La Difesa della Razza - anno I - n.5 - 5 ottobre 1938

LA RAZZA ~LL 1!MPERO Bagaua dei Maria Neri fica, si sono lasciati faulmente adescare da una soluzione pseudoscientifica del problema. Essi sono incorsi nello stesso errore nel quale erano caduti molti studiosi che li hanno preceduti, special. mente all'estero, nella sociologia coloniale. Ancorandosi placidamente ai cosiddetti immortali principi dell'8Q, supponendo per• fette e definite talune asserite conquiste della scierua biologica, fraintendendo certe asserzioni dello stesso Darwin, ammettendo, infine la propria impotenza da\'anti alla complessità della questione dei meticci, quegli studiosi sono propensi ad invocare una soluzione giuridica per il problema del meticciato, ed un legale riconoscimento del fenomeno anormale del concubinaggio con le indi. gene. Essi si basano prevalentemente su alcuni risultati di studi e di osservazioni unilaterali o puramente speculativi che si riscontrano nel settore della biologia riguardante il fenomeno degli incroci in genere. V, sono persino alcuni che hanno affermato che il meticcio derivante dagli incroci euro-africani, deve essere necessariamente un prodotto superiore: e che questa sua supe• riorità consiglia d'incoraggiare il meticciato e di concedere agli ibridi una posizione giuridica che li possa elevare sino alla razz.' bianca. Preoccupandosi essenzialmente di legalizzare tale stato di fatto, in realtà amorale ed eminentemente impolitico, essi sono caduti in una di quelle innumerevoli utopie sociali e politiche che potevano bensl caratterinare la decadente società prefascista, ma che oggi non potrebbero essere tollerate da un popolo, come il nostro, ricondotto dal Duce su le vie maestre della storia. La realtà - intendiamo dire quella identi6camente accertata - è ben diversa. Chi vuol rendersene conto, non ha che a consultare Bibloteca Gino Bianco Tipo Bileno , rapporti presentati sin dal 1932 all'Istituto Coloniale Jnternuionale d, Brusselle dai delegati dei Governi olandesi, francesi, belgi e portoghesi, sulla questione dei meticci delle rispettive colonie. Le malefiche conseguenze delle leggi natural, violentale risultano da quelle relazioni ufficiali in maniera ~,remamcntc probante e persuasiva. Già nel secolo scorso, un nostro scienziato cattolico troppo d,. menticato, il MARCONI,trovava la formulazione delle leggi sugli incroci etnici in un'opera sulla « Formazione dei tipi delle n rietà degenerate». L'eredità di razze incrociate - egli dimostrò è più atta ad accumulare il male che il bene. E recentemente un nostro cultore d, scienze demografiche, ha ricordato che la preulenza del tipo primitivo annulla l'apporto di razze etnicamente superiori. « Per secoli e secoli - egli ha affermato - stirpi mediterranee provenienti dal Marocco, dall'Algeria, dalla Libia, dal. l'Egitto, hanno fatto pressione sopra le popolazioni negre del Sudan, conquistandole, dominandole e lentamente fondendosi con esse. Dopo alcuni secoli, in realtà, le loro tracce si sono quas, completamente perdute e i discendenti di tali ibridazioni a mala pena si distinguono (quando si possono distinguere) dalle popolazioni negre». Una recente pubblicazione, del resto, del capi• tano URVOYsulla Storia delle p"polaziom dtl S11da11Ct11lralt illustra efficacemente la pressione e le infiltrazioni incessanti delle tribù berbere ed arabe e la loro graduale sommersione nella marca negra dcli' Africa Centrale. Ma a parte le deduzioni di carattere scientifico, vi sono ( e ben significativi) i dati e gli elementi dell'esperienza comune. Tutti concordano nel giudicare il mulatti,mo una dolorosa piaga, una sorgente di infelici e di spostati. Il meticcio è, quasi senza eccezioni, un reietto della casta superiore a cui generalmente appar• tiene il padre, mentre esso disdegna confondersi con la rana infe. riore della madre, razza che, d'altra parte, spesso non lo accoglie punto di buon occhio. Di qui una condizione di disarmonia morale che, aggiungendosi alle disarmonie fisiche e alle eredità patologiche, fa b,cneralmente degli ibridi delle terre di conquista una categoria sociale invisa a dominati e a dominatori, causa d, irrequietudini, di debolezze e di disordini per le compagini colonilli. RAZZA E CIVILTA Ma di un altro fondamentale aspetto della questione occorre tener conto. La rana non si ri. soh e nel solo fatto b1olog1rn. Essa si ritonosce non soltanto dai dati antropometrici, dagli indici craniali, dalla statura, dai colori 27

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