Pensiero e Volontà - anno II - n. 9 - 1 agosto 1925

Aano Il. :.· N~9~ Roma, 1° Agosto .1925 . ·(c. c. con la Posta) l • - -ens,ero e- . . • i,(ivista -quindicinale di .stuòii sociali e coltura generale diretta da . Errico jWalafesta - .... Prezzo Lire UN A Estero Lire 1.50 I .. Redazione e a:cnzninistrazione.: PENSIERO E VÒLONTA' CA.SELLA POSTALE 411 - RÒ.MA . teca Gino Bianco '

PENSIERO E V(iLONTÀ RlVISTA. QUINDICINALE DI STUDI! SOCIALI E COLTURA GENERA.LE - 00NDIZIOSI DI ABBONAMENTO : - Interno: anno L. 20, semestre L. IO - Estero: anno L. ·30, se1nestre L. 15 Un numero separato: interno L. I, estero L._ 1.50 Indirizzare tutto ciò che riguarda la Rivista ali' indirizzo: "PENSI~RO E VOLONTÀ,, - CASELLA. POSTALE 411, ROMA (Le rimesse di fondi se fatte per la post debbono essere indirizzate alla · Rivista. Se fatte a mezzo· di Banche è preferibile indirizzarle nominalmente a Errico Malatesta, Casella posta.le 411 - Roma). ' · Spediamo numeri di saggio a tutti coloro, di cui abbiamo l'indirizzo, che crediamo · possano interessarsi alla nostra Rivista. Sospenderemo l'invio a tutti quelli che non r • ci daranno un segno qualunque per direi che hanno ricevuto e che gradiscono l'invio • --- • ,SOMMARIO: A. LgvANDOVSKY: L'anarchismo in Russia durante la Bivolusione (1917-1923) con nota di Luigi Fabbri - Lo SPETTATORI!..: Spiegazioni e chiarimenti - GASPARE CANNONE: Il tramonto di un ,, ate - CESARE TEO FILATO: Giuseppe Fanelli dalla. " Giovane Italia,, alla ''Internazionale,,·_ CAR~O FRANCESCO A.NSALDI: 1J'n'altra demoorasia - To.Po DI BIBLIOTECA: Sul libro di Adriano Tilgher '' Lo Spaccio del Bestione Trionfante ,, - CATILINA: BiYista delle Riviste. ==-==-=---===--==-=-=--================================================================ . Abbiamo· fatto stampare· il frontespizio e l'indice della prima ,. aTJTlata · della Rivista ad uso di. coloro che han· conseri,ata la collezione. Chi lo desidera è pregato di domandarcelo. , Ci restano alcune collezioni complete della prfma an~ata. Le · mettiamo in l7endita, rilegate in · tela, al prezzo di L. 30 per l'Italia e L. 35 per l'estero. franco posta raccomandate. F7'Se1SME) · E OEM0eRRZI1\ · di S1lVBRlt> MERLINf> In vendita presso -'' PENSIERO E VOLONTA' ,, Casella Postale 411 Boma , al prezzo di L. 1.50 per Ì'Italla e L. a per l'Estero. ---

PEN·SIERO E VOLONTÀ Anno II. - N~9.· • CasellaPostale N.411 • ✓ I Roma, 1 ° Agosto 1925 . . . • L'anarohisnmRollssidaurante laRivoluzion (1917 - 1923) Della storia del movimento anarchico in Russia dopo il 1817 può dir-si, sotto un certo aspetto, oiò che si dice della ·Grooia <ilie, :fiorente un tempo, oggi non è più che uno Stà:- to insignifioo.nte. }J"on si crederebbe, infatti, che oggi iID. Russia (che _molti oonsider8iilO .00"" me il paese ·più lilbero) non vii sia alcuna speci•e di movimento anwrchioo vero e proprio se si pensa a ,quanto esso fu impornente non molto tempo addietro. Osserv8Jldo la- Russia del 1917 rileviamo questo fatto: ohe i picooili gruppi ·anaJ'."ohioi, la cui esistenza clandestina sotto il regime cza• rista aveva poca importanza, diventano vitali e pUJhblici e, profittando d'una i,elatwa liber~ tà, cominciano una attiva prropaganda. . Si puhblicairono i primi giornali e in tutto il paese -si formarono dei gl'uppi anarchici, i quali tentarono di uscire <\~a loro o~ganizzazion~ caotica nella conferenza ana,rch1ca teinuta a, .Kharkorw dal 12 al 17 giugno di quell'anno. Questa conferenza creò l '« Uifficio provvìsorio d'informazione degli anarchici», coil compito di orgruniz.zare un congresso nazionale e di pubblicare all'uopo un bollettino speciale. Disgraziatamente le cir.costan.ze non furono favorevoli ed il congresso non potette ave~ luogo. M1a il movimento anarchico prese lo stesso e sì ra,pidamente una tale ampiezza, che durante la Rivoluzione di ottolbre (1917) esso rappresentava di. già una graD4e fovzai; e si può oon ragione sosteneire che gli anarchici contribuirono molto a rovesciare il gov,erno provvisorio di Kerenski ed a far trionfare i comunisti -con la loro dittatura proletaria. L'influenza degli anarchici era allora .grande fra gli .operati. Ecco che' cooa scriveva infatti ·il giornale mensoevioo « Novaja-JTuu )) (La Vita. Nuova) in un arlieolo del 15 norv.em- · b~e 1917 dal titolo « L'Anarchismo e la Rivoluzione»: Bi liotec Gi « Gli an~rchici, dei quali l'influeru.a era appena notevole e quasi nulla durante i primi giorni dJella Rivo1ooione, 'sO!D.oormai una forza clie ibiisognerà riconoiscere domani, s'è non oggi, di cui non •Si può nascondere 11 slgtnificato per l'evoluzione in avanti »; e pocO appresso aggiungeva: « E' avvenuto che, mentre i socialisti russi, con una persistenza degna di miglior oausa, si oooupavano aà azzannarsi tra loro, negli am1 bienti ùperai penetrava l'influenza degli anarchici.» E quel giornaJ.Hdioova il vero. L'attivit~ degli ~.narchici meritava d'essere imitata. E,cco, per esempio, un fatto da segnala.re nella vita dei gruppi a.narcllici: Uno dei più. piecoli, il gruppo « Hleb i Volja » {Panet e Libertà) del distretto di Beiica Orela raocoglieva, ogni mese questi abbonamenti ai vari giornali : 700 a « L'Anarchico », 200 a « Pane e Libertà», 300 a « Il Pensiero Operaio»," 500 · a «La libertà è in noi», 300 a «L 'Anarchia »; ed og;ni mese comprava e diffondeva dai c.in-que a.i seincentoi libri ed opuscoli. Una simile attività, era assai comune t:ra gli anair· chici nel corso degli anni 1917-18. N.el 1917 apparvero i giornali anarchici seguenti: « L'Anarchico » a R-ostorv sul Don ; « L'Anarchia » a 1'Iosca ; << Senza Capi», « iL1'Albatro », « L1a Voce del Laivoro », « La Com,une lroora », e << La- ,.o. iro e lihe.rtà » a Pietrogrado; « L 'Atba.tro » a Odessa ; ,<< La Rivolta» a, Tomsk; « Il Bollettino dell 'Uff'ioio provvisorio d'In- • formazioni », « Il Pensiero Operaio », e « Pane e Libe1rtà » a Khrurkow ; « Kronsta111d libera » a, Kronstand ; « La V ooe dell'Anarchia» a Sairatow; « L,a Li1 bertà è in noi » a, Kiew ; « L'Anarohico Siberiano» a Krasnoiarsk ». Num·erosi anarohici pa.rtecipavano ai vari I • .,

194 comitati rivoluziolllari e numocosi distaccamelllti rivoluzjonari erano guidati da anarchici. Gli anarchie.i furono an,che men1bri dei Sovieti locaJi .Dovunque si trovava.no degli ana~- chici, questi mostravano la loro attivit,à. Dopo laJ Rivoluzione di Ottoibre il movimento ana~ciliico diventò 'di giorno in giorno più forte. Al principio del 1918 gli anarohici avevano già tre quotidiani; ed uno di essi ( «L' Anarchia» dli J\llooca), su 6 e 8 pagine in gran~ de formato, avetV·a Ullla ti,ratura, di 30 . mila copie. Gli anarohici, sorpresi essi stessi di tanto successo, raddoppiarono i loiro sfor_zi. Essi erano considerati in mezzo aJ proletariato co• me l'ala sinistra dei 'bolscevichi, e qu-esti come l'ala deistra degli an~chici. G lì oper·ai avevano un po' ragi01I1e,perchè, spesso, {)isogna dirlo, gli anarohici agivano piuttosto com•e ;bolscevichi ,che come anarchici Non di ' . rad·p si videro degli anaircihici rendoce dei servigi all'autorità costituita, ed i bolscevichi proclamare altamente che l 'a.11archia. era il loro più prossimo ideale. Del resto l'azione comune delle due frazioni del socialismo alimentava molte speranze. Sotto i oolpi dei rivoluzionari che agivano di accordo a poco a poco i bianchi furOIIlo vin ti e gli ottimisti credeva.no già all'avvento imn1inente del socialismo. * * * Ma ben ·presto avvenne una cosa ahbo1ninevole, su cu1 spetta alla storia obiettiva di pronunciarsi. Io non cito qui che i fatti meritevoli dì essere conosciuti. Il 12 e.il 13 aprile 1918 il g_overno bolscevico iniziò gli attacchi più turpi contro le organizzaziom.i anarchiche: degli anarchici furonio arrestati, i circoli furono chiusi, €CC. Cominciate a Mosè a., le persecuzioni rapidamente si estesero anche in molte località dove anar1ctbi,c,ie :bolscevichi avevano fino allora lotta,to fraternamente uniti ,c,ontro i bianchi. Malgrado che numerose oirganiz.zazioni sovi"etiche protestassero contro un'azione c.os\ malvagia, invece di ,continuare la lotta co.nt,ro i b~a~chi_,, si comi~ciò a lorttaire oointro gli anar0h1c1. Cio non g1ovò certamente alla rivoluzione ! · · ·Si ,è tentato di giustificaire tale rnodo d-. agire -00J pretesto che dei 1b,anditi e;ranoi penetrati tra, i ranghi degli runarcbici. V~era, della verità in ciò; ma il fatto ,era inevi.tabile e non B"blio·e ·, 8" , ~ ' si era pr-cdoitto solo tira gli anarchici ma anche tra i bols.cevicihi, come lo prorvò la epurazione che ques.ti çiovette,vo &are del proiprioi partito, ,oOIUcui es,pu1sero più di oonto mila mem 1 biri. Il prete.sto invocato ,contro gli anarchici era inolt1,e ipo0rita, perche l'epurazione si faceva 101 stesso per mezzo dei giornali, nei circoli e per opera dei ri votluzionari. PersonaJ.meinte io penso che una sola ragione muoveva queste persecuziOIIli contro gli anarchici : K< la /brama del porte.re » nei loro amici della vigilia. Questa sete di Pot~re gettava, inevitaibilmente, gli uni contro gli al- · tri, i sociiaJ.isti di Stato ed i socialisti antistatali; e soil.01 ~ tfatto si produsse più p!resto di quel ehe fosse prevedibile. L'esperienza ha dimorstrato quanto tali discordie siano disast-rose per la rivoluzione. Che i nostri amicl socialisti riflettano a ciò, se sono veramente gli amici dei lavoratori; e ne traggano la n\3-- oessaria lezione. Ma torniamo a noci..Malgrado le persecuzioni, durante l'anno 1918 vediamo pu:biblicarsi, oltre par 1 e,oohi di quelli già annotati dell'anno prima, i giornali anarchici seguenti : « L'Anairichia », divenuto quotidiano, a lVI9sca; « La Voce del Lavoro», p,ure quotidiano, a Pietrogrado e a Mosoa; « La Comune libera», quotidiano a M0sca; « Pensieri e Pa.role », il « Bollettino dell'Esecutivo ,~ell 'Org.alr11z.z1aa;ione « LadJorta » ~ « La libeira vooe del la.voro », la « Cr·eazion~ rivoluzionaria» .a Mosca; C()lll l'identico titolo K< La quattro periodici a Mosca ' mn.ra e Nijni-Novgorod; B anàiera Nera » Pietrogrado, Sacon un altro titolo iclellltico « L'Anarchico » altTi 4 periodici a Mosca, Y tllroslam, Aroang·eloi, Astrakan; «'Lavoro li1 bero », e «L,a B.andieiI"a Operai.a,>> a Pietrogrado; « Senza autorità, » a Kharkorw · . ' « Il Coirriere dell'Anarchia» a Brìansk · « Il flutto » ai E1kaireri.nibuirg; ' « Ij,a Comune li beira » e « L, 'Anarchià » a Via,tka; '<< La Voce dell'ana,rchico >> a Ekaterinoslaw • « L'Avvenire » a Vologdai; ' « La Bandiera dell 'anaJ:"chia » e « N abat » a Kursk: · « La Via dell'Anairchia » a Saransk; « Il Pensiero liooro » a Voroneje : « I.J1aVoc.e de.Il'anarchi,oo » a Sn1olensk:

PENSIERO E VOLONTA' · 195 « Il Pensiero degli uomini liberi » ad As !rakhwn. Infine un giornale anarohico in lingua ukrama si pubblicava a Kh8Jrkow; due in lingua litu~a a Kharkow ed a Mosea; ed UJD.O in lingua tartara a Kazan. Mofte case edit.ricì pu1 blhlicarono una_ quantità di li:hri e di opuscoli. Più di trenta opere :furono edite dalla « Vooe del lavoro» e dalla ·« Rraterni tà libera, », alcune delle quali pooo o pUIIlto conosciute f.uori della Russia. Notiarmo in modo speciale due libri di Borovoì «L'Anarchismo» e « L'Individuo e la Socie• tà s0001D.do la ,concézione- anarchica»; poi l'« Etica» di Kropotkin (1), e due raccolte di scritti in morte di Kropotkin. I gruppi runarchici si sfor7.i8it'ono di proseguire, malgrado le peirsecuziOlllÌ, il lavoro cosi bene iniziato; ma ad un oorto momento: gran parte di oompagni emigrarono nell'Udrraina, dove pareva loro di poter più efficacemente 11Ilfiuire sugli avvenimenti; e a poco a poco il movim~to anairohico nella Russia propriamente detta s'indeiboll e non riprese più l'attivi1'à che .a,veva conosciuta nel recente pas- , sato. * * * Nell' Ukraina si lotta va contro i bianchi i ' più grandi nemici della rivoluzione r:ussa e là il pericolo costante riunl ·di nuorvo le 'due frazioni del socialismo. Di nuovo gli anarchi- . ci si lbatteirono a fianoo dei comunisti, sperando ohe i comunisti russi awebbero compreso il loro errore, che la buona armonia sare'6,- be ritornata e che una an1ichevole azione sarebbe stata possibile ancora. Invece si ebfbe nell 'Uk:raillla la ripetizione di ci_òche era avvenuto in Russia. Appena il movrmento anaiVcliioo «ebbe rapidamente e prese dell 'ampiez,za, ricominciarono gli attacchi dei com unisti, ohe temetteiro per la loro situazione di partito dominante ed il movj- ' men~ ~narohioo fu soffocato, da severe per· SOOUZlODJ.. Nel movimento anatrchico ukraino fu sopratru.tto at.tiva lai organizza~jone ohiamata « N abat» . Bencihè a mio parere l '« anarchismo ,~ioo » (formula, teorica, di qUien,a orga- (1) Dopo scritto questo articolo sono uscite le edizioni _tedesca e spagnuola di questo libro ; ne sta per usoire una edizione francese ed è in preparazione l'edizione italiana a cura. della Casa Editrice So~iale di Milano. Bib'lio eca G"no • 1anc nizzazione) fosse erroneo, bisogna riconosce~ re clie, la sua azione fu attiva ed efficace, ed 1 esercitò una grande inrfluenza. Il movimento « Na;bat » s()['se a Kursk, dove ebbe luogo verso la metà di novembre (1918) la prima conferenza delle organizz.azioni anarohiche dell'Ukraina.. Fu in questo oonvegno che s1 formulò ed, a-ccettò una dichiara.zione di azione comune sulla !base dell'« Anarohismo unico». L' « Anarchismo unico » considera l'Indivàdualismo anarohico, il Comunismo anairchict> ed il Sindacalismo anarchioo come tanti aspetti diversi dell'runal'cbismo unico (o anarchis~o inte~ale, come dicono alcuni), del quale il sinaa10alismo costituisce il metodo tatitico, il comunismo libero la dorttrina della base economica della società futura e I 'individualismo anarchico lo scopo. La conferenza costitul la « Confederazione delle organizzazioni anarchiche dell'Ukraina». Il giornale « N aibat », fino _allora organo dovuto all'iniziativa di un gruppo divelllne l'or- · gano della Conf edeirazione; ,e fu così ohe, come ho det,to sopra, questa potè agire attivamente ed! efrfi,cacemente. Ne,ll'aprile del 1919 ehbe luogo il primo congifesso regolare della Confederazione. Sì era pensato a .bella prima dì fare un oongiresso di tutte 1e organizzazioni « N abat » della. Russia; ma non fu poissibile. La Con:feder azione riuscì a, far uscire durante alcuni mesi 23 numeri del « Nabat » C-onfederale, 7 numeri del « N·what » di Gulia-Polea, o del « N·a1 bat » di Elisabetgrado 11 dél « N aha,t » ili Odessa; e puhblicò inoÌ.tre una serie di opuscoli e libri. Si &'"a pensato anche a fal" uscire in lingua ukraina il giornale _ « La Campana del Villaggio». ~-,umorosissimi ,compagni si ·erano in quel tempo entusiasmati del movimento ·maknovista e vi presero attiva parte, propagando fra i ribelli seguaci di Makhno le idee a,n.ar-:. chiohe. Il movime.nto maknorvista nooque fortemente soitto ogni punto di vista al movimento anairchico, al •quale sottrasse molti con1pagni delle organizLZazioni urba,ne che oosì, persero gran parte d·eue Joro forz-e. Di più, girazie all 'e tiohetta anaìI"chioa esso riu- ' scì a indurre in errore una grande quantità di compagni. Bisogna però a .questo punto dil'e ben alto -che il movin1ento di l\Iakhno non era aJffatto, come l'accusavano i suoi nemici, un movimento di 1banditi 1 bensì semplicemente e speci.:ficatamente ~ movimento di 00111tadini. Le persecuzioni governative

\ 169 PENSIERO E \.OLONTA' cantAro di . questo contribuirono mo~to ad ali- . mentare. l'oo.tu&iasmo intorno a ha (1). * * * Durante l'estate de.l 1919 due congressi, uno. dei sindJooaJ.isti anairchioi e l'altro dei giovani anar,c,hici furono proibiti dal governo . 1 bolsceivioo. L'ostilità fra le due frazioni del sooialismo prese •UJllapiega tragica. Degli anarchici furono fucilati ed una esplosione nei locali de! Comitato a./ Mosoa del partito comunista fu provocata da una ,bomba lanciata da anarchici clandestini, per cui peirirono ~uni comunist~. Quest'ultimo attentato contro il comitato di Mosca è, a mio parere, deplorevole; µi.a che dire allora della repressione insensata del governo 1 001.s:cevioocontro gli anarohici? -Gli autori dell'attentato avevano creduto di obbligare .così il goveo:no dal cessar:e le persecuzioni, ma al contrario non erano riusciti ad aJtro che a scavare, un a;hisso più profondo tra oomunisti ed anarchici. Il morvimento anarchico, inde1bolìto da una lotta accanita .contro due grandi forze, - perchè non bispgna di.men~iorure che gli anar- , chici non hanno mai cessato ne.J>pure un istante di lottare oontro i ,bianchi, - venne quasi soffocato. Nel 1919 uscivano dei giornali anatrchicl qua,si soltant01 nell'Ulkraina; e nel 1920 il loro numero oca ridotto ai minimi termini. :Erc:cone l'elenco : Nf.tll'ann10 1 1 QJ. 9 usai van o · « L,'.~narchi a » e 1<< Il Comunista » (clandestini) ; a Mosca « Lai Vita libera », « La Voce del Lavoro », « La Vita e la Creazione » {dei giovani anarchici), _il « Nahat », il « Potchin » e «Lavoro e L,~bertà. »; - a Pietrogrado « Il L•avoro libera»; - a Kharkow il « Naib,at », il 1<< Bollettino de,l Congre,ssoi anairchico1» e « Verso la luce » ; - a Elisa-betgra.do « Il foglio periodico della Federazio1I1e Anar.chica » ed il « N a- 'bat. »; - a, Klinci « L,a Voce del Lavoro»; a lYanavo Vosenensk « Il Rilbelle »; - a Berdia,nsk « L' Alba,tro » e « Berdiansk libera » ; - a I{ie-\Y « La Libertà »; ed oltre ai già no- (1) Traducendo questo articolo vedo det,t.e a. proposito di Makhno delle cose, di cui ebbi una intuizione abbastanza chiara fin dal 1920 in hase alle notizie di allora; ma bisogna aggiungere che siamo ben lungi dal poter dire uua parola definitiva sopra an movimento cosi serio, complesso e importante. Va lasciata dunque all'autore di questo articolo tutta la responsabilità delle sue affermazioni. LUIGI FABBRI Biblioteca Gino Bianco tati ,uscivano altrettanti periodici col nome oomune d.i « N abat » a Gulia.~ Polea, Ekaterinoslaw e Odessa. Usciva inoltre, in ling-ua russa ed ukraina 1 «L1a Via della libertà», organo dei maknovisti. Per il 1920 notiamo: il « Nabat» d •Altal (clandestino), il « Bollet,tino dell'llnione Anarcliica » a Mosca e il « N a:hat » a Kharkow; poii. la « Vooe del Maknovista »,« Il Ribelle li1 bero » e la « Via della liJbertà », che uscivano negli amhienti mak.novisti; ed infine la « Via dell 'Anar.c1hia » a Blagoveooensk e la << B and.iera Nera » a Vladi vostok, che però non sono nella Russia, soviettista. A dire il vero, me.no pochissimi, la generalità degli anarchici non amavano molto di pigliarsela sopratutto coi oomunisti,. Due f at1 ì mostrano che essi preferivano battersi contro i re-azionari biM10hi. Durante, l'attacco del generale bianco J udenibc.h oontro Pietrogrado nel 1919 dei distaccamenti speciali di anarchie.i si formarono per la difesa, della città e molto vi contri1buiJrOIIl.o.Nell'autunno del 1920 fu per merito dell'organiz,zazione anarchica «Nabait» che fu C01I10lusala pace tra. il governo dei Sovieti e Makhno. Questa pace permise di cacciare Wrangel (altro generale dei bianchi) dall 'l11kira,inae, dalla Crimea. Disgraziatamen-. te però la lott-a ric-ominoiò poco dopo. Di chi la c.o1pa? Ai :fatti più contr0tllalbili la risposta Sperando che il patito concluso t,ra il governo dei Sovieti e Makhno - patto ohe ga, ra,ntiva la libera proPaganda delle idee anarchiohe - sarebbe lealmente osseirvato dai comunisti, la Confederazione delle organìzzazioflli anwchiche «N aibat» oredJè venuto il mo~ n1ento d'organiz,zare il congresso, da lùngo ten1po progetta,to, delle associazioni anarclriche di tutta la Russia soviettista. Infatti il Goingresso fu .indetto, pubblic.amsnte, per il 1. .dicembrre 1920 a Kharikorw. Ma i delegati furono a.rirestati in mas-sa appena arriva,ti, ed il Congresso oosl non potè pii1 tenersi. Il movimento anarchico in Ukraina venne da questo momento sotffocato. I compagni pit1 attivj, 0ome Volin, Baron, Mratchny, Olga ·raratouta, e molti altri furono artrestati. Baron è ancora in prigione. Volin, Mratchny, ~faksimort, J artiehuk ed alcuni altri riuscirono a riparare all'esteiro grazie all'intervento di compagni stranieri. Tutte •queste persecuzioni terribili finirono con l'annientare quasi il moivim.ento. Che cosa siano' state queste persecuzioni lo di.mo-

PENSIERO E \tOLONTA' 197 strano eloquentemente le ci:fire, che si possono leggere nello stesso « Libro Rosso », pubblicaziOll'.leurfficiale goivernativà. Durante il periodo 1917-1920,· soltanto nella città di Moscai, furono an·estati ben 432 aJ1archici di0hiarati e 2Jl anarchici clandestini, (vedi il « LibrO' Rosso », edizione del Soviet di Mosca, a pag. 632). Durante il 1921, il 1922 e il 1923 silenzio assoluto. Soltanto gli anarchici soviettjsti poterono dare qualche segno di vita, ma solo per poco tempo. Qualche piccolo giornale, con1e il « Potchin » ed il « Volnaija Jizn », potè u cire irr,egolarmente. Il « Potchin » ( «L1Iniziatore») cominciò ad uscire il 20 :febbrai6, ma ,col terzo numero fu confiscato e le sue pubhlicazionj proibite, hen0hè vi collaborasse H. S8iildòmirski che occupa un posto importante nel (Jommissariato de.gli affari esteri. La sola Casa di edizioni anarchiche che rin1aneva in piedi fu la « Go1os Truda », che però fu messa nella quasi impos ibilità di pub:blicare alounchè a causa della censura; la quale ha fra l'altro proi·bita perfino l'opera del letterato anarchico Borovoi su D1)$toiew~ ski, il grande auiiore russo. E' stata proiibita altresì ·1a stampa dell'opuscolo dell'anarchico tedesoo Oerter « 1 Che cosa vogliono i sindacalisti r » e non è possibile neppure di pubblicaa-e il noto liibro di •fama mondiale del G ayau « La morale senza sanzione Ìlè oblbli- . gaz100.e ». * * * Penso e.be sia necessario a questo punto dire qualche cosa sulle Yarie tendenze e cor- • renti d'idee dell 'ann.rchisn10 russo. Come in t,utti i paesi, vi sono in Russia deg1i anar~hici sindacalisti, dr.gli ana,1eh ci individualisti e degli ana.r-chici oo'ql.unisti. 1v1a v'.i sono altre correnti del tutto soonosciute in Occidente, di alc,une delle quali alcuni compagni dicono che non sono punto. a.narchi0he. l\~Laio nOIIlvoglio qui erigermi a giudjce, ma riferire semplicemente le cose come sono. La prima di queste correnti, diverse dalle già note, è il « Pan-anarchismo » di cui i teorioi sono i firatelli Goirdin che hanno organizzato il « -Centro di. tecnica sociale » ; essi sono venuti a patti col governo S()IViettista a proposito della estraterritorjalità delle is.titu- ~doni di te-cnica sòciale. Questa tendenz-a fa una propaganda a,t,tiva -contro la religione e la scienza t~orica. A coloro che oonosoono la linBi biiot ca Gino Bianco •• gua russa consiglia,rno, per informarsi delré idee1 di questa oorrente anarchica, i seguenti scritti : « Il manìfesto dei J.>an-anarc.histi », « ìVlan:ismo e CristianesimOI », e « Conversa· ziO!D.econ un anarchico filosofo ». Però i fratelli Go!rdin più tardi abbandonarono queste idee, ed il movimento ne cessò. Uno dei due, benchè molto istruito, diventò del tutto antianarchioo e lanciò una nuova teoiria addirittura insensata e ideò una nuova lingua. L'altro, A. GO!rdin, partecipò al sorgere di una_nuova tendenza, l'« Anarclµsm<> universalista », le teorie della quale mi semibravano assai nebulose. Leggere di tale corrente l'opuscolo· russo di Askarow: « Le que-· stioni fondarnentali dell 'Anaroo-un1ve!fsaJ:ismo. L,a seiziOIIlerussa degli anarco-universalistJi f ooe usci.re anche quattro numeri di un suo giornale: « Universel ». Ma il Gordin aibbandonò anche questa trazione e fondò un nuovo g:ruppo1su nuove basi . teoriche, sotto certi punti di vista interessan-· ti ma esposte oon un linguag.gio del tutto indigesto. Le principali G>peredi questa ooirrem.- te SQfilO: « DaJ.l'Ananchismo di diritto all'Anarchismo di ,f a.tto » e « L 'Ana,rchico- Universalismo-Interindividualismo ». Io ho visto i\nche cinque numeri d'un suo gran giorn.ale il cui titol01 si può tradurre oosì: « Per mez.zo del Socialismo all'Anar-001-Universalismo-Interindividualis1no ». Queste ultime duie tendenze banno fatta dellai propaganda per il soviettismo, e la seconcia lodava anche fortemente il « ·Comintern » (1), la qual cosa non impedì ai suoi rappresentanti d'essere lo stesso arrestati. Queste tendeMe eran quello più omnunemente cfiiamate « sovjettiste ». l\1a vale la pena di spendere qua1che altra parola su questo « anarchismo soviettista ». Esso è sorto tra quegli anarchici che speravano che il bolscevismo potesse favorire lo sviluppo dell'anarchismo, e pensa.vano quindi che gli anarchic1 dovessero prendere una. par- · te attiva nelle istituzioni sovie-ttiste. Giuda Rostchin è uno dei più ferventi ra,ppresentanti di tale oorrente d'idee. · Il Roostchin aYeva affermato che lo spirito militaristR ern in Russia una con~eguenza della. euerta. civile, ma che esso saireb!be stato jnevita1b11mente RORtjtuito dallo spirito di p1"Qtdu7.ione; e r llorra, ma alloira. soltanto, !=;fl~eb- (1) Il .Oominter11 é uno degli orgAni centrali della Terza Internazionale comunfata. N. d. 'I'.

,, 198 PENSIERO E VOLONTA' ,be stato possibile il « con1unismo libero». Quanto egli a.vesse ragione io non SOi; ma ce.irto è che questa tendenza anarchica non ehbe successo. Essa non e;bbe, neppure un gioa:-• nal.E, suo proprio, per propagare le propriè iclee ; e n1olti che se ne dicevanOI seguaci :finirono con l'entrare sen-z'altro nel partito oomunis,ta. Solo quella cJ1e si c,hiama,va la « Federazi<Yne pan-rUBsa degli anarchici-comunisti », la quale nel 1918 aveva un org81Ilo assai huono, riusaì per u;n momento ad eser:citare una ctJrta influenza sul Comitato Ese1e,ut,ivo panrusso dei Sorvie1ti, nel quale ehbe pe:r rappresentanti gli anairohi-ci Karelin e Ghè. Essa contò fino a 29 &-uoo.membri tra i delegati del 4. Congresso, dei Sovieti. 1\1:a anch'essa faceva un po' di lbrlu·ff,emme, lo indica il suo stesso no-me d•i « pan-russa», mentre aveva un seguito note,vole soiltanto a. lVIosca e fuori di 1\1osca ' contava -solo dei pic,co]i gruppi assa1i poico numerosi. Ora (nel 1924) essa tace e, non :fa più della propaganda per i Sorvieti. La, maggior parte dei gruppi ana,rcl1ici soviettisti sono quasi esclusivarnente 1 un prodotto delle persecuzioni, un risultato del desiderio di adattairsi alle circostanze. Cosi, essi norn sono considerati anarchici dagli altri compagni. Nonostante, considerando la oosa obiettivamente, ·bisognai riconoscere che a.nehe in mezzo a loro vi sono delle bruorne idee· ei ' lo storico fut,uro del movimento ana,:richico in Russia, ne t,errà certamente conto. Ma sicèof- . mei 10 non s,ono uno storico, passo ad altro argomento. be all'incirca la st,essa so,rte di quello degli auai1,chici adulti. t,viluppatosi fortemente durante il 1918, dopo aver puhblicato qualche doz,zina di numeri del loTo giornale « La Vita e la Creazione della Gioventù russa », questo movin1.ento fu soffocato dal gorveirno. 11 29 gi11igno 1918 era, ,cominciato il prjmo Congre~- so della •« Jf ederazione panrussa dei Giovanl Anarrooi0i >>; ma dopo. tre. giO!rni, il primo luglio, alle ore 3 po1n. il Congresso fu sciolto dalla polizia ;bolscevica e t-utti i congressisti arrestati. Resta,to libea:-o per caso, il èompa1gno KoTsio\v tentò dti ricost,ituire l'organizzazione, ma non ,·i riuscì pe,1~chènegli aJ.t,ri centri tutte. le oTg&ruzzaizioni locali erano state ugu aJ.mente dispetse. Tutto ç,jò è molto deplorevole, per• chè il movimooto giovanile era assai attiyo e di spirito rivoluziona.rio. I giorvani anarchic1 che caddero nelle battaglie contro i bianchi furono moilto nun1erosi. Ad Elisatb€tgrado, per esempio, nella. ·battaglia oontro Gregoriew mo1 l'irono sei giovani anarr hici, fra cui due dei più attivi: J anus B-altin e JYiicha Zlo•i Rado1nislsky (il secondo era fratello del presidente del Comintern comunista Zin0Yieff-Racla1nislsky). * * * Prima di :finire vogli01 dire qualche altra cosa sul n1oviment01 che, ha preso il nome da :\IaJ{hno: L,a maggior part•e degli anarchici di Occidente c,cmsiderano il movimento ma1knovista con1e anarchic,o, mentre i comunisti lo consìdera,n-01un !banditismo,. I.Je due asserzioni sono false ; non si tratta, di n1ovimento anarchi- ***· eo nè di banditismo (1). Poche pa,role dirò sul mrnvinientoi sindaicalì- Agli a,narchici seguaci o ammiratori dirò sta degli anar,eihici. Nelle unioni di niestiere che in questo n1orvimento esisteva,- proprio spiegano la propria attività specia.lmsnt5e gh coine tra i ·boilscevichi, una « Ceka »; si fuanarco-sindacalisti ed i comunisti anarchici. c.ilaYa, si n1:obà1izz.a,Yae, Ri av,eva la dittatuJ'.'a l\La l'influenza anarchica in taJri. organizzazio- · di :\'.[aJ{hno e· del suo stato maggioire, e la lini no!Il è molto forte. Sarebbe da augurarsi bert♦à non vi esisteva che nei limiti del n1ouna azione 1 più vigorrosa, nia. essa non è stata vin1ento maknovista, va.le a dire finchè non possibile a -causa. delle persecuzioni. Però è gli si· faicesse propagandai contraria. yi sono degno di nota il ,fatto che nel 1918 preseroi .. fa.t~i 0~1e norn si poss0<no cancella.re, carne la pa 1rtei al Congresso Nazionale dei Sinda.oati 2[' fuc1ln,z1one del comandante comunista Poa1:archici in ~appresentan7Ja di 88 mila ope.. l~ns k;v (eh' era stato a oapo d'un reggimento ra1. Al Congresso del 1919 partecipall"ono 15 di_~Ia.khnoi) e dei suoi' compagni; e che a Berdelegati anarchici, ra,ppresentanti di 53 mila d1~n~k ed a Gulia,i Pole esistevano due Com· _opera,i; a quello del 1920 i delegati furono 10 misRioni del genere deilla, « Ceka », che per per cooto di 35 mila, operai. Sull'azione drali -- anni seguenti non 81 hbiamo dati. h (t) Richiarniamo la nota fatta in proposito in altro punto Il · di questo articolo · Biblio ;càm~to ~ei «.Gio~i anarchici» eib- IL TRADUTTORE

• PENSIERO h VOLON1'A' 199 combattere la controrivoluzione e gli a.vver- · sari del maknovismo si macchiarono di fatti abominevoli come la tristemente celebre istituzione ,bolscevica. V'era oertamente una forte corrente anarchica nel movimento di lVIakhno, mn era una coqente e nulla più. Si cade dunque in grave erroTe a ,batteziZare per anarchico tutto il movimento, allo stesso modo che sare1bibe erroneo il dire a.narohica la rivoluzione russa, solo perohè. una forte corrente anarchica vi si manifestò dUirante le g!ioirnate di ottobI"e 1918. Io oredo c.he prima o poii, se il morvimento non fosse sta,to sconfitto, il dissidio sarebbe sarto tra 1Iakhno e gli anarchie.i. s~, ne ebbero sintomi notevoli; e basta ricordare, in propos.ito, la risoluzione significativà vota,ta dal .co;nvegno anairchioo in agosto del 1920 sul movimento maknotvista. Si sa che vi furono dissensi piuttosto aspri tra lVIa.khno e qualche anairobico conos-ciuto ohe non vo leva totllerare la dittatura di lui e del suo stato maggioire come pure il suo modo d'agìrè non sempre anarchico. 1Jn fervente maiknovista, P. A.rcbinOtff, ha scritto un libro sul movimento di Makhno e lo si può considerare come lo storico ufficiale di esso (1). Ai nemici del morvimento, maknoiv'ista diremo che n-o!Ilsi potrà mai dimenticare la }ot. ta instancaibtile condotta da, 1\1akhno contro l_'oocupazione tedesca, contro Denildn, retlaura e W rangel. Non si potrà cancellare dalla storia questo fatto, çhe i distac-camenti di l\1akhno hanno validamente cooperato a liberare l 'lTkraina e la Crimea e ohe i giornali com unisti furono pieni, durante un certo tempo, di articoli in lode di ~1akhno. Trat_ tare dia rha.ndito un uomo che, µo1 si loda è un agire da banditi ; per:chè non alt-ro che de1 banditi potrebbero incensaire un han~if"."' Un uomo sincero, che voglla giudicar~ obiettivamente, devie dire che un gran malinteso si è prodortto fra due parli della e.lasse operaia: n1a!inteso deploTevole certo, ma. non di più. L,a sto,ria dir~ chi aveva ragione. Per ora noi possiamo soilo 1 augurarci e sÌorzaQci ~he tut,to ciò non Ri ripeta . . . . . . . .. * * ·X· GH ana,rohici giudicheranno da se stess1, da questo abboz.zo sul n1ovimento russo, se l'azione dei lo'l'O comp~gni è sta,ta buona._ '1) Questo libro si è pubblicato l'anno scorso in franc,esE': P. ARCHINOFJr - L'histoire du mouvement makhnoviste - Edit. Librairie Jnternationale, Parigi - fr. 8,50. ·81b iot ca Gi o Bian·co Pe1·sO(Ilalmente, eccoi la mia opinione: il movimento anarchico 1n 'Russia è stato atti· vo, energico e denso di speranz~, ma ha mancato al -suo scoipo. Ha incontrato grandissime difficoltà 11el suo lavoro, e speCllahnente le pe.rsecuz.io!lli gli intr~:dciarono il cammino; ma 1 hisog.ria anche conìessare che· gli anaroh1ci medesimi so•no caduti in gravi enrori. Essi non compresero la lo['o, funzione stori,. ca,; e, jnvece di tendere tutte le loro forze per gittare ·in Russia delle solide basi per l'evoluzione delle idee ànair,chjc;Jie, per la loro profonda penetraiiione tra le masse '"1av<».-atricl, gli anarchici si sono l~sciati trascinare dalla illusione di una possibile e immediata rivoluzione anarchie.a in un paese ,dove, fino al 1917, non si sapeva quasi niente ·sull'anarch1smo e spesso non si sapeva distinguere tra anairchici e banditi. Non si è tenuto conto del fat0, che il popolo non aveva ancora Yissuto la vita soiciale e che gli operai non erano maì stati organiz,zati in sindacati. Ecco perchè il movin1ento. anrurchico ebbe . bensì dell'ampiezza. ,ma fu superficiale, brillante 1na erroneo; e l 'erro11:e hn, genern.to la debolezza del movimento. La, Rivo1uzione Russa ha dimostrato la saldeizza di base dell'anarchismo ma ha rivelato che la tatti-e-a impiegata fin qui dagli anarchici è err'11ta. I/ a:vTenire ci dirà se gli ·anairohici sapranno trarre un insegnamento da questa grande lezione storica,. A. LEVANDOVSKY. Ho S( ouito, trad4.1,cendo, con vivo inte1·esse l' espos1:zione docu11ientata di tutto q1.1,eRtoarticolo.,- 1na ora ehe son gi11Jtno in fon do devo aggiungere qual che altra parola alle poche note messe qua e là durante la traduzione. Si ha l'impressione che l'autore dell'articolo sia piuttosto indulgente coi bolsce'l!ich ,.,:· mri (Jn:esto re11de JJÌlt attendib1:li le notizie storiche da lui date sulle persec1.1zioni del gover'J?Jo ru.sso, contro gli anarchici. Quando poi egli eniettendo u,.n suo ap'])re.zzamento, dire che t1 ra bolsce1.,ichi e anarchie,,: è ques'tione di 1.t1i se1111>lice ,nal in teso, 1ni SP1nbra ehe esageri... Il ronflitto trci bolscevisnio e c111arc!?1.sniol,unai dall'essere· frntto di un Re,nzJ·l1·re1nali'.nteso, è la se1·ia, 1·ne1Jifabile e tragica conseguenza dell'insanabile con/I itto tra aiif orritcì e libertà, tra le concezione au,torita1·ia f ~fatale del Ro- <·ialisnio e della ,,rivoluzione e la concezione libPrta/J·ia ed anarchica. Nelle 1.dt1:me righe dell'articolo rni Re112bra,

200 PENSIF.RO E VOLON1"'A' . anche, esagerato il dire che prnna del 1917 non, si sa1;esse nwUa dell' anarchisnio · in ltussia. Per quanto lim·itato, e d' iniporta1iza. mir~ore · deo f i altri, un 1novi1nento anarchico e' era già da pa- --'recchio tempo in tutta la .Ru,,ssia_; tanto vero che durante la bre1.1e e disgraziata 1·i1.1oluzione del 1905 sbocciò subito colà una floridrissima stampa ana1·chica e si ebbe1·0 anche 11er qwalche tempo uno o d11/e giornali a11arrh1.ci <J.Uotidiani. (]osi plire nii se1nbra inesatto dire che in Rnssia 1>rima del 1917 ali or,erai non e1·ano niai stati organizzati in sini/Aca-ti. >"Jottoaltre for- --··-- - -- ---- .. ·----- nze un nt-oviniento a carattere sindacale c'era uià da un pezzo (non anrvrchico, s'intende), speclnlniente tra ali operai i11d1-1,striali delle grandi città: e sotto lo czar si ebbe1·0 7>izì volte scioveri non solo tra gli operai cittadini ma perfino nelle campagne. A propo•~ito di jjf ach1io ho detto già in una nota precedente la riserva che bisogna fare. 1lla a tal proposito io,~ personalmente, ho l'im• pressione che l'autore sii questo argoniento si .~ia 1nolto avvicinato alla verità. LUlGl FABBRI. ----------,------ Spiegazioni e chia1~irnenti Abbìa1no potuto legg,ere in una rivista anarchica che si pubblica all'estero un articolo del nostro aimioo Hugo Treni, il quale si occupa dei ra!)}?Orti fra g1i anarchici italiani ernigrati e quelli che sono rimasti in •patria, accennando agli equi ,·oci e 1nalintesi fra loro generati dalla lontananza -e dalla difficoltà di mante~ nersi !in relazioni costanti e regolari (1). Hugo Treni ha messo il dito sopra un tasto che si potrebbe dire scottante. L' argon1ento n1erita di essere chiarito, e _noi ce ne occupia• n10 con interesse, benchè l'articolo che ce ne offre il _destro risalga già a due o tre mesi addi,etro Tanto è una questione che non passa d'attualità; anzi diventa a'attualità sempre di più, quanto pii1 si vanno facendo difficili 1 rapporti fra compagni di fuori1 e quelli dì dentro, non più soltanto attraverso la stamp~ . ma, anch~ i:er mezzo cl.elle comunicazn.'oni epistolari. e private. Ma ci perm-etta il Treni dj dirgli, ce,rt,i ehe 1,-t cosa gli farà piacere, ch'egli vede la questione sotto una luee troppo pessimista. Eg]i comincia il suo arti'colo affermando che tutto quanto è :fa,tto dai compagni all'estero « è dai compagni d'Italia osservato e seguito con una certa diffidenza, quando non è completamente S'\ a,lutato ». Ora, questo non è, asolutnmente. I/unica cosa vera è che i cornpagn·11 d'Italia ig,norano ciò che fanno i compagni all'estero, non volutamente - si badi bene - ma perchè i11 realtà le « circostanze » in1pediscono a, noi che siam dentro di seguh're con r,egolarità e metaodo il movimento e le discussioni, d'idee che sj svolgono al di fuori. (1) Vedi Iconoclasta di Parigi, n. 6 del 10 aprile 1925; arB tjc~lo \Per una m.agp-iore intesa>, pag. 165. u neo Noi stessi, che per la no.stra speciale e octasionale condizione di pubblicisti siamo pii1- in grado di ricevere stampe d'ogni sp,ecie, non rìoeviamo i giornali nostri esteri1 che per cn.s0 e assai di rado. Inoltre molte cose di cu.r s1 occupano i nostri compagni di fuori qui 1 non interesserebbero o non sd. p1 otr,ehhero tratta-- re. Vi sono questioni, inoltl'e, che ,1'mpcgnando esclusi va1nente la responsabilità dei1 co1npagni a.i fuori, in1pongono a no:i un certo riserbo. l\tla tutto ciò non ha niente a che fare con la diffidenza o con la svalutazione. _.\ 1 co:-itr~rio r Possian10 assicurare i1 compa • gni <le1l'este1·0 ·- ed in questo siamo c;icuri di interpl'etare senza ,eccezione il sentimento di tutti i1 compagni r,esidenti in Italia -- ~~he ogni attività anarchica che si svolge oltre c:onf)ne è considerata qui con viva simpatia, ,e seguita dai nostri pi~l fervidi auguri di successn. Ogni volta che una iniziativa nuova si annuncia noi ne siamo profondamente lieti. Quindi una di visione tra noi che siam qui e gli altri che sono fuori non esiste; e forse v'è un legame spi r;tual e maggiore, determinato da11e difficoltà ed ostacoli ognor piì1 gravi e da un senso di nostalgia molto spiegabile. ,·nol .ciò significare che noi siamo, programmatican1ente e sentimentalmente, sen1pre· d'accordo con tutto ciò che dicono all'estero tutti i nostri oompagni 1 Questo no : sarebbe cosa impossil)i,Jte, e l'affern1arla sarebbe inutj]e ipocrisia. Restano oortamente i dissensi, che ci Sono stati sempre, di carattere teorico e d'indola JJratica, come i:ure qu,elli dli' atteggiamento spirituale e formale; Ìna il fatto che noi siam qui e gli altri fuori non influisce punto su tali dli'ssensi; o, se vi influisce, vi influisce in

• ,, PENSIERO E VOLONTA' 201 senso buono, in quando li rende m,eno aspri e, almeno a noi, fa trascurare con indùlgenza a,nche qualche parola poco cortese che sfugge . . ogni tanto, nella polemica, a qualcuno degli amici di fuori. Noi ci rendia,mo pe·rfettamente conto della posizione difficile .dei compagni di fuori (e speriamo che faranno altrettanto essi nei confronti nostro.') ; ci spieghiamo il loro linguaggio, ,e comprendiamo anche le ragioni profondamente umane di qualche loro errore, cui J:UÒ averli trascinati l'impazienza e magari il febbr~le dèsiderio di giovare a noi che siam qui (ci si permetta di dir lo come s'è permesso al papa, se non altro perchè lo diciamo in latino) r•imasti sub ostile dominatione constituti. Anzi a tal proposito rileviamo che i dissensi più ~ori non sono tra noi e loro, ma in mezzo a loro stessi. Vediamo infatti che all'estero da qualche tempo fra gruppo e gruppo, fra giornale e giornale, vanno sco:(:piando violente polemiche eh.e, queste sì, ci addolorano immensamente. Se la nostra parola in proposito può av,ere qurulche va1'ore ci permettano i compagni di fuori questo intervento nelle cose loro, che anche a noi stanno a cuore. A che cercarsi r,eciprocament~ il fuscello nell'occhio? Solo quelli che non fanno n~lla non sbagliano mai, pur commettendo l'errore massimo, che è quel- · lo di non far niente. Se dunque v1j son dei cc-1npagni, che per generosa impazienza d'azione sono incappati in qualche tra1=pola, sono caduti in qualche incoerenza, a cose ultimate non ci pare sia il caso di continuare a far loro il processo per l'eternità ,e tanto meno escluderli dalla nostra fraternità di rapporti. Se ci son di quelli c~e la pensano diversamente, che han criter,i pratici e di tattica diversi, vada ognuno per la strada che crede migliore; e la discussione relativa agli argomenti controversi proceda bensl inflessibile ne.1 1 princi'- pii ma cortese nella forma, senza bisogno d' azzannarsi a vicenda, di sospettare l'uno della sincerità dell'altro, di supporre l'uno nell'altro le peggioril intenzioni. Chi scrive queste righe è d'opinione da gran tempo che questo modo di discutere sarebbe possibile e più proficuo con tutti, anche se avv,ersari ; .e da un caro amn'co di parere diverso fu per ciò assomigliato un gior1110a fra J acopo Passavanti e a non· so qual altro fr .t.te o canonico della letteratura arcaica. Giusta o no tale opinione, questo però ci sembra incontrovertibile nel momento attualle, e date le · ·b iotecaGi o Bianco · circostanze èhe stiamo attrav,ersando: che, alrneno jr.a compagni, sia oggi necessario il massimo di cordialità di rapporti e dn' recip.roca tolleranza, pur nella intransigenza più assoluta d'idee, e che ciascuno sia il più severo pos~'bile con se stesso e quanto più può indulgente coi vicini ed amici. · Ma chiudiamo questa par,entesi... predicatoria (che non è del tutto fuori posto, visto che viviamo in regt1me di quaresirna !) e tornia1no aJJ,a questione trattata dal Treuì. Questi a proposito cLeJl,a reciproca incomprensione fra quel che dicono i compagni di qui e quello degli emigrati, _si riferisce anche a ciò che in Italia si scrive o si pensa sulla op,era svolta all'estero. Senza ripetere ciò che è detto sopra, anche noi ammettiamo che talvolta, commentando ciò che fuori si scrive, si trascuri di metterei nei panni di quelli che scrivono. Ma si deve anche tener conto che le intenzioni, per quanto ottiJlle, contano i:oco di fronte all'effetto pratico di certi atti o pa- . roJ.e; ed allora è questo effetto che si deve cercare di neutralizzar.e, qualora (s'intende) lo reputiamo dannoso alla causa comune .. Molte cose giuste dic,e il Treui per sostenere che la situazione italiana ha creato, a noi iehe siam rimasti dentro, una psicologia speciale ! ma quando ·aggiunge che essa ci ha « spinti a cercar nuovi mezzi d'azione, e di lotta » non comprendiamo a che cosa voglia alludere. Per quanto sappiamo, in Italia gli anarchici, quelli che pof;sorl.o :fare qualche cosa, fanno am'incirca ciò ohe facevano prima, secondo i medesimi criteri ideali e tattici, senza piegarsi a transazioni di alcun genere. Se v'è _diversità, essa è tutta di modo, non di sostanza; d'atteggiamento formale, non d'indirzzo; di linguaggio, non d'idee e metodi. Certo vi sono molte cose che forzatamente non diciamo, perchè, non essendo consentite, se le dicessimo sarebbe lo stesso che dire ... niente; e ciò ha 1=er conseguenza che volontaria.mente non ne diciamo altre, che sarebbero ben.sì consentit~, ma che da sole o esprimerebbero male e talvolta il contrario di quel che pensiamo, oppure farebbero troppo il giuoco di coloro cui non vogliamo servi re a nessun costo. ~1a anche qui non bisogna fraintendersi; e credlia1no necessario ,spiegarci, non per Treni (oui ciò non si riferisce) ma per altri per cui potrebbe esservene bisogno. Non si deve confondere qn silenzio forzato con la menzogna. Altro è il non dire ciò che le circostanze

/ 202 PENSIERO E VOLONTA' non permettono, ·altro è il dire quel che non si pensa o reputa cattivo. La prima cosa è ammissibile ed in molti casi è obbligo d' onore; la seconda non ci i:ar.e ammissibile affatto e per conto nostro la riputiamo. ' Resti per ciò ben chiaro, alrneno per conto nostro da queste colonne, che quando cred1amo utile O necessario esprimere un pensiero, un sentimento, un giudizio, un commento, ecc., esso, qualunque siasi, non si piega mai ad alcuna ragione di opportunità, risponde integralmente a quello che effettiva1nente pensiamo e sentiaano, e lo diciamo nella persuasione di far bene e di essere nella verità. Quando non potessimo più, nep:çure in parte, dire quello che pensien10 o, peggio sii creas ... se una. condizione di cose tale da costringerci a dire il contrario del nostro pensiero o dì quello che crederemo la verità, quel giorno certo gitteremmo via l~ penna com,e cosa inutile o ignobile. LO SPETTATORE. --- --- -------- - - II tramonto .... Velar dovrei di obblique frasi e di occhiuti accorgimenti i vivi che mi .sgorgan dal cor liberi sensi? Mentire agli ·altri e a me l'anima schietta? Rapisaràt, epistola ad A. Maffei. Giacchè la nostra sta1n:ça (abbiamo ancora una stampa 1) -· in omaggio all'irrequieto ar:- ticolo 3 della legge con1unale e provinciale - non può convenientem,ente :fare più alcuna propaganda o disamina delle nostre idee nè ritrarre così e così alcun quadro della situazione politica attuale; è permesso, perciò, parlare di -1,etteratura 1 In letteratura - lo so - si. è liberi d'avere gusti di versi e diverse sim- , patie ... estetiche; anzi la gran parte di noi, e per 1nolte o per tror:pe ragioni di conseguente stato d'animo o d'altro, non sente nulla dì tutto questo. Ma abbiamo torto. Perchè anche· noi abbiamo una letteratura italiana « no, stra », anche noi abbiamo il nostro poeta, un grande po,eta che agitò sempre la ribellione contro le idee del suo tempo, il vate che volle e seppe cantare i dolori e le ansie di tutti gli oppressi, vaticinandone l'immancabile redenzione. Ma di questo sommo vate sociale, con .. tro cui si accanisce 1 0,gigj più che mai iJ.'ufficiale congiura del silenzio, poco, assai poco, ch'io sapi:ia, si è detto sui nostri giornali. Epperò noi che - tutto sacrificando - combattiamo da tempo per la giustizia e per. la libertà abbiamo torto, ripeto, di dimenticare Mario Rapisardi il quale condannò tutte le ingiustizie e cantò tutte le libertà. Fu « anarchico » il Rapisardi 1 Forse. Egli in una monarchia borghese fu repubblicano e socialista; in una società di tiepido e falso formalismo Bib 10eca '-.:jlno 1anco di un vate ' . cristiano fu ateo acceso ed 1 .nflessibile, in una letteratura tutta informata di basso patriottismo reclamistico fu un severo apostolo della libertà per tutte le patrie. Occorre fare anche qualche dissertazione di sai:oruzzo... estetico 1 N'on è facile stabilire, secondo m,e, se l' estetica del D,e Sanctis, salutata e sviluppata in Italia dal Croce e dal Oesaroo, abbìa determi~ nato un rinnovamento efficace nella nostra let. teratura. Perchè, se da un canto, la storia del lo. letteratura è lì ad armnonire che i codici estetizzanti non esercitarono mai alcuna influenza sugli indefinibili processi dell'arte, e quasi sempre i teorizzatori dell'arte riuscirono mediocri anzichenò in ,a:rte, da Orazio a Boilea.u, a flravina, d'altro canto non si può disconoscere che l'estetica desanctisiana, proclamando l'indipendenza della forma dalla sostanza nel l'opera d'arte e riducendo tutta la essenza dell'arte alla cosidetta « bellezza », ha creato una scuola di poesia che si va, senza voler lo, assimilando alla sbilenca teoria del1' arte per l'arte, contro 1a quale reagì per tutti il signor Alessandro Manzoni. Certo, ni uno, il quale siasi app,rofondJito nei problemi èlell'ultimissima estetioa, oggi o~- rebhe negare l',jndi pen-dlenza dello _ intelletto dal.1,a fantasia e analizzare il prodotto dell'arte alla medesima stregua di quello d1el'lo intelletto~ ma ~P, l'uffici;:ilissima estetica affermando essere l'opera d'arte 0f:el'a ' della fantasia che crea di là dai limiti della conoscenza, al di sopra di tutto ciò che è elemento concettuale o pratico sentire, affermando la dualità tra uomo ed artista. ha. liber~to - secondo gli est.eti - da molte vacuità i1 cam- '

PENSIERO E VOLONTl\' 203 po della critica, eguale giovamento non credo che essa abbia apportato nel campo dell'arte. Quando gli artisti ·erano dominati dal « pre .. giudizio » del1a dualità tra forma e contenuto, quando il inondo mentale dell'artista era quello che più dello stesso mondo estetico, ardiva affrontar,e le lenti della -critica; quando cioè l'elemento umano, sociale, morale dominava in arte l'elemento estetico, l'Arte si mutava in palestra gloriosa di vita e di pensiero, e le sue rivelazioni erano 1ndubbiaimente più nobili e più utili che non sia il vaniloquio incomposto ·e p•retenzioso di tutta quella letteratura afrodisiaca, parolaia, patriottarda; decadente che delir~a, da un pezzo in· Italia col nome di arte creatrice. E così quella m~ ravigliosa facoltà dtello spirito che, nei secoli più gloriosi di ogni letteratura, fu potenza esaltatrice e amDJ1aestratrice di vita, si riduce ad un vano brusìo di vacue parole, éii vers1 · scioltissimi, quasi sempre, da ogni disciplina di metrica .e di prosodia, di prosa, cioè, per quanto prosa ritmica, ad una sterile esercitazione stilistica, informata alla legge della giusta e buona misura, ad una rancida e· stantìa rifrittura di motivi antichi~imi che presun10no di trovare l'originalità e la v~rità nella stranezza, ·nella informità, nel volgare. In una epoca di siffatta decadenza, riesce tanto agevole il trionfo al parolaio alluminatore d'immagini che si balocchi dietro i mosconi della sua in1n1aginazione mobile e diffluente, all'immaginifico incapace d1 affisare l'occhio 1n una concezione o,rganica, vasta, vitale, umana ~ sociale, quanto è difficile al poeta d'ingegno e di. genio che miri alla 1mmaginaz1one complessiva anzi che alle singole immagini, che guardi alla più organica rappresentazione del suo mondo poetico anziche alle· qualità esteriori, luccicanti, ornamentali della poesia; che come Dante non si curi di quaJche scabrosità nella superficie, purchè « vi sia sotto qualcosa ». Ed è p,ercio che oggi splende come un astro la nebulosa dell'arte vuota, decadente, ampollosa, lecchina di Gabriele D'Annunzio, e tra. monta l'astro più luminoso della poesia ita. liana contemporanea, si dimentica la più alta, ,la più severa, la più nobile poesia sociale chf.l abbia avuta l'Italia élell'Alighier1 e del Parini. Ho detto la poesia di Mario Rapisardi. ll. ·La te~pra robustissima di questo poeta misconosciuto e incompreso, che pure ebbe il suo ·Biblioeca • 10 • 18 CO quarto o' ora in un quarto di secolo assai più libero e spirituale del nostro, s'indovina dal suo tenaoe istinto <li oppos1zione, dalla sua forza di resistenza dinanzi al disso,lvimento generale in arte, in letteratura, in filosofia, in sociologia, in P?litica, in tutte, quasi, le attività dello spirito umano. E' quella intima forza, che è ,consapevolezza del p,roprio valore ~ chiara visione del proprio indirizzo mentale e invincibile bisogno di perseverarvi, la quale costringe gl'ingegni ben temprati alla rivolta contro tutto il mondlo mentale circostante. Questa rivolta è sicuro inélizio di grandezza. l\1entre l' artii'sta, lo scrittore, il pensatore mediocre si preoccupa sopratutto di adattarsi al proprio tempo e.d al proprio paese, oo-♦ me da noi fecero il Carducci, il D'Annunzio, il Pascoli, ~oeti certamente li'nferiori alla loro fama, l'artista vero! il pensatore di ge-♦ n10 non dubita e non esita di mettersi in urto con l'estetica, col gusto, con l'etica, col pens/l'ero, con la. politica, con tutte le correnti ideali e intellettuali del suo tempo, e crea l'edificio spirituale della sua oper~ di là dalle leggi del tempo e .dello spMio, di là. daa' limiti ufficiali dell',es·perienza storicar oltre la marea della piccola vita che g~i si agita intorno, nelle regioni infinite ed inaccessibilli' della fantasia. Egli si mette allora nelle necessità di lasciarsi dietro, ·a enorme distanza, i suoi ciechi' contemporanei; non si cura di quel che avviene intorno a lui; non ha fini n'mmediati e pratici da raggi ungere; non asservisce la sua arte e il suo ~ensi'ero alla libidine del consenso dei conteinporanei; del successo librario, dei subiti guadagni e dei godimenti inferiori:( Chiuso nella torre d'avorio del suo genio esploratore di mondi lontani inaccessi al dotto, al ricco, al patrizio, volgo, egli attende a costruire il mondo db! tutti ubbidendo soltanto alle voci spirituali che egli si è liberamente imposte, consapevole della sua missione umana e sociale. E canta. Sottiti Corde noi siam cl/un'arpa immensa: irrompe Un improvviso turb·ine e le spezia,; 1.lal ,se la fede in un'eccelsa I dea, Ma se amor le animò, l'ultimo 8,uono Propagato ne andrà di terra 1:n terra, .D'età in età, dti sfera in sfera. Laddove la poesia folitica d'occasjone, la poesia di quanti in genere, come il Oarducf ,

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