La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

Bassorilievo del periodo Sassanide erchè ariani Come· abbiamo già denunciato per il termine razza, così ora avvertiamo il curioso lettore per il termine ariano; ch'egli non sfogli i vocabolari e le enciclopedie nostrane, compresi il Panzini e la Treccani : quando sarà fortunato di rin. tracciare la voce «A.rio », saprà solo del .filosofo e del presbitero d'Alessandria che negò la divinità al Cristo e che fu dichiarato eretico; gli ariani non suoi seguaci, ma i discendenti di quella razza « donde con le altre nazioni europee uscirono le grandi tribù indiana, iranica, ellenica e italica » ( Pianigiani), li . troverà sotto altre voci ed in sott'ordine. Eviti, dunque, questa delusione ed attenda paziente che anche la voce razza sia riveduta almeno nella «Treccani» : dove il Sera afferma che « Non e1is1e una ,azzaitaliana... come non e1iste, errore più grave di tutti, ,ma razza ariana ( o meglio aria) ma esistono una civiltà e lingue ariane (sebbene, anche in questo caso, la parola abbia per i linguisti un significato più ristretto che «indoeuropeo»)». I.a parola ariano non è una convenzione linguistica introdotta un secolo fa dal tedesco Bopp per ragioni di filologia, ma un « fatto » antropologico. Aria era detta la provincia dell'Ariana ( Persia antica) comprendente la parte est del Korossan e quella ovest dell'Afganistan bagnata dall'Ari111, attuale Herc Rud; capitale una città dello stesso nome ampliata da Alessandro Magno col nome di Alexandria Ariorum o Arion, nel luogo dell'odierna Herat. Dai tempi più remoti gli Arya1 si impadronirono delle pianure orientali dell'Indo e del basso Gange, già occupate da una popolazione di razza gialla o mongolica chiamata sotto il nome specifico di « dravidiani ». Secondo Tolomeo ed Ero. doto sarebbe stato questo uno di quei popoli facente parte della razza seytica ( o semitica) che sarebbero stati soggetti a migrazioni lontane. Gli Arya1 stabilitisi in queste regioni li assoggettarono, non frammischiandosi con essi : esem. pio vivo di un razzismo antilettera. Il termine Ariani coo il quale questi popoli si chiamarono è « storicamente » provato. In san. scrito Aryas ( zend airya1) viene dalla rad. ar o ri che ha il senso fondamentale di « muovere », in. dicante movimento ascendente (come il lat. orir,) ed a cui si dà il valore del part. lat. in d111. Il senso secondario è di « lavorare, adattare » da cui ne è derivato : << ben composto, perfetto, eccellente, nobile». La forma più semplice ari ha anche fra i Veda il significato di « devoto, zelante, pieno d'ardore »; il derivato secondario· arya, come agg. « fedele, amabile, eccellente, di buona razza » e come sost. « maestro, signore, di nobile genia » : quindi è il nome laudativo che si diedero quegli uomini privilegiati, di razza pura, per distinguersi dalle caste inferiori dei vinti a loro estranei. E' vero, del resto, che la più parte dei nomi dei popoli hanno una origine assai vaga, ma hanno sempre stretta connes.sione con la loro sede o il loro agire : i Franchi, infatti, sono gli uomini liberi, i Sassoni gli uomini dai lunghi colle/li, i Germani gli uomini della guerra, gli Alemanni gli uomini con/ede,aJi, i Borgognoni quelli che si fissarono per primi nei borghi, i Mauri i neri, i Longobardi i guerrieri dalle lunghe lancie, e così via. Veniamo ora alle derivazioni. Dalla rad. sscr. ar «stimare», viene l'arm. ari, il gr. àriJJos «eccellente» e arelè « virtù », l'irl. air « onorare», l'a. a. ted. éra « gloria », J'angs. é_r, lo scand. aer, il mod. ted. ehre nell'eguale senso Che il quesito intorno alla regione d'oEigine del'genere umano si agiti tuttora nel campo delle congetture, è cosa che riguarda più da vicino la mente e l'opera degli antropologi, degli archeologi e dei linguisti destinati a non incontrarsi mai per concludere positivamente le loro indagini scientifiche; ma se la documentazione paleontologica è ancora troppo scarsa e frammenta. ria per addurre prove solari, pure i motivi più plausibili convergono nel far ritenere che la regione d'origine si debba ricercare nell'antico con. tineote, cioè nell'Asia meridionale, anzi nel gran. de altipiano centrale asiatico. I fossili di Sivalik mostrano in ogni caso che, intorno al periodo del miocene superiore e del poliocene inferiore, uno Jei principali centri di diffusione dell'umanità fu quello. Particolare di un basaorilievo scolpito sulla roccia, a Darabgerad, in Persia. 19 ibliotecaGino Bianco

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