La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

Cinese il padre, ruaaa la madre, meticcio il figlio. 0pposto, come avviene generalmente, creando una n.tmcrosa serie cli deficienze fisiche e morali. In generale tali individui sono in uno stato di sia pure latente disquilibrio interno per il quale più facilmente vanno in preda a malattie cd a degenerazioni. Se noi infatti fossimo capaci cli valutare la soglia di malattia per tutte le affezioni morbose e istenti, se noi cioè fo simo capaci di sommare tutte le predi p,>- izioni ad ammalarsi prc enti in ogni individuo verso ogni malattia e che poi l'ambiente con le sue leggi mediante il contattc con gli stimoli morbosi rende sol0 in minima parte evidenti, noi vedremmo come tutti i bastardi siano degli individui molto più predisposti ad ammalarsi che non individui viventi nelle stesse condizioni ma che appartengono come discendenza ad una sola razza. Non mancano esempi dimostrativi al riguardo: così il Tillinghart potè notare al tempo delle guerre di secessione come i mulatti avessero una molto minore resistenza verso le malattie cd in specie verso le perdite di sangue che non le razze pure. Lundborg e Mj0en poterono ugualmente nderc come i prodotti delle unioni dei lapponi con i norvegesi e gli svedesi presentassero una debolezza costituzionale nettamente evidente nei confronti delle singole razze originarie. Tali Autori ammettevano al riguardo principalmente una alterata funzione delle ghiandole endocrine e poterono inoltre osservare come nei prodotti di tali unioni molto più frequentemente si riscontrasse il diabete, e co ì anche come minore fosse la resistenza contro la tubercolosi, e BibliotecaGino Bianco come mmorc fosse anche la capacità respiratoria rispetto alle singole razz madri. Lo stesso Davenport, autor che 11011 può essere certamente accusato di ecccs- ·i\'a impatia verso delle teorie razzistiche così come sono oggi formulate presso di noi, notò le disarmonie biologiche Ì1ei prodotti degli incroci, disarmonie che anche egli ritiene in gran parte da riferirsi a disquilibri ormonici. osì ugualmente fondate ono le ipote i che affermano una maggior frequenza nelle razze bastarde dei tumori, specie se maligni, dei più variati cli turbi del ricambio, di alterazioni organiche come l'insufficienza. renale, o delJa dilatazione cardiaca. METICCI E Stato STATIUNITI . MESSICO ... . HONDURAS .. . SALVADOR .. . NICARAGUA. COSTARICA ... COLOMBIA 'VENE:ZUE'LA.. . URUGUAY. .. . ARGENTINA . PARAGUAY Clic poi tali di armonie biologiche si e tendano anche nel campo mentale è cosa ancora più evidente a tutti gli studiosi d Ila ma• teria. In tal campo però Yien fatto di 11otare come non s mpre il prodotto dcll'incr,>cio risulta inferiore ad amheclue le razz orif{inarie, mantenendosi piuttosto in generale ad un ,·alor intermcclio che ri. ul ta perciò sempre inferiore a quello cklla razza più elevata. Quello che però è importante è che, come ri ulta dalla quotieliana os crvazione, essi si sentono sempre profondamente estranei a<l ambedue le rane originarie e stanno anzi per lo più in una posizione di spontanea opposizione verso amheduc. : pccialmcntc nei paesi coloniali dove i bastardi ahhonda1w è facile notare come es i prc ·cntino freqtwntcmentc caratteri psichici ,kgcnerativi. Tali concetti pos ono essere molto efficacemente espressi dall'annessa tabella che singole e rare eccezioni di individui isolati non riescono a smentire. e poi talora nei prodotti degli incroci po iamo vedere esagerate alcune caratteristiche delle razze progenitrici, ciò si limita anzitutt0 a casi rari cd a note per lo più omatichc, cd oltre a ciò tale fenomeno può comprendere solo qualche carnth'rc, . rnza I bastardi present a no f reque n te mente caratteri psichici degenerativi I tratti somatici e la basaezza m o r a 1e della razza inferio-

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