La Difesa della Razza - anno I - n.5 - 5 ottobre 1938

I ' 9Seiso • tlpoJ Incerto I l ' I ' Qunto albero geneaolocJico d -Ira -• al conaem e lii dillonda nella dl■c:endenaa un carattere anomalo dominante, la brachidattilla. SI noti oome da un indlriduo dlfe- n~ -pn qualche dllettoeo. e come in•ece ■ani figli di un anomalo non pHHntino pili tale carattere nella loro dl■c:endenaa. (Col -o d' ai indlc:ano I maachl, col E' le femmine: i neri rappreHnlano i tipi con l'anomalia in atto, i bianchi gU indlridui eani) - (Da Drinkwater). rebbe dopo pochissime generazioni . Riferiamo a questo pro· posito le parole dello Jenmngs, che non si può certamente dire troppo favorevole all'applicazione dei metodi anticoncezionali, sui risultati dell'eugenetica famigliare: e essa tende ad occultarli - i caratteri difettosi in gene.re - e proteggerli, in modo che possano moltiplicarsi e possano essere trasmessi alle loro nuove generazioni in numero sempre maggiore>. Occorre quindi riconoscere che in ultima analisi l'unico grande beneficio al miglioramento di una razza può essere dato dalla eliminazione dei tarati, se razionalmente condotta per più generazioni successive, in quanto in tal modo per la mancata continua i1!'mi8Sionedi nuovi eterozigoti, portatori nascosti del carattere di malattia, con conseguente diminuzione delle proGenitori Gam•tl . Fl1II SCHEMA 3 SS mm l ! s"" /m Sm babilità di incontro di due di essi si verrebbe via via, per quanto lentamente e sia pure senza mai raggiungere l'assoluta scomparsa, ad una sempre maggior rarefazione dei casi ano· mali e patologici. Quanto alla opportunità allora, ai fini di un vero miglioramento della razza, basato cioè sulla effettiva diminuzione delle tare genetiche, dell'applicazione di opportune provvidenze tendenti alla limitazione dell'attività nproduttiva degli individui nocivi alla razza, ci appare che essa debba essere il giusto corollario di una semplice e serena rinessione su quanto ab· biamo scritto. Un ultimo pratico esempio veramente tragico di quanto CO· sti la sentimentale conservazione dell'attività riprodulliva di in<lividu1 tarati in 5eno alla società, vogliamo ancora citare. Tale è il caso di Ada Jucke, ben noto a medici e a quanti si interessano di questioni ereditarie, ma sconosciuto alla massa del pubblico. Ada Jucke, ladra, vagabonda, ubriacona, nacque nel 1740 e morì dopo il 1800. 834 individui si sono potuti accertare suoi diretti discendenti; di 709 si son conosciute le condizioni di vita; tra e!ISi si contano: e Figli illegittimi 106; proslltute 181; mendicanti 142; ricoverati m ospizi di carità 61; malfattori (di cui 7 assassini) 76. I malfattori passarono 116 anm in prigione. Vennero soste· nuti per 734 anni dalla pubblica carità. Alla quinta generazione quasi tutte le donne erano prostitute e gli uomini malfattori .... >. MARCEIJ.0 RICCI SCHEMA 4 A e e Genitori Gameti Fl1II 31 Bibloteca Gino Bianco

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