costituzione di una specie di stato-cuscinetto_. Ma ciò non fu per gli Armeni .che un bel sogno. Al Congres~o d_i Berlino l'imperatore russo restituì al sultano le sue conquiste d'Armenia. o-,1"1 11 - ~•blioteca Gino Bianco I <

• I • I 1 I I \ ' ' ',J-l.ENli.Y BARBY Nel frattempo, su_dorpandé\ del loro patriarca, che gli Armeni avevar10 inviato a Santo Stefano, con l9articolo 16 di quel trattato erano state pro- ~•esse delle garanzie per essi e per Je popolazioni cristiane clell 'Asia Mino1·e, sotto il controllo di un'occupazione russa. Gli intctCPiSl. cHvergonti de] le (;,l'«Hdi ,.Potenze eu~ ropee ,.fecero sì che le disposizioni clel trattato, di Berlino annullassero quelle del trattato di ,San.t-o Stefano e, in questo seco.ndo trattato, 1 ~ articolo 61 pose 1 'Arn1enia, non più sotto la particolare pro• lezione della Russia., ma sotto la loro protezione collettiva. . Disgraziatainente le Grandi 1-'otenze, . 1Dalgr~fio il solenne impegno che si el·ano assunto, .ò.on si curarono affatto che fossero realizzati.i miglioramer1ti e le riforn1e, alle quali si era impegnata la Su- .. biime Porta, allo scopo di garantire agli Arine11i la loro sicurezz·a contro i I(uì·di (~ircassi. ' . * * * Intanto A~d11l-Ha1nid co11cepiva il · suo vasto J_>togetto sn1 · pa.ùislan1isn}o: sostituire , dappertutto in._ Turchia gli· ele-1neuti cristiani con pof'G, !azioni mussuln1ane allo sco1)0 di re dere l' omefie- . o neità all'impero vacilla11te. , .. L'esistenza degli .At~11eni, ultin10 popolo cristt.'ì• no d'Asia sottomts~o alla sua auto1·ità, doveva fataln1ente, egli pensava, prov'ocare, presto o tardi, Biblioteca Gino Bianco , I ~

,. ' ., .. I MASSACRI D}ELL' ARMENIA ---- 1 u11· nuovo intervento dell'Europa. Così, pensando che firich.è esisteva -questo popo1o, la 'furcl1ia non sarebbe mai stata. tranquilla, decise, con una logi- ' ca seJvaggia, dì a\nnietare quello ù~e egli giudicava un eleme.nto pericoloso e di sostituirlo con una po .. polazione mao~ettana, che occupasse tutta la zo.na \ I della frontiera ruf,SO•,.~:nrca. ( 1) ' · · , 'I Due altre ragioni contrihuiron.o a radicare ancor , più questa cri-mino~a decisione 11ell 'animo feroce e nello stesso tempo, .:pusillanime clel « Sultano rosso)>. .,, I L '.A.rme~ia, per la · ·sua posizione geografica, è sempre stata oggetto .di com.petizione fra la Turchia e la· Russia. ,Un'attrazione incontestabile attirava gli armeni tutchi verso quest'ultima potenza, presso la quale, 11el Caucaso, i loro fratelli di raz• za godevano, a:ìn1eno, di certe 'libertà e vivevano sotto la protezione di leggi che garantivano 1a _loro proprietà, i loro beni, la loro vita e il loro ono.re. Finalmente, un movimento di libera_zione, simile a quelli. che condussero i popoli balcanici a scuotere il gjogo ottom~no, si di~egnava nell'Armenia l'A (1) Non bisogna assolutarhente dimenticare .che, durante il regno di Ahdul-Hamid, i tedeschi divennero gli ispiratori della politica turca. E' ammissibile perciò l'ipotesi. che a quel te111po l'ani1ientan1ento della popolazione armena non dispiacesse ad essi, tanto più che sarebbero così scomparsi dei con1mercianti la cui concorrenza era da te .. merii, specialn1ente lungo la linea ferro viaria di Bagdad. -. 13 • 1 Bib ioteca Gino Bia co n

.. J , f , I lll?NRY BA.R_BY turca che aveva allora. una popolazione di due n1ilioni di ~bi tanti ( 1). * * * Il risveglio della coscienza arn1ena che si era prodotto sin1ultaneamente con la rinascita della letteratura nazionale, doveva condurre, corne presse;>tutti i popoli oppressi, ad una organizzazione rivoluzio11aria e alla creazione di e,orpi di volontari. Il loro scopo non era di saccheggiare il paese nè di n1assacrare · i 1,urchi, 1na solta11to- di difendere la popolazione armena contro le incessanti inc1irsioni dei l(urdi e dei Tcherkess, loro eterni nemici, e, anche contro gli stessi eccessi del governo ott~- mano che, per ~'indifferenza dell'Europ_a, conti- . nuava le sue perisecuzioni sistematiche~. Questo movimento di emancipazione e di difesa personale, questo movimento rivoluzionario, se CO.a sì si· preferisce chiamarlo, non data realmente che dal 1890. (Prin1.a di questa data s~ erano prodotti alcuni tentativi di protesta armata che non si potevano chiamare vere insurrezioni, nelle regio11i . montagno~e, ma era110 soltanto sollevazioni parziali e localizzate, come, per esempio, quella di Zeitum, nel 1862, dovuta a.Ila ~ipercussione dell'-i11.. (1) Gli Ar~eni di Turchia abitavano principalmente. i sei vilayets dì Erzérum, Van, Bitlis, Diarhekir, Karput e Sivas, oltre alla Ciiicia. Forn1avano poi, ma più disseminati, parte della popolazione di Trebisonda, Smirne e Bagdad. A Costantinopoli Ja .colonia armena contava duec,at•- mila anime. 14 - Biblioteca Gino B~anco

f > • I ' I MASSACRI 'DELL'ARMe_Nl4 tervento della Francia in favore dei cristiani del Libano, che si lin1itò con I 'invio a Parigi di una delegazione arn1ena, presso l'imperatore . Napoleone I~I). · ., Questo n1ovimento rivoluzionario fu originato unicamente dalla situazione intollerabile fatta agli Armeni, che chiedevano sen1plicemente di potei: conservare la loro cultura nazionale., e godere in pace i frutti dei loro guadagni. Il Sassun, 11el 1894,. e il Zeitum, I 'anno segue11te, (xegioni montagnose, che avevano ·sempre godut-u di una semi-indipendenza) si sollevarono p_er i . . pr1m1. Abdul-Han1id, invece di cercar di calmare l'e{- · · fervescenza di quelle regiolli, eliminando le cause del loro giusto malcontento, vi trovò un'occasione favorevole per porre in esecuzione l'abominevole • piano che avev3= concepito: pensando di finirla, una buona volta e d'un sol colpo, con gli Armeni, ordinò di sterminarli in massa. I gra11:di massacri cominciarono .. Tutta l' Armenia, dal 1894 al 1896, è bagnata del sangue c.he scorre a fiumi. Centinaia di famiglie. sono sterminate e l'atrocità della carneficina è tale che I 'Europa e l'America ne sono inorridite. Le Grandi Potenz·e intervengono, ma le loro rimostranze non bastano a ·metter fine. alla furiosa ·orgia degli ·assassini. Solo le minaccie riuscirono ad· arrestare Abdul~Hamid nella sua opera di morte;. Ma qu•- -15 - .. I I

• • ., HE.NRY B~4RBY st'opera di morte è rip1·e.sa quando gli armeni militanti, riuniti, tentano una dimostrazione nella stessa Costantinopoli, dove, come abbiamo ·detto, sono nu1nerosi (200.000)~ Essi si impa~roniscono della Ban:ca ottonJ ana ( agosto 1896), 1ninacciano di farne saltare il palazzo con la dinamite e non abbandonano il loro progetto che di fronte all'in1pegno d'onore che si assumono le Grandi Potenze, per. voce del Sig. Maximoff, dragomanno dell'ambasciata russa, ·di far realizzare, finalmente, le riforme promesse da tanto tempo e rimaste se1npre lettera morta. Al1in1è ! Questa pron1essa, con1e tutte le precedenti, no:n doveva essere mantenuta. Tuttavia cir .. ca trecento rnila vittime erano cadute sotto i colpi dei carnefici di Abdul-Hamid, duemila cinquecento località erano state devastate e cinquecento ~.essant olto cl1:;ese e co11venti erano stati distrutti o' trasformati in 1noschee.. A Costantinopoli erano stati sgozzati ottoniila Arn1eni. Parecchie ce11tinaia di 1nig]iaia fra essi erano fuggiti da]la loro patria, diventata un campo di carn.eficina . Il martirio dell'Armenia continuò . * * * · Dopo una 11uova sollevazione del Sassum nel 1904, diretta da Andranik, l'eroe più popolare della libertà arn1ena, che ha comandato nella guer:ra mondiale uno dei <~orpi di vo]ontari armeni i qual Biblioteca ~ino Bianco

. ' I \ ' . I .MASSACRI .DELL' ARMENIA li l1anrto combattuto al fianco del}' armata 1·ussa, arrivia1no al regin1e dei Giovani ..'furchi (1908). Delle relazioni assai' intime si era110 stabilite fra i capi arn1eni e i Giovani-Turcl1i~ che· cercavano dovunque amicizie e non indie1:reggiavano dava:uti ad alcuna p~om-essa per raggiungere il potere. E - il partito ar1neno <.( Danch.nakzoutiou:n )) ( I.Ja Federazione), confermando I~ sue 11òhili promesse, a·ve• va anche contratta. una ·specie di alleanza con .il partito Unione e Progresso (1908) Così, dopo la vittoria dei Giovani-Turchi, I' Ar1neni~ rinasce alla speranza. Essa pensa che, fin.o.l1n.ente, sta per poter vivere e svilupparsi in sicu .. rezza, sotto un regime cli giustizia e d'uguaglianza. l\ia la disillusione n.on si fece attendere. Non ap .. pena giunti al pote:r:e, i Giovani .. Turchi,- ancor più sottomessi all'influenza germanica _di Abd~l-Ha111id, riprendono il piano di sterminio concepito da colu~ che aveva110 detronizzato., con gli spaventosi 1nassacri di Adana ( aprile 1909)~ col loro. -soJi... ~o sèguito di saccheggi e cli violazioni. In quei massacri periscono ancora più di véntimila armeni. Ancora una volta i cadave~i imputridiscono .nelle campagn~, i villaggi sono dis~rutti, le don11e e le giovani sono vendute come bestiame. Soltanto il timore dell'Eu1·opa ir.npedisce ai nuovi padro.rri della Turchia di intraprende1·e il massacro di tutta 'l'A . _ rmen1a. - 17 -~ Biblioteca Gino Bianco ' I

:,. HENRY BA.RBY . * * * ,,.futtavi~, dop_o il terrificante regime hamidiano, gli Armeni considerano ·ancora il regime giova11eturco come u11 beneficio. Effettivamente, bisogna riconoscere che la situazion.e si è migliorata sensibilmente dal punto rli vista economico. Ora essi go-dono di un8: certa li- .. bertà di comunicazione e di commercio e sono autorizzati ad aprire scuole. Ciò non implica, però, che j delitti, gli .assassini, 11 saccl1eggio e lo stupro I co11tinuino a11cora. Ai Kurdi è mantenuta carta bia11ca e ne usano:, rna ora non si uccide che alla spicciolatà. I massacri in massa, dop~ quelli di Adana, non si rinnovano . "' p1u. Perciò, per l'Armenia, che si accontenta di re-. clamare semplicemente delle riforme più positive, ogni speì·anza non è ancora .perduta .. * * * Nel 1912 18= Russia, spalleggiata dall'Inghilterra · e dalla Francia, si pone a cap_o di un nuovo 'movi- ., mento arme110. l..1a Germania, alleata segreta della Turchia, si unisce pur.e alla Russia, ma unicamente per non lasci~rla agire da soli\. Ella vuole, in effetti, imbrogliare le cose, allò scopo di fare il. gioco dei Giovani-Turchi, lavo1·ando per proprio conto • per l• proprie mire {ùture. , Biblioteca Gino Bianpo '

l MASSACRI DflJLL' ,ARMENIA. Un nuovo progetto di riforma. è_ escogitato: a pri~1cipio di un controllo eu1·opeo .- principio al· quale la 'furchìa era sen1pre stata ostile - le fu imposto: due commissioni di nazionalità neutra Fii recherebbero in' Arn1enia pex sorvegli~re l 'esecuzione delle riforme decretate. Per la verità, la Turchia, per causa della Ger11:1ania, è riuscita a rendere illusorio questo loro potere. I due com_.missari, un Norvegese, il signor Hoff, e un Olandese, il _sig. Vesténenk, non sono altro . , che funzionari del governo ottomano. Tuttavia, il . . principio della loro creazione costituisce un reiaa tivo successo. Essi partono per l' i\r111e11ia. In questo frattempo scoppia la guerra mondiale. * * * · La 0·ue1·ra doveva ·riservare all' Arn1enià le ore . o più tragiche della' sua dolorosa storia. Questa volta la_ G-ermania ritiene giNnto il momento di realizzare il suo sogno di dominazio11e n1ondiale. Nel suo disegno, di fare della Turcl1ia 11n campo di espansione per la razza tedesca, ella ha un potente interesse politico alla scomparsa degli Armeni. Se, dunque, in questo dominio d'orrore, il « lavor.o >) sarà turco, il metodo sarà tedesco! I , La via dell• Indie, la famoaa ferrovia Amhur10- ~ l9 - Bib11oteca Gino Bianco

'/ '. ; ,, , ' 1-IE.NRY BARBY Golfo Persico, che doveva « girare » il <-.,anale"di Suez e, di là, affrancare- il ~om,mercio tedesco dalla tutela britannica, passava per l'Armenia. Privata dei suoi ahita11ti naturali, questa ricca provi11cia diventava una ter1~a dì elezione che la Germania avrebbe presto ripopolata. Il sig11or Delhriik 11'ln ha detto, in pieno .R_eichstag, · che 1_A?rmenia e. la Ì1t'.'lc5opotu:znia eostltuir~bhero, un gior110, le. (< Inàie germaniche)>? Il piano di stçrminio degli Armeni del 1915 è stato originato d.~ queste rnost1~uose parole. , Il maresciallo von der ·Goltz, P-resso il governo turco, è l'agente che fu adottare le volontà del · l(aiser. Così· il pia~?(>dei m.ass3.cri, giu11to a Costantinopoli, porta i] doppio marchio 1netodico e crudele di von der Goltz e di Enver Pascià. I I

I I • LA TRAGEDIA ARMENA ' \ B1b~otecaGino Bianco

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f A ERZERUM Da Tiflis, capitale del Caucaso, un3= sola linea ferrata (a unico binario a partir da Alessandro-· poli), sulla quale non circolano quasi altro che treni merci, conduce sino a Sarika11ech dove, il 31 dicembre 1914, i Turchi subirono la loro pri• ma grande sconfitta. C'è poi, per oltre 156 verste, una strada che la pioggia più leggera renc'te quasi impraticabile e che è ingombrata da una colom1a , ininterrotta di vettu1·e e di carri che rif nrniscnno l'armata . .. Dopo cinque giorni di viaggio penoso, Erzerum nella sua convessità formata dalle sue altu .. re, mi appare finalmente, rosea sotto il sole· al t1·amonto che fa guizzare fiamme d'oro dalle cup,ole delle moschee e dai sottili. minareti. All'orizzonte grigio e tetro si stende la pianura acquitrinosa dove scorre il l(ara-Sou, uno dei rami dell'Eufrate. Da qui voglio -incominciare il racconto degli orrori e dei delitti di cui l'Armenia è stata il teatro durante la guerra attuale. Quando la Turchia decise di mettersi a fial}-CO della Germania e dell'Austria, il governo ottomano chiamò gli Armeni sotto le armi contemporaneamente a tutti i cittadini dell'imp_e:ro. La loro - 23 -- B bi o ec G r.10 81a co

HE.NRY BARBY sorte, in principio sopportabile, mutò hruscamen- . te dopo la disfatta di Sarikamech, di cui le autorità militari negarono le cause. reali· e rigettarono tutta la colpa sugli elem,enti armeni dell'esercito. Cost9ro furono allontanati dalla frontiera russa, poi disarmati, verso il marzo del 1915. Vennero mandati nelle città dell'interno dove 'furono impiegati in lavori di fortificaz.ione e di manuten .. zione, lungQ· le strade d~ Erzerum a Erzindjan, da Erzerum a Trebisonda e da Erzindjan a Sivas. Tuttavia agitatori fanati~i continuavano senza tregua a sobillare la· popolazione e l'armata turca. Ne 1·isultò il massacro degli intellettuali si-meni, ma non fu giudicato sufficiente, per calmare il loro odio. Bisognava spingere agli estremi gli Armeni a forza di cattivi trattamenti, per trovare, nelle loro proteste, un pre~to per sterminarli - tutti. * * * Un monumento funerario, eretto dai .Russi, c~on1memorava i loro soldati morti durante la guerra del 1878. Le autorità turche, conoscendo le si111patie degli Arm·eni per gli Alleati e, in modo Jlar .. ticolare, ·per i Rt1ssi, ordinarono di distruggere tale mònum·e.nto. La popolazione e l'arcivescovo protestano invano. Non si permette nep.pur loro di far effettuare tale sacrilega. distruzione da mercenari. Poi Si dà ordine a tutti gli Armeni di evacuare le loro Biblioteca Gino Biatieo

.. J I M;ASSACRI DeLL' ARMENIA case che saranno- trasform~te in ambulanze e ospedali. Che ne sarà di quella popolazione g•ettata fno1·ì dì casa? Dove e come ricover~rla? - - Non volete evacuare. le vostre case? - ri• sp_on«lono le autorità locali al~' arcive~covo e .ai no- ·tabili Armeni che cl1iedono sia loro àlmeno fac.iU.. tata l'esecuzione di tale ordine. - Benissimo. Sopporterete allora le spe,se di costruzione e di mantenimento degli ospedali di cui l'armata ha bisogno... . E gli Arrneni dì Erz-erum debbono versare men- , silm,ente 2.000 lire turche ( circa 50.00 franchi) in oro. · Il 18 aprile 1915 tutti i mussulmani sop;o riuni- , ti fuori della città. Gli « Hodjas_>> tCCÌtano il fanatismo, affermano che la Mezzaluna non conoscerà la vittoria sino a che. esisterà un solo Armeno .. I-Iilmi pascià, me1nbro del fa1noso co1nitato << Unione e Progresso )), si fa notare per la sua violenza·. . Gli Armeni, spaventati, vanno a gettarsi aì pie .. di del vali, Kia~il pascià. _Costui si impiet~sisce, ma non l1a auto1·ità sufficiente. Consiglia che i no- , tabili si esilino. La loro · partenza calmerà foxse i musulmani. Il çonsiglio è seguito. Inta11to i disgraziati si erano rivolti anche al console tedesco, ma ·questi aveva loro rìspoeto: ' - .. ., '. " ,- .;-.. !' ............ ·~ ~ . .. . ' ; -- 25 - f Biblioteca Gino Bianco I •

I lifNRY BA.R.IY - Non avete. che a p1·endervela con voi _1te11i, per quel che sta capitando. La condotta dei rfutchi nei vostri riguarqi è perfettamente logica. I giorni trascorrono nell'angoscia. In maggio, giung~ la 11otiz.ia della vittoriosa resistenza degli.· Armeni del vilayet di Van. Da allQra, non c'è più alcuna speranza. . Tuttavia dai distretti vicini gli Armeni, molestati dai 1\1rchi e dai Curdi, tentano di rifugiarsi a Erzer~., m~ se ne proibisce loro l'accesso e, fuori dalle n1ura., essi sono costretti ad accampare· se1iza pane e se1iza vesti, decimati dalle malattie. I Turchi hann~o il loro piano.: la popolazione di Erzerum sarà tutta intiera., come i p_rof-ughi dei dintorni, esiliata in Mesopotamia. Questa decisione viene loro sottoposta come presa . nell'interesse della ·propria sicurezza. In realtà, si vuol facilitare il 1nassacro allontanandoli tutti insieme. Quindici giorni sono loro accordati per i preparativi. Hanno la possibilità di vendere quel che posseggono - s'immagina faciln1ente a qual prezzo derisorio - e di far l'inventario di quel che d.ovram10 lasciare. E' all '~rcivescovo che i poveretti affidt:lno tutto quello che non. possono portare. Là chiesa diviene un 1nagazzino di mobili e riceve oggetti diversi per sei milion:i di francl1i. Ottocento grossi involti sono anche depositati al Consolato degli Stati Uniti e cinquecento altri vengono affidat~ a un ll\edi~o ~D;J.ericano, il dotto1· K-.a, .. Bibliotéoa Gino Bianco ,/

. f .. ' * * * E lllla notte, -il 16 giugno 1915, gli .Armeni sono destati ·da una turba di armati. Immediatamente gli uomini vengono separati dalle donne e dai fan .. · ciulli. Si ordina a tutti di n1ettersi in cammino. E così, a piccoli gn1ppi, piangendo_, essi prendo110 la st1:.ada dell'esilio. Ben presto i più deboli, vinti_ dalla stanchezza cadono e rimangono sulla strada. Ben presto tutti soff1·0110 la fame .. Be11 presto, an-- · che i massacri co1ninciano. Bande di Curdi cotµ- , ' paiono e, come lupi,• si gettano su quei gruppi di iner~i. Portano via le donne, le ragazze dalla car .. nagione leggermente abbronzata e dai grandi oc.. chi neri; co11ducono via in schiavit_ù i giovani ~•o.; busti che costringono a lavorare per loro; massa c1·ano gli altri, quelli che non hanno nè forza, nè giovinezza, nè bellezza. Un certo numero di quegli infelici 1·iesce a giungere tuttavia sino a Kemakh; estenuati, spossa .. ti, quasi nudi; sembrano scheletri viventi ... Ma la carneficina ricomincia, forsennata,- e le acque dell'Eufrate t1·ascinano tanti cadaveri che, ammontic- . . chi~tisi qua e là, formano shari:amentj che costrin-. gono il fiume a modificare il_ suo corso. Alcuni, sfuggiti, per miracolo, giungono in Mesopotamia, . a Mossul. Privi di tutto, non ricevendo alcun soc- . corto dalle autorità turche, si rivolgono alla Ban- ..,iJ27Biblioteca Gino Bianco

.. ' . Il' J • • HE.NRY BARBI I C1' d 'Erzertim dove, p1·ima della partenza tragica, hanno depositato il loro _danaro .... Ma la risposta richiede tempo; quando il danaro giunge, non si trovano più i destinatari che sono morti di fame ... * * * E la sorte degli Arn1eni di E1,zerum ·fu uguale a quella della popolazione armena dei sei vilayets dove la Russia, 'la Francia· e l'Inghilterra volevano, alla vigilia della guerra, introdurre le riforme già da ta11to tempo promesse e sempre aggiornate dal governo turco. In principio fu garantita salva la vita, a tµtti coloro che si foss~r9 convertiti all'islamismo. Per amore o per fo·rza alcuni abiurarono: tutti rice:vettero lo stesso nome, Ahdullah. L'idea di quel nome uniforme, che p_ermetteva di riconoscerli più tardi, è stata., n1i è stato as~icu- ' · rato, tedesca. Ma ben presto gli Armeni non possono 'neppure salvarsi cori quel mezzo. A qualunque religione appartengano, cattolica, protestante, gregoriana, devono andarse11.e in esilio e i massacri continua: no, superando in atrocità tutto ciò che si può co11- . cepi1·e. Come evocar.e le ·spaventose scene che mi - sono state descritte? I bambini ruassacrati, mutila- • ti $Otto gli occhi delle loro madri, folli di paura e di orrore, ~4e i carnefici costringevano a bere tazze di sangue f11mante; le donne sgozzate se veeehìe, violentate se giovani e belle; e, a quelle che •-- 28 - I I I Bit?,liotécaGino Bianco ,. ' ' I • \ I •

f : I MASSACRI DELLj ARMENIA , I ( ;,, : , 1' ! ;.;:t' J :-: I .... • ... A ei ribellavano , si spezzavano le dita, le braccia ... - Vi f1.irono raffina1nenti.di crudeltà spaventosa. Un gruppo di quegli emigranti per forza incontrò un giorno un « Mutessarif >> che sembrava accessibile all~ pietà e c11e si ofirì di' servir· loro da guida. Be .. nevolo, alla testa dei suoi ge~darmi, li accompagnò davve.1"0 si110 a uno stretto passaggio ... e là, calmo e sorridente, li fece massacrare sino all'l1l- • timo. * * * A Erzeru-m cir1qua:nta operai armeni, calzolai e sarti, erano stati trattenuti dalle autorità turche per i bisog1ti dell'esercito. Tutti, ad eccezione di· un vecchi(? che riuscì a nascondersi, vennero sgozzati quando i turchi dovetiero abbandonare la città. L'arcivescovo, Monsignor Sen1bat S,aadetian, che era rimasto coraggiosamente al suo, posto sino· all'ultimo momento, abbandonò Erzetu1n con l'u} .. tima carovana di deportati. Seppi, poi, _dopo la presa di Erzi11djan d3: parte dell'esercito russo, che questo prelato era stato assassinato al suo arrivo ·in quella ·città. La chiesa armena fu sacchegg·ìata. Ci si imp ,l·· dronì dei cinquecento grossi involti depositatj presso il dottor Kess. Solo il console americano riuscì a salvare gli oggetti _affidati alla sua custo• dia. E finalmente-, il 28 settembre, avendo un decreto ordinato la vendita all'asta di .tutti i beni posieduti dagli armeni, anch'essi furono venduti Biblioteca Qino Bianco , ; \

fIENRY BARB'Y e il Teso1·0 t11rco confiscò il prodotto della v•• .. dita. * * * La sola occupazione degli ~fficiali germanici ad Erzerum consisteva nel vivere una vita di piaceri. La popolr..z_ione uJ.usulmana e gli ufficiali turchi stessi, vedevano senz1a piace1·e quegli uffi - ci.ali tentoni arroganti e cinici, il cui. aiuto, dal punto di vista n1i litare, era stato insignificante, e i i. • • • • 1 •• cui unico passate1np_o consisteva 1n provocaz1on1 e in orgie. Essi si erano impadroniti di alcune giovanì àrmene delle migliori famiglie della ~ittà e le avevano ·c9strette ~ subire i 101·0 desideri. Quando lasciaro110 Erzeru.m portar6no seco parecchie di quelle disgraziate. * * * Ed 01·a, ecco delle cifre, la cui eloq~enza esime da ogni commento: S11i 18.-000 abitanti che Erzeru1n contava prima dell.a guerra,' non ne so1>ravvi,,;evano che 120 do- . po l'entrata delle t1·uppe russe nella città. Erano donne e fanciulli; fra essi non erano che sei uomini! Nei villaggi del vilayet, vicini ad Erzerum, tutti gli Ar~'.eni erano scomparsi. Quanti ce n'è, di quei disgraziati, che sono giunti in Mesopotan1ia? E qual'è, laggiù, nel deserto, la loro infernale Ni1tan? t Bi,blioteca Gino Bianco·

\ t I .. LA · TESTIMONIANZA TERRIFICANTE DEL CONSOLE DEGJ_JI STATI UNITI AD ERZERUM. Rappresentante degli Stati Uniti d'Am,erica e. 11ello stesso ten1po missionario,. il reverendo ·Roherto S. Stapleton ha vissuto, ad Erzerum, tutte le· ore del dra1nma. Ed ha assistito al martirio della popolazione armena non certo da spettatore impassibile. A rischio d.i essere massacrato egli · stesso, come lo fu il suo collega Giorgio Kneip, 1nissio11,ario a Bitfis, che si era generosamene fatto protettore degli sventurati Armeni in quella città, il sig. Stapleton, aiutato energicamente dalla sua coraggiosa signora, ha fatto quanto era ·umana- ~me11te in suo potere, per salvare il maggior nume- . ro possibile di viitime. Si deve a lui se vivono ancora i centoventi Armeni (o piuttosto armene) che furono trovati ad Erzerum. ·Si deve alla sua protezione se quelle diciassette, .. allevate nella scuola americana, sono sfuggite al disonore o alla morte. . Testimonio di tutte le atrocità commesse da quei carnefici, il sig. Stapleton ha voluto farmene il tra- - 31Biblioteca Gino Bianco / .,.

• llENRY BARBY ' gico · racconto. La signora Stapleton, presente a1 nostro colloquio, precisa qualche ricordo e ·il revere11do, per fissare le date, si aiuta col taccuino . ··nel qu.ale, giorno per giorno,' egli ha notato gli av .. venimenti e che costituisce la più terribile requisito:da contro i GiovanÌ-Turchi e contro i 1,edeschi, loro complici. * * * Il mio interlocutore, innanzitutto, :rni conferma i fatti che 110 già raccontati e si.ii quali non ritor11erò più. Mi dà, in seguito, altri dati precisi: Il 19 -maggio 1915 i I(urdi a I(hnis-I(alé n1ass.acrano gli Armeni. Il prin10 giugno gli Armeni di t11tto il vilayet · di Erzerum ricevono l'ordine di esilio._ Quest'ordine, poi, giunge per gli stess.i ahi .. ·ta11t.i di Erzerum. ) Il valì della città f3: tutto quanto può pe1· alleviarne il rigore. Permette agli Armeni di procurarsi i mezzi di trasporto, c_arri, c~rriole, vettt1re. E qi1i cedo la parola al signor Sta pleto11. --- (( Il v.alì _ __. 1ni disse ·__ mi spiegò, su rnia do manda, cl1e la decisione del s.uo gover~o non mirava, soltanto, alla deportazione degli Armeni, 1na, per ragioni militari, anche ali' evacuazione della città, per tutta la popolazione, senza distinzione di razza. Questa affermazione era falsa, e, in seguito, c.iò mi fu dimostrato dagli avvenimenti. BibHofeca Gino Bianco I ' ,,

... I • l MASSACRJ DELL'~Rlt1 l ENI.A cc Il primo gruppo di emigranti, circa quaranta famiglie, 1~sciò la città il sedici giugno. So che di questi,· soltanto un uo1no e·una quarantina di donne giunsero a I(.11arpout. « La gran.de massa degli esiliati partì il 19· giugno. Essi portavano seco un immenso convoglio di ca_rri; de.i ,gend.arnii turchi scortavano i singpli esodi. « Il 28 giugno l'arcivescovo armeno, Semhad Saadetia11,. I" arcivescovo cattolico -~ il pastore protestante, a loro -volta, furono costretti a lasciare la città con l'ultima carov.~na di deportati >). * * * Il mio interlocutore si interruppe. u·na ragazzina entra nella camera e si gett~ fra le sue braccia. E' una piccola armena sfuggita ai massacri. Ha . ' , quattro anni. E' stata trovata ad Erzerum, per via, dopo la fuga dei Turchi ~ l'entrata dei Russi, moriva di fame e., ·interrogata, potè soltanto balbettare: -- Mi chiaxno Ankin ( senza prezzo --- inestima .. bile)4 Mio padre è stato ucciso. Mia 1nadre pure~ Le piccole ( i suoi fratelli e le sue sorelle) sono state buttate in acqua. (E' .noto che. un grande numero di Arm:eni sono stati annegati dai carnefici). II signor Stapleton la raccolse e l'adottò. Ora .ella è felice, ma delle visioni di orrore sussistono ancora 11ella sua memoria· infantile; un giorno in c.- . • .•• -- 3.3 - I • ~Biblioteca Gino Bianco • I

HENRY BARBY cui. i figli della signora Stapleton erano a~senti, ella si ·avvicinò a lei e le chiese, sottovoce: - Dimmi, dove sQno i piccini? Li hanno forse • • ? gettati 1n acqua .... Il $ignor Stapleton riprende il suo racconto: « - Solo nel mese di settembre, per la prima volta, ho ricevuto notizie degli esiliati. Mi scrivevano soltanto donne. Mi chiedevano se potevo dar loro notizie ·dei mariti dai quali erano state separate e dei quali ignoravano la sorte. La maggior parte mi annunziava il massacro di tutta la famiglia. Tutte quelle donne erano. state dirette verso Seroundy, Ourfa; Aleppo e Ral,a. Gli esiliati era .. no stati d.iretti, dapprima verso Erzindjan e Kharpout. Ad Erzindjan tutti i loro mezzi di trasporto erano stati ~onfiscati e fu mutàta la direzione di quelli che transitarono per questa città, per spedirli verso l(émakh. « La carov.ana, che fu avviata verso Kharpout, . fu vittima di atrocità indescrivibili. Una delle due · figlie di un 1nio amico, un medico armeno 'di Erzerum, il dottor Tachdjian, impazzita d'orrore, riuscì a fuggire due volte ma fu sempre ripresa. Ora, con sua sorella, si trova negli harems di Kharpout ». I - 34 -"t Biblioteca Gino Bianco

* * * • Il signor Stapleton. prosegue il suo racconto. La scene di ferocia, di massacri, di morte,· continuano_ a succedersi. Egli precisa le date, i nomi, i dettagli dei delitti. · Conferma il massacro prima della entrata dei Russi, di cinquanta artigiani armeni, custoditi ad Erzerum, per il servi.zio dell'armata turcà. Mi rende noto che in quell'epoca, per ordii',! ne di I(hémal pascià, comandante in capo delle truppe turche di Erzerum, quaranta .famiglie greche dovettero partire per l'esilio, malgrado un - fred<:).o terribile. Si ignora la loro sorte. Cer~amente hanno fatto la stessa fine degli Armeni. ' A mia domanda, il console americano mi fa il nome dei prir1cipali responsabili dei massacri di Erzerum. Essi sono: Khémal pascià, che si è dimostrato particolar- • mente spietato; Il capo della polizia, di cui il sig. Stapleton non si 1:icorda il nome, e eh.e occupava poco tempo fa la stessa funzione ad Adana, al tempo delle eca .. ton1hi di Armeni in quella città; Seiffoullah, deputato alla C.amera ottomana, 1nembro del partito Unione e Progresso e i 111oi · . figli; lngliz Ahm.ed Bey, ufficiale turco che, ,l\ vari• riprN«, mi11aeeiò di mort• il 1i1. 5taplet•• aNIM, ~ Bibliotec,a Gino Bianco

IÌE,NRY BARBY. I • I e voleva incendiare il consolato e la scuola americana perchè gli si rifiutava di portare via u~1a giovane arn1ena, allieva di quella scuola. . :La condotta de1 valì, cor.nc J.' a1tro.nde quella di una parte della popolazione ottomana della città, fu abbastanza umana. Gli ufficiali tedeschi non presero parte ai massa-- cri; si limitarono a lasciar fare e a rapire qualche . giovane .armena. IL RACCON.1'0 DI UN TESTIMONIO Le prime deportazioni della popolazione civile cominciarono ad Erzindjan il 7 giugno 1915. Tutti gli Arn1eni di questa città furono diretti su Ké1nakh (a 50 chilometri a .Sud est). Là, dopo di essere stati sgozzati senza distinzione di sesso nè di età, l'Eufrate divenne la loro mobile tomba. Dqpo questo, fu il turno dègli Armeni di Erzernm e dei villaggi che da esso dipendevano. La prima carovana di questi disgraziati esiliati e1·a appena giunta ai piedi delle montagne di Djj. bedjé qua11do Khalìl-Agh.a, capo dei I(urdi di Balaban si p_resentò alla testa di cinquanta cavalieri e ·pretese 5.000 lire turche, per le quali promiee la sua protezion~. Costretti ad accettare questo patto, quei della -86Biblioteca Gino BiaDCO

,. I MASSACRI DELL' ARlUENI.A carovana f.ecero una coUetta per sborsare detta somma.· Khalil ..Agha assicurò i poveri esiliati: « State t'ranquilli, ness.uno per I' avveni1~e vi inquie,terà più! )) disse loro. Poj ritornò alla montagna con i suoi cavalieri. l~rano trascorse appena due ore dal fatto,, quando, ad un tratto, duecento I(urdi si precipitarono sulla carovana e ne intrap1·esero il massacro. La carneficiua durò quattro ore ,e poi i banditi si al- . lontanarono portando . seco, . sui carri trainati da buoi, degli sventur~tì es-u li le f.dovànetie e le don .. ne più belle. Di tutti gli Armeni di Erzerum, solo 5.000 raggiu.nsero Mamakhat1un. Tl (:ai:tn8..k.am di quen~ città, fingendo di depl?ra1·e le loro sventure, a sua volta, estorse loro ancora 300 lire turche p1·omettcnJo di farli giungete sani e salvi ad l~rzindjau. Il 22 giugno essi giungono n-el villaggio di Derdjan-Piritch e, il giorno dopo, sul far dell'alba, si rimettono in cammino verso Erzindjan; ma, appena hanno abbandonato il villaggio, scorgono dei kurdi nella pianura di Tchatak. i-~ C . k -e • t • • r ... 1.! auna am. catina 1 loro trn1or; an.ern.unH.:io loro che quei Kurdi sono venuti per proteggerli; li conduce fuori del villaggio, li consegna ai Ka1·- ' di e rientra a Piritch. Immediatamente i Kurdi, ai quali si uniscono i ~oìdati di sco1·ta, cominciano a ma~sacrare gli ~.37 -- :., ~11•' . B'blioteca Gino Bianco

• . ' 11.E,NRY BA.ltBY ~venturati, i eadavei-i del quali aoao gettati ael lium·e. Verso le quattordici, alcune vecchie e qualche ia11:ciu}lo di 10 o 12 anni sfnggr;no a]l'cc.ntou:he, e, pazzi di terrore, rientrano a Derdjan-Piritch, ove raccontano quello eh.e è accaduto poco prima. Due giorni d'opo, il 24 giugno, i Ku1·di invadono. il villaggio, o~e depredano e uccidono tutti.· quegli Armeni, abitanti o rifugiati. Il 25 giugno, verso mezzogiorno, giungono dei (< tchétas )) ( cava1ieri volontari) tµ.rchi, che costringono gli. ultimi Arm.eni superstiti a lasciare il villaggio e, -dopo un'ora di cammino, aiutati dai kurdi e dalla popolazione turca, fin.iscorto il massacro. * * * Nascosto in una grotta, sulla riva dell'Eufra" te, sono stato spettatore atterrito •e impotente di quest'ultimo atto della carneficina; - aggiun.ge il testimonio, sig. Haran Sukiiassiantz., da cui ho avuta la narFazione. - In quella grotta sono rima .. sto tre giorf:1.i, poi, spinto dalla fame, mi sono de~ ciso a tentar di ritornare a Mamakhatun. · • <( Giunto nel villaggio di Bagaritch, constatai che anche là si ma~sacravano gli Armeni. Vedendo la mia situ~zione senza uscita, ~·isolvetti di fingermi ,oldato turco, ed ebbi la fortun~ di fàr~i accetta .. .. . .Biblioteca Gino B1anco

I AlASSACRI DELL' ARMENIA. r .. re come talo da Gueusi B,euyuk lsm.~el Agha, che . 1 ' l\n- kh .,. m1 mana.o a :r.1.ama a(Ull. « Dopo quattro giorni di marcia, raggiunsi questa città; la fortu~a mi continuava favorevole e .fui incorporato 11ell'armata da un· luogotenente, al quale ho dichiarato di chiamarmi Zeki, figlio di Ibrahim, e di essere suddito turco, originario di Erzindjan. << Egli mi, mandò ad Erzerum, dove mi si arruolò definitivamente nella 43a carovana ,del 5° cam-- mellieri ». * * * << Mentre i~ ero cammelliere, ho potuto cono- ~cere una grande quantità di massacri, ho assistito a qualcuno di questi,, per esempio a quello che · insanguinò Balburt,, dove la popolazione e la truppa massacrarono tutti gli Armeni e gettarono i loro cadaveri nel fiume Djorok:h. e< GIi ·Armeni dei villaggi vicini furono anch 'essi ·uccisi davanti al convento di San-Toros. « lo credo che in questa parte dell'Armenia, gli . Armeni di Chabin.. Karahissar siano stati gli unici che abbiano tentato di resistere. Essi attaccarono la popolazione turca e riuscirono ad impadronirsi della cittadella della città, dove, durante dodici giorni, si difesero vitt~riosamente contro le truppe turche. Ma queste rj_cevettero rinforzi e dei cannoni ~andati cla Erzindjan .e da Sivas. Vistisi - 39 -· 'blioteca Gino Bianco

j I I HE)VRY IJARBY perduti, gli Armeni fecero, allora, nella tredicesi .. ma notte, una disperata sortita. Uccisero circa trecento ,.rurchi, poi, rimasti senza munizioni, si arresero. « li'urono tutti fucilati )}.- .ll signor Haran Soukiassiantz, che è riuscito a sfuggire ai 'Turchi e a riprendere la propria libertà con; l'entrata dei Russi ad Erzerum, torn.a, in seguito, a parlare cl.ella deportazione e dei massacri rtegli Armeni in quella città. ·- « Fra le prime carovar1e che lasciarono Erzeru111 -~ mi racco11ta -- un gruppo di deportati, circa 1200 fa1niglie, fu diretto per I~ strada di Kha1·pout, sotto la scorta di duecento soldati. cc Questo raggiungeva le vallate di Khorton _edi Duzla, ma là i kurdi ·e i sol da d. di scorta riuhi-. li, consuma.ro110 un nutssacro generale. Soltanto le giovanette e le donne giovani e belle, fu1~ono risparn1.iate. << La notizia di quelle carneficine pervenne ad Erzerun1; gli 1\:r1.neni, che vi si trovavano ancora, sir.no, n1a riuscì a per~uadere l'a:rcivebaovo, 111011.Signor Sembat Saadetian, che tutte le tristi notizie sparse per lu città erano false. Egli si impegnò di dare alle carovaì!e dei deportati scorte sufficiente ... in ente forti per po tersi difendere contro qualsiasi ai:tacco. cc A queste assicurazioni gli Armeni promisero dj Biblioteca Giho Bianco I I f

O)P aeq Z.Jl♦tG 4 + I MASSACRI DELL' ARMENIA. ' I .... I ' ' ubbidire, ma, tuttavia, ad Uilt\ condizione: ioltanto una metà di essi partirebbe per Erzindjan per la via Baiburt; l'altra metà, con l'arcivescovo, si metterebbe in cammino dopo accertati che la pri•. ma era giunta sana e salva alla meta. , « Il va]ì accettò. ' « La prima carovana raggiun~e senza incidenti la città e, coloro che erano rimasti ad Erz-erum·, avvertiti pe1· telegrafo, si allo11tanarono alla loro volta. ' « Non appena ebbero lasciato Erzerum, coloro che si trovavano già ad Erzindjan furono massacrati vicino al ponte di I(émakh e gettati nell'Eufrate. ccLa seconda carovana non giunse mai ad Erzindj an, poichè subì la stessa sorte sulle rive d.el fiume Djorokh. « Ho assistiio p_etsonalmente a questo ultimo 1nassacro, al quale i miei cainmellieri presero parte con i soldati e la popolazion•e turca. «·Dopo la consumazione di questo st~rminio le autorità fecero venire dei Turchi da Passen, da V'an~ da Malask-ert, da Narman e da Tortum e di .. stribuirono fra loro le case, i campi, i be11i dei miei disgraziati fratelli assassinati )). .. Biblioteca Gino Bianco ij

I Q'UA11TORDICIMILA ASSASSINATI DI TRE-. BISONDA. Dal sinistro periodo ·dei grandi massacri (189496}" ordinati da Abdul-I-Ia1nid alle ecatombi di Adana (1909) sotto i Giovani-Turchi, il popolo Armeno non aveva ,mai conosciuto un martirio simile a quello che· ha dovuto subire durante la grande guerra. La presa di 1,1·ebisonda da parte dei ·Russi mt ha permesso di conoscere ciò che è capitato in quella città quando, alla fine del giugno del 1915, · i Tu1·ch.i, freddamente e deliberatamente, comincÌarono la loro opera di sterminio. Con le sue case dai tetti :robsi, d.1.spostea gradinate e in anfiteatro sui pendii delle Alpi Pontiche, Trebisonda, la Toru-Daghi dei Turchi, è_ uno· dei luo- . ghi più graziosi del Mar Nero. La città, dalle viuzze strette e ~resche, in cui sono migliaia di botteghe, quasi tutte h.azar si stende i: no al 1uare. Prima della grande guerra su una popolazione che si aggirava fra -i sessanta e i sessantacinque nii- . la abitanti., contava 18.000 G·reci e 14.00 ArmenL · Il ri~anente erano Turchi. { \?? ~·:.;,\/;.;:_) .:.'.:· .-::>;;'.~. t: ~ ~ ;?., ' I • - . •• l ~,; ,: l .·.: I·: - 41 -- SibJtoteca Gino Bianco

.. . .. I MASS.A.CRI l>ELL' ARMBNIA. C.li A.1·meni vi vivevano in sicurezza, agiatamente e quietamente, per la presenza dei consoli stra.. , nieri. Non soltanto i loro affari erano floridi, ma dappertutto, nelle amministrazioni pub 1 hliche, nel .. le dogane, ne1 porto~ si trovavano Ar1neni aff uhi]i . e. premuros1. * * * Il combattim.ento che decise della sorte di Trebieonda avvenne a Khara-Déré, a una ventina di verste ad ovest, dove fu compiuto lo sbarco delle truppe russe trasportate dalla flotta del mar Nero. Dal 16 .A.prile, le autorità turche avevano ordinato l'evacuazione della città, e nello stesso giorno, insieme con lo Stato Maggiore, erano partite per Samsun. Nello stesso tempo le truppe si ri .. tirarono, in parte, VCl'f\O Baiburt e lungo la costa, verso il porto di Kérassondé. Il 18 aprile, su domanda del reverendo Cra,~- ·ford., console de-gli Stati Uniti, i Russi occuparono la città, in preda all'anarchia, dopo la partenza delle autorità turche. * * * Allora ho pot11to co·mpletare la mia inchiesta . . . sui massacri. Scalo di tutte le navi postali che navigano nel 1nar Nero, vicino a Batum, in co11tinua relazione con Odessa, Novo-Rossisk e tutti i gra11di porti del Mediterraneo, capolinea delle carovane che si -4S - 81bl10tecaGino Bianco

. ( I. recano nell'interno della Turchia, in Persia, ad J~r.zerun1, I(l1oi, Tuaris e Téhéran, l 1rebisonda - pare una città civile d'Europa. Nelle sue strade non si incontravano soltanto ~furchi, Greci, Armeni, Persi.8;ni e alcuni Lazes , discesi dalle loro montagne~ ma anche numerosi Europei; le feroci bande del l(urdistan stavano assai lontane da essa. Sono dunque i 'rurchi e soltanto i· Turchi che hanno fatto scorrere fiumi di sangue. Dopo la disfatta di Sarikame_ch furono disarmati, come si è già detto, tutti i soldati ctj_stiani, greci o armeni, che furono mandati a lavorare sulla strada che va da Trebisonda a Gumuch-I(l1ané, dove~ .quasi tutti, rnorirono per la fame e per il rigore del clima. IJ ~~8 giugrLo 1915 a tutta la popolazione armena è com.unicato l'ordine ·di abbandonare Trebisonda entro cinque giorni. Nello stesso tempo le autorità turche fanno arrestare i notabili e gli Ìntelletu tuali armeni: èirca seicento ·uomini. « Essi sono imbarcati su battelli-trasporto per essere condotti · a Sainsun. Dopo qualche ora i battelli rientrano •. vuoti. ).Q.l argo, altri battelli con dei gendarmi li aspettavano: tutti erano stati uccisi e gettati in mare .... >> ( 1). (1) Est:r-auo dal ·.rapporto, ÌJl duta 28 luglio 1915, del Console degli Stati ·uniti a· Trebisonda, il quale aggiunge: <<••• Quindici s.iorn,i prirna òell'inizi9 dt,lla deport~zione~ i. ..,.,., 44 -i

I MASSACRI DELL'ARMENIA Trascorso il termine fissato, la popolazione ar- ·n1ena, in scaglioni poco numerosi, inquadrati dai Kurdi e da briganti (leggi gendarmi) è condotta fuori della città e, alla prima curva della strada, cominciano gli 3:ssassinii e i rapimenti. * * * Gli uomini so110 separati dalle compagne e dai figli, le cui grida di terrore riempirono la campagna. A colpi di sciabola, di coltello, di fucile, con mille raffinamenti dì crudeltà, i poveretti fuN rono ammazzati. La terra, l'erba sono imbevute di sangue. I fanciulli, gli occhi spalancati dal terrore, :urlano a più non posso; le donne, supplicano, si disperano, svengono. L'odore del sangue sparso si sente a centinaia di metri. Il macabro lavoro è ben presto finito. Alcuni ultimi colpi di fucile che rimbombano isolati indicano che, di tanto in tanto, un I(urdo finisce un ferito che si ostina a non voler morire. I carnefici, allora, si avanzano verso il lamentoso gregge delle donne, delle giova11ette e dei fanciulli. Le prime, quasi in1pazzite di terrore e di dolore, stringono i loro piccini al seno, vedono venire quei Turchi e quei Kurdi, fra i quali al~uni sono lordi di sangue da capo a piedi. Eccoli fra loro: i loro soldati ar111eni, che venivano irnpiegati unican1ente nei lavori di riattan1ento stradale e di trasporti - circa 180 uomini - .furono condotti fuori della città e massacrati .•. >>• .........4,5ib 1oteoa Gino Bianco ,.

l . r l1ENRY BARBI' occhi brillano ... eogghignano ... Le ·donne che hanno veduto morire i loro mariti, i loro padri, i loro figli, non sono ancora al tern1ine del loro marti1·.io ! Già i barbari hanno afferrato qualche fanciul- . lo e, trascinatolo fino alle roccie vicine, lo gettano in m.arè. Ora essi furiosamente privano le braccia materne dei bambini che stringono appassionatamente. Senza una' lagrima, alcune madri, strangolano e~se stesse le loro creature, per non abbandonarle ai maggiori tormenti; cui le sottoporrebbero i Turchi. Grida strazianti di terro1·e e di dolore, _ suppliche ardenti, clamori di follia e di agonia salgono al cielo! ... I fanciulli st1~etti gli uni agli altri, sono strappati alle loro ·madri, i carnefici li tengono per i p}edi, fracassano loro il cranio contro le roc .. cie (1), oppure afferrati.li con entrambe le _mani di un sol colpo spezzan~ loro le reni sulle proprìe ginocchia. « Pietà! Pietà! >> Le tigri hanno pietà? Dappertutto si svolgono scene spaventose, che l'immaginazione appena può concepire. In un angolo due Kurdi, ubhriachi di sangue, si· sono impadroniti ~ dello stesso fanciullo, e lo tengono afferrato l'uno • (l) Il Console degli Stati Uniti a Trebisonda ha denunciato, nel suo rapporto, questa eeu.·ie di atroeità inaudite: « ..• Si uccidevano, ha scritto, i fanciulli ~pezzando lor• il ,c1·.auio contro le roccie; gli uomini sono stati ma11aenalii . . , Biblioteca Gino 'Bianco

,f .. I MASSACRI DELL'AJtMENIA · per un braccio, l'altro per una gamba... Tirano in senso contrario con tanta violenza che il braccio . del ragazzo, strappato, rimane fra le mani di uno di essi. Un grido di dolore, ancor più spaventoso di tutti gli altri, ha attraversato l'aria... La madre che, pazza di dolore, si è gettata sui mostri, è uccisa con un colpo di calcio di fucile. Allora, pe1· i carnefici il 1nacahro lavoro diventa un gio- • co: pare che si inebrino della propria barbarie. A due, a tre, a quattro essi squarciano dei piccoli ~sseri di cui getta:no poi le 1nembra e i corpi r alpi .. ta11ti ai quattro punti dell '9rizzonte !... Quando i piccini son tutti morti, l'orda passa alle donne. · La maggior parte muore sgozzata a colpi di coltello, sventrata a colpi di sciabola .. ~ Gli urli delle vittime sono . così spaventosi che si se11tono da Tresihonda. · Un m,.edico greco, il dottor Mét~xa, testimone di queste spaventose scene, impazzì sul luogo. * * * Il ni.etropolita greco e il sig. Cràwford, console degli S.. U. erano riusc~ti a salvare il primo duecento, il secondo trecento fanciulli, ma un belgi.orno, per ordine di Nail hey, (?apo · del comitato- Unione e Progresso? i! valì li toglie loro per porli in un ·sedicente orfanotro.fio, sotto il controllo del . . governo. Là, i poverj piccini, privi di nutrime11to, mu•- -47 ~ 81blloteca Gino Bianco ' _,

. ' ; I " I f ffE..NRY BARRY .iono in gran numero. Alle proteste del metropolitano greco e del con~ole americano le autorità di- , chiarano cl1e il clima insalubre aveva cagionato tutte quelle 1norti; i sopravvissuti .furono mandati fuori della città, e là se ne sbarazzarono definitivamente, facendoli massacrare. * * * Nessun armeno di Trebison.da fu volontaria- .mente risparmiato. Coloro cl1e. si eran? rifugiati in fan1iglie &m;ich.e, greche o tur_che, ne ' furo110 ' ' · 0trappati ed uccisi. Centocinquanta giovinette erano riuscite a nascondersi in. città grazie alla protezione del 1net:ropolita greco. Le autorità turche lo sepp-ero, le strapparono ai loro nascondigli « manu mili~a1~i >) e tutte furo110 . violentate e sgozzate, al-. cune in piena via, davanti alla porta stessa del I n1ero polita ( 1). Devo finalmer1te riferire l 'assassi11io dell' arcives·covo 'armeno, monsignor Tourian, eh~· invitato a J·ecarsi ad Erzerum per comparire avanti a quel tribunale, fu 3:s,sassinato lungo la strada. I > * * * Alle case 3:rme:ne furono, dalla polizia, tolti 1 (1) e<••• Le dieci ragazze più belle, che erano state oonservate, f nrono da un n1embro del Comitato U nio:ne e Progresso rinchiuse in una ca~a per serviire ai suoi piaceri e a quelli dei su9i fttmici; le .altre vennero disperse nelle case musuhnane ..• >.). Rapporto del Conso]e degli Stati Uniti (23 lqlio 1915). I I ,B1blioteoa<sino Biarico I I

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