La Difesa della Razza - anno I - n.4 - 20 settembre 1938

Un talmudista al lavoro. 1€: case abitate dagli stranien, si dice: « Il Signore abbatterà la casa degli orgogliosi » (ibid.); ~e sono in rovina, si dice: « Il Signore è un Dio di vendetta, un Dio di vendetta che risplende» (Scilmo· XCIV, I) » [Talmud di Babilonia, trat. Berakhoth, IX, foglio 58-b). « I rabbini hanno insegnato: Alla vista delle tombe d'Israele, si dice: « Sia lodato chi vi ha creati con giustizia, e un giorno ·,i risusciterà con giustizia». Alla vista delle tombe dove sono sepolti gli stranieri, si dice: « Vostra madre ha vergogna di avervi partorito, ed ella sarà abietta fra i popoli» (Geremia, L. 12) » [Ibid.]. La stessa maledizione va pronunciata alla vista degli eserciti stranieri. [Ibid. foglio 58 a]. La mescolanza della rezzo ebraica con le altre razze è un delitto che il Talmud punisce con la morte. « Il rabbino Schila punì un uomo che aveva coabitato con un'egiziana. Il condannato si appellò al . re, dicendo: «·C'è un uomo presso i giudei che pronuncia sentenze senza l'autorizzazione cte] re». Il re inviò messaggeri al rabbino, che vennero a chiedergli conto della punizione. « E' vero», disse il rabbino, « io l'ho i:unito perchè ha coabitato con un'asina». [La straniera] « Hai tu testimoni del delitto?» « Si, » disse il rabbino, e il profeta Elia si presentò in forma umana e testimoniò. ~ Se è cosl, » dissero i messaggeri, « egli merita la morte». Quando il condannato apparve, il rabbino gli disse: « Empio che non zei altro, forse che il tuo atto non si può chiamare quello di un asino, come è detto (Ezech. XXIII!, 20): « Il loro membro» [degli stranieril « è quello di un asino?». Lo toccò con lo scettro e lo mise a morte >. [-ibid.] Dunque rispetto all'ebreo, il gentile è come una bestia. Perciò il Talmud proibisce che gli vengano attribuite le qualità di un 1.;omo: sentimento, intelligenza, bellezza, ecc.: ,: Capitò al rabbino Gamaliel, incontrando una pagana molto bella, di pronunciare per essa la formolo di benedizione. E' ciò possibile?, domanderà qualcuno. Non è stato detto che non bisogna attribuire grazie ai gentili? E non è detto: (Deuteron, VII, 3): « Tu non farai alleanza con essi>? [Per IO BibliotecaGino Bianco cdattare al suo caso il luogo del Deuteror.omio, il talmudista ricorre qui a un giuoco di parole tra « grazia » e « alleanza > che in ebreo hanno presso a poco lo stesso suono] Perciò bisogna pensare che egli non l'abbia ammi~ata per la sua bellezza personale, ma che egli abbia detto: Quante cose belle ha fatto il Signore in questo universo!, formula che il rabbino avrebbe ugualmente pronunciato alla vista di un bel cammello, di un bell'asino o di un bel cavallo. Ma ancora, e~a abitudine del rabbino Gamaliel di adocchiare le donne? Bisogna pensare che l'incontro abbia avuto luogo in una stradicciuola tortuosa, e che egli abbia visto d'improvviso la donna ad una svolta e che l'abbia guardata involontariamente. Non diCE! forse il versetto (Job, XXXVIII, 36): « Chi ha messo la saggezza nelle reni?> [Talmud di Gerusalemme, trat. Berakhoth, IX, 12; e vuol dire: Non certo Dio; ma chi ha dato la rnggezza al rabbino?) Ed ecco un cuorioso brano, in cui appaiono dei soldati romani, e il cui senso non potrebbe essere più chiaro: « Il governo romano inviò un giorno al rabbino Gamaliel due legionari perchè si istruissero in tutti i rami della scienza sacra. In ultimo, i legionari dissero al rabbino: Tutta la vostra dottrina merita di essere elogiata eccetto i due · punti seguenti: « 1) Voi proibite alle ebree di collocarsi a servizio o come nutrici presso le pagane, mentre ammettete che le pagane prestino servizio presso le donne ebree. 2) Voi proibite di godere di un bene rubato a un israelita, e permettete invece il godimento di un oggetto tolto a un pagano ». [Ibid. trait. Baba qamma, IV, 3) Tutto ciò è a chiare lettere confermato nel testo della « Misna », (Trai. Aboda zara, II, 1) in cui si legge: « Non bisogna lasciare presso i pagani un animale, poichè essi potrebbero soddisfare su di lui un vizio vergognoso. Una donna non deve restar sola con essi, perchè sono sospettati di relazioni illecite. Neppure l'uomo deve restar solo con essi, perchè potrebbero assassinarlo. « Una donna israelita non deve accettare le funzioni di levatrice presso una pagana, perchè leverebbe un fanciullo destinato a servire gl'idoli; ma si può lasciare una pagana assistere una israelita. Una donna israelita non deve far da nutrice al figlio di una pagana. Ma si può lasciare che una pagana si collochi come nutrice del figlio di un'israelita, a condizione che questo resti presso la madre. 1: Ella potrebbe assassinarlo, spiega Raschi, se lo prendesse presso di sè. > Segue il lungo e fastidiosissimo commentario dei talmudisti di Gerusalemme, dal quale riportiamo soltanto qualche passo. « Se il pctgano domanda a un giudeo dove sia diretto, il giudeo dovrà ingannarlo con false indicazioni, come fece il nostro antenato Giacobbe, rispondendo a Esaù in questi termini (Genesi XXXIII, 14): fino a che non arrivi presso il mio padrone, a Seir; mentr~ in realtà Giacobbe è andato a Succoth. Secondo il rabbino Giudan, figlio di Rab, è una allusione all'avvenire del popolo ebreo, di cui è detto (Obadia, I, 21): quelli che portano il soccorso saliranno la montagna di Sion, per giudicare la montagna d'Esaù ». < Una pagana può nutrire il figlio di una israelita, come è detto (Isaia, XLIX, 23); avrai i re come tuoi servi,. e principesse ti serviranno da nutrici >. « Non bisogna affittare nè vendere ai pagani le case in Palestina e ancor meno i campi... .. Il rabbino Zeira interpreta l'espressione biblica: tu non avrai pietà di loro n celebre talmudista Abra'bam Gumbinner. (Deuter, VII, 2) in questo senso: tu non riconoscerai loro alcuna grazia; oppure: tu non gli darai dei doni gratis; o ancora: tu non permetterai che abbiano domicilio fisso nel paese... Il rabbino Yosse professa che è proibito di cedere ai pagani un terreno per la sepoltura in Palestina, in virtù del citato versetto, prescrivendo che i pagani non debbono riposare in Terra Santa». Durante le feste dei gentili, è vietato di commerciare con essi. Ma se lo fa per disattenzione, l'ebr,30 può tenersi il profitto: « E' stato insegnato: se trasgredendo per disattenzione il divieto un ebreo ha trafficato con i gentili in quei giorni, è permesso di goderne il profitto, anche se è il giorno stesso della solennità pagana>. [Ibid.]. Ed ecco per finire un esempio di storia comparala. Le disgrazie dei giudei coincidono con la nascita e le fortune di Roma: 4: Il rabbino Levi dice: Il giorno in cui Salomone fece -alleanza col faraone Nekho re d'Egitto (sposandone la figlia), l'angelo Michele discese dal cielo, piantò nel mare un albero, intorno al quale sorse un banco di sabbia, e su questo nacque un~ grande selva. Questa è l'origine della grande città di Roma. li giorno in cui Geroboamo (poco tempo dopo) fabbricò i due vitelli d'oro, Remo e Romolo sopravvennero nella detta selva e costruirono due sobborghi di Roma. Infine il giorno in cui Elia fu rapito (giorno malaugurato per Israele) un re fu proclamato a Roma, come è detto (I. Re, XII, 48): non c'erano allora re in Idumea (Roma). Il paese era governato da un vicerè >. [Ibid. trat. Aboda Zara I, I]. * * * Circa la prescrizione di non diffondere la Legge tra i gentili, specie nei momenti di crisi e di pericolo per Israele, il precetto è antichissimo. Nel Talmud di Babilonia [Trat. Berakhoth, IX, foglio 63-a] si legge: « Al momento di agire per Dio, occultate la Legge». E il talmudista commenta: « Per preservarla, il mezze migliore è di limitarne la diffusione ».

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