La Difesa della Razza - anno I - n.5 - 5 ottobre 1938

NEl PRESTIGIO D È lA SAlVAGUARDIA Nelle grandi impr~'SC- e la valorizzazione dell'Impero è cer. tamente la più grande tra quante siano state affrontate dalla ,olont:ì tenace del popolo italiano il partire bene e il partire male rivestono una importanza incommensurabile: in relazione alla entità delle enormi ripercussioni positive o negative che da una impostazione piuttosto che da un'altra dei problemi possono originare nel campo della realtà pratica. Uno dei fondamentali aspetti dello sforzo costruttivo che l'Italoa compie in Etiopia è quello della armonica coesistenza delle razze. Il Fascismo, il quale non da oggi solo persegui.' organ1d11,d1r~ltive volte alla salvaguardia dela razza, e trae per l'appunto la sua maggiore potenza e 11 suo più profondo significato dal fatto di essere una delle manifestazioni più grandi e decisive della razza italiana, con una serie di provvedimenti rigorosissimi presi subito dopo la conquista dell'Impero ha dimostrato tutta l'importanza che esso attribuisce a questo problema essenziale. Nelle terre conquistate dall'eroismo degli italiani, gli italiani debbono rimanere più puri che mai : è questo, un dogma di indiscutibile evidenza. Se nel Regno il Regime ha posto alla base della sua costruzione nazionale il problema della razza, che rispecchia i valori profondi della più schietta italianità, collaudati dalla storia dei secoli, nelle nostre colonie lo stesso problema esce dai limiti contingenti, e più o meno resolubili attraverso il decorso degli anni, per divenire il presupposto e ad un tempo il fine concreto e immediato del. l'azione politica. Perchè esso costituisce il problema stesso della nostra difesa e della nostra potenza. E come nell'affrontare altri problemi, anche in questo della razza il genio italiano dimostra il suo innato equilibrio, il senso dell'oggettività, la cristallina intuizione del vero, rifuggente da Tipo Cunama Biblo~ ogni compromesso con l'irrazionalismo che si spacàa sotto le denominazioni vaporose di mito e di mistica. Nelle nazioni in cui non esistesse la coscienza di razza, ovvero per una ragione di improvvisa decadenza essa venisse a mancare, la colonizzazione non potrebbe avere altro risultato che un pericoloso decadimento dei valori etnici. Questa coscienza, diretta alla salvaguardia del carattere nazionale ed alla tutela delle condizioni biologiche del popolo dominatore, è altresl un lievito morale che dà diritto ad una Nazione civile di colonizzare regioni meno evolute, di fornire ad esse mezzi di vita più progrediti, di diffon. Donna Cunama dere nell'interesse dell'umaniià intera la propria cultura e il proprio genio. Non saranno pertanto mai abbastanza lodate le disposizioni che, all'indomani della conquista, il Governo Fascista prese per proibire i matrimoni e i rapporti sessuali fra bianchi e gente di colore. Dal punto di vista legale, esse non hanno precedenti nella storia della colonizzazione. L'Itali\l dunque ha preso, prima fra le Nazioni europee, posizione per il principio universale della difesa del bianco dalla degenerazione del suo sangue. Anche questa volta, essa ha indicato agli altri popoli la via giusta da seguire. METICCIATO E DEGENERAZIONE A disconoscere il significato morale delle direttive razziste e a infirmare il fondamento del ci. gore politico e scientifico nei riguardi di esse, non sono mancati i soliti confusionari. Sono, in modo particolare, coloro i quali hanno trattato la questione del meticciato in Eritrea e, mancando di una buona dose culturale spcci·

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