Henry Barby - Il martirio di un popolo : i massacri dell'Armenia

• . . IIENRY BAlt.BY I no sfidato ogni pericolo per salvarci, dobbiam• la no!tra salvezza. (< Infatti, quando il governo turco conobbe il nostro rìfugio, inviò dei funzionari e degli « zaptiéhs >) agli aghas kurdi ad intimar loro o di ucci.. , derci o di consegnarci. << Es-si si rifiut3=rono. << :Furono, in seguito, mandati _dei « moulas >>• dei << cheikhs )> che, in noID:e del Corano, consigliarono_ ,~i nostri P.rotettori di massacrarci. Fortunatamente non ebbero maggior successo. << Vedendo che i loro consigli, ed i loro ,ordini erano inutili, le autorità- turche radunarono, allora, un migliaio di Kurdi di altre t1,i.bù, e, dopo aver messa alla loro testa dei gendarmi, li spedirono contro i nostri ostinati difensori. << Anche questa volta, gli ag_h.as achirats, dei quali un.o dei- cap~i è appunto il latore di questa lettera, Mohamed Agha, non cedettero alla minac~ . CI,a. « Si impegnò un combattime11to, ma i · nostri riun.iti agli Achirats, lìiusci.1·ono a re,spingere gli assalitori . « Pertanto, gli occhi fissi all'orizzonte, atte11dia1no con ansietà il vostro arrivo '( delle truppe russe e dei volontari armeni). L}a due mesi, avete 60n,quistata Bitlis e, tuttavia, noi moriamo di fame e ai troviamo nell'impossd,bìlità di raggiungervL. Biblioteca Gino Bianco

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