La Difesa della Razza - anno I - n.5 - 5 ottobre 1938

IL.PANSESSUALISM DI FREUD Sigmund Freud, ebreo, professore all'Università di Vienna, è autore di una teoria, da lui chiamala Psicoanalisi, la quale fu dapprima ideata come metodo d'indagine psicologica a scopo terapeutico, e poi come « psicologia scientifica >, cioè come « psicologia studiata come scienza naturale>, per poi as~urgere, secondo l'orgogliosa espressione usata dal Freud e dai suoi discepoli, al posto di « nuova psicologia che, scendendo per vie. prima inesplorate, nelle profondità inconscie dell'animo umano, ridà. la salute psichica agli ammalati e contribuisce a rischiwrare problemi dell'arte e della moxale, come pure del folklore, della mitologia, della preistoria>. In parole povere, la psicoanalisi dovrebbe studiare quel tanto di subcosciente, o addirittura d'incosciente, ch'esiste nella nostra psiche accanto alla coscienza, e dovrebbe rivelarci quanta parie della nostra attività e dei nostri sentimenti è dovuta all'incosciente e quanta parte alla coscienza. Asserisce l'autore che la psicoanalisi. « in quanto psicologia della profondità, dottrina dell'inconscio psichico, può divenire indispensabile a tutte le scienze, trattando della ·genesi degli umani incivilimenti e delle grandi istituzioni, come l'arte, la religione, l'ordine sociale>; e riconosce senza reticenze che il suo sistema. se ollenesse il generale consenso, minaccerebbe di sconvolgere le idee sociali nei diversi ordini: morale. religioso. artistico, ecc..• Teoria rivoluzionaria. adunque, e fin qui nulla di male, nè, per questo suo carattere, potrebbe essere mal vista dal Fascismi>, ch'è anch'esso rivoluzionario. Senonchè, mentre la Rivo· luzione Fascista ha. nello stesso tempo, demolito e ricostruita' e va rico5truendo ancora, la teoria di Frcud, come quasi tutte le teorie ebraiche, distrugge senza ricostruirr.. come si dimostrerà in seguito. 1 1 on è già che le teorie freudiane siano prive di qualsiasi fondamento. Esse hanno il merito, loro riconosciuto, anche da maestri cattolici di psicologia sperimentale, come P. Gemelli (francescano), P. Barbado (domenicano). P. De La Vaissière (gesuita), di avere approfondito lo studio di quel subcosciente la cui esistenza, del resto, era stata constatala nella psi.che umana anche da S. Tommaso, ed ha pure il merito, come dice il De La Vaissière, di corrispondere ad una delle tre condizioni perchè si abbia una vera ed acconcia teoria psicologica: quella. cioè, di ricercare nell'ordine psicologico - e non già in ele· menti fisiochimici, fisiologici o trascendenti - i fondamenti e gli elementi che dovranno costituirla. La teoria freudiana, osserva il De La Vaissière (1), « senza alcun dubbio soddisfa pienamente alla prima condizione>; è veramente e formalmente psicologica: senza disconoscere l'in• flusso degli elementi organici e meramente fisiologici, non attribuisce ad essi la parte principale ed essenziale nello svolgimento dell'attività psichica. La ccusa ultima e determinante (I) DE LA VA1ssrÈn~S. I.: La théorie psychanalytique de Freud. Ar, chives de Philosopbie, voi. VIII (1930), cahier I. BiblotecaGino Bianco delle diverse manifestazioni psicologiche, siano normali. siano patologiche. va risposta nel « dinamismo di tendenze psicologiche >. E, per questo suo carattere, è avversata dai positivomaterialisti. Ma, se dal metodo passiamo al contenuto, vediamo subito come essa non risponde alle altre due condizioni che devono verificarsi perchè una vera teoria psicologica si abbia, e éioè: a) che sia concepita con tanta larghezza da non impedire ad alcun fenomeno psicologico, ad alcuna forma di attività psichica, di trovarvi il proprio posto; b) che non contraddica a quelle concezioni psicologiche che son comuni a tutti gli uomini e non si oppongono a fatti e a leggi scientificamente accertati. Invero la teoria freudiana lascia poca·parte all'influsso delle tendenze intellettive, e specialmente alla volontà la quale, come è stato dimostrato anche sperimentalmente, esercita il suo potere sul tutt'insieme delle tendenze, non esclusa la stessa attività incosciente. Il Freud, invece, finisce col ridurre, in ultima analisi, qualsiasi impulso all'influsso di tendenze meramente istintive, che costituiscono essenzialmente l'irocosciente, o, per lo meno, non mostra chiaramente quale importanza intenda attribuire alla volontà. Ora ciò è essenzialmente contrario alla dottrina fascista, la quale, secondo il suo Fondatore, concepisce l'uomo come individuo che « con la sua libera volontà può e deve crearsi il suo mondo> (MUSSOLINI: e La dottrina del fascismo>, voi. VIII degli « Scritti e Discorsi>, ed. Hoepli). Più grave ancora è il secondo difetto, che consiste nell'attribuire un:i parie eccessi"a all'istinto sessuale con la rispettiva « libido>. Per questo la teoria freudiana è stata detta la teoria del « pansessualismo », e per questo è stata abbandonata da alcuni discepoli dell'autore, tra i quali l'Adler e lo Jung. Secondo tale e pansessualismo > tutti i sentimenti e tutta la attività umana dipenderebbero dall'istinto sessuale, e gli altri sentimenti (religiosi, morali), non sarebbero che sublimazione di tale istinto. E qui il Freud si abbandona a tali eccessi, che non so se siano conformi alla concezione ebraica dell'uomo e della morale, ma certamente non sono conformi ai sentimenti comuni al popolo italiano e ad ogni altro popolo sano, e pare siano diretti a giustificare l'incesto che, secondo certe notizie, fra gli ebrei si pratica su larga scala in certe regioni, allo scopo di mantenere la genuinità della razza. E non è senza disgusto e raccapriccio che negli « Elementi di Psicoanalisi>, 2" ediz., di Edoardo Weiss (1), edit. Hoepli, presentati ed approvati dal Freud stesso con una sua prefazio· ne, si leggono queste frasi: « Per il poppante l'atto di succhiare il latte è un piacere sessua1e > (pag. 129), cosicchè « i primi suoi desideri sono incestuosi e dànno luogo al complesso edipico> (pag. 130). (1) E' ciuadino italiano ques10 signore? 43

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