La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

Imlispensahilc per una giusta valutazione di norme di eugenica razziale è la conoscenza di alcuni principi, sia pure elementari, di quella che può essere chiamata la biologia degli incroci. Campo que to di fondamentale importanza che fa parte di quello più vasto della igiene fisica e mentale delle popolazioni e che deve essere conosciuto per le danno e conseguenze sia quantitative che qualitative che gli incroci hanno sullo s,·iluppo delle razze, specie se elevate. li termine di incrocio va riferito alle unioni che avvengono tra individui di ceppo razziale del tutto differente, come può avvenire per un italiano cd un negro o per un italiano ed un ebreo e non comprende invece le unioni che si verificano tra razze come per esempio l'italiana e la tedesca o la francese, tutte ariane e della stessa origine indoeuropea, per le quali più adatto è il termine di mescolanza. La vera causa delle molteplici dannose conseguenze che si constatano sulla discendenza di individui incrociatisi va ricercata anzitutto nella evidente disaffinità costituzionale dei plasmi mal rno e paterno. Danni da un punto di vista quantitativo in quanto è ben noto come può essere sufficiente una forte di affinità tra i plasmi delle cellule germinali per provocare l'aborto od anche la sterilità, CO!,a questa comprovata dalla costante minore fecondità delle razze bastarde rispetto alle razze che potremmo chiamare madri. Questo fenomeno indiscusso cd incontrovertibile avrebbe la sua origin_ nel fatto che i ncmaspermi una volta penetrati nelle vie genitali femminili sarebbero inibiti nella loro attività fecondante, o, anche avvenuta la fecondazione, la cellula risultante dalla unione delle due cellule germinali sarebbe ostacolata nella sua normale evoluzione che dovrebbe portare alla formazione di un nuovo individuo. Come è facile intuire tale effetto dannoso è tanto più accen. tuato quanto più differenti razzialmente sono gli individui che danno luogo all'unione, e ciò naturalmente per la maggiore di affinità dei plasmi delle loro cellule germinali, disaffinità svelabilc mediante svariati metodi di laboratorio sui quali non è qui il caso di dilungarsi. A prescindere da tali perniciose conseguenze sul numero dei discendenti è da ritenersi che danni ancora maggiori si possano rilevare sulla qualità della prole. La fusione infatti dei caratteri ereditarii di individui sia pure del tutto normali, ma di origine razziale divcr a e lontana non può avvenire con quella regolarità e con quella armonia che sono necessarie per la normale evoluzione del nuovo essert:. Ciò crediamo sia comprovato, anche se indirettamente, dal fatto che col tempo la razza superiore tende in casi di incroci a far riemergere i suoi caratteri, mentre quelli della razza inferiore ibliotecaGino Bianco y O. " Unione dei laYoratori bianchi e neri " - dico il cartello che aoVMata queati operai degli Stati Uniti; e i loro volti, bastardi e volgari, dicono che non ai tratta aoltanto di un'unione spirituale. possono più facilmente scomparire, misura quc ·ta che potremmo chiamare di di f e a istintiva ma non sufficiente d ·Ila nal:tra. ·olcnùo ora fare un paragone e ·plicati, o a tal riguardo po• tremmo paragonare l'unione di due indi,·i<lui di razza diff erenl\. alla mescolanza di due ?iquidi non solubili l'uno nell'altro, i quali altro non potranno dare che una emulsione, che anche se finissima cd omogenea in apparenza rimane empre tale, con le sue caratteristiche di instabilità e nella quale le d:tc fa i liquide diff ercnti tendono spontaneament<.: a differenziarsi, mentre l'unione di individui della tessa razza può ra.vvicinar!)i all'unione di due liquidi oluhili uno nell'altro che danno come prodotto della loro unione una oluzionc stabile cd omogenea. li prodotto generatosi da un incrocio deve essere emprc ritenuto come qualcosa e non addirittura patologico. per lo meno non del tutto fi iologico, cioè rispondente perfettamente alle e igcnze normali della uatura. Tale considerazione vale ia nel campo strettamente medico che in quello morale. Basta infatti sotto tal riguardo accennare a quelle che a giusta ragione sono :i.tate chiamat<.: le di armonie che i hanno negli individui prodotti da incroci, disarmonie che pos ono manifestarsi ia, come av,·icnc però molto più raran1cntc, nel cnso di esagerazione di alcuni caratteri delle due razze madri, sia in senso 29

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