La Difesa della Razza - anno I - n.5 - 5 ottobre 1938

A1V10 I • • S • !IPEDIZ. IN AIIB. POST.ILE • S arnNmE XVI ll11)JIA •DOflJNINDZIONI JOLIIOfA·OIJEITION41 L.f

2 ANNO I - N. 5 SOMMARIO 5 OTTOBRE XVI SCIENZA DOCUMENTAZIONE GIOVANNI PREZIOSI: CENTOMILA?; GIORGIO MONTANDON: UNA SOLUZIONE "BIOLOGICA" DEUA QUESTIONE EBRAICA; LA DISTRIBUZIONE DEGLI EBREI NEI CINQUE CONTINENTI; ADRIANO GBEGO: FRATEUANZA DI ODIO; MARIO DE' BAGNI: LUIGI CHIARINI E LA "TEORIA DEL GIUDAISMO"; DAL TALMUD - LE DUE BOCCHE DI ISRAELE; FRANCO ANGELINI: RAZZA E RURALI; EMILIO VILLA: ARIANITA DELLA LINGUA ETRUSCA POLEMICA GUIDO LANDBA: ITALIANI E FRANCESI - DUE RAZZE, DUECIVILU.GLI EBREI GIUDICATI DA L\NT, FICHTE. SCHOPENHAUEB. HEBDEB: ANGELO PICCIOU: NEL PRESTIGIO DELLA RAZZA E' LA SALVAGUARDIA DELL'IMPERO; MA.BCELLORICCI: EREDITARIETA' ED EUGENICA; ANGELO ClllAOZZI: LA SCALA METRICA DELL'INTELLIGENZA E L'INFERIORITA' MENTALE DEI NEGHi ; UDIO CIPRIANI : GLI ETIOPICI SECONDO IL RAZZISMO; GIUSEPPE LUCIDI: IL SANGUE, INDIVIDUALITA' BIOLOGICA DI RAZZA. MASSIMO LELJ: DISARMIAMO I B()RGl!I:SI; GI':JSEP PE CESETTI: L'ARTE E LA RAZZA; ALDO BOMBA LA NAZIONE l''ISRAELE F LA J,lASSONERIA; DOMENICO RENO~ ~O DI FREUD; COME ISRAELE ltl~ ✓.ètA ìL GENIO DI LEONARDO. QUESTIONARIO CHI SONO GLI ASCHENAZIM? CONFERMA LA STO RIA UNA MESCOLANZA DEGLI ARMENI CON GL EBREI?; LA FORTUNA DEL VOCABOLO RAZZA. Roma - Uffici: Largo Cavalleggeri, 6 - Telefoni N. 64.191 - 60.46~ il "TEVERE" è l'avamposto della stampa fascista LEGGERE ITEVEiiEI DIRETTO DA TELESIOI TERLANDI non significa soltanto esse re in/ or mati ma anche e sopratutto avere una guida QUADRIV ~ . E L'UN I SETTIMAN LETTERA: ITALIANO IN LETTERA Tl ARTE E POLI' S'ILLUMIN1 A VICEN INTUTTELEEDII Bibloteca Gino Bianco o A

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ISTITUTNOAZIONALE DELLAESSICURAZION ILPIÙPOTENTEDELL'EUROPACONTINENTALE L'ISTITUTO NAZIONALE PAGA LE SOMME CON DANARO E NON CON TITOLI LEPOLIZZEEMESSEGODONO ANCHE DELLA GARANZIA DELLO STATO Bibloteca Gino Bianco

6 CoH. la~wM ~lwNw UWJw·i ~ 'Roclu·.tauo,Jecalmt ~ PIIOOOTTA INTERAMENTEIN ITAUA Bibloteca Gino Bianco monte catini è ,ziJHalic sicww «l ef/icaa w"'7w: INFLUENZA • RAFFREDDORI NEVRALGIE • REUMATISMI

ANNO I · NUMERO 5 5 OTTOBRE 1938-XVI ESCE JL 5 E IL 20 DI OC.NI ME~E UN NUMERO SEPARATO LIRE 1 ABBONAMENTO ANNUO LIRE 20 ABBONAMENTO 5EMF..STRAU • 12 ESTERO JL DOPPIO Direttore: TELESIO INTERLANDI Comitato di redazione: prof. dott. GUIDO LANDRA prof. -doti, LIDIO CIPRIANI - dott. LEONE F1lANZÌ - dott. MARCELLO RICCI. dott. LINO BUSINCO Segretario di redazione: GIORGIO ALMIRANTE L'eccezionale• e sempre creuente • tiratura de '' La dife,a della razza" è ormai notil8ima a tutti, Abbiamo voluto tuttavia documentarla, con un atto Giurato da un R. Notaio, afjìnchè tutti con• statino l'esattezza delle cifre comunicate dalla stampa quotidiana; e ci proponiamo di docu. -ntare nello &tesso modo la tiratura dei m,- 1neri seguenti Bibloteca Gino Bianco SCIENZA• DOCUMENTAZIONE POLENlflAQ·UESTIONARIO

CENTOMILA? Caro Interla11di, La 111a110/a1111 « Cemimmlo degli ebrei » mi i11durea /are ah11110e11ervazio11cihe io aedo /ondammtal: per il cen1i111e11dli0 tutti gli ebrei in ltdia. Perrhè quello Jiel 22 ago1101101p1uò euere consideratoil cen1ùne11l0,ma ,ma prima tappa del vero ce111imento, che deve essere preced111d0alla ricercadi tutti i cognomi u1ati da ebrei in llalia, al prnente o i11pa11ato.Per q1:e1taricercanon 10110 111/ficientinè gli elenchi delle Com1111itlà.rraelitirhe, nè l'elenco dei cognomi degli ebrei in Italia, di Schaerf. Non i primi perchè ro11/en.r:01s1o0lamente i cognomi degli ebrei partecipanti alle Con11111ità, e perciò degli ebrei rhe « voglio110 » e11ere co111iderattiali; non il 1ero11doperchè contiene 10/a111ente l650 cognomi rùponJenti a 9800 famiglie; quelli cioè, registra// pre110 l'Ulfirio StatiJtico del Keren Haje1od d'Italia (fondo di rico1tr11zionPe ale1ti11e1eA).nche qui 1ia111d0i fronte a cogno111d1i coloro che « vogliono » euere considerati ebrei. li 111111umroaggiore dei cognomi 11011 è perciò in q11e1tiele11ch1. Devo a quei/o propo1ito fare 1111daichiarazione, che è anche 1111 avvertimento. Nell'elenco di Schaerf vi 10110moltiuimi cog11om1 che 10110comuni ad ebrei ed a non ebrei, perrhè, come avverte Schaerf 1te110,101101/ati elencati anche cognomi callolici, dov11ti 11 matrimrhlio mùto ron 1111raag.zzzaebrea. Q11a11do1,1e/J'aprilede.' 1930, scovai q11estoelmco e lo p11bblirai11e « ui Vita /talia11a », -tenni a fttn oner11areciò, apJ>1111pteor evilàrc facili co11f11~ioJ1i. Questa dichiarazione era 11ece11aria. D1111q1l1eedue maggiori fonti del cen1ù11err.tdoel 22 ago1to - che poi si rid11ro110 ad 11111a0/a, perchè 10110le 1/eJJeco1111111chiteà danno i nomi all'Ulficio statiltico del Keren Hajesod - 10110in. 111/ifcienti per la ricercadi tutti i cognomi 111atdiagli ebrei in Italia. Come completarla? Posso 111bi10dire che il maggiore lavoro è già /allo, in q11a11l0 v'è chi al problema si è dedicato 1101d1a oggi ed ha raccolto poco meno che 12 mila cognomi, e cioè Jet/e volte quelli co11/en11ntie/.• l'elenco di Schaer/. Le fonti dalle q11alison? stati /ralli q11e1ticognomi 10110delle pii, 1ic11reS.11 7l ne cito alr1111e: « &J11catorIesraelita»; poi: « Vessillo Israelitico», l853 e segg. -. « Corrierel1raelitico », 1862 e segg. - « Mo1è, antologia israelitica», 1879 e segg. - R,usegna num1ile « lsrael », Livorno 1925 e segg. - « La Sellimana l1raelitica », Firenze 1910-n. - Balletti: « Gli Ebrei e gli"futenp », -R.euio '13. +9~. - Pnaro: « Memorie com11nitàisraelitiche», 1878. - « Rivista l1raelitica », Parma 1845-47. - B!1111ei11: « Storia degli ebrei in Roma». - Cammeo: « Com11nio11iesraeliticadi Napoli», 1890. - Ca1tiglio11i: « J1til11l0scol. comunità ùrael. », Trieste 1886. - Ciscalo: « Gli ebrei i,, Padov:J », 1901. - Collegio Rabbinico italiano: « Relazione 1899-1900 », Firenze. - « Ce111imentoCom1111iliàsraelitiche». - « Privilegi degli ebrei di Livomo » (Manour. circa 1750). - Vivo/i: « Annali di Uvorno » 1842-46. - « l,,nario /1rae/1tico ». Torino 1929 e segg. - Archivio di Stato di Afila110. - Ecc. ere. Ma vi 10110altre fonti ancora da co11111ltaprer completare il lavoro e che portermmo alla ro1101renzadi altri rog11omi. Le ricerche dovrebbero estendersi: 8 BiblotecaGino Bianco a) alle Ammi11iJtrazio11dielle cillà rhe 'hanno cimiteri i1raelitici, per avere i rog11011d1eigli ebrei de/1111/niegli ultimi 50 anni; b) agli archivi delle principali regioni abitale da ebrei, per cer. rare i nomi degli ebrei solloposti a vincoli (dal 1700 al 1850); c) ai bollettini delle Prefet111rcper q11a111r0ig11ardai cambia· menti a11lorizza1di ei cognomi; d) mm è da dimenlica,e lo spoglio degli a1111111m1ozirtuari, 1perialmente nel « Corriere della Sera» degli ultimi 50 anni, Da q11e1tai 11111111reirra111/110orile parer.tele; e) sopra/1111/0 è 11ecemtriouovare gli ebrei di razza falliJi ca/• toliri di religione (i Marra111), i q11alisi sono 1e111prseposati Ira loro. Perciò rallfilici di religione, ma di razza pura ebraica. Come vedi è lavoro 1101d1ilfirile ma 11ece11ar1ioe vogliamo elen. care t1111i i cognomi 111a1dia ebrei in Italia, a11rhei11pa11ato.Dopo di rhe co111i11ure11a1r0agionare, e 11111d0iventerà pùì facile. Con q11estosistema d'indagine, fi11 dall'ago1l0del 1922, in 11110 1cri110111 « Gli ebrei nel/'ammi11istrazio11deello Staio italiano » potei ne « La Vita Italiana» - dopo il munito, che gli ebrei fin· go110di ,:ver d1111enticatola, nciato da M11uoli11icoll'articolo del « Popolo d'Jta/1.1 » dal titolo « Ebrei, Bolscevismo e Sionismo ila lia110 » -- dare le seg11e11ctiifre: Parla111e1110: Senato e Camera i:-;. 64 Corpi Com11ltivi: Consulta A~aldia, Consiglio di Stato e Corte dei Conti . '> 25 A// ar, EJteri: Ammini~trazione Centrale e Ag<'flti a-1l'Estero » 54 Colo11ie: Amministrazione Locale e Centrale » 11 A111111i11iJtraz1011e dell'/11/emo (compresi gli uffici provinciali » ;i 7 A111111i11iJtrazio11e Fi anziaria: Finanza e Tesoro (compresi gli uffici esecutivi provinciali) . » 470 A111111i11is11azi,:me della G1111tizia: Ministero e Magistrati » 398 Ministero G11errae Ufficiali J<. Esercito . » 267 ,\finistero M,1ri11a e Ulf iciali Armata Navale . » 117 Pubblica /1tr11zio11e (compresi Insegnanti delle Scuole medie e della Università) » 846 Lavori P11bblici: Ministero e R. Corpo del Genio Civile- » 96 lnd111tria,Commercio, Lavoro e Agricolt11ra: Ministeri relativi e funzionari in provincia . » 62 Poste e Servizi Elellrici: Amministrazione centrale e provinciale » 5 }2 So11o/re di dicio/1()anni fa, che ha1111p0erò 1111 valore anche oggi, perrhè 1ervo1;0q11a111m, eno a dimostrare rhe i,, 11e111111a Nazione in q11eltempo - e 11epp11rien Germania - era.stata falla 1111iandagine del genere. Si è dello che il re111ime11tdoel 22 ago1/o /arà salire gl, ebrei i11Italia da 45 a 70 mila. Altro che 70 mila! La cifra degli ebrei 111Italia 11011 è mferu;re ai , 00.000. Ho dello ta mia cif,a. 1110 GIOVANNI PHEZlOSI

doe 11111e n tazi o 11e UNA SOLUZION.E"BIOLOGICA" DELLA QUESTIONE EBRAICA Giorgio Mo,,lu11do11 è uno rll'i più IUJtri e,l apprezzali 1wtropolugi f rm•cesi. lo scritto che cli lui pubblichiamo, b,,,,. chè detlalOgli dei un'occasiolle polemica, dimostra ili chiarezza e f erme;za delle sue vedute Ile[ campo degli studi razzislici, ai quali egli si è dedicala fin da/In giovillezza. Il Montandon appartiene " quella categoria di spiriti irrequieti. per i quali la scien=a e i relalit•i problemi 110nco.,liluiscono un provviden:iale trampolino per la carriera; ai più alti gradi di questa - egli insegna dal 1933 nella Scuola di Antropologia di Parigi - il Mo11tando11 è arrivato dopo un fungo periodo di prepurazio11.e e di ricerche, compiute con i me:zi e i melOdi ai quali la scienza moderna è debitrice, in queslO come in tutti gli altri campi, delle sue più importanti e originali scoperte. Egli fece i suoi primi studi a Ginevra, città i( cui padre si em trasf erto dalla Francia, e 11ellaSvi:zera rimase fi11.oal 1925. epoca in cui si trasferì a Parigi, riacquistandovi la originaria cittadinanza francese. Dumnte suoi viaggi in Etiopia ( 1909-11), in Russia ( 1921), e poi in Estremo Orie,ue, il Montando" raccolse e ordinò i preziosi materiali che dovevano servirgli per mettere a pwito le sue 11umeroseopere, delle quali citiamo le più importa11ti: « Au PAIS GHIMARRA, RECIT DE MON VOYACE À TRAVERS LE MASSIF ETHIOPIEN > (19]3), « ÙLOCENESE HUMAINE > ( 1928), < LA RACE, LES RACES > (1933), < L'ETNIE FRANçAISE > {1935). In quest'ultima opera egli si è,,,._ che a lungo occupalo della questione ebraica, che ha una così grande iniporlan;;a in Francia. /11 a l'ultima sua parola i11materia è contenula nel breve articolellOche segue. Contro il Duhamel, clte si BiblotecaGino Bianco L"ebreo Susa eaposto alla berlina. in una gabbia di ferro. mostra scettico circa u11a radicale sofu- :.ione del problema, il Monla11don 1·i propugru• la tesi, enunciata già da temp:, i1· Italia, che gli ebrei debbano venir con,i derati stranieri nei paesi che li ospiwnc. • Nel Figaro del 23 giugno 1938, voi vi chiedete ciò che la Germania intenda fare degli ebrei e, rispondendo poco dopo alla vostra stessa domanda, ammellete: a) « che la Germania ha intrapreso l'avvilimento, quindi lo sterminio e in definitiva l'estirpamento totale dell'elemento israelita>; in secondo luogo affermate: b} che « per annullare l'elemento giudaico all'interno delle sue frontiere, la Germania dovrebbe altresl soppnmerlo in tutte le nazioni del globo>. E aggiungete che quest'ultima soluzione « eccede le possibilità della malvagità moderna». predicendo ai dirigenti tedeschi l'insuccesso. Io non discuto .la posizione ideologica e soggelliva che voi prendete, ma poichè dichiarale cli giudicare della cosa < da biologo>, è su questo terreno che io vi risponderò. A. - Ammettiamo per il momento che vi sia l'intenzione di distruggere gli ebrei alrinterno della Germania. Poco imporla che ciò sia u·n bene o un male, che sia utile o inutile, che sia cosa da consigliarsi o da sconsigliarsi. li solo punto cl, cui noi dobbiamo occuparci - biologicamente - è di sapere se ciò è possibile. Teoricamente non c'è dubbio che sia possibile. Ma praticamente? Praticamente, solo il laboratorio può rispondere. La nsposla che segue ha un valore di una portata molto più grande che non sembri a prima vista. Ma, riservando ad altra occasione certe considerazioni di ordine generale e lasciando da parte gli insegnamenti anllchi, vediamo i risultati brutali che ci fornisce, attraverso i fatti e in un'epoca recentissima. il laboratorio dell'Asia Minore. (Cito dall'opera del musulmano fasad Bey, Allah est grand!, p. 181-2; ·si tralla del confhllo ultimo Ira greci e turchi): « .. .L'armata turca entmva a Smirne, - non c'era più un soldato greco sul suolo dell'Asia. Non più un solo soldato greco! la grande e ricca e fiorente città commerciale, chiamata « Djiaur lsmir >, « Smirne degli i11ef deli >, per il gran numero di europei che vi si trovavano, era in fiamme. la città dove /,a riccltezza e la eleganza si mostra-vano più che a Marsiglia o ad Alessandria, non era più che Ufl braciere ardente. I turchi si ve/I.dica9

L'ebreo SU.. Oppenheimer, il celebre Siiu di Feuc:htwanger, raffigurato mentre •conta la prigionia, vano terribilmente delle crudeltà dei conqu.istalOri greci ... I villaggi e i campi dei cristia11isubirono la prova del Juoco. Contadini e proprietari, droghieri, commercianti, fu· rono accoppali dovunque si trovassero. Chi non poteva salvarsi a tempo, chi era troppo lontano daUa costa, dalla ferrovia o dalla strada, pagava con lu vita il sogno di Bisan=w. Un'armata di fuggiaschi, tremanti per la loro vita, si portò verso il mare, rifluì su Smime cercan• dovi soccorso. In quei mesi e in quelli che seguirono (1922}, un milione e quattrocentomila ( 1.400.000} cristiani, di cui la maggioranza erano greci, gli altri armeni e bulgari, lasciarono f A 11atolia e più tordi anche la Traci.a, emigrando in Greci.a. Essi furono scambiai i coi turchi che avemno vissuto f i110a quel ,nomenlo sotto la croce greca. Era la più grande migra=ione di popoli del mondo moderno, l'unico mezzo per regolare una buona volta la pace tra turchi e greci. Così / u vinta l'Ellade, definitivamente. Non c'erano più, in Asia Minore, delle e minoranze cristiane>. Esse erano an• che fuggite dalla Cilicia in numero da 70.000 a 80.000 cri.stiani. Non c'era più una questione di Smirne. E non c'era più Smirne. Kemal Pascià, con il ferro e il fuoco, aveva niesso fine alla lotta con la Grecia. l'Europa tacque>. Eccola, una esperienza di laboratorio! 10 BiblotecaGino Bianco E poi, se voi vorrete, noi potremo an• dare a vedere l'anno prossimo se è riu- ~cita. Ataturc ha invitalo 1I prossimo Congresso dell'Istituto Internazionale di An· tropologia a tenere le sue sedute ad Ankara, e promette di portare a spasso i congressisti, a spese del governo, atlrave1so tutta l'Anatolia. Magnifica occasione per renderci conto, cammm facendo, di certe possibilità biologiche! Dico tutto questo assai freddamente, ben inteso sc:nza alcuna animosità contro i figli del Miracolo, ai quali noi tutti occidentali dobbiamo di essere ciò che ~iamo. Ma è proprio la e ragione> greca che ci interdisce di invocare a torlo la luologia. Nè io pretendo che questo pro gramma debba essere applicato ai nostri allogeni, ma basterebbe certamente far ~ubire ad essi la decima parte di ciò che i turchi hanno inflitto ai greci per udire il mondo risuonare di grida diecimila volte di più. B. - Non capisco come, per annullare l'elemento ebreo all'interno, bisognerebbe sopprimerlo nel mondo intero, e certamente i dirigenti della Germania non hanno questa pretesa. Si può perfino rimproverare ad essi di non fare i passi necessari, per regolare il problema ebreo da un punto di vista mondiale, presso la potem:a che, avendone la chiave, non dovrebbe far altro che adoperarla: l'Inghilterra. Basterebbe che venisse rico• nosciuta la piena indipendenza della Palestina ebrea. L'indipendenza ottenuta - e gli arabi,. indennizzali, fuori della Palestina: noi abbiamo esposto ciò altrove - le potenze che desiderassero di !barazzarsi degli ebrei completamente potrebbero fare come Ataturc. Ma altri paesi non sceglierebbero questa soluzione. li programma, normalmente, ci pare che potrebbe es· sere il seguente: J) Gli indesiderabili, e quelli che lo desiderano essi stessi, vengono mandati in Palestina. 2) I tollerabili restano nel paese, ma cittadini della Palestina, muniti del passaporto palestinese, con tutto ciò che ne deriva. 3) Quelli che desiderano di ass1m1larsi (facoltà che non ammellono le leggi hitleriane) devono fame dichiarazione e soddisfare alle condizioni seguenti: a) Interdizione di prendere uno pseudonimo, dopo l'entrata in v4;ore del la nuova legge; b) Interdizione di sposare una perso· na di sangue ebreo. Quelli che -non trovassero un coniuge non ebreo non si sposerebbero; c) Obbligo di rinnegare la religw1te ebrea. Ciò non perchè si voglia minima· me11te perseguitare questa religione. Se un ebreo razzialmente ed etnicame,ue adottasse la religione israelita, ciò 11011 avrebbe alcuna importanza; ma la religione ebrea è, delle dieci grandi religioni (cattolicesimo, protestontesim.o. ortodossia, i-slamismo, bramanesimo, buddismo, con/ 11cia11esimo, taoism.o, sci11toismo) la sola che sia propria a 1111a razza, mentre tutte le altre religioni ab· bracciano diverse razze, di ,nodo che nessun'altra religione essendo caratteristica di una ra=:a, per uscire dalla ra=za ebrea è di necessità abbandonare anche la religione ebrea; cl) Inlerdizione di far parie di una associazione israelita qualunque; e) Osservanza leale di una posizione conveniente a riguardo degli altri ebrei, isolati o in gruppi. f) Una volta ottenuto ciò, al termine di alcuni anni, o di qualche generazione, e la legge lo preciserebbe, cambiamento del nome ebreo con uno francese. ientc contrasta - biologicamente - alla adozione di misure di questo genere che, come la pace regna Ira greci e turchi, porterebbe infine, nei diversi paesi, alla tranquillità tra autoctoni e allogeni. GEORGEMONTANDON Pro/tJJOrt ,I; Etnolo&i4 ,tt/111 Sr•oLI A#1,010l111r<t1t/1 Pariti

LA DISTRIBUZIONE DEGLI EBREI NEI CINQUE CONTINENTI Oiciasselle milioni sono gli ebrei in tulio il mondo. secondo informazione del bollellino ufficiale dell'Ufficio di latistica di Germania. Si tratta, beninteso, non di ebrei di razza, ma di ebrei di religione, perchè nessun paese dispone ancora di dati ufficiali sulla sua popolazione ebraica censita m conformità alla ,ua discendenza razziale. In allcsa di tali dati (che si stanno elaborando in Italia e in Germania) è assai interessante gellare uno sguardo sulle cifre calcolate dal suddello ufficio per l'anno 1937. Come si avverte nella stessa pubblicazione, tali cifre sono largamente approssimative. non per difetto del metodo adope· rato, ma per la diversità di carallere e di allendibilità delle fonli •1t1lizzate, le quali, essendo in parte ufficiali, in parte privale. a volte basale su rilevazioni inappuntabili, a \'Olle su valutazioni appro~simalive. e, in più, di data differente, hanno dovute essere corrette, completatè e aggiornale per corrispondere allo stato della popolazione ebraica nel 1937. I diciasselle milioni di ebrei, dunque. uguali al 0.8 9( della popolazione mondialP, ,i distribuiscono sui cinque continenti nel modo seguente: Europa 10.270.000 (60.4 %) ; America 5.ll0.000 (30%); Asia 939.000 (5,5%); Africa 666.000 (3,9%) Australia 30.000 (0.2 %). Tale distribuzione, se. durante l'ultimo cinquantennio è rimasta quasi invariata per gli ultimi Ire continenti. ha suhito invece delle grandissime , ariazioni in quanto ai primi due. Intorno al 1880 qua~i 90 Iµ- degli ebrei a,e,ano la la diffusione ebraica in alcune citta· ( ogni ' • 100.000 tbr•i) ll!!L JIJ 000 ns.ooo 2M.OOO 2J2.000 202.000 171.000 171.000 popolaz.total• •t Citi m.t..L 11J.OOO 141.000 1Jtl.OOO 1n.ooo ICI0.000 100.000 100.000 - li BiblotecaGino Bianco

LE &BANDI CITTÀ CON POPOLAZIONE MA881ORE EBRAICA i NUJilEKO S. 100 •f• di t•1tl ' CITTÀ DECI.J ablt.u.1.i de.Ila 1 EBREI tteN& Ciul gli elH-el NUOVA YORK 2.500.000 22,9 14,7 VARSAVIA 353.000 29,9 2,1 CICAGO 325.000 9,6 1,9 FILADELFIA. 275,000 14.,l 1,6 LO 'ORA. 234.000 2,7 1,4 BUDAPEST 232.000 16,3 1,4 LOOZ 202.000 33,5 1,2 VIEN A 178.000 9,5 1,0 PARIGI 175.000 6,2 1,0 BERLINO 161.000 3,8 0,9 TEL-AVIV 149.000 99,3 0,9 KIEW , 140.000 27,3 0,8 BUENOS AIRES 135.000 6,0 0,8 MOSCA 132.000 6,1 0,7 RIO DE JANEIRO 100.000 5,9 0,6 CLEVELAND. 100.000 11,l o,6 tEMBERC 100.000 31,9 0,6 toro residenza in Europa. el f rallernpo. il continente IIUO\'O e la ,ua prosperità esercitavano tanta allralli,·a rngli ebrei. da far ,al ire la sua percentuale ebraica da 3,3 a 30 'fi'. tulio a vantaggio dell"Europa, a cui è rimasto il 60 % degli ebrei. L'ebraizzazione percentuale è così qu3si la stessa in Europa e in America 11.95 per cento e 1,92 Sb rispettivamente), mentre in Africa gli ebrei sono solt3nlo il 0,44 'fi', in Australia il 0.21! 'ìf. e in Asia il 0.08 % della popolazione totale. Così !"Europa è ancora il continente predilello degli ebrei; i dati ;mi paesi di maggiore penetrazione ebraica ~ono riuniti nel seguente prospetto: Se si riuniscono con una linea ideale le quattro cillà. Leningrado. Riga. Vienna. Rostow (•ul Danubio). si otriene un territorio di forma quadrangolare. il quale rinchiude circa otto milioni di ebrei. ossia quui la metà di tulli gli ebrei del mondo. e 1'80 % degli ebrei europei. Le cause di questa a)l:glomerazione vanno cercate nell'antica fertiliti, e prOoJJeri1à di questo territorio, cause che valgono ugualmente per la seconda zona di densità ebraica su ambedue le ri\'e del Reno. dalla Svizzera sino all'Olanda e all'Inghilterra. Tutti sanno che le campagne e i piccoli centri sono sempre stati terra poco fertile per le allÌ\•ità specificamente ebraiche. Infatti, dappertutto si citano come curiosità rare quei pochi co· muni. in cui gli ebrei si sono dedicsti all'agricoltura. Le grandi cillà invee.e, e se possibile le capitali. hanno sempre e ovunque costituito il loro ambiente preferito. A conferma di ciò si osserva, che a Vienn~ ahitava il 91.9 ~ d, tuui gli ebrei 12 Bibloteca Gino Bianco dell'antica Austria. a Copenaghen il 92.2 'jl- di quelli dan,·,i. a Londra il 68.8 'P di quelli inglesi. a Sofia il 53.3 '¾e di quelli hulgari. a Budapest il 52.2 9r di quelli ungheresi e a Berlino il 31.9 'f,, di qu~lli tedeschi. I! più grande centro ebraico è attunln,ente l:i città di uova York, con 2.5 milioni di ebrei. uguali al 15 % di lulli gli ebrei del mondo. Ogni quarto .1bi· ta,1te di questa città è ebreo, nei quartieri di Brooklyn e di New York perfino ogni secondo. Questa tendenza urbanistii:a degli rbrei risulta chiaramente dalla seguente labclla, in cui sono riunite le grandi città del mondo che hanno il nmiil!'ior numero di abitanti ebraici. Tutte le cifre indicale non 80no. nuturalmenle. che cifre minime, giacchè è evidente che 11 numero di ebrei di razza deve superare di gran lunga quello degli ebrei di religione. Oltre all'Italia. dove si aspettano i risultali del primo censimento degli ebrei secondo la razza, si sia preparando in Germania un censimento degli ebrei secondo la discendenza razziale, che sarà effelluato assieme al censimento generale. della popolazione indetto per il 1939. secondo i principi fissati dalle leggi di orimberga. E' superfluo esaltare l'importanza di tali cen• simenli, perchè ormai tulli sanno che i prohlemi inerenti al• l'1•hrai~1110non s'allaccano alla religione. ma alla razza. PAESIEUROPECIONMA881ORPIERCENTUALI DI POPOLAZIOENBERAICA EHREI INTORNO AL l9Sl I' A ES I:: ,u 100 peNOae c1rr... ~"'" J, t ttl I della popola• gli " rei uo.. tk.1,-. M otpha■te AUSTRIA 200.000 I,:! I 2.98 BELGIO . 80.000 0,5 0,96 BULGAHIA 50.000 0,3 0,80 CECOSLOVACCHIA . 385.000 2,3 2,54 DANZICA 10.000 0,1 2,46 FRANCIA 280.000 1,6 ~.67 CER~IANIA (aenz• Au1tria) 420.000 2.5 0.62 GRAN BRETAGNA e IRLAN· DA DEL NORD. 34-0.00 2,0 0,72 GRECIA . 90.000 0,5 1,06 ITALIA 52.000 0,3 0,12 JUCOSLAVIA 75.000 0,4 0,49 LETTONIA 96,000 0,6 4,89 LITUANIA (aeoza Memel) 175.009 1,0 7,37 MEMEL (Territorio del). 3.000 0,0 1,97 PAESI BASSI 135.000 0,8 1,58 POLONIA 3.000.000 19,4 9,64 -1.lOMANIA 1.050.000 6,2 5,41 TURCHIA (parte europea) 60.000 0,4 4.,74 UNGHERIA 450.000 2,6 5,01 U.R.S.S. (parte europea) 2.950.000 17,3 2,22 ALTRI PAESI 64.000 0,4 -

Fratellanza di odio l~a pagina elle 8exue è Crotta dati rornuuzo .. Jteuao Nauu, a,·,•ocato "• dello Hcrlt• tore ebreo Adriano GN•go (pllg. 2°~ 8eff.). Il prot11goul8ta clel romanzo. qui pre- "entnto. è no glon,oe ebreo c:he, 8t>loto dal desiderio di toccare almeno Il fèndo tlell'ablezloae. 1>0lchè seo te che Il torbido SKugue c:be ,tll ribolle nelle vene i:;I' Impedirebbe di ragghrngere le vette della 1mrllà, commette - <101>o luugn 1,r4•medU,1,zlone - 110' lnhunln. Credlan.10 ebe della 1:neo•11lltà t•br11lc:a non 1•ossa tro, arKI t•l ta efl1ca~e, e \7erltlern, teHt h11onl1111zo. \lu qua,u/o fu solo. ebbe tergog,ui d'essere stato l'ile e senti il bisogno di chiudere a cltiave il suo ufficio per essere solo colla sua rabbia che lo lacerar,a de11tro. Non voglia di piangere, ma di gridare. Voglia di maledire. d'essere uomo di parte, di get· tare u torto e peccato le sue bestemmie contro qualcuno. Ebreo. ebreo! 01, come ora questa parola gli risuonai-a dii·ersame11te a/l'oreccltio! Qm111tr 11011 mppo51e parentrl,. qu1111ti s o t te r r <t II e i le· gami ! Come 11011 riconoscNe per fratl'ili quelle 11ugliaia di ,•sseri anormali, q1wi mercanti, quegli uomini separati dai loro simili, a11ela11tai 1•r11rlicarsi della loro bistorta eredità, a f ani u ducati, a fiorini. u .,rn11:iche. a f ra11ch1. 11 lirl'. il loro posto 11el III o II do ! Com,• no,1 capire che og,w· 110 di loro forse era partilo un giorno ropic111do lo rila dei santi e degli ,•roi e si era accorto forse u11 altro giorno che perdet·a il suo tc•mpo '! E allora, i 11 v ,. ",. della guerra. l<t guerriglia. la piccola aslu- ;iu, l'arte di uscire di ll0/11' dai ca11cellineri ,lei 1·eccl,i ghelli, obbrobriosi, l' urte di fi11gere. di ingannare. di dissimulare, farle di tincere sul jiori110 e ,ulla .,wn:ica. di ,·0111p1•raraedu11aroso11011lle teccltie spade dei crociali morti di fame. l..o ;;io, il papà, i cugini, gli ebrei ridicoli del suo tempo. i piccoli go/ /i uomini spaesati che bussano alle porle ed e11tra1w di .,froso o di mali:ia nella vita di tutti ... l'ebreo che allende in roda a uno sportello e si fa ricacciare a gomitate sempre più indielro. l'ebreo fwtigato sulla pubblica piazza, quello che un giomo porl<wn sul petto a tinta gialla il segno della ra::a maledetta, il piccolo miserabile stro:::ino, quello clte liberato dalla clausura corse a fruga re i cadateri sui campi di battaglia ot•e passù Napoleone, l'ebreo di Ru.isia e d'U11glteria che crogiolò nel scmgue vendicandosi fino alla decima genera:iofU! di tua.- le /rustate subite - oh! divina fratellan:a di odio, come la se11tira e la ricono.,cew nel suo sangue, in quell'ora di dispera:ione! Ra::a maledetta, dannata. irtCapacedi cacciare il vomere nella terra, incapace di inquadrarsi in legione, ma assetata in eterno di rendetta e di polen:a ! Per lutti i t·icoli. per lu/le le stradP Bibloteca Gino Bianco oscure e sotterranee, la razza dei disperali caca Lustrada maestra e lramutai il suo carretto di spezie in berlina di gala. llu quanti mercanti no,i sog11aro1w le illscgne e gli speroni dPI camliere? Quanti prof ili di usurai 11011 sembrano anche om 11eltombra profili di saccheggiatori? 01,! i bimbi degli ebrei! I piccoli sereni figli che gioca,w ,iel/e case. trillano come uccellelti di primat•era e di cui <t poco u poco sentiamo arrochirsi le roci, tedia1uu arrossarsi i c<tpelli, farsi terreo il 1 olto, smagrirsi e 111cun·arsi 1/ na.so. fi11chè anclte loro. unclu· loro. in un 1'ÌOma qunlw1qul' ti f!.Uarderan110 nello spPcchw e si ncono,\CPr<11111<> dannati . Quale mt.\l'riu .1 f quale imperatim ,/1 1erulella per 0J!IIUno di IIOi! Remo w11111u 111 questi pe,w,•ri. ,mpron-isi per lui. fu chi11i:edi lui/a la sua ,ila, E la rabbia, Lu sua inquietud111e. lt, ,ua ribellione. il suo i II timo bisogno di gmnde.::;;a,il suo stesso disprezzo per gli uomi11i della sua ra:· :a, trorni:ano f i11almente una ragione di coesisten:a in questo sacrame11to di o d i o clie per la prima l'Oltu gli apparim di111111;a;gili occhi. /,a sua soliludÌlle era un bene ed un male che rimanew. lla! come per un lontano, sotterra11eo, molteplice bauito. sentiva i cuori di migliaia di frate/li battere col suo ed ognuno cercare fa propria l'cndelta ed ognuno servire la proprie, ra::o. odiando. Fi11almente! Finalmente! Intorno a sè in11umeret-oli s'affollavano i baraca11i 11eri degli ebrei, i piccoli cuni mediatori. i mercanti di giro e di città, i creatori di dottrine pro_cellose, i 11e111icdiell'ordine. le barbe ispide e sporche, i raccoglitori d"elemosine, gli scialli dalle frange bianche, i panciolli coi « quattro rorni >, i fedeli della sinagoga, gli ebrei clie si t'antavano nemici d'Israele ... tutta una falange disperata. Quale esercito era questo! A guardarli in viso uno per u110, non un t·iso di fratello, c'era. E doi:et·ano spandere un odore acre di uma11ità trasèurata. Ma quanti occlti viperini, e quanta capacità di odio. e quanta t·olontà di riti11cita {'Pr tulli i torti so/ /erti nei secoli dei secoli! 13

LE FONTI DELL' ANTIGIUDAISMO ITALIANO LUIGI UHIABINI e la ••teo1·ia del gi11daismo'' __..ransubbuglio Ira i g1uae1 d. Varsavia, 1:1 quei pnmi mes, del 1826: rabbini mastoèonhci chiamali dal contado indugiavano in lunghi conciliaboli m1sterios1, mentre luC>- ri delle catapecchie, ne, lund1 v1coh dove la neve s'impastava col fango, la plebe zazzeruta dei rivenduglioli, maahcando semi d1 girasole e malediz1on1, commentava il fatto nuovo ed allarmante: il libro segreto dell'1n1z1azione giudaica, il "Talmud", stava per essere ri•elato integr:ilmente 01 cristiani, agli odiati "go,m ", da una lraduz1one francese, e la traduzione veniva proprio di 11, da quella "stara Warzsawa" ch'ess1 cons1doravano in segreto un leudo loro controllahss1mo. I più 1nlormati assicuravano che alla tradu.z1one s:e:::sa s'era accinto un professore di lingue ed a'llichitò orientali dell"Univerc,tò loca!e, un italiano, l'Abate Luigi Chianni, da molti anni studioso del problema &bra1co. La chiave del quale ore staia nlrovata cal Chiarini, con italiana luclditò e preci- ;,1one, nei folli insegnamenti rabbinici del Talmud. il cui testo integrale nessun prc,- fano conosceva direttamente. e Il focolare reale del giudaismo - scn- \'eva !apidariamente il Chiarini - è e non µuò ess\>r altro che il Talmud. e chiunque voglia dar del giudaismo stesso un'idea ricorrendo ad altri libri s'inganna ed inganna quelli che l'ascoltano>. Questa conclusione ria!'\sumeva felicemen• ·e con profonda e coscienziosa dottrina ed .nsieme con un lampo d1 genio la sene plurisecolare d1 studi che I doth llallam avevano dedicato al problema ebra,co, e che inmata dopo la grande crociata Iran• cescana d ..l '400 contro l'usura giudaica ere stata proseguita s1stematicamente con le r:-.!nuz1oce doc!.lmentazloni del Bartolocc1 e ciell'lmbonali e con gli 1cnlli del Marhni, del Sessa e del Conte d'Arco, per citare solo I magg1on. Rl!ornando al Ch1ann1, l'allarme dei giudei ,n quel lontano 1826 era quindi asso, giustificato: l'abate italiano aveva messo il dito sulla piaga, ed i maggiorenh ebrei <..'Orsero ai ripan lavorando per un anno intero intorno ad un ·· piano d'opposizione", ;! cui risultato pratico fu, oltre una serie dJ intri9h1, la pubblicazione d'un paio d1 opuscoli m tedesco, il p1imo dei quali tentava dimostrare l'inutilitò di una traduzione del Talmud di Babilonia, hbro "sano e moralissimo" (" Beleuchtung des Aufsatzee von der Nothwendigkeit einer Uebersetzung des Babylonischen Thalmuds "), ed 11s' econdo accusava il traduttore di voler distruggere le basi del giudaismo non solo, ma addirittura del Cristianesimo (" Einige kntische Bemerkungen ueber das Projekt einer franzoesischen Uebersetzung dea Babylonischen Thalmuds ")_ Il Chiarini, il quale era, oltre che dotto, un argutissimo toscano' replicò che se il Talmud era veramente quel tesoro di mora14 BiblotecaGino Bianco lita che i suo, contradittori ritenevano. non c'era raglone di temerne la traduzione. ed anti la sinagoga aveva fotto male a non farlo tradurce prima, ad edihcaz1one dei cristiani e degli ebrei. Ma se 1r.vece le cose fossero state diver• samente, era pure 1ndispensab1le, per il bene di tutti, giudaismo compreso, che i tesh fossero conosciuti e divulgati Ed aggiungeva. e il traduttore del Talmud deve anzi concludere, date le contrad1z1on1 strlcienti dei due opuscoli, che lo scopo dei loro autori è stato solo d'impedire la traduzione stessa, perchè essa minaccia d1 far cadere un giorno questa aristocrazia rehg10sa d1 dotti, devoti e ricchi della sinagoga, che ai crede autorizzala da Dio a far la d1sgraz1a della propria nazione e dei popoli che a questa accordano diritto d'asilo>. Messa cosi delinihvamente a posto la sinagoga, il Chiarini assestò un colpo dehn1tivo agli intrighi. cercando attivamente i mezzi per pubblicare la sua traduzione, alla quale stava intanto preparando una prefazione adeguata, che in due volumi e sotto il !ilolo "Teoria del Giudaismo" sviscerava il problema g1ud01co nelle sue cause e nei suoi rimedi La stima di cui egli godeva Ieee miracoli, ed il 10 luglio 1829 il Chiarini ebbe la gioia di ricevere dal Ministro Segretano di Stato Conte Stanislao Grabowski una lusinghiera lettera con la quale l'lmperato,e Nicolò I accettava la dedica del hbro e gli acco.dava per le spese di stampa della "Teoria del Giudaismo" 6000 fiorini di Polonia e l)<!r la traduzione ed Il commento del Talmud altri 12000 horini, da pagarsi in rate di mille fiorini ognuna. La "Teoria del Giudaismo" fu cosi pubblicata a Parigi in france3e, e na1uralmcnte tirò addosso al Chiarini tutti gli odi dei giudei e dei giudaizzanti. I primi si sbracciarono a cercar di dimc,- strare che le dottrine lalmudistiche non erano fondamentali nella religione giudaica, ma costituivano solo un miscuglio di tradizioni e d'opinioni personali dei dottori, e che l'opera del Chiarini non era degna di un ecclesiastico in quanto, lungi dal conciliare la fiducia, aumentava le diffidenze verso i " poveri ebrei " I giudaizzanti poi, ossia gli scrittori della " Revue Encyclopédique " di Parigi, che ai erano giò discretamente agitati fin dal 1828, quando poi il libro apparve, l'anno di poi. pur lodando untuosissimamente la grondo erudizione e dottrina del Chiarini, gli opposero con sufficienza che gli ebrei avevano qiò rifiutato molte delle prave opinioni del libro, e che non -,·era quindi bisogno di presentare il Talmud con gli antichi errori. mentre sarebbe bastalo tradurre solo la parte util9 alla conoscenza delle tradizioni. Infine, anche volendolo tradurre tutto, non bisognava generalizzare le idee talmudistiche riferendole a tutta la religione giudaica. Poichè a tali obiezioni era giò stato ampiamente risposto m anhc1po nel testo del hbro, il Chianni non degnò nemmeno di replicare, occupato com'era orma, alla traduzione del Talmud, che tutto lo assorbiva Ma questa traduzione doveva disgraziatamente interrompersi al pnmo volume. pubblicato a Lipsia nel 1831, poichè la morte colse a soh quarantasette ann, il Chiarini a Va~ Delle intenzioni cnshaniss,me e della sete d1 bene, della rettitudine che lo animarono come della chiarissima visione che gh fu propma è prova la lettera con la quale egli accompagnava a S.S. Pio VII una cc,- pia della "Teoria del G1udmsmo ", e che non fu recap,tata, perchè giunse a Roma 11 giorno dopo la morte del Papa In loie lettera egh scriveva· e Cercai in quest'opera di po:suadere I P11ncip1,a, quali sta a cuore di por9ere qualche nmedlo ai mali di cui gli ebrei sono causa a sé ste3e! ed 01 popoh m mozzo a cui vivono. cne invano essi fahcheranno so non trovano pnma d1 tutto 11 modo d1 correggere la rehgion<, g1uda1ca attuale, g1ò orma, lontanissima (" absonam ") aagli 1shtuh do1 maggiori, e nemica d1 tutto il genere umano. e L'opera suddetta vide la luce sotto gh auspici dell'Imperatore delle Russ,o e Re d1 Polonia, dove vivono due milioni d1 g1ude1 unicamente ded1h allo studio del Talmua ed alla mercature Doveth quindi molto studiare per trovare ti modo di apnre loro la via alla milizia ed all'agricoltura Avendo presente sempre quel ,anuss,mo detto ·•la carllò solo edihcare" e coll'aiuto di D,o e colla Vostra Benedizione spero che le mie fa••che possano frutt1hc.:,re>. Morto 11Chianni. i giudei 1mpresero dovunque un sistemahco trafugamento dolle copie del suo hbro fondamentale, che oggi è prchcamente introvabile e manca ,n tutte le no1tre biblioteche Sarebbe sommame~te des1derab1le che alla scomparsa del prezio$O libro fosse rime· diato con la sua nstampa e con un'intenaia• s1ma divulgazione por il ben<1 d1 tulh e per la gloria della scienza italiana, il contributo della quale allo studio del problema ebraico e per i rimedi da adottare contro la "stultitia juda1ca" ò decisivo o superiore a quello d, qualsiasi altra nazione. Sia detto c,ò agli sciagurati scr1b1 esten , quali vanno ripetendo in questi giorni che l'ltaha "fa dell'antisemitismo per Imitare la Germania". E' possibile che tali scribi ripetano scioccamente quanto vien )oro ispiralo dai giudei loro padroni, i quali s, ritengono forse sicun d'aver fatto sparire ogni traccia della formidabile documentazione italiana sul problema ebraico. Sarò bene che tali scnbi e relativi padroni si disingannino. Le opere del Chiarini, del Gambini e di molti altri nostri ci sono ancora. e sono in buone mani E non è detto che non abbiano da· esser ripubblicate, prima o poi, e questa volta senza speranza di farle sparire_ MARIO DE' BAGNI

Dal Le Continuiamo lo spoglio de) Talmud iniziato nel numero scorso di questa rivista. L'ebreo è creatura privilegiata, un giorno H mondo dovrà soggiacergU. Ciò a palio che egli resli fedele alla Legge. Lo studio della Legge sarà la sua occupazione preferita e necessario, dalla quale non dovrà esser distratto per nessuna ragione. Perciò nel frattempo le sue terre saranno coltivale dallo straniero: e Il rabl,ino Simon ben Yoèhoi dice: Se l'uomo lavora lo lerra al tempo della coltura, se sparge le sementi ol lempo della semina, se raccoglie al momento della mie. tituru, se poi batte i covoni e. H vaglia al momento propizio, che cosa ne sarà della Legge? (Quando IToverà egli il tempo per consacrarsi allo studio della Legge?) Bisogna dunque spiegare il versetto: Tu rientrerai il tuo grano, dicendo che, se Israele adempie la volontà di Dio, il la\'oro dei campi sarà fatto da altri, come è dello (Isaia, LXI, 5): Cli stranieri saranno là e faranno pascolare le tue greggi, ecc.> (Talmud di Babilonia, irat. Berakhoth IV, fgl. 35-h) E nel Talmud di Gerusalemme (Trat. Berakhoth I, 5) è riferita questa opinione dello stesso rabbino: « Se io mi fossi irovato sul Sinai al momento in cui la Legge !u data ad Israele, avrei domandato a Dio di dare all'uomo due bocche, una per ripetere la Legge, l'altra per parlare de1<li affari ordinari>. ibloteca Gino Bianco Ancora µiù esplicito t! al riguardo iJ trattato Jebamoth f. 63, in cui si legge: e Non c'è peggior· mestiere che quello dell'agricoltore. Se voi avete cento pezzi d'argento in commercio, potete tutti i giorni mangiar carne e bere vino; ma se impiegate i vostri cento pezzi nell'agricoltura, 11011 mangerete che sale ed erba >. Al disprezzo per l'agdcoltura, si aggiunge presso l'ebreo il piacere di sapersi nutrilo da altri: e Diceva il rabbino Ben-Zoma: Quante pene ha dovuto darsi l'uomo prima dj arrivare a mangiare un pezzo di pane! Egli ha dovuto la\·orare Jn terra, seminarla, estirpare le cattive erbe, scavare i fossi per raccogliere la pioggia, mietere il grano, ammassarlo in CO\'Oni,batterlo, vagliarlo, abburattarlo, macinarlo, farlo di.ssec• care, impastarlo mescolandolo coll'acqua, cuocerlo e :k>lo allora mangiarlo; mentre io, appena le,·ato la mattina, io trovo tutto ciò già pronto> (Talm. di Cerus., trat. Berakhoth, IX, 2). Non solo la rau.a dei cristiani (i pelleros.,a), e dei pagani in genere, è maledena da hraelc, ma tutte le altre, che vengono accomunate con ,gli storpi, i gobbi ed i lebbrosi: e Alla visla di un negro, di un pelle-rossa, di un individuo della razza gialla, di un gobbo o di un nano, si dice: Sia benedetlo Colui che cambia le creature. AlJa vista di uno storpio, di un cieco, di un lehliroso, si dice: Sia benedetlo il giudice giusto. Questo regola, tuttavia, non si applica che agli indiviJui ben portanti e dive• nuli deformi in conseguenza di un accidente. Ma a quelli che sono tali dolla nascita, si dice: Sia benedelto colui che deforma le creature>. (lbid. lrat. Berakho1h IX, 2). E ancora, nel Talmud di B,bilonia, trai. Berakhoth, III, I. 25-li: e In presenza di uno stra• niero nudo, insegna il rabbino Giuda, è vietato di recilare le preghiere. Non è come nei riguardi di un israelita?, gli fu domandato. No, perchè per quest'ultimo non c'è bisogno di dirlo, mentre che per lo slraniero, di cui è detto: La loro carne è come quella degli asini, (Ezech., XXIll, 20) si potrebbe concludere che la loro nudilà non essendo più considerabile che quella di una bestia, non dovrebbe dar luogo al divieto. Per• ciò bisogna avvertirlo espressamente, e dire che anche la loro nudità è interdetla >. Anche la vista degli idoli, cioè delle statue pagane, è interdelta. Tutlavia la Misna fa una reslrizione a quesla regola generale, specificando che sono inlerdetti soltanto gl'idoli che banno in mano un bastone, un uccello o una sfera. E la Chemara di Gerusalemme (Trai. Ahoda zara, III, 1) così ne spiega la ragione: e Il bastone è il segno della dominazione sul mondo. L'uccello è un segno importante, secondo il versetto (Isaia, X. 14): la polenza de; popoli fu al mio valore 15

romt unl.l 11idiat.1 d'ucrelli. lnhnc. la ,fera t' il simbolo Jrl mondo, che ne ho la lorma >. F: deH' in1enc.le~i che )a dominazione del mondo, esse11• do ris.enala agli ebrei, non può non suscitare il loro 8dcgno quando ~ia 1cmporaneamcnte eM"rritata da altri popoli. \ que~te interdizioni .., at;giun~ono la corono e :-anello: In prima perchè adorna la testa dei re, il secoudo perchè sen•e a siAillare J!li ordini. (lbid.). Agli rbrei è proihito d'insegnare il me~tiere ai f)Ogani; le donne non de\·ono restare sole con CHi, 5>0ichè sono accusati di nu~re relazioni illecite perfino con ~li animali; durnntt- le feste dei J)aJ!oni ,j llUÒ, contro In regola che viet3 di intrntlenere çommercio con essi in quei giorni, e,igerne un credito, e'1-.scndotale richiesta fastidi~a per il del>itore. Infine lu giustizia i· un 8f'ntimento posseduto soltanto dogli el,rei: < na israelita non donò allntlllre il figlio J; una pagana, poichè dnrcb~ lo \ ita !I un futuro idolntr3. Ciò 1>ro, 1a, dice il rabl1ino Jossc. che neppure bisogna insegnargli un mt"Et.iere. Così. a Cuiro, \ i erano due famiglie el,ree di o~rai. una di stoviglin.i e l'ohrn di foleJ,!nnmi: la prima che non in'-egnò il suo mestiere ai paj!:ani, riusci: mn la H!Conda che lo insegnò. si ridusse in miseria>. (Tolm. di Cerulil. trat.. \hodu za. ra, 11, I). e i Jl0 ..~110 la~iarc i propri animali nelle ~talle dei snmaritnni. Ciò prO\a cht: i samaritani non "-Ollo ~ttpcllati di abltandona~i o relazioni illct'ite. lnfotti è ~•ato inse~nato: una donna può rc-tnrf'" c.oln con llue uomini foi..sero pure 1u11i e c.lue ~m3rirnni, o un ~,maritano e uno schia\O, mo non de\C rr--t:1r sola con un pagano> (lbid). « Tre 1:iorni avanti lt' ~raudi feste dei J>!lgoni, ai dr\(• evitare di tnerf" reluz.ioni commerciali ro11 e~i;.i. di 1,rei.tar loro dei;H oggetti o farseli 1>restare, Ji fare un credito o un del,ito in denaro. di for loro un pagamento o rict-,erlo. Il rnhhino Ciucla dice: è permrsso di farsi J)ag3re do essi. perch,· è per loro un fastidio (e non una parteripa,ione olla fe,ta). Altri douori gli hanno rcp1irnlo: se è ,·ero chr uno. tale richie• '-l!I i• un fostidio momentaneo, è anche \'Cro chr ,;.j ri::oh-t" più tordi in contt"1H1~21.:1 >. (lbid. I, 9). e IJicr i! rabbino Simon che que!,to \trstlto (Ocutcr. IV, 7): Quale,: la 11u:tio11,più ~rand, chr Jbhi:1 ~tntuti e leg1;i ,:?;ius1e'?. ecc. è stato dhcr:,.amtnte spiegalo d:ii ruhbini. Secondo il rabliino H:tma, In Bibbia dichi3r3 che non v'è altro nazione u~n•le o quella. (L'ebrCB). lnfnni ru'-o dcJ?li alari uomini è che qunndo debbono presenta~i in ~iu<lizio tt1 ,·,stono in abiti neri, Qi celano sotto un colore unifornw, e "Ì la'-ciano crescere lo barba, nelln incertena in cui sono :iull'rsito del i:iudizio. brnele si com1>0rtn diversamente. Il giorno in cui CJ!li dt\C affrontare il l!,iudiz.io si \"t,;.te di bianco. si copre di un man• tello bi:rnco, iti rade il \i~. l>eH~. mangia. ji:;j rallegra, nella C'OI\\ iuzionc che Dio farà dei mi. racoli 1ier lui>. (11,id. trai. K°"'h ha-echanu. I, 9). L'epoca moderna non solo ha dischiuso a~li ebrei le porte del ~bello. liberandoli moterinlmente dalla servitù millenaria, ma t! andala incontro olle loro idee e alla loro mentalità, rea• Uzzondo un connubio che sarebl,e parso mostruoso a(?li uomini deJle generazioni prcc"edenti. L'affievolirsi e il decadere dello fede ca11olica dell'Euror,a dopo il cinquecento coincide con lo affermarsi e irgigonteggiarc dell'ebraismo. Cli ehr,.i hnnno rartecira10 in massa :.Ila Riforma. 16 Bibloteca Gino Bianco alla H1,·olU.LIOllt' rru11c-t--1\ di lllù\ 1m1·11h1 ma----ll nico. lil,erale e democratico dell'[uro11a, Il r•• zionnli ..mo i· stato il terremo nel c1ual..-t•,-.i IMrrno 1,;cttato il ~eme esplosi\·o che do,•rò -.o,-tituirf' all"attuak ~ocie1à, frutto di uno sarienza t· di un tnnuglio -..ecolari, l'unh·crso futuro e mecca• nico in cui tutti ~,ranno uguali perchi- 11f'lirt•o ne surà il padrone. Affrettandosi a riconol!l-cerr e sar1?.iont1rt: i vant.a.g~i che il mondo moderno gli offri,a, l'ebreo si è subito e istintivamcnlt.' preoccupato dcll'a\'Venire della suo rozzo. Ne~li olli del congresso tenuto a Lipsia il 29 ~iu~no 1869 e al quale presero parte i rabbini di 11111c le comunità d'Eurova, si può infatti le~gert: < Il inodo riconosee che lo swiluppo e lo reali,_ z.nzionr delle idee moderne costituiscono la più sicura garanzia J>er il presente e 1>er ra\',·enirf" del giudaismo e dei suoi figli>. Anche da questo foto è istrutth•u la lettura del Talmud. < C:è un posso talmudico - dice Moise Scbwal, - estremamente cornltcristico, il <1ua.le pr0\U 3 quale altezza i 1almudis1i mel• tono la potenza sonana della ra,rione. ep• pure un miracolo, sostengono essi, i· sufliciPnl.e a dimostrare una \'erità >. Ed ecco il passo talmudico: e Una gra\·e c1uestione di dottrina era sorla tro il rahhino Eliczer e i suoi colleghi: essa concerneHl l'ftf>J)licazione delln Legge alle cose pure ed impurt•. Tutti J!li argomenti 1,resentoti dal rnhbino Eliczer u ~ostcgno della sua 01,inionc ernno stati com!Jattuti e respinti. Se la ragione ~ dalla mio pat le, esclnmo. ull3 fine il dotlore indignato, che questa 1,ianta di carrul,o che si tr0\3 <rui ,idno a noi ne sia la prova. Ed ecco che 1n pianta si strapJm alle l'.!UC r!'ldici e si tra~1>0rta dal luto opposto. Che importo questo 1uodigio. j:ridano insiemr gli ohri dottori. e che prova questo carrubo nella questione che ci di\1ide'? Ebbene, riprende il rahbino Eliezer, che qutslo ruscello che scorre prcb...~ di noi dimo~tri la \'tritò dello mia opinione. Ed ecco, o uiera\iglia!, che le acque del ruscello ri•algono \'el'l'O lo loro sorgente. 01e importa. e8Clamano di nuo,·o ~li allr1 dottori, che lr acque di questo ruscello corrano \'t:rso il IJa so o \Cf"SO l'alto'? on nt' rbulta alcun:i prO\'O 1:>er la nostm djscus ione. Che i muri di questa sala, diee il rabbino Elicztr, siano clunqup miei testimoni t• mie prO\'t'. Ed ecco che le colonne !i pie,;ano e minacciano ro- \1inn. O murag1ic!. esclamn allora il robbino Giosuè. nllorchè i sapienti discutono sullo interpretai.ione della Lej!'gt, che c'entrate \Oi in que. sto? F. le muroit:He fi fermano nella loro c3du1a trattenute dalla ,·occ ou.iera del donore. Che la \'OCe di Dio sentenzi dunque Ira di noi!, gridn il rabbino Eliczer. Ed t"CCO che unn \'OCt' "'Ol)ran. naturale i-i fo sentire nelralto, che dice: Co-- •ate di contraddire il rabhino Eliezer, lo rni;ione è dallo sua porlt. ì\ln il rabbino Ciosui- {l;Ì leva e protestando contro la \·oco mi~tcriosa esclamo: No, In r:.~ione non ;. pila noscostn nel cielo: essa t" staia data alla terra, ed t! alla ragione umana che appartiene di comprendere ed interprel3re la Lc~ge; non C'i sono più ,·oci mistrriosc: è la maggiorant.ft dei saggi che, ~la, de\·e om1ai decidere le questioni Ji dottrina:>. (Talmud di Oal,ilonio, trai. Balia Mei.ia, f. 59). e Cosi, rer il talmudismo, - commento MoiSC'" Schwab - il periodo miracoloso è chiuso; le diocu .. ioni dei dollori dominano le parole dei pro(eti; il ragionamento sostituisce l'ispiraziont dh•ina: il commenlo, lasciato alla Jibero inttrpretazione delle ma~gioronze. supplioce la le~~• rivelata, ormai completa e data olla terra >. \lj du\c il raui.,.mo J!iudaico rhela 111111 :.1 ~ua 1ntrans.iµ:enz.a. i.• uel diritto motrimonialt·. 1~ · qut-1 "he ri,;uarda 1"11nione de1=li ebr~i con ,:h ioitranicri. F:cco alcune delle rcl,!ole p• i:ici1lllli. av,alorate dulle relative lel!gendc e <"OI :rnt!nti, come i,,j trovnno nel Talmud di Cerusa?c 1 'l1e: e Il hLLo nato dall'unione di un ebreo cou ,111:i. pag:rna l· considerato e m3nLZtr >, (iUegitti1no. ha•tnrdo) e non fa p<1rle per il sani,ue della comunitì, di lsraclr. Medesimamente ~ la figli:l di un israelita spos.u un bastardo, il fiidio che no~erà con~rva lo stato del padre. Per j di• seendent i del IJOl'Olo a cui fu data lo Le~~•. < dello (Oeuter. XXIII. 3): Il momzer non potrà entrare nell'u,semblcu del ignorc. Il rabbino Ahahou insegna: la purola mamzer vien~ lla Moum Zar (difetto straniero). Anche ,e ci fo,se un solo brutarJo in t·upo ul mondo, e una lulu baJtarda ulfaltro cupo, Dio farebbe in mudo Ji rioviicin«rli e unirli tre, 1/i loro, ofio scopo ,li ecituro funiont! di 11110 ,li essi con i figli ,. !t: Jislie di lsraefr. « Hai, dice a nome di lloh: un fanciullo ii• legittimo non sopravvi\·e più di 30 J:iorni. Al tempo del rubhiuo Rernkhin. \truw qui (in Pu· lcstinn/ do llol,ilonio un tuie che il robhino llerakhia ~pe\a illegittimo .. Mae~tro, gli di~sc· J"uo. mo, funuui del bene. Domani, l!li rispose il rahbino, ti troverai nell'a~ml,lea degli uditori. ..- io li farò as~i,;narc una pensione ti!l:sa. l..."uomv \'enne e vide il rnl,bino Hcrakhia seduto mc111n insegna,o. Allorchè questo cl,l>e 1ermi11Gtola ,u3 eposizione dottrinale, ,Hsse: Confrattlli, fotr dt"i bene •• quell'uomo, poichè egli è bast;irdo. Qunndo l"assemhlea si sciolse, l'uomo si a,·vicinò nl mael'tro e gli disse: lo ti ho (Jregato di aiutarmi momentanenmente, e tu mi hai 1>erduto per semrre (rendendomi tale che la comunittt dovri1 C\ 1Ìtarmi). No, disse il rnbbino, al contrario io ti ho sah•ato per tulio la ,ita (rh•elondo ii luo stato chile), poichè il ralJbino ,\ba. o i: rohl,ino Huna, dice a nome di lbh: Il bostordo non \·h·c (liÙ di 30 giorni. Oro, ciò è \ero per tulio il tempo che lo stato del bastnrdo non ,, con~cc; ma, J>Oichè il suo stato sarà conosciuto. r uomo vivrà. Quando il rabbino Zeira ~i rt..'CÒ in Paleittina, egli ~ntì dire che il tale e la lalc cr:rno illtAittimi. Come è possibile ciò'!, egli t-i domandava. li rulJl,ino Huna non hn forse dl'lto chr u11fanciullo ille~ittimo non \ h-e 11iù di 30 ~iorni'! Il rohhino gha h<,n Aha ~li ri po,e: Ero io con lui. quando tnunciò qucl!lta re,:?.ola; mn egli aggiungeva che è \'Cra ~ltn1110 nei riguardi di quelli il cui stnto non t· C'OllOR"iuto 1 mentre quelli il cui stato è conosciuto \'Ìnanno». (Trat. Qiddu!'Chin, m. 12). E la \li•nn (11,id 13) •~~iunge: < Il rahl,i110 Tarfon in'-Cgna comr il discendente di un mamztr ;-. '-113Cellibil,. di lavare In sua macchia di oriJ!ine, e di essere così :immesso nella comu• nitft Jei giudei: e~li sposerà uno ~hÌn\'3 pagana, il fi~lio della <runlc sarà nnche schiavo: quando il padrone rhreo affranca quest'ultimo, c,:li di- ,•iene Jibero (e non è pili mamzer). Secondo iJ rabbino Elit"Ztr. il fanciullo resta schia\o " mnmur>. Ed t'C'Co. Jlt'r finire, una eccezione che non ha biso~no di commento: < // rabbino Giusuè ,'nttKnu: In c,uu ,funfonc inct'stuosu Jel Jrattllo con In &ortlfo. il /ancfollu che nruce è .<wcclli· bile di entrare ncllu comunità ,fl.traclc- (non è mnm:e,); mtnlre se t una /enrminll, r.ssa è soltanto inulta u ,po.art un Cohtn >. (Trai. Jehomoth, \'. 131.

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