La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

l~ e discrimincrli dai nazionali. Perchè l"individuazione e la discriminazione non consentirà !oro di conservare in quei paesi le posizioni raggiunte e mantenere la misura della influenza, acquisita grazie alla politica di adattamento che era staia necessaria alla loro nazione senza terra. Ma chi ha interrotto questo processo di adattamento e la possibilità della convivenza con certi determinali popoli? Sono stdti precisamente gli stessi ebrei ed è chiaro che qui si parla non tanto forse della loro rcaggioranza numerica e molto meno di alcuni individui altamente rispettati e più intelligenti. ma dei loro elementi direttivi o, per usare il loro linguaggio, del Sinedrio profano dove, attraverso la tribuna parlamentare, gli atti di governo, il giornale, la loggia e i bollettini di borsa si manifestano le loro tendenze politiche e sociali. Oggi, nel mondo, la demarcazione ideologica e politica ~ netta e precisa: da una parte le cosiddette democrazie più o meno sopravviventi, dall'altra i giovani organismi r.azionali che realizzano la libertà nell'autorità e nelkt discipiina statale. Dove è il mondo ebraico, dov'è, che è quel che conta, le banca ebraica, il giornalismo ebraico, il politicantismo ebraico? Esso è, in massa, da 1.ma parte sole della barricata: esso è col l::olscevismo in Oriente, con la socialdemoc:-:n:ia nell'Europa centrale, coi vari fronti popolan in Occidente. Un buon cristiano direbbe: troppa g:azia, Sant'Antoniol Sta avvenendo nel mondo un processo di elettrolisi giudaica, ur.a precipitazione chimica che sbocca a una polarizzazione politica che salta agli occhi di un cieco. Ora il meno che ci si può aspettare dalle nazioni che sono così osteggiate e prese di mira è che esse cominc::-:o a guardc:: d1 malocchio gli ebrei che ::anno in c::isa. Il fenomeno è cosl preciso e rivelatore che prende cor.torni e confini universali. Dovunque il genio nazionale si afferma e si difende dal contagio delle teorie internazionalistiche dissolventi - il bolscevismo, il socialismo, la democrazia universo, la massoner!a, la lega ginevrina, le religioni e le chiese supernazionali e insieme politicanti - dovunque, esso si trova di fronte la banca, il giornale, la manovra politica degli israeliti. Gli ebrei si sono seduti come Cassandre in Germania sulle rovine della socia!- Bothschild 40 BibliotecaGino Bianco democrazia morta e seppellita, ed essi che hanno ingoiato mille rospi non hanno saputo trovare un modus vivendi con la mis!ica hitleriana della razza e del sangue, cltre misura ingrati, in verità, se pensano che senza l'asilo del Sacro Romano Impero in Germania e in Italia nel Medio Evo, essi s:rrebbero forse scomparsi, dopo le espul- :.1oni àai regni d'Occidente, dall'Europa cristia:ia. In Polonia, gli ebrei, ancora più ingrati e dimentichi della secolare tollerante ospitalità, sono filorussi e avversano la palingenesi nazionale di quel grande e torturato popolo contrastando alla politica degli cr,?di di Pilsudszki. In Cecoslovacchia essi parteggiano, contro ogni principio o dottrina liberali altrove banditi, per gli slavi dominatori contro le minoranze nazionali tedesche e magiare. In Ungheria sono nostalgici dell'orrido scempio di quel popolo fatto aal correligionario Bela Kun. In Austria furono antiabsburgici durante l'Impero senza essere perciò pangermanisti, furono pangermanisti contro i governi cattolici della repubblica durante il regime della soi:ialdemocrazia in Germania, sono ritornati filoabsburgici dopo l'annessione al Reich hitleriano. In Spagna sono schierati contro Franco e non si vede per quale r'.lgione pratica, se ben si osserva, mentre si vedrebbero i:.olte ragioni di un'oppo:<:ta politica in un pa€se scarso di quadri P'.:r il futuro sviluppo economico. Persino in Etremo Oriente, vattel'a pesca per quali bisogni spirituali, gli ebrei hanno delle tenerezze per il confucianesimo dei cinesi contro lo shintoismo dei nipponici. All'Italia fascista, la razza eletta guardò dapprima non senza ironica curiosità dai rutilanti palcoscenici di Parigi, di Londra, di ~ew York e di Ginevra. Si trattava di un esperimento nuovo e stranissiti).o, ma evidentemente cadùco. Non fu così. Venne il primo dispiacere della conciliazione col Vaticano e ne seguirono altri: il regime corporativo e la fine della l;tta di classe con relativa catastrofe marxista, la creazione dellq stato totalitario e la catabasi degli immortali principi, la fine della licenza di stampa e la liquidazione delle fantasie individuali mascherate da opinione pubblica, l'apparizione della dura sagoma di un',italia guerriera, la conquista etiopica, la sfida alla City anglo-giudaica, lo schiaffo ai wilD.E G Bela Kun soniani di Ginevra e l'Impero, e, per ultimo, sono venuti l'Asse Roma-Berlino, la solidarietà ideologica col razzismo germanico e la campagna per l'autarchia contro la tirannide dei plutocrati. Dai sopraddetti palcoscenici cominciò e continua allegramente una pioggia di vituperi e tut:e le più insidiose armi subacquee son partite all'attacco. E non è proprio colpa dell'Italia di Mussolini se tra tanto scalpore demcsocialcomunista, si vede luccicare l'oro della banca ebraica e si ode il tamburegg:amen to della stampa infeudata al giuèaismo. Che non ci siano oggi ebrei autorevoli e saggi a spezzare una lancia per il Fascismo motore del secolo può essere un fenomeno d'involuzione cerebrale della razza ebraica, un segno ammonitore della decaà&nte intelligenza politica del popolo eletto che con i fratelli Rothschild ci aveva appreso al principio del secolo decimonono che si poteva essere insieme rivoluzionari e antirivoluzionari. Potremmo, a volere essere generosi, dare agli ebrei l'esempio di un loro vecchio nemico, la Chiesa Cattolica, e non sappiamo se ce ne sarebbero grati. Si.. osservi con quanta maggiore finezza le varie formazioni e i diversi movimenti della milizia ccttolica si atteggiano nei riguardi, ad e~empio, della guerra di Spagna: i gesuiti della Civiltà Cattolica e l'episcopato anglofranco-belga sono per Franco, i domenicani inglesi e la " fauna ideologica " dei pensatori cattolici di Francia, da Mauriac a Bernanos, sono per i rossi contro Paul Claudel. Cosi le strade si tengono aperte e se la razza eletta anelasse. alla scuola del Nuovo Testamento, eviterebbe certi atteggiamenti pesanti e pericolosi col far leva da una sola parte. Ma questi sono consigli bassamente mac:1iavellici che ::;ono estranei alle mie inter.- z;c ni come alla rettitudine dei principi talmudici. E poi non riguarda noi italiani suggerire agli ebrei il modo di comportarsi nei nostri riguardi. Ciò che c'importa è ricordar loro, quando deplorano la presa di posizione razzistica del Fascismo italiano, il famoso imbonimento del domatore da fiera ai villani stupefatti: " Quest'animale è assai malvagio; quando viene attaccato, si difende " GUBEIJ..OMEMMOU Disraeli

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