La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

Una nobile romana ... 1D► EJP•4D► S 1l1r AJRI 1D► JEJLJL I fatti che stanno alla base di questa tesi e ne fanno come giustamente afferma il CASTALDI una legge, sono numerosissimi e molti di chiara evidenza. La donna è anzitutto più resistente dell'uomo alle cause che tendono a minorare l'efficienza dell'organismo. E questo sino dagli albori della vita. Sono minori gli aborti femmina, minore la natiest generalis, paucls tantum exceptionibus ~ubiecta, mon- mortalità e la mortalità del_ primo anno di vita. Proprio quando stra feminina ldnge saepius occurrere masdulinis" diceva il Me- l'organismo umano viene a cimentarsi per la prima volta contro ckel nel 1815 riferendosi alla questione anche allora dibattuta della gli agenti esterni, ed allora più che mai deve contare sulla forza maggiore perfezione biologica per l'uomo o pet- la donna. Buono delle proprie difese. il latino rr.a co+11pletamente errato il contenuto. çome pure erra- Si scorrano gli anni, si avanzi nel tempo, sino alle soglie della rono su questo ·punto Haller, ,Geoffroy, Saint-Hilaire ed altri che vecchiaia. La temuta senilità contrariamente a quanto si dice morvoliero attribuire alle femmine una prevalenza nel• ca.npo delle de con i suoi segni prima l'uomo che conosce in anticipo il cananomalie ccrfologiche note sotto il nome di mostruosità. dore dei capelli, la calvizie, le rughe. Perciò le donne vantano le Con Carlo Darwin i termini del problema si spostano t:intro limiti vecchiaie più lunghe ed il maggior numero di centenarie. più essenziali: i caratteri della nostra specie, e quelli d8\1li esseri Le malattie ereditarie sono, per concorde referto delle statistiche viventi in genere, subiscono maggiori oscillazioni, varian di più e· dei medici, assai meno gravi nelle donne che fra gli uomini; nel maschio oppure nella femmina? anzi si è osservata che la donna svolge un'azione difensiva contro Il Darwin, riferendosi agli animali sessuati .::on funzione ."pro.- la diffusione di queste malattie per via ereditaria. duttiva sviluppata non esita a riconoscere nel maschio una mpg- Ugualmente le variazioni psichiche sono più ampie nel maschio, giore variabilità di caratteri. Si pensi infatti allo sfoggio di penne che se può da un lato vantare le più alte espressioni del genio variopinte, coma, speroni acutissimi, creste, che moltissimi mascni_ artistico, scientifico, ecc. ha dall'altra parte una maggiore frequenmettono in mostra in confronto delle rispettive femmine, più fedeii za di follia, criminafità, suicidio. · al tipo medio delle loro specie. A sostegno di questa tesi il Dar- • Identico rilievo si fa per le mostruosità, per le varie manifestazioni win affermo che individui giovani, zia maschi che femmine, si degenerative, ecc. Questo punto è molto importante anche pel' la assomigliano fra di loro; una volta cresciuti si os~erva che la considerazione dell'ufficio cfi prim'ordine che la donna ha nella madre si conserva somigliante ai piccoli mentre il padre se ne conservazione della sanità e bellezza delle forme e la robustezza allontana di più. della razza. Uno di questi esempi palesi delle maggiore variabilità Ricerche successive di Giddes, Thompson e Sabatier sulla base nei maschi, di questo loro scostamento più accentuato dai caratdi considerazioni embriologiche e di anatomia comparata mettono teri medi è nella maggiore frequenza in essi dei casi sia di naniin rilievo che in ogni specie animale l'elemento maschile ha un smo, come di gigantismo. compito dispersivo, di divisione come se fosse mosso da una forza In tutti i campi delle manifestazioni biologiche, normali e paloeccentrica, mentre l'elemento femminile provvede a concentrare, logiche, si osserva dunque la donna tenersi intorno alla media. E a riunire e a conservare. questa funzione di deposi!aria di caratteri si può avvicinare alla Nel 1891 il Tonnini in un suo studio sull'epilessia rileva che le sua caratteristica di possedere più spiccata la tendenza anabolica manifestazioni degenerative e di delinquenza sono meno frequenti nei processi del metabolisrr.o, cioè di deposi lare nel suo organinella donna rispetto all'uomo. Questi concetti si troveranno rial- smo molto del materiale assunto, co:1trariamente al maschio che fermati nel Lombroso e nel Ferrere i quali dopo aver rilevato che è per natura consumatore di energia e di riserve. la donna presenta meno degenerazioni del maschio, riconoscono Non è il caso di dilungarsi in ese::npi che porterebbero troppo in essa una funzione eminentemente conservatrice concludendo che lontano. Il Pieraccini .J;!_el suo studio ne. ~egn_ala moltissimi,. lutti " il tipo di una specie è rappresentato più specialmente da una concordanti nel documeÌ'ltçxre nel modo p1u chiaro, con la ev1denfemmina che dal maschio ". Attraverso tutte queste ricerche incomincia a stabilirsi sopra studi assai dimostrativi quanto affermava l'Havelock Ellis, e cioè " la maggiore variabilità del maschio con una tendenza organica a divergere dalla media, mentre nella donna prevale la tendenza opposta, che la porta alla stabilità ed al conservatorismo ". LALEGGDEIGAETAPNIOERACCINI Questo argomento di alta importanza biologica è stato affrontato e svolto in una ampia, serrata, diligente indag:ne compiuta da Gaetano Pieraccini, il quale, attraverso l'esame delle più disparate statistiche e d1 numerosissimi lavori, ha potuto recare alla questione un contribÙto fondamentale e decisivo. Si tratta di un lavoro di circa 500 pagine, nel quale gli aspetti del problema sono profondamente esq,minati nei lati morfologici, funzionali e patologici. Da questo studio appare ancora una volta più evidente che le variazioni della donna dal tipo razziale medio sono assai meno /forti e meno frequenti che nell'uomo, onde sulla base di queste osservazioni può dedursi la funzione più tipicamente femminile di riportare al tipo razziale quelle spiccate variazioni che sono caratteristiche de li' uomo. Può perciò veramente attribuirsi alla donna una funzione centralizzatrice fisiologica che tende a conservare entro la norma il suo tipo mor-fologico e funzionale. 34 ...e una massaia rurale. BibliotecaGino Bianco

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