La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

Agnosticismo demo- liberale 600milaemigranti all'anno . Le rovinose iniziative dell'eb1·eo Sonnino.... .. .e dell'ebreo Polacco 44 • 11clli che. c pure qualche concessione era fatta al ius soli, « l'altra regola consacrata sul cod. ci\'. è che il figlio del « nazionale sia nazionalc c costituisce essa un principio legittimo e prevalente, poichè la razza è il precipuo elemento della nazionalità:,, e incalza va il Mancini che il « principio vero e grande, dominatore di questa materia è il principio di nazionalità, il « quale di tanto all'altro [q-..1ellodel suolo] sovrasta quanto l'uomo alla natura esteriore, lo spirito alla materia. « 11 luogo dove i nasce. quello dove si ha domicilio o dimora non hanno valore nè significato». (Seduta del 16 febbraio 1865). La. cittadinanza veniva così saldamente fondata su quello che ne è l'indistruttibile principio animatore, sul principio di razza e cli nazionalità che, come porta all'unificazione politica di tutti i suoi partecipi, così ancora Ùc-\·c accordare solo ai suoi membri il privilegio di appartcncn·i giuridicamente. 3. - l\la nello stato demo-liberale abulico, agnosticr,. che andava immiserendo l'intera vita della );°azione, questi 1,rincipi si obliarono o, meglio, se ne travisò il \·ero e originario significato. E pur rimanendo scritta la regola del ius sano-uinis la cittadinanza di\·ennc una qualità e t.;rna, senza substrato, intesa in senso puramente formale. Xell'ultimo cinquantennio gli studi giuridici, intossicati da correnti ebraiche o ebraicizzate, infarciti di cultura straniera. si sono s\·iluppati, ah·o rare eccezioni. in un senso sempre più formale e quindi anodino e adattabile a tutte le genti. operandosi suhdolamente, anche in questo campo, la distruzione dei Yalori nazionali. La cittadi11anza punto nevralgico dove l'internazionalismo deve p:tntare per distruggere le harricrc fra gli tati, ne ha risentito il rude contraccolpo. Si è così nnuta creando un'antitesi fra lo stato di cittadinanza, ridotto a pura forma giuridica, e i suoi effetti, che sono quanto mai sostanziali, attenendo a tutta la vita della Nazione, tra il formalismo giuridico e la realtà che, con -il servizio militare, può chiedere anch\! il supremo sacrificio della vita. Da questa antitesi scaturiremo, durante la guerra europea, « trag-edie collettive ccl indi\·id11ali di inaudita grandezza ma anche di indicibile crudeltà» come.: notò Roberto ì\Iichcls (in cirntia 1915) attravcr o l'irrccknti mo e il contrasto tra i doveri di una cittadinanza acquisita e )'impulso irre istibilc ciel ~angue paterno. Questa antitesi, nei gruppi eterogenei appartenenti allo tesso fondamcntak substrato ario, ha carallnc transitorio pcrchè. col tempo, la loro fusione e l'a sorhimcnto nel corpo nazionale, di regola, avviene. ~la questa situazione è o-raYe e irrimediabile p1.:r quei gruppi assolutamente non assimilabili o la cui assimilazione cle\·e escludersi per evitare una corruttela e :m decadimento della razza; pericolosa oprattutto per lo stato nazionale che, con il facile mezzo del mutamento di cittadinanza consente a gente ostile, legata ad altra razza, di sangue di\·erso, di penetrare profondamente nel corpo della nazione. aggiogandone gli interes i a quelli di oscure congreghe internazionali. Di tutto ciò l'imbelle stato dcmolibcralc non cubc h più lontana co cicnza. Proprio negli anni in cui l'emigrazione aYCva raggiunto l'imprc sionantc cifra di 6oo mila unità all'anno, e lo tato. quasi si volesse liberare cli un peso inutile e indesiclerahilc. facilitava l'esodo doloroso di masse imponenti di italiani dalla terra italiana, l'opera lcgislatiYa fu diretta e senzialmcntc a facilita re la naturalizzazione degli stranieri e l'acquisto da parte loro della cittadinanza italiana. 4. - 'ccondo il sistema in vigore tino al 1906, si disti11gt1c,·ano due specie di naturalizzazione. la piccola che veniva concessa per decreto reale e conferirn soltanto limitati diritti politici. escludendo da essi l'elettorato politico e la qualità di giurato, la grande che do\·eva essere concessa per legge e che attribuiva la piena capacità politica. Era questo, in tempi di lentezze e pastoie parlamentari. un ostacolo fortissimo per quell'infiltrazione capillare e subdola ~he è caratteristica di certi elementi ·tranieri. Difatti in 33 anni dal 186i al 1899 fu con ferita la cittadinanza per legge soltanto a 13 per onc. Ma quando preval ero nel Parlamento e nel Go\·erno clementi chraici co toro si affrettarono a far modificare la legislazione a favore della propria razza. Per iniziatirn dell'ebreo Sonnino fu presentata in materia. una proposta di legge, approvata senza discussione dalla Camera il 2 luglio 1905, con lievi varianti dal Senato il 3 maggio 1906 e fatta promulgare dallo tesso onnino quale Presidente del Con iglio, alla vigilia della caduta del suo G:1~inetto, il 17 maggio dello stesso anno. Con questa legge si abrogava praticamente la grande naturalità e ~i conccclna la cittadinanza, comprendente l'esercizio dei diritti politici. per semplice decreto, richiedendo solo la os cn·anza di alcune condizioni formali, quali la re.idenza nel Regno o nelle colonie per un periodo cli sei anni; ttgualc periodo di tempo dalla concessione della cittadinanza era richiesto per far P.artc del Parlamento. Q:1esta tendenza si è aggravata con la legge organica del r912, tuttora in vigore, la quale, abrogando le norme del cod. civ., non solo estese l'acquisto della cittadinanza per legge, richiedendo soltanto la residenza per causa di commercio, ma ancora rese più facili le naturalizzazioni, riducendo a cinque anni il periodo richiesto di residenza nel Regno e abolendo la limitazione, già menzionala, per divenire membri del Parlamento. ::'\on mancarono al enato uomini insigni che misero in rilievo i pericoli di queste concessioni. L'insigne magistrato Sen. Garofalo notò insistentemente che si favoriva, in tal modo, l'invasione cli Greci e di Levantini (leggi ebrei) e che si sarebbe manifestata un'ingiusta concorrenza di giovani stranieri negli impieghi. Ma l'ebreo Polacco, relatore del prog. cli legge al enato, insistette con energia, accumulando argomenti capziosi e inesatti cd enunciando, infine, la nra ragione di questa di fesa ostinata: « una legge come questa non può avere funzioni protettin, non è una legge di dazi protettiYi. Ben vengano questi giovani stranieri e i loro titoli saranno giustamente valutati e se lo meriteranno saranno ammessi al beneficio della cittadinanza italiana, ccc.» (tor. nata ciel 1. luglio 1911). Lo stesso Polacco si oppose ancora alla proposta elci Scn. Garofalo e Fiore di conscr\'arc la. limitazione, già accennata, della legge del 19o6 per i memhri del Parlamento ccl insistette perchè si concedes t ~cnz'altro la piena cittadinanza. Dove, in tutto ciò, l'interesse ciel popolo e dello Stato italiano? Forse nel cli,·enire mm ·uccursalc dei ghetti di Polonia e di Romania che pare stessero tanto a cuore all'ebreo Polacco? L'ebraismo, sfruttando abilmente i pregiudizi democratici del tempo. ottenne, con queste leggi, a tutela dei propri interessi, uno dei più perniciosi successi, potendo così introdurre rapidamente nella vita politica italiana correligionari d'ogni parte del mondo con danno e pericolo gravissimo al decoro e agli interessi della nostra Xazionc. BibliotecaGino Bianco

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