La Difesa della Razza - anno I - n.5 - 5 ottobre 1938

Tipo Baria dei pigmenti e degli occhi, ma principalmente dalle sue attitudini; che sono insieme il diretto prodotto degli aspetti somatici, funzionali e spirituali delJ'individuo e del popolQ cui esso appartiene. Ed è appunto in queste attitudini che la individualità ita. liana balza evidente sullo sfondo della storia, nel confronto di tutti gli altri popoli, con una unità nazionale che varca le lunghe passate divisioni politiche. I fondamenti pertanto del razzismo italiano sono e devono esere eminentemente spirituali. E ciò noi dobbiamo sentire massimamente in Africa. L'orgoglio della nostra razza « dalle miUe vite» è il giusto orgoglio di tutto quanto essa ha prodotto nei secoli della sua storia per la civiltà del mondo, di tutto q!lanto essa riserva in potenza per il suo destino avvenire. INTUTTALA SOMALIA INGLESE Cl SONO 12 DONNEBIANCHE Conseguenza pratica di natura immediata che deriva da tali premesse è che la donna italiana è chiamata ad assolvere nell'Impero i suoi altissimi compiti di Sposa e di Madre. Tra le condizioni richieste per il vasto apporto demogralico nell'Impero, primeggia infatti la giusta proporzione numerica tra i sessi: presupposto necessario della stabilità familiare e della conseguente stabilità sociale. Per chi non lo sapesse, in tutta la Somalia inglese, ad esempio, le donne bianche sono dodici, su un territorio che è tre volte la Sicilia. Noi divisiamo di mandarne in Etiopia un milione. Oggi ncUa sola Addis Abeba, le donne nostre sono intorno a cinquemila; ed altrettante han preso dimora nei centri maggiori dell'Impero. Gli è che noi vogliamo ricomporre non metaforicamente, nell'Impero tanti lembi della Patria: nella loro strutrura fondamentale che è la struttura familiare e tradizionale nel focolare domestico, che è gelido se non beneficia dello spirituale calore di un cuore di donna. Solo attraverso la donna l'uomo che opera in terre lontane ed ostili ritrova pienamente se stesso: solo in essa, il soldato, il pioniere, il costruttore ritrova la propria stirpe; e vede come rispecchiati in fisica bellezza i valori superiori del suo sangue. Solo attraverso la donna, dunque, si può, neUe colonie, tenere veramente viva la fiamma della patria, e l'attaccamento fatale, quasi carnale ad essa. Nella donna italiana esistono le possibilità d tale comprensione e di tale alt.i collaborazione patriottica ed umana. Fuor di dubbio. Gli esempi passati stanno a dimostrarlo. Ma anche la moglie del nostro lavoratore ha dato magnilidie prove. Nelle grandi emigra28 Tipo Beni-Amer BiblotecaGino Bianco zioni d'oltre Oceano, essa fu l'umile, eroica compagna che affrontò durissime fatiche, avventure rischiose, spesso il calvario: essa fu la depositaria e la custode di un patrimonio secolare; quello delle virtù umili, delle virtù nascoste; delle virtù essenziali all'afferma. zione della continuità ideale delJa stirpe. Chiamando la donna a collaborare nell'Impero, sappiamo di affidarle un posto d'onore. Essa lo saprà tenere con la stessa fede e con lo stesso orgoglio che animarono i suoi fratelli combattenti e conquistatori. AFRICRAICCDAITRIONFI Concludendo diremo che non c'è sincero fautore dei più alti valori della civiltà che non debba riconoscere il significato morale della politica razzista che il Fascismo intende attuare nell'Impero. Noi sappiamo che lungo tutti i periodi secolari e millenari i qua. li compongono la storia di una Nazione, sotto a tutte le focrune e a tutti i mutamenti, dal passato remoto all'avvenire più lontano, qualche cosa c'è di perenne, di immanente, qualche cosa c'è che è sempre presente: e questo è la stirpe. La stirpe è costante sotto l'incessante torrente delle generazioni; la stirpe è perpetua, per entro il fluire di tutti i tempi, dalle origini alla 6ne deUe Nazioni. I Romani 6nchè furono veramente grandi, non trovarono mai, nelle terre da essi conquistate, fascini sottili e vaghezze pericolose. « Afri,a ri«a di trionfi», disse Virgilio; e questo è tutto. B tale essa deve essere per noi : ricca di trionfi io tutti i campi : dcli' eroismo, del lavoro, dell'umana redenzione. L'Italia Fascista farà dell'Impero una costruzione supremamente armonica: io armonia - vogliamo dire - con i caratteri tipici, millenari di nostra gente, quali Mussolini delineò nel suo indimenticabile discorso del 2 ottobre dell'Anno Xlii : «... Questo popolo - Egli disse - al quale l'umanità deve talune delle sue più grandi conquiste ... questo popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di navigatori, di trasmigratori ... ». Uno di lingua, di religione, di mente, dalle eccelse vette alpine alle estreme punte isolane protese nel mare 11011r11m, il popolo italiano troverà nell'antica parentela del sangue, non solo il fattore eminente della sua ferrea sacra unità, ma il più decisivo mezzo di azione per la costruzione del suo Impero africano. Dott. ANGELO PICCIOU Mi11J11,r1J1,11'Afri,• lt.JM"" C•>• J,/fUJ/irlo St•di

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