La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

o 1. N. 4. SPEDIZ. IN ABB. POSTALE. 20 SETTEMBRE x,·1, INTERLANDI SCIENZA· DOCUMENTAZIO POLENIC1A • QIJESTINOARIO L. I

2 ANNO 1 • N. 4 SOMMARIO 20 SETTEMBREXVI T. l - AL PRINCIPIO DOCUMENTAZIONE TALMUD; E. G.: IL PASSAPORTO DEGLI ANTENATI ; SCUOLE ISRAELITICHE; GIUSEPPE LUCIDI: I PAPI E I MEDICI EBREI; GLI EBREI SECONDO CROCE · CROCE SECONDO GLI EBREI ; GIORGIO PICENO: L'EBREO CHE TRADì' FELICE ORSINI; IMBOSCAMENTO COLLETTIVO; FRANCESCO CALLARI: PERCHE' ARIANI; ROBERTOBARTOLOZZI: IL RAZZISMO DI CESARE E LA TEORIA ANALOGICA DELLA LINGUA; G. P.: PASQUINO E GLI SBREI; L'EBREO NELL'ARTE -L'EBREO NELLA VITA. SCIENZA GUIDO LANDRA: BIOND! C BRUNI I~ELLA RAZZA ITALIANA; LEONE FRANZI': IL METICCIATO, INSIDIA CONTRO LA SALUTE MORALE E FISICA DEI POPOLI , ANTONINO CONSOLI: CONNE BIANCHE IN AFRICA; LINO BUSINCO: LA DONNA, DEPOSITARIA DEI CAnATTERI DELLA RAZZA. POLEMICA MASSIMO LELJ: lL SANGUE DEI NANI; GUBELLO MEMMOLI: DALL'ALTRA PARTE DELLA BARRICATA; MARIO MONTERISI: MADAMA, MABRUKA E SCIARMUTTA ; MARIO BACCIGALUPI: IL PRINCIPIO DELLA RAZZA E LO STATO DI CITTADINANZA QUESTIONARIO Cl3HEO O NON EBREO?; I COGNOMI EBRAICI; GLI EBREI ITALIANI E LA GRANDE GUERHA -------------------- Roma - Uffici: Largo Cavalleggeri, 6 - Telefoni N. 64.191 - 60.463 Co~ là ~W.w ~lwwu, UWJWi~ 'Rocluta"l«o~" ~ PRODOTT À INTERAMENTEIN 1TAUA monte catini è 1Umeaw sicww ed 4/icace a,,./;,w: INFLUENZA• RAFFREDDORI NEVRALGIE• REUMATISMI Biblioteca Gino Bianco ... ..

iblioteca Gino Bianco

4 ~ il ''TEVERE'' è l'avamposto della stampa fascista LEGGERE ,- ✓-~·.L~ I ITEVERE1 DIRETTO DA TELESIO INTERLANDI non significa soltanto esser e .informati ma anche e sopratutto avere una guida Biblioteca Gino Sia.neo ' - SETTIMANALEDI CINEMATOGRAFO TEATROERADIO DIRETTOREMINO GOLETTI ~ oooupa ~~~ Apprenderete attraverso gli scritti comparsi nei più recenti numeri di II Film II e attraverso lo svolgersi delle discussioni e delle proposte, in q"ale modo il cinematografo italiano può e deve contribuire alla difesa del I a razza "FILM" È ILPIÙIMPORTANTSEETTIMANAL1·ETALIANO DI CINEMATOGRAFO, TEATRO E RADIO, ED UNO DEIPIÙIMPORTANTI EDAUTOREVOLID'EUROPA ESCEIN 12,16,20,32 PAGINESETTIMANALIDI GRANDE FORMATO, IN ROTOCALCO. COSTA UNA LrnA

Voluto dalle superiori gerarchie L'AUTOTRENOSANITARIO iblioteca Gino Bianto p e r d i s p o s i z i o ne d i S. E. il Capo del Governo verrà assegnato a tutte le Provincie d Italia 5

6 Biblioteca Gino Bianco

ANNO I ~ UMERO 4 20 SETTEMBRE 1938-XVI ESCE IL 5 E IL 20 01 OGNI ME I:: U Ul\lEflO SEPARATO LlllE J ADBONAl\lENTO ANN O LlltE 20 D . '1'ELESIO I 1r ttore: TERLA DI Comitato di redazione: prof. dott. GUIDO L~ DRA prof. dott. LIDIO CIPRIA I · <lo tt. LEO E FRA ZI - dou. MARCELLO RICCI· clott. LI O BUSI CO Segretario di redazione: GIORGIO AL fJR TE SCIENZA· DOCUMENTAZIONE POLE~ICA· QUESTIONARIO IL CENSIMENTO DEGLI EBREI Le operazioni di spoglio e di cla ifica dei dati raccolti col ct>nimento del 22 ago lo cor o non sono ancora ultimate. ono evidenti le ragioni che con• ·igliano un'e trema cautela nell'esam di tali dati, per la prima volta raccolti in Italia con criteri razziali. Da questo esame deve u cire non soltanto un preciso quadro della ituazione d gli ebrei in Italia, ma la rispo ta ai numero. i que iti che la di riminazione razziale ha posto con urgenza alla co cienza del paese. Il quale ha bi~ogno di apere non oltanto quanti sono gli ebrei - sul cui numero ne sun autore, fra i tanti che i possono consultare, ha mai dichiarato d'esser certo - ma che cosa fanno gli ebrei, quali rami de1l'attività nazionale controllano, in che misura si oppongono al legittimo affermarsi dei valori no tri. Dall'esame delle cifre che il censimentl• riuscirà a fornirci si potranno trarre tutte le conseguenze di que ta presa di co cienza del pericolo e della minaccia del giudai mo. oi dedicheremo buona parte della rivista alla pubblicazione dei dati e alle considerazioni che da quei dati ci erranno suggerite; e così sarà finalmente pos· iLile portare la questione giudaica fuori dalla penombra dell'equivoco, nella gran luce della verità che tanto spiace al giudeo. ibliotecaGino Bianco

8 AL PRINOIPIO _ _. .... a premine11:zaaccordata su queste pagine al settore ebraico della difesa razziale è giustificata dal gran guasto che gli ebrei hanno già fatto nella vita nazionale; e dalla necessità e urgenza di riparare a tale guasto. L'essere gli ebrei pochi o_molti in rapporto alla compagine nazionale non ha che una miauscola importanza; e si vedrà prossimamente che non la. quantità ma la qualità degli ebrei è l'elemento che ci preoccupa. Ciò che dà oggi un carattere drammatico alla questione ebraica è precisamente l'assenza di drammaticità che si riscontra nel processo di manomissione ebraica della vita itali.ana. Dal 1876 all'avvento del Fascismo, l'Italia ebbe la buona grazia di consegnarsi agli ebrei senza proteste, quasi con soddisfazione; per modo che oggi l'ebreo può in buona fede (se una buona fede ebraica esiste) domandarsi dt quali responsabilità lo si vuol caricare se le responsabilità non furono, mai sue. La intima logica del Fascismo doveva condurre non solo alla ricerca delle responsabilità, ma alla radicale soluzione d'un problema che era in fon.do alla coscienza dei migf,iori, e non vi sonnecchiava. Tutta la questione razziale è legata al fatto ebraico; se non si parte da questo non si arriva alle conclusioni cui miriamo. Ebrei ed ebraismo costituiscono il velo che ha impedito una coraggiosa visione razziale dei casi della vita italiana. Anche il grande fatto della conquista dell'Impero e della nuova impostazione imperiale dell'attività italiana ha incontrato resistenze e incomprensioni proprio nelle zone che noi id.enti/ ichiamd come ebraizzate,_e che saranno a suo tempo messe crudamente in. luce.. Quel senso di disagio che si avvertiva talvolta nel con/ rontare il tono del linguaggio fascista con quello di alcuni int,erpreti di quello stesso linguaggio era dovuto assolutamente alla contaminazione giudaica. Certi caratteri remissivi che in momenti solenni della vita della Rivoluzione parvero quu e là affiorare, erano quelli che l'ebreo contagia ai popoli in mezzo ai quali si accampa; la st.oria di tuui i paesi che hanno subìto gli ebrei lo dimostra. Si deve partire dagli ebrei per procedere a una revisione in senso razziale; ecco il motivo della preminenza da noi accordata a questo particolare prob!R.ma.. Ma poi il nostro razzismo affermerà il suo buon diritto di riconoscersi ovunque viva µna creatura dq razza_italiana; e alle sue necessità di difesa succederanno necessità di più ampio sviluppo. Il razzismo farà giustizia sommaria di tutta una mentalità meschina e limitativa della forza vitale di un popolo in ascesa; e seguirà le sue leggi fatali. Le imminenti decisioni del Gran Consiglio collocheranno nel grande quadro della Rivoluzione fascista questa rinascita necessaria della forza del sangue. T. I. BibliotecaGino Bianco

doe11n1entazio11e Lo studio e J'mterpretaz10ne del Talmud hanno cosi! tuito per secoli l'unica altivito intellettuale degli ebrei. Ciè si comprende fccllmer.le tul te le speranze, tutta la morale, tutta la religione, tulle le idee politiche del popolo ebreo sono racchiuse m questo libro rimasto inaccessibile o rrnstenoso fino al principio del secolo scorso, quando gli obrc1 stessi, credendosi orma: per sernp:-e emancipati dalla secolo ç, schiavitù, lo tradussero e divulgarono. Gli Qbre1 annettono al Ta1 mud un valore così grande che lo preferiscono in generale al testo ispirato, cioè alla legge mosaica di cui do vrebbe essere non più che d comm~nlo, e della quale è invece una sottilissima pe. quanto ingarbugliala falsificazione. Il testo biblico è come l'acqua, la e Misna:, come il vmo, ed i sci ordini d1 questa come 1) vmo aromallco >, si legge in uno dei quattro trattali che completano il Talmud. E in un altro passo: e La legge è come il sale, la e Misna > come il pepe >. Che cosa è la e Misna? > Verso la fine del secondo secolo dopo Cris!o, quando la disp~rsione era ormai cominciata da un pezzo, lo State Maggiore del Rabbinismo, (cosl s1 esprime un giudeo dei nostri tempi) sentl che il momento era venuto di raccogliere e: trascrivere in una compilazione unica la tradizione orale intorno alla Legge. Alla bisogna si accinse il rabbino Giuda, detto li Santo, il quale, trasgredendo al principio dcll'israelitismo d1 allora, che la legge orale non si dovesse mettere per iscritto, e coadiuvato da un nugolo di colleghi e di discepoli radunati in un Concilio, affidò alla carta, come Mosè alla pietra, le nuove tavole della Legge, che risultarono divise in 63 trattati. Questi 63 trattati di esposizione e commento della legge costituiscono la e Misna >. Ma la e Misna > non è tutto il Talmud; è la base su cui verrà innalzato l'anarchico edificio del Talmud. Di complemento alla e Misna > c'è infatti la e Ghemara >, che è ur commento al commento, cioè un commento della e Misna >. La cGhemara > fu elaborata in due diverse redazioni, quella di Babilonia e l'altra più antica detta di ibliotecaGino Bianco Gerusalemme, durante un periodo che va dal secondo alla fine del quinto secolo. 11 Talmud dt Babilonia, cioè quello che contiene la < Ghemara > dettata dai rabbini bablones1, abbraccia 36 trattali della cMisna> ed è quattro volte più esteso del Talmud gerosolimitano, che ne abbraccia 39. Gii articoli di fede del Talmud si possono ridurre a tredici. Dopo averli enumerati, così conclude Maimonide, uno dei più celebn commentatori del gran libro rabbinico: «Colui il quale crede a tutti quèsti capi fondamentali della nostra fede appartiene alla comunione d'Israele, ed è un precetto quello di amarlo ed avere carità per lui. Ma per chi è fuori della comunione d'Israele, e i:,ure un precetto (il testo ha: un'opera buona, umitzva) di detestarlo e sterminarlo>. e Il Talmud - dice Moise Schwab, uno èei suoi traduttori - si è diffuso tra gli ebrei con una rapidità quasi miracolosa; esso fu accettato fin dal suo apparire come l'espressione più autentica e sincera della legge tradizionale. Scuole numerosissime, dove il Talmud fu oggetto di studio e d~ venerazione, sorsero come per incanto in Oriente e in Occidente. Le sue decisioni furono accettate da tutte le comunità. Come si spiega una trasmissione cosl rapida? Sarebbe difficile dirlo. Sta di fatto che la e-pera sbocciala sulle rive dell'Eufrate si trevò ben presto nelle r.1a~1 aei giudei che abitavano le ri,·e del Reno, del Danubio e della Vistola. e Da quando esiste, e forse prima ancora che rivestisse una forma tangibile, il Tal - mud si è visto trattato come avrebbe potuto esserlo un uomo. E' staio sbandito, imprigionato, brucialo centinaia di volte. Dopo Giustiniano che nel 553 gli fece l'onore di prescriverlo. e dopo di lui durante più di mille anni, fino a Clemente VIII. i poteri secolari e spiri tua li, i re e gli imperatori, i papi e gli antipapi hanno gareggiato nel lanciare anatemi, bolle e decre!i di esterminio contro questo disgraziatissimo libro. Gregorio IX e altri papi, dal 1239 al 1320, hanno ordinato di bruciarlo. Nella s<:conda metà del XVI secolo, il Talmud è staio bruciato sei volte, e non per singoli esemplari, ma ;n massa e a carrettate. Giulio III lanciò la maledizione contro il Talmud nel 1553 e nel 1555; Paolo IV nel 1559; Pio V nel 1566; Clemente VIII nel 1592 e nel 1599. Ii terrore ispirato dal Talmud era grande. L'inquisizione gli accordò !'onore dei suoi roghi e gli esemplari del Talmud, in compagnia di tutti i suoi commentatori, fornirono un abbondante materiale agE auto-da-fè. e Il Talmud non è l'opera di un uomo, di una scuola o di una setta particolare, ma quella di una razza e di una religione: è l'opera collettiva del giudaismo e del popolo ebreo durante setto o otto secoli della sua esistenza>. Il Talmud si apre col trattato delle Benedizioni, (Berakh6th) in cui zi prescrive di lodare e magnificare Dio per la protezione che egli si degna di accordare al popolo ebreo in tutti i momenti della giornata. A queste benedizioni fanno riscontro l.e maleè1zioni che il giudeo ha l'obbligo di scagliare contro tutto ciò che non appartiene alla sua razza: e I rabbini hanno insegnato: Alla vista delle case degli israeliti, quando sono abitate. si dice: e Lodato sia Colui che fissa 1 termini al podere della vedova> (Prov. XV, ~5); se sono in rovina, si dice: < Sia benedetto il giudice della verità>. Alla vista del9

Un talmudista al lavoro. 1€: case abitate dagli stranien, si dice: « Il Signore abbatterà la casa degli orgogliosi » (ibid.); ~e sono in rovina, si dice: « Il Signore è un Dio di vendetta, un Dio di vendetta che risplende» (Scilmo· XCIV, I) » [Talmud di Babilonia, trat. Berakhoth, IX, foglio 58-b). « I rabbini hanno insegnato: Alla vista delle tombe d'Israele, si dice: « Sia lodato chi vi ha creati con giustizia, e un giorno ·,i risusciterà con giustizia». Alla vista delle tombe dove sono sepolti gli stranieri, si dice: « Vostra madre ha vergogna di avervi partorito, ed ella sarà abietta fra i popoli» (Geremia, L. 12) » [Ibid.]. La stessa maledizione va pronunciata alla vista degli eserciti stranieri. [Ibid. foglio 58 a]. La mescolanza della rezzo ebraica con le altre razze è un delitto che il Talmud punisce con la morte. « Il rabbino Schila punì un uomo che aveva coabitato con un'egiziana. Il condannato si appellò al . re, dicendo: «·C'è un uomo presso i giudei che pronuncia sentenze senza l'autorizzazione cte] re». Il re inviò messaggeri al rabbino, che vennero a chiedergli conto della punizione. « E' vero», disse il rabbino, « io l'ho i:unito perchè ha coabitato con un'asina». [La straniera] « Hai tu testimoni del delitto?» « Si, » disse il rabbino, e il profeta Elia si presentò in forma umana e testimoniò. ~ Se è cosl, » dissero i messaggeri, « egli merita la morte». Quando il condannato apparve, il rabbino gli disse: « Empio che non zei altro, forse che il tuo atto non si può chiamare quello di un asino, come è detto (Ezech. XXIII!, 20): « Il loro membro» [degli stranieril « è quello di un asino?». Lo toccò con lo scettro e lo mise a morte >. [-ibid.] Dunque rispetto all'ebreo, il gentile è come una bestia. Perciò il Talmud proibisce che gli vengano attribuite le qualità di un 1.;omo: sentimento, intelligenza, bellezza, ecc.: ,: Capitò al rabbino Gamaliel, incontrando una pagana molto bella, di pronunciare per essa la formolo di benedizione. E' ciò possibile?, domanderà qualcuno. Non è stato detto che non bisogna attribuire grazie ai gentili? E non è detto: (Deuteron, VII, 3): « Tu non farai alleanza con essi>? [Per IO BibliotecaGino Bianco cdattare al suo caso il luogo del Deuteror.omio, il talmudista ricorre qui a un giuoco di parole tra « grazia » e « alleanza > che in ebreo hanno presso a poco lo stesso suono] Perciò bisogna pensare che egli non l'abbia ammi~ata per la sua bellezza personale, ma che egli abbia detto: Quante cose belle ha fatto il Signore in questo universo!, formula che il rabbino avrebbe ugualmente pronunciato alla vista di un bel cammello, di un bell'asino o di un bel cavallo. Ma ancora, e~a abitudine del rabbino Gamaliel di adocchiare le donne? Bisogna pensare che l'incontro abbia avuto luogo in una stradicciuola tortuosa, e che egli abbia visto d'improvviso la donna ad una svolta e che l'abbia guardata involontariamente. Non diCE! forse il versetto (Job, XXXVIII, 36): « Chi ha messo la saggezza nelle reni?> [Talmud di Gerusalemme, trat. Berakhoth, IX, 12; e vuol dire: Non certo Dio; ma chi ha dato la rnggezza al rabbino?) Ed ecco un cuorioso brano, in cui appaiono dei soldati romani, e il cui senso non potrebbe essere più chiaro: « Il governo romano inviò un giorno al rabbino Gamaliel due legionari perchè si istruissero in tutti i rami della scienza sacra. In ultimo, i legionari dissero al rabbino: Tutta la vostra dottrina merita di essere elogiata eccetto i due · punti seguenti: « 1) Voi proibite alle ebree di collocarsi a servizio o come nutrici presso le pagane, mentre ammettete che le pagane prestino servizio presso le donne ebree. 2) Voi proibite di godere di un bene rubato a un israelita, e permettete invece il godimento di un oggetto tolto a un pagano ». [Ibid. trait. Baba qamma, IV, 3) Tutto ciò è a chiare lettere confermato nel testo della « Misna », (Trai. Aboda zara, II, 1) in cui si legge: « Non bisogna lasciare presso i pagani un animale, poichè essi potrebbero soddisfare su di lui un vizio vergognoso. Una donna non deve restar sola con essi, perchè sono sospettati di relazioni illecite. Neppure l'uomo deve restar solo con essi, perchè potrebbero assassinarlo. « Una donna israelita non deve accettare le funzioni di levatrice presso una pagana, perchè leverebbe un fanciullo destinato a servire gl'idoli; ma si può lasciare una pagana assistere una israelita. Una donna israelita non deve far da nutrice al figlio di una pagana. Ma si può lasciare che una pagana si collochi come nutrice del figlio di un'israelita, a condizione che questo resti presso la madre. 1: Ella potrebbe assassinarlo, spiega Raschi, se lo prendesse presso di sè. > Segue il lungo e fastidiosissimo commentario dei talmudisti di Gerusalemme, dal quale riportiamo soltanto qualche passo. « Se il pctgano domanda a un giudeo dove sia diretto, il giudeo dovrà ingannarlo con false indicazioni, come fece il nostro antenato Giacobbe, rispondendo a Esaù in questi termini (Genesi XXXIII, 14): fino a che non arrivi presso il mio padrone, a Seir; mentr~ in realtà Giacobbe è andato a Succoth. Secondo il rabbino Giudan, figlio di Rab, è una allusione all'avvenire del popolo ebreo, di cui è detto (Obadia, I, 21): quelli che portano il soccorso saliranno la montagna di Sion, per giudicare la montagna d'Esaù ». < Una pagana può nutrire il figlio di una israelita, come è detto (Isaia, XLIX, 23); avrai i re come tuoi servi,. e principesse ti serviranno da nutrici >. « Non bisogna affittare nè vendere ai pagani le case in Palestina e ancor meno i campi... .. Il rabbino Zeira interpreta l'espressione biblica: tu non avrai pietà di loro n celebre talmudista Abra'bam Gumbinner. (Deuter, VII, 2) in questo senso: tu non riconoscerai loro alcuna grazia; oppure: tu non gli darai dei doni gratis; o ancora: tu non permetterai che abbiano domicilio fisso nel paese... Il rabbino Yosse professa che è proibito di cedere ai pagani un terreno per la sepoltura in Palestina, in virtù del citato versetto, prescrivendo che i pagani non debbono riposare in Terra Santa». Durante le feste dei gentili, è vietato di commerciare con essi. Ma se lo fa per disattenzione, l'ebr,30 può tenersi il profitto: « E' stato insegnato: se trasgredendo per disattenzione il divieto un ebreo ha trafficato con i gentili in quei giorni, è permesso di goderne il profitto, anche se è il giorno stesso della solennità pagana>. [Ibid.]. Ed ecco per finire un esempio di storia comparala. Le disgrazie dei giudei coincidono con la nascita e le fortune di Roma: 4: Il rabbino Levi dice: Il giorno in cui Salomone fece -alleanza col faraone Nekho re d'Egitto (sposandone la figlia), l'angelo Michele discese dal cielo, piantò nel mare un albero, intorno al quale sorse un banco di sabbia, e su questo nacque un~ grande selva. Questa è l'origine della grande città di Roma. li giorno in cui Geroboamo (poco tempo dopo) fabbricò i due vitelli d'oro, Remo e Romolo sopravvennero nella detta selva e costruirono due sobborghi di Roma. Infine il giorno in cui Elia fu rapito (giorno malaugurato per Israele) un re fu proclamato a Roma, come è detto (I. Re, XII, 48): non c'erano allora re in Idumea (Roma). Il paese era governato da un vicerè >. [Ibid. trat. Aboda Zara I, I]. * * * Circa la prescrizione di non diffondere la Legge tra i gentili, specie nei momenti di crisi e di pericolo per Israele, il precetto è antichissimo. Nel Talmud di Babilonia [Trat. Berakhoth, IX, foglio 63-a] si legge: « Al momento di agire per Dio, occultate la Legge». E il talmudista commenta: « Per preservarla, il mezze migliore è di limitarne la diffusione ».

Il passaporto degliantenati La crescente ingerenza ebraica nella cultura cd economia della Germania degli Hohcnzollern ha prodotto come logica conseguenza una vasta controreazione. i cui sYiluppi e le cui consc, guenzc sono universalmente noti. r on è inyece generalmente cono ciuto il metodo seguito dal Go\'erno del Reich per identificare con certezza gli ebrei. L'identificazione, se un cittadith) del Reich sia di anguc tedesco (dcutschbluetig) o almeno pari a questo (arf-z,•cri 1a11dt) è stata eseguita col cosiddetto « passaporto degli Antenati» requi ito indispensabile per ogni cittadino germanico. Ciascuno ha dovuto procurarsi dei documenti rclati,·i al1'0rigine dei quattro nonni (e per gli alti funzionari si è esteso tale ondaggio fino all'anno 1800) per controllare che e i non abbiano mai fatto parte di famiglia o comunità ebraica o non-ariana. Queste ricerche, spcs o fatico c. richiedono un'enorme appa· rato amministrativo e anche le Autorità ecclesiastiche hanno un lavoro traordinario per ricercare tutte te iscrizioni nei regi tri 4 NONNI 2 GENITORI EBREO EBREO delle Chiese. Per valutare chi dc\'C e sere considerato come «ebreo» (o come discendente da altro sangue estraneo, come <la zingari, negri, africani, indiani, mongoli, orientali ccc.) val lo schema sopra riprodotto (indicando soltanto i casi più tipici). Quindi una persona che abbia soltanto uno dei quattro nonni non corrispondente alle prcscriz.ioni cli deutschbluclig pas a per tede co (con alcune restrizioni). . i è di,·iso tutto il popolo in «cittadini» cd in «sudditi», che sarebbero gli ebrei e simili. Quest'ultimi non possono coprire delle cariche pubbliche e sono anche esonerati dal servizio militare. Questi pro\'\•cdimcnti (salvo quctli matrimoniali) 11011 sono Yigenti per quegli ebrei che sono stati combattenti nella guerra mondiale. • cl caso che non si potesse tro,·arc tutta la discendenza secondo i termini della legge, basta un giuramento dcll'interc sato con cui egli attesti che a sua aputa, non ha antenati non ariani. Più difficile è il problema <lei figli illegittimi : la Gcrma11i-1 Yi\'c tutt'ora sotto l'incubo di una tara dei tempi di degenerazione. che consi te nella forte percentuale di queste creature. Malgrado l'accertato pericolo per la razza, sia dal punto di Yista biologico-antropologico, che da quello sociale e politico, questo fenomeno è tato non per poco favorito dal naturalism di certi filosofi ( !) est-baltici nonchè da ,un generale decadimento de-i legami religi0si. . In casi di origine sospetta si sottopone la questione direttamente al giudizio dell' « Ufficio di politica razzista» del Reich. Data l'enorme differenza degli ebrei anche nel tipo somatico si e elude un'analisi antropometrica. eppure i cognomi dànno ibliotecaGino Bianco t~~lmcno in Germania) un indice sicuro; :-\hram ohn. ;\)anddl>lueh, Hollun<lcr trauch sono certamente nomi che l'Imperatore Giu cppe II applicaYa per punizione, mentre molti cognomi sono portati dagli ebrei, ma anche da famiglie di antica nobiltà germanica (ad es. Fcuerstein, Rosenberg, ccc.) o altri Yi sono malgrado l'apparenza prettamente tedeschi (ad. e . l\lilch, Lcy, Roscnkranz). In linea generale i cognomi non si prestano per te. timonia re l'origine ebrea. Le indagini secondo le prescrizioni di legge si limitano alla pre entazione di documenti relativi ai nonni. aturalmcnte sfug. girà sempre qualcuno, spesso senza saperlo, e per questo si propaga largamente la cognizione della tipologia sia germanica che ebraica, per imprimere nelle nuove generazioni un ideale di bellezza, che orienti tutti verso la sublimazione della razza nordica, eYitando così un eventuale futuro imbastardimento. i potè constatare che delle unioni matrimoniali tra tede chi ccl ebrei si verificayano soltanto nei grandi centri dello Stato ccl in questi più fortemente nelle regioni protestanti; la Chiesa ½ EBREO TEDESCO 1 /• EBREO cattolica. che ha dimostrato sempre un'ayyer ione contro gli ebrei, h~ quindi, senza Yolerc, il merito <li aver prcscn·ato rnolk regioni dall'imbastardimento, seppure questa opposizione si sia basata sul fattore confessionale e non su quello razziale. Oggi un cittadino tedesco può sposare soltanto una ebrea tale solo per un quarto pcrchè i discendenti avranno così soltanto una ottava parte del sangue non-tedesco. S'intende che anche un tedesco che abbia sposato una israelita, \"iene considerato come mezzo-ebreo, avendo tradito la dignità cd il do,·crc Yerso la propria razza. Come curiosità deve essere notato che due mezzi-ebrei non possono nemmeno sposarsi, perchè si è Yisto che i discendenti non saranno ebrei solo per un quarto, ma interamente ebrei. Questo si spiega colla forte con aguineità degli israeliti, avendo essi un plasma dominante . Ogni relazione sessuale tra ebrei e tedeschi è punita sc\'eramente ed esiste una speciale legge contro il Yitupcrio di razza (Rasscnscliande). Per gli ebrei si è creata una legislazione speciale, garantendo così loro, come « sudditi », un trattamento legale e giusto. E. G. NONNI GENITORI 11

Non son stati pochi gli italiani che son rimasti sorpresi nel sentire che, a quanto informa il « Popolo d'Italia > a Firenze esisteva una scuola pubblica elementare di ben otto classi, frequentata esclusivamente da allievi ebrei, e nella quale dalla direttrice al bidello tutto il personale era costituito da ebrei. Ma la scuola di Firenze - ebrea al cento per cento - non è un'eccezione, e se anche gli italiani l'ignorano, esistono in It~- lia altre opere ebraiche che vanno dall'asilo alla scuola media, dalla scuola per rabbini alla fondazione Pia, dalla biblioteca al circolo culturale o ·sedicente sportivo. E accanto a queste scuole, circoli di cultura, centri di studio, gruppi giovanili, opere di beneficenza e fondazioni, una delle quali ha per scopo quello di maritar le zitelle. Alla vigilia della marcia su Roma ( I ago. 1922), si leggeva in uno studio del prof. Giacomo Levi Minzi, che gli «'ebrei d'Ita- « lia malgrado l'esiguo numero hanno conii- « nuoto nel decorso anno con entusiasmo e e con fede la loro attività. « Elementi tecnici hanno partecipato lare:gamente, dimostrando la comprensione da « parte dell'Italia dei differenti problemi « ebraici, al congresso sionistico di Carlsbad « (sett. 1921) alle conferenze degli uffici Pa- « lestinesi di Vienna (dic. 1921) alla confe- « renza Universale ebraica di soccorso (sei- < tembre 1921) e al congresso Sionistico di < Carlsbad dell'agosto 1922 >. Ricordata l'opera del Consorzio delle Comunità israelitiche italiane, e della federazione sionistica italiana, nonchè del Commissariato generale per il Fondo ebraico, il Levi Minzi rileva con orgoglio che nell'inverno 1921-1922 < ha avuto inizio in Ro- « ma un movimento di preparazione della « gioventù ebraica ad alte concezioni di 12 BibliotecaGino Bianco « dovere umano; questo movimento che ha « assunto il suo simbolo nel nome Avodà « (lavoro) svolge opera educativa di carat- « tere spiritualmente superiore e ha già be- < ne avviate sezioni a Roma e a Firenze >. E qualche anno dopo, lo stesso Levi Minzi, riferisce i risultati del quinto congresso delle Comunità israelitiche italiane tenutosi a Roma nell'ottobre 1925 (sarebbe interessante riesaminarne oggi i verbali) e nel quale furono esaminati due importanti problemi: quello della formazione dei Rabbini e la i~tituzione di scuole primarie e secondarie per studenti ebrei. Constatava il Levi Minzi che mclto si è fatto nelle principali comunità e molto è in via di attuazione. « Un altro indice del risveglio dell'Ebraismo italiano> (la maiuscola di ebraismo è nel testo come pure la minuscola di italiano) « è segnalato dal fiorire dei circoli « di cultura; da segnalazioni pervenutemi « direttamente dai segretariato della Fede- " razione associazioni Culturali ebraiche « (via Ricasoli 60, Livorno) rilevo che esi- « stono ben 17 circoli in Italia, che furono « organizzate cvunque conferenze, concerti, « corsi di lezioni; che si sta studiando la riu- « nione in appositi musei delle cose ebrai4'. che più interessanti esistenti nelle varie « comunità. Anche il movimento giovanile « è in pieno rifiorire auspice la Federazio- < ne dei ragazzi ebrei d'Italia, sorta ad ope- « ra di alcuni volonterosi nel set!. 1923, al- « cuni gruppi funzionano a Trieste, Gorizia, « Verona, Ancona, Modena. Ogni gruppo « conta trenta quaranta ragazzi, i quali si « riuniscono due o tre volte per settimana; « oltre che con i giuochi e la ginnastica i « bambini trascorrono il tempo delle riunio- « ni studiando l'ebraico, insegnato però in « modo da permettere subito delle facili < conversazioni e la storia del Popolo ebreo « dalle origini all'epoca attuale. I bambini « imparano canzoni ebraiche; le loro gite, < i piccoli lavori manuali vengono allietati « da questi canti per la maggior parie di « origine popolare palestinese. « Ogni gruppo possiede una piccola bie blioteca composta soprattutto di opere di < carattere ebraico>. « In quello stesso anno si ha notizia che " assai bene, come per il passato, funzionò « i! Comitato del "Fondo Nazionale ebraico" « istituzione diventata ormai in Italia la più "popolare tra le iniziative ebraiche>. < Ad iniziativa e con l'aiuto finanziario < prosegue il Levi Minzi - del prof. Silvio < Magrini di Ferrara è stato istituito il fondo « per la storia dell'ebraismo italiano diretto < dal Magrini, da Dante Lattes, e da Umber- . « lo Cassuto >. Viveva inoltre in Italia il Comitato italiano pro studenti ebrei stranieri (via de Servi 17, Firenze) diretto da una giunta presieduta dal prof. Guido Mazzoni e, composta del Gen. Vacchelli, e dei prof. Enriques P.. Cassuto, Donati, Fiberti, Glaeser, Limentoni, e dei sigg. Benaim, Diringer, e Viterbo. Questo Comitato aveva ben 17 sezioni in tutta Italia e sempre a quanto riferiscè il Levi Minzi - < esse erano presiedute tutte « da professori universitari >. Furono ad opera di questo comitato organizzate mense ebraiche a Firenze, Torir.o, Padova, Pisa, Siena, Trieste, Roma e Genova, e in tutte le sedi universiarie furono istituiti uffici di informazioni e a Fir<:.nze anch~ una speciale biblioteca ed una cassa di Mutuo soccorso. Oggi in Italia esistono le seguenti opere annesse alle Comunità israelitiche italiane: ABBAZIA - Chevra Kadiscià, corso Vittr.rio Emanuele III. ALESSANDRIA - Asilo Infantile - Talmud Torà (scuola di religione) - Dopo scuola elementare - Compagnia di beneficenza israelitica Pace e Buona morte - Opera Pia Raffael Yair Pugliese - Opera Vitale Debora Levi - Opera Giuseppe Pugliesi Vita -, tutte con sede in via Milano 4. · ACQUI - Istituto elementare infantile Clava. via Aliberti - Congregazione di Carità e beneficenza, via Ottolenghi. ANCONA - Talmud Torà, via Astagno 2U- Ghemilud Hassadim. via Farina 5 - Malbisc Arumin - Bichur Holim - Compari - Maassè Azedacà, via Frediani 6. BOLOGNA - Opera del Tempio israelitico di Bologna, via Gombruti 19. CASA.LE M. - Circolo di Cultura, via Salomone Olper 22 - Beneficenza israelitica - Opera Pia Clava - Hesrad Holim Havorà. FERRARA - Asilo Infantile - Scuola elementa°i-e via Vignatagliata 79 - Circolo di cultura ebraica, via Vignatagliata 83 - Conh atemite israelitiche riunite - Ospizio Allegrina Cavalieri Sanguinetti. via Vittoria 39 - Ospizio marino Lazzaro Levi, via Voltapaletto 15. LUGO - Opera Pia Misericordia, via Vittorio Emanuele 70. FIRENZE - Scuola elementare, via Farini 4 - Asilo infantile - Scuola arte e mestieri - Convegno studi ebraici, piazza Donatello 8 - Pro Infanzia israelitica, via Bolognese - Ospizio Marino, via Farini 4 - Misericordia mortuaria - Unione Opere Pie, via Farini 4 - Mattir Assurim - Mosciav Zechonim - Hossed Vééméd - Opera Pia Gioacchino Mosatti - Opera Pia Alberto Levi - O. P. Costantini - O. P. Raffaele Fiorentino - O. P. Soccorso Fiorentino - O. P. Malati Musatti - O. P. Poveri Vecchi. SIENA - Hessed Veemed (Misericordia mortuaria) via delle Scotte 6.

nUME- Commissione pro cultura, via Pomerio 31 - Circolo Giovanile ebraico, gradinata Sasso Bianco 2 - Cbevrà Cadiacib. via Pomerio 31 - Società delle signore israelite, via Galvani 9. GENOVA - Scuola elementare, via Cairoli 6 - Talmud Torà - Convegno ebraico, ria Assarotti 4-5 - Sezione beneficenza, via Mura della Malapaga 6. GORIZIA - Convegno studi ebraici, via A11coli 13. LIVORNO - Museo artistico storie.o, pia11a Elia Benamosegb 7 - Accademia Franco. via de Fanciulli 1 - Scuola elementare .- Asilo inJantile - Circolo di Cultura ebraica, via de Lanzi 1 - Orfanotrofio israelitico, via Paoli 36 - Ospedale israelico, via Paoli 36 - Opere Pie riunite, piazza Elia Benamo1egh 7 - Confraternita per vestire i poveri - Confraternita per maritar donzelle - Confraternita Carità e misericordia, via Lanzi 1 - Confraternita Sciomerè Berith Gnolan. PITIGLIANO - Scuola elementare - Pio Istituto Consiglio, vicolo Marghera. MANTOVA - Circolo ebraico - Società israelitica di beneficenza - Pio Istituto Trabotti - Pia Casa di Ricovero - Pio Consorzio Naacim - Pio Consorzio Bicbur Olim - Pia Confraternita Mazal Bedula - Pia Confraternita Miaericordia - Pia Confraternitd Padrini - Pia causa Bagno Noraa. MERANO - Scuola israelitica, via Manioni 5 - Chevrà Chadiacià - Ass. femm. · ebraica - Asilo Israelitico. MILANO - Asilo infantile e scuola elementare, via Eupili 6 - Convegno ebraico, via degli Amedei 3 - Sede centrale dell'aasocia1ione donne ebree italiane, via degli Amidei 3 - Soc. isr. beneficenza. via Guastalla 19 - Pro cura marina. MODENA - Circolo della Cultura ebratca. piazza Libertà 10 - Talmud Torhà - Asilo Infantile - Comitato di Beneficen1a - Compagnia misericordia uomini, Compagnia misericordia donne - Opere Legati Pii. REGGIO EMILIA - Opera Pia Carità, via Monzermone 3 - Opera Pia ass. inJermi · Opera Pia vestire i poveri - Opera Pia Misericordia - Compagnia pubblica beneficensa - Opera Pia Scandiano. NAPOLI - Asilo Infantile, piazza Boraa 33 - Fratellanza israelitica. via Egiziaca Piuofalcone 41 - Pfo Unione di assistenza. PADOVA - Asilo Infantile e doposcuola, ria delle Piazze 10 - Circolo di Cultura, via delle Piazze 14 - Opera Patrimoniale di Beneficenza - Confraternita della misericordia . Legato Dina - Legato Trieste - Legato Levi Finsi - Legato Castelfranco - Opera Pia Ja- ,ur Fimi - Fondazione Wolmann - Fondazione Evelina Melli Polacco - Legato Del Vecchio - Opera Pia Mosè Vita Jacur - Opera Pia Viterbi - Istituto Castelfranco - Fonda:done Leilio della Torre - Confraternita vestire gli ignudi - Commissaria Gabriel Trieste Jacob - Conuniaaaria Trieste l✓.'1jo - Commissaria Samuel Coen, piazza della Bona 33 - Confraternita isr. Sovvengo, via San Martino e Solferino. SORAGNA - Confraternita Misericordia, via Cavour 52. PISA - Circolo di Cultura, via Palestro 6 • Scuola elementare ebraica - Confraternita misericordia. VIAREGGIO - Doposcuola, via A. Fratti 170, ROMA - Scuola Elementare Vittorio Polacco, lungotevere Sanzio 12 - Asili inJantili. lungotevere Sanzio 14 - Dopo scuola Allcmelli - Talmud Torhà - Convegno studi ebraici - Orfanotrofio, via Arco de Tolomei 1 - O.putmione di Carità, lungotevere Cenci - Pio Istituto H. Weemed - Casa di ricovero Biblioteca Gino Bianco per puerpere, via Gustavo Bianchi 5 - Ospedale isr.. piana San Bartolomeo all'isola 21 - Ricovero israeliti invalidi - Unione ebraica aas. e. beneficenza. TORINO - Scuola elementare, Yia Pio V l?. - Opera Pia Colonna e F"mzi. Yia Sant' Anselmo 7 - Fondazione Segre Ottolenghi, via Pio V 12 - Confrat;.rnita di beneficenza - Confraternita misericordia funebre - Ospizio israelitico - Orfanotrofio israelitico - Ospizio israelitico, piazza S. Giulia 12 - Pia Società Femminile. TRIESTE - Scuola Elementare, via del Monte 3 - Asilo Infantile Tedeschi - Convegno studi ebraici, via del Monte 3 - Fraternità della Misericordia, via delle Beccherie 19 - Aasisteiua emigranti ebrei - Ospedale israelitico, via Cotogna 29 - Casa Gentilomo per invalidi israel - Patronato Femminile ebraico, via del Monte 7 - Colonie estive ebraiche, Villa Opicina. VENEZIA - Caaa isr. di riposo. Ghetto Nuovo 287 - O. P. Reiner - O. P. Consolo - O. P. Trevea - O. P. Vita Jacur, via Vittorio Emanuele 38 - Pio Stabilimento Hanau · Circolo Giovanile ebraico. VERCELLI - Asilo Infantile Levi, via Morosone 6 - Opera Pia Foà - Compagnia Misericordia. VERONA - Gruppo Giovanile ebraico, via Portici 3 - O. P. Misericordia, via Sella 2 - Confraternita Liviad, via Portici 3 - Opera P. Lavori Femminili - Opera Pia Calabi - Opera Pia Vita Jacur - Incoraggiamento alle Arti. * • * Poichè il nucleo degli ebrei in Italia è d. circa 70-80.000 individui, la sproporzione tra ebrei e le opere elencale è evidente. El:,se provano che l'ebraismo italiano se aveva posto sul suo viso la maschera dell'assimilazione, per poter più facilmente doir.inare, conservava per i suoi le sue scuole, suoi circoli, nei quali non ammetteva che non ebrei ficcassero il naso. Queste iUuslrazioni sono tratte da un libro scolastico ebraico (< Le Judaisme par l'image > • Ed. Lipschu tz, Parigi 1933) e danno un'idea abbastanzc, chiara del modo con cui I'insegnm11ento della storia è impartito nelle scoole israélitich/!. Vien prima il Milite Ignoto (e simbolo delle vittime della guerra>); poi il disarmo ( e ideale dei profeti d'Israele, sogno della ocietà delle Nazioni> - oh commovente connubio!); infine la pace del mondo. Ma quale pace? Non è difficile capirlo: un fanciullo (Israele) condurrà a suo piacimento gli animali pacificali (le aitre razze avvilite dal disfattismo ebraico). Come si vede, la scuola è, per gli ebrei, veramente mae.~trn di rita. LA PAIX DU MONDE (SUITE) lii - Le eoldat. lnoonnu ~s anciens combattanls. d1•!- mulilé dc guen~ all11ment picu~c111cnl lu tlamme pcrpéluellc sur la tomlw d11 Soldat Jnl~onnu. ~ymholc cft~:- ,·idimcs de la guerre. --- - _,....e IV - Le d6earmement. (ldéal des proph~ d'l!lraèl. r~vc de In Société des ~ations) lls brisaonl leurs alait•ts pour <'Il .fairr des socs de clwrrue et lt>11rsla11ces pour en /aire des serpclles : 11n peuple ne tir1•m plu."I l'épée contwe un a11lre pt'uplt. I'/ 1111 n'app1'endra plu.-. l'nrf rlr.~ combuts. (lsaie JI, 4.) - ~ ---= . ,·--'~ ..,~J.n, ~ N) V - La palx du monde Alor~ le loup liabitr.ra o.vec 14 brebis, et le tigre rcposera avec le cheureau I t'tau. 1io11ceau ti bélier t•ivront t,11embù, et un .eune enfanf le.! conduira. (lsaie XI, 6.) 13

l'àrte della medicina è stata coltivata in ogni tempo con predilezione dagli Ebrei; questo non per spirito di sacrificio o per apostolato,. ma per facilità di lucro e possibilità di eserc~tare tale prof essi one sotto ogni cielo, due_ cose che mirabilmente si confanno con la avida e nomade anima giudaica. Ne fan fede l'innumerevole numero di medici Ebrei esistenti oggi in ogni parte mondo, e la protesta elevata dal sindacato d:i medic_i ingl:s! in questi giorni, contro l'invasione dei med1c1 israeliti. Tanto per citare dei numeri, farò presente che, prima dell'avvento del nazionalsocialismo nella sola. Berlino, nelle principali case di cura gli elementi cristiani erano stati a_ poco.~ poco allontanati, così che, tra i numerosi med1c1 eser~ centi presso le cliniche universitarie non s1 contava più che un solo ariano (sic!): tutti gli altri erano ebrei. . . Di tutti i medici della capitale tedesca 11 52 <I, appartenevano alla razza semitica. I dentisti erano in percentuale maggiore. Come fa rilevare il Rocchi, l'antisemitismo medico in Roma ebbe profonde ed antichissime radici (benchè parte ,importante nella vita medica di Roma nei secoli scorsi fosse rappresentata dai medici ebrei) per statuti, leggi e regolamenti pubblicati pro e contro di essi. L'odio contro gli Ebrei, (d'altra parte sempre pronti a vendicarsi), la t~adizione _d~ll'immr,lazione annuale di un fanciullo poss1b1lmente cristiano, insita profondamente nell'anima del popolino, la possibilità che la vicinanza di u~ medico presso un malato cristiano ~otes~e. d~- stogliere quest'ultimo dai suoi d_oven relig1os!, fecero si che l'esercizio e la pratica della medicina per gli Ebrei in Roma, avesse una ~egisl~- zione a sè, negli ordinamenti della Clues~ m generale ed in particolare di fronte a quelli del governo dei Papi. . . . . . Fin dai tempi antichiss1m1, era pro1b1to a1 cristiani di farsi medicare dagli Ebrei, anzi Calisto III ( 1168-11 78) proibiva ai cristiani di sedere a tavola con Giudei o Saraceni, di farsi medicare o curar ferite o prestar soccorso di qualsivoglia genere, ad infedele. Nel 1246, il Concilio di Bezier (Cap. 43). stabilivi la scomunica ai cristiani, che malati si affidassero alle cure di Ebrei, ed otto anni più tardi il Concilio di Alby, (Cap. 69) riconfermava quanto sopra quasi con le stesse parole. Nel 1287 il Concilio di Excester (Cap. 49), proibiva a1 cristiani di ricevere medicina dai Giudei. Il Concilio di Avignone ( 133 7), al capitolo « de Hebreis », esplicava le cause per cui si imponeva la restrizione a tale esercizio, giustificandola con i nocumenti, sia spirituali che corporali, che potevano derivarne ed ordinan~o « che nessun cristiano delle nostre parrocchie. diocesi, città. di ogni sesso condizione dignità osi il\ caso di malattia o per altra ragione ricevere qualsivoglia Ebreo me~ico o chirurgo o ricercarlo o farlo richiedere di cure « salvo che non vi sia pericolo di vita e non si possano 14 Roma medievalt, ( da una stampa dell'epoca). BibliotecaGino Bianco avere in detto pericolo, comodamente, medici o o chirurgi cristiani, pena l'allontanamento dalla comunione dei fedeli. Analogamente decretava il Concilio di Lavour ( 1368), tenuto dall'antipapa Benedetto XII (Cap. 44), e quello di Basilea. L'Infessura, nel « Diarium Rerum Romanarum » ricorda che nel luglio del 1492, un medico Ebreo del Papa Innocenzo VIII ( 1484-1492) voleva somministrare al morente Pontefice, il sangue estratto da 3 fanciulli sui dieci anni, appositamente uccisi, che aveva adescato con il dono di un ducato ciascuno, ma che il Papa respinse tale abbominevole proposta, e il malvagio medico si dette alla fuga. Nella seconda metà del Quattrocento, i medici ebrei erano chiamati oltre che per cure private, anche come medici ufficiali. Nel già citato « Diarium Rerum Romanarum » dell'Infessura, si legge che nel 1484 viene chiamato a curare un prigioniero in Castel S. Angelo un « medico ebreo » e di un altro medico Ebreo si trova menzione nei Registri del Camerlengato della Camera di Roma dell'anno 1482-1483, ove è scritto: « A mastro Salomone medicho judio perchè medicauo uno in Cancelleria d. uno e mezzo ». Però contro tutte queste libertà e licenze concesse, Paolo IV (1555), Pio V (1560) proibivano agli Ebrei di curare i cristiani richiamando in vigore le antiche costituzioni. Nel 1581 Gregorio XIII, ricordando le disposizioni dei suoi predecessori, ordinava sotto pena di scomunica che nessuno si facesse medicare da medici Ebrei od infedeli. Nondimeno negli Statuti di Roma, corretti sotto Paolo II ( 1464), al capitolo « de Hebreis », si imponeva, che per farsi riconoscere dagli altri cittadini, gli Ebrei portassero un tabarro rosso. Fin dal secolo XIV, ne erano esentati i medie.i giudei « expertis in theorica ac practica medicinae ac excercentibus artem medicinae in Urbe et ibi habitantibus ». I medici Ebrei per essere apr,rovati dovevnn0 passare uo esame di fronte ai Conservatori, agli esecutori della giustizia, ed a quattro consiglieri. Gli antichi « Statuta Collegi Medici » di Roma (< ex antiquis Romanorum Pontificum Bullis congesta » stabilivano che, se un medico Ebreo voleva il grado di dottore o la licenza doveva pagare il triplo di quello che era stabilito per i cristiani se non di più « nisi secus mai or pars Collegarum decreverit ». Sisto V, con Bolla del 22 ottobre 1586, abrogavn quanto era stato stabilito dai suoi predecessori. permettendo che ogni medico Ebreo che da lui o dalla Sede Apostolica avesse licenza, potesse medicare i cristiani liberamente. Però, anche se liberi di esercitare di nome, non lo erano di fatto, essendo come i correligionari coinvolti in una quantità di restrizioni che oe ostacolavano il libero esercizio, e per la rele-- gazione nella cinta del « Ghetto » in cui al calar della notte 1111/i gli Ebrei dovevano ritirarsi. I B.indi del Protomedico Pontificio del 1674 ( Cap. 48), richiamando la Bolla di Gregorio Xlll « sotto gravissime pene», ordinava che nessun cristiano potesse servirsi di medici giudei. La sorte dei medici Ebrei andò alternandosi nei secoli XVI e XVII; i decreti contro gli Ebrei vennero ufficialmente rievocati nel 1793, durante la prima Repubblica Romana. Il 2 t messidoro, un editto del Generale di divisione comandante le truppe « stazionate » sul territorio romano, decretava che tutte le leggi e consuetudini particolari agli Ebrei erano abolite. Nel XIX secolo, non si fa più· parola di legislazioni speciali concernenti l'esercizio dei medici Ebrei in Roma. Solo nel 1808, essendo Papa Pio VI, il Protomedico Paolo Brucioletti con un « bando » rinnovava le antiche proibizioni, ma invano poichè era quella una proibizione formale, e l'ordinanza restava lettera morta. Oggi, dopo tanti secoli ~: ·distanza, il Fascismo riesamina la « vexata aestio hebraica » e la risolve non con compromessi, ma con me- . todi totalitari, fascisti. E' di questi giorni, l'allontanamento dalla Scuola Fascista del Giudeo, onde non avveleni con le sue dottrine di morte, l'animo e lo spirito delle nuove generazioni. In Regime Fascista la professione del medico, non è più un campo di sfruttamento, ma una missione, ed una delle più alte. Al Giudeo, come non può essere a'ffidata la tutela della sanità dello spirito, così non può essere affidata la tutela della sanità e delle caratteristiche biologiche della Razza Italiana, di quella ~azza che egli, oltre che con lo spirito, contamina con il suo sangue e disprezza. GIUSEPPELUCIDI

Gli ebrei seeondo Uroee "Ora si consideri quanto profonda e grave ragione si abbia nelI' opporsi all'istituzione massonica e alla propaganda che da essn. muove. Quella istituzione non è per sè niente di dottrinalmente originale; sorta nel primo quarto del Settecento, non . seppe far altro, allora, che accogliere e divulgare la filosofia del tempo; e molto mene può ora pretendere a un contenuto originale, ora che ripete vecchiumi e f ormule trite e triviali. Ma originale è, per altro, in quante, invece di spingere le menti immature a maturarsi, e condurre la cultura mezzana a innal:arsi, propone a proprio suo fine il veni~ confermando la gente mediocre nella mediocrit,à e le menti astraltP nel/,astrattezza. Perciò alla massoneria accorrono di preferenza le categorie di uomini che ho di sopra ricordate. come disposte alla ideologia politica astratta; e, poichè gli israeliti, per elf etto della oppressione secolare che gravò sopra di essi, della liberazione ;che ottennero mercè La rivoluzione francese, e anche del loro connaturato me.,sianismo, son.o di .wlito intellettualisti e sforniti di senso storico. la massoneria abbonda di israeliti. (Tra parentesi: non mi passa per menJ,e di far lo sciocco mestiere dell' anJ,isemita, sebbene i-0 ammetta la realt,à di una " questione semitic~ ": ma penso che sia una questione che tocchi soprattutto agli israeliti stessi di avviare a soluzione col cercar di mettersi a paro della più alta cultura e del più alt<>pensiero raggiunti dal/,a civiltà classico-cristiana-europea, e col formarsi, essi antistorici, essi vissuti per secoli fuori della nostra storia, una mente storica). In altri tnmin.i, l'i!ìti• tuto massonico è organo di difesa. di assodamento e di estensione di quel la mentalità inferiore, che ho quali/ icata, e, come tale, cotesto preteso nemico dell'oscurantismo è il peggiore degli oscurantisti ". BENEDETTO CROCE: critti vari, III. Pagine ulln guerra. Seconda edizione con aggiunte . Bori - Laierza e Figli, 1928 (pp. 259-260 in X: La storicità e la perpetuità della ideolo~in mni-i-onica). Uroee seeondo ,;Ii ebrei "Ma Benedetto Croce è staio marxi.~ta. Che vuol dire questo? Croce è il grande cervello filosofico dell'Italia contemporanea. Da Marx egli non ha tardato a risalire a Hegel. Ma non si può dubitare dell'influenza profonda che il collettivismo ha avuto su di lui, persino quand'egli era passato, politicamenJ,e, al più rigido conservatorismo. Croce, filosofo sociale, è colui che ha insegnato agli italiani - molto mal preparati a questo da./, San-Simonismo lirioo di un Mazzini- a considerare il problema sociale in funzione, al tempo stesso, della storia e dell'economia, a portarvi uno spirito al tempo stesso sistematico e critico, in una parola, uno spirito scienti/ ico. L'influenza di Croce sull'intelligenza italiana contemporanea è stata immensa. Essa le ha imposto la serietà in argomenli nei quali non vi era abituata. Questa fermezza di spirito e questo rigore costruttivo, applicat,i alle realt,à contemporanee dell'ordine economico e sociale, c'è ragione di credere che procedano, in Italia, almeno in parte, attraverso Croce, da Carlo Marx". ibliotecaGino Bianco (JULJEN LucHAIRE, sui Cahiers ]ui.~Js, settem. bre-novemhre 1933). 15

• Il ritratto di Giorgio Hemagh (il falso nome di Felice Orsini) fatto a Vienna dalla polizia. Felice Orsini, ebbe vrta avventurosa e( fu uno di quelli che io chiamo « romagnoli puro sangue>. « Ronwgrwli puro sangue>, alla maniera dell'ottocento, coraggiosi e impetuosi, ingenui e sinceri, romantici sempre, dalla na cita alla morte. Temperamento dunque, che sino all'esasperazione, po sede- ,.,a accentuatissime le fondamentali virtù ariane: sincerità e coraggio. Cospiratore e uomo d'azione, doveva finire sotto la mannaia del boia di Francia gridando: Viva I'Italia. Lasciamo da parte la burrascosa giovinezza dell'Orsini, e :,.eguiamo la sua vita da quando, ventiquattrenne appena, si laurea all'Università di Bologna. Con l'amico suo Barbetti progetta una congiura italialla dei .figli della morte. Il programma della congiura è sequestrato dalla polizia austriaca. Il 1 ° maggio 1844 Felice Orsini e suo padre, già ufficiale napoleonico, sono arrestati. Dal carcere di San Leo, nei pressi di San Marino, Felice è tratto a Roma. Comparso dinanzi al Tribunale di Stato è condannato alla galera a vita. ~fa la condanna sarà cancellata dall'amnistia del 1846 e u:cito dalla fortezza di Civita Castellana, di nuovo libero. Orini riprende a congiurare per l'unità d'Italia, con indomita lena. 16 BibliotecaGino Bianco reo che t el 1847 egli stampa clande ·tinamenle a Firenze un opu• colo, « Alla gioventù italiana :t, che gli vale l'intimazione di sfratto da parte della polizia granducale, sfratto poi tevocato. Nel 1848 è con le truppe dello Zambeccari a Vicenza e poi a Venezia. Eletto nel 1849 dep'utato alla Costituente Romana, la Re· pubblica lo invia commi ario straordinario a Terracina e poi in Ancona dove energicamente reprime gli eccessi dei famosi « ammazzatori >. Ad A coli Piceno, si batte contro i briganti assoldati dalla reazione, e caduta la Repubblica di Homa per le armi di Oudinot, ripara a Firenze, poi a Genova, e quindi a 1zza. Fallito il tentativo mazziniano d1 Milano -del 6 febbraio 1853, Orsini va a Londra e Giuseppe Mazzini lo sceglie qual capo per i tentativi rivoluzionari di Sarzana e Valtellina, entrambi falliti. Con Mazzini si incontra in Svizzera e con lui ha quei pnm1 contra ti i quali, però non gli impedì cono di accettare una delicata missione a Trieste e a Vienna. E' a questo punto che ci porremo accanto a Orsini nel suo viaggio verso Vienna, ove, a quanto sembra, per istruzioni di Mazzini, doveva cercare di prendere contatto con quei popoli che come ,}'italiano avevano interesse ad abbattere gli A burgo. Con passaporto vizzero, Orsini entra in Italia. Una puntata a Codogno, e poi a Venezia e a Milano, segnano l'itinerario di Felice Orsini, edicente suddito svizzero in viaggio d'affari sotto il nome di Hernagh. Scrive il Luzio (Felice Orsini, 1914): « Quando Dio vuole « è alfine in viaggio: ma le peripezie cau ategli da compagni « fortuitamente incontrati, e che egli troppo leggermente ac- « cettava per amici furono tali e tante da tra cinarlo all'estre- « ma rovina. « Primo fra gli runici di venlur.i viene Moisè Forrniggini, « israelita di Modena, predestinato al manicomio, che f rugan- « do indiscreto gli andamenti bislacchi del suo compagno non « tardò a scoprire esser pretta bubbola ch'ei fo e vizzero. « Arrivato a Vienna, si con ultò con il Mauroner, direttore « del « Corriere Italiano > per sapere e dove e o no denun- « ciare l'annusato rivoluzionario. « Il Mauroner lo con igliò alla denuncia, gli diè anzi una « lettera accompagnatoria per i funzionari di polizia, degnan- « dosi che il Formiggini da quello sventato che era, la per- « desse> . E Felice Or_§ini, dopo la parentesi viennese, quand'era in viaggio per la Transilvania, viene arre lato a Hermann tadl il 17 dicembre 1854. La polizia degli Asburgo, ricevuta la denuncia del Formiggini, non aveva subito arrestato }'Orsini, ma ne aveva orvegliato le mosse per scoprire gli eventuali complici e d'ebreo denunciatore, freddamente aveva atteso che la rovina completa del patriota italiano si compisse, aveva anzi tentato di eguirlo nel suo nuovo viaggio. Se il Formiggini fo e stato, come afferma in un uo interrogatorio, costretto alla denuncia dal Mauroner, avrebbe potuto

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==