La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

RIVOLUZIONI perciò intaccare il concetto del minor valore dei bastardi. Co ì infatti Boas potè o servare un maggior volume corporeo nei prodotti di unioni tra europei cd indiani; lo stesso fenomeno è riportato da Davcnport per i mulatti della Giamaica. Fischer potè ri contrarc una maggiore forza mu. Meticci "I, Blvoluzlonl 0,27 28,16 202033,33 0,60 3,18 4,23 0.32 14,25 8 3 4 6 2 2 1 5 colare nei bastardi dell'Africa sud-occidentale, così un più marcato allungamento del viso si nota negli incroci di cinesi con malesi o di europei con ottentotti e con indiani. In conclusione perciò da quanto è stato hrevementc esposto è da ritener i come siano indispensabili per una razza, pecie se elevata, delle norme che tendano ad evitare qualsiasi tipo di incrocio che pro\'ocando quello che molto efficacemente è stato denominato un « cao razziale» insidia pericolosamente quella che deve e ere la igiene sia fisica che morale delle popolazioni. Ciò diviene tanto più evidente e legittimo in quanto già esistono norme non olo ciYili ma anche religiose che ostacolano le unioni di consanguinei e ciò a scopo unicamente cugenico, quando poi gli incroci presentano pericoli e danni non certo minori, anzi sicuramente maggiori della con anguincità. E' 1wto in fatti come la consanguineità sia pericolosa sia per la frequente tcrilità di tale tipo di matrimoni, dovuta, pare, ad un mancato timolo alla coniugazione dei pronuclei maschile e femminile. o solo ad uno stimolo insufficiente, il quale pur permettendo la formazione della prima cellula di segmentazione fa sì che qucr.ta n,m andrebbe incontro alle fa i di suddivisione successiva dalle quali deriva l'embrione, ma specialmente la frequente trasmissione di tare ereditarie. Ciò infatti è facilmente spiegabile se si tengono presenti le leggi di Mendel per cui nel gamete paterno e nel materno di consanguinei è molto maggiore il n~mcro di cromosomi uguali usciti da un unico capostipite, cd è logico quindi che essendo es i p,)rtatori di uno stesso carattere possano più facilmcnll' tro,·arsi comhinati nello zigote dal quale avrà origine Le unioni fra razze diverse sono più dan• nose di quel• le fra consan• guinei re, le ambizioni di q u e 11a superiore: e e e o i meticci. ll meticciato è sinonimo di viziosità e speBBo di degenerazione. il nuovo individuo, per cui è frequente la ricomparsa nella diccndenza di uno stesso carattere, il quale però anche se più f n. q:tentemente patologico non è detto che non possa essere in,·cn· talvra anche eugenico. Che però la dannosità delle unioni di consanguinei 11011 sia assoluta è altrettanto certo, specie se si considera la di. ccndt·nza clclle generazioni ancora seguenti come risulta da studii fatti 111 piccole isole, dove la popolazione deriva interamente da picco lissimi nuclei antichi i cui elementi si erano sempre rigent:ra t 1 tra di lvro e dove attualmente la popolazione è sanissima. Se perciò con giusta ragione è oggi proibito il matrimonio « fra tutti gli ascendenti legittimi o naturali e gli affini della medesima linea> ed in linea collaterale è anche vietato < fra sorelle e fratelli legittimi o naturali, fra gli affini del medesimo grado, fra zii e nipoti », è altrettanto giusto che J':mionc venga impedita con clementi di razze diverse, specie se inferiori. Da quanto abbiamo perciò ora esposto appare evidente com.: sia necessario siano impediti i matrimoni consanguinei come quelli interrazziali, mentre invece siano da preferirsi cd anzi da facilitarsi le unioni tra gli elementi diversi dei vari gruppi cht compongono una razza, e cioè le unioni intrarazziali. Queste infatti sono nello stesso tempo lontane dai pericoli dell'imbastardimento e della consanguineità: vivificano invece il patrimoni,, spirituale di una razza e cementano così ancor più Ja sua com pleta unità biologica e spirituale. LEONE FRANZJ'

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